🚵♂️ RTL 102.5 è radio partner del Giro d’Italia 2025. Da sempre attenta allo sport e alle sue emozioni, anche quest’anno la prima radio d’Italia si prepara a vivere un'esperienza entusiasmante insieme agli appassionati di ciclismo di tutto il Paese.
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🫡🫡🫡 DUBBIO AMLETICO 🤔🤔🤔 TRA VENARIA E TORINO, IN LINEA RETTA LA DISTANZA E' MINORE RISPETTO ALLE FASI DI VOLO, PARDON, SALITA E DISCESA❓ C'è un aspetto interessante:: nella corsa potrebbe esserci una fase nella quale non si va solo sopra (fase di volo) ma anche sotto (fase di immersione)? Come si comporterebbero i muscoli? https://lnkd.in/dG95D3Gk
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Quanto si è alzata la velocità media nel ciclismo negli ultimi anni? Tanto, oserei dire tantissimo. Non sono io a dirlo, ma i numeri che ho potuto riportare in questa ricerca. Anno dopo anno, si toccano sempre più medie da record. L'esempio lampante è senza dubbio quello della Parigi-Roubaix, la gara organizzata da A.S.O. - Amaury Sport Organisation: la velocità media del vincitore 2024, Mathieu van der Poel, è stata più alta di quasi 5 km orari in più rispetto a quella di Philippe Gilbert quando vinse nel 2019. Se nelle altre classiche monumento c'è stato un incremento superiore ai 2 km orari dal 2019 ad oggi, l'unica gara che si mantiene a velocità "costante" è Il Lombardia. Forse perchè la gara organizzata da RCS Sports & Events è posizionata a fine stagione, quindi le forze in campo sono quelle che sono? Nell'articolo si tiene in considerazione anche altre gare che non godono dello status di classica monumento, ma sono comunque delle gare molto vicine alle monumento per prestigio, chilometraggio e fama, come la Gand-Wevelgem, che Flanders Classics ha saputo rilanciare in maniera impeccabile nel corso degli ultimi 10 anni, e la Clasica San Sebastian. Morale della favola? Si pedala sempre più veloci. Le bici sempre più performanti, allenamenti mirati, innovazioni tecniche a tutti i livelli: se pensiamo che nelle prime edizioni delle classiche monumento si correva con vestiti di lana e con bici che pesavano quasi 20 kg, mentre ora si sollevano con un dito... https://lnkd.in/dkvtu4AR
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Marca Bianca e le Strade della Leggenda “Perché le Strade della Leggenda del Ciclismo sono sempre sterrate”. Ecco una delle possibili risposte alla domanda: “Ma perché Marca Bianca?”. Strade sterrate, bianche o gravel: nomi e aggettivi diversi, ma il medesimo significato. E’ certo però che tra quegli sterrati – in Francia, in Belgio o in Italia - si trova la Reale Leggenda del Ciclismo. E’ là che, partendo da Pieve di Soligo, i partecipanti alla terza edizione di Marca Bianca – il 13 ottobre 2024 – cercheranno d’incontrarla di nuovo. D’altro canto le propaggini più a est dei percorsi di 140 e di 180 chilometri – il “Lungo” e l’”Extreme” – sfioreranno San Martino di Colle Umberto, là dove è nato Ottavio Bottecchia, e ne ripercorreranno gli sterrati degli allenamenti. I medesimi sterrati che lo resero nel 1924 e nel 1925 l’indiscusso Re dei Pirenei e del Tour de France. Così, il 13 ottobre 2024, Marca Bianca riproporrà il vecchio appuntamento con la Leggenda del Ciclismo: assaporabile in ciascun chilometro dei quattro percorsi alternativi, ma ancor più tangibile tra gli sterrati scovati dagli scouts tra Formeniga, Corbanese e San Pietro di Feletto. Percorsi che sanno di terra, di bosco, di vino e di grandi campioni.
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Da Roma a #Misano, la #Formula #E mantiene la tappa italiana ma si sposta sulla riviera romagnola dove sono attesi 40mila spettatori e un ritorno economico e di immagine notevole. Ecco il mio articolo su #SporteFinanza
La #Formula #E fa tappa in Italia e, dopo aver alloggiato nella capitale per cinque anni, si sposta in Emilia Romagna sul circuito di #Misano. Una scelta arrivata il 22 novembre 2023 quando la #FIA – Federazione Internazionale dell’Automobile – ha ufficialmente assegnato all’Emilia Romagna la tappa italiana della decima edizione della Formula E. Roma e l’amministrazione regionale hanno provato invano a garantirsi nuovamente le due gare, ma come riferito dagli organizzatori ci sono dei motivi precisi per cui la Capitale non ospiterà le corse: circuito troppo pericoloso, specialmente dopo l’introduzione delle Gen3, e anche le scuderie hanno segnalato Roma come uno dei circuiti più critici. Scopri quanto vale l'#indotto generato dalla #tappa #italiana, nel pezzo a cura di Filippo Bertini ⤵ Per rimanere aggiornato sul lato economico-finanziario della sport industry, nazionale e internazionale, visita 𝐒𝐩𝐨𝐫𝐭 𝐞 𝐅𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 ➡ https://lnkd.in/duigFR4i
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Il focus sulle Classiche Monumento 2024 e i numeri italiani nelle 5 corse top - Nelle Classiche Monumento 2024 sono stati 10 i corridori a salire sul podio, rappresentanti di 8 nazioni. In totale 83 i ciclisti italiani che hanno partecipato. Pasqualon il più presente, Mozzato e Ciccone gli unici a podio. Classiche Monumento 2024: i due podi italianiI 10 ciclisti saliti sul podio nelle Classiche Monumento 2024Focus Ciclismo 2024: le nazioni a podio nelle Classiche MonumentoCiclismo italiano in crisi, ma non è record negativoLe curiosità sui ciclisti italiani 2024 nelle Classiche Monumento Alcune curiosità sulle Classiche Monumento 2024 Emozioni e statistiche Classiche Monumento 2024Vuoi rivedere le interviste video realizzate nel 2024? Classiche Monumen... ? Scopri le statistiche, leggi l'articolo su Ciclopico: https://lnkd.in/dbS7g7Hi #CiclopicoStats #ClassicheMonumento #ciclismoitaliano #ClassicheMonumento2024 #statsClassicheMonumento #UCIWorldTour #WorldTour2024 #CiclopicoWebzine #ucicycling #cyclingstats
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Il #ciclismo su pista è sicuramente uno degli appuntamenti più adrenalinici delle #Olimpiadi per tutti gli appassionati di bici. Ma quali sono le competizioni e soprattutto: dove vederle? Scoprilo qui: https://lnkd.in/dyJu8x4t
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Freestyle e Mototerapia, o di giornate dedicate alle due ruote
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L'Inequità nel Motorsport Italiano: due mondi a confronto a Misano. Nello stesso weekend a Misano (4/5 Maggio 2024), due eventi importanti del mondo delle corse si sono svolti parallelamente, delineando due realtà completamente diverse. Da una parte, la Finale Nazionale RKC ASI Sprint Outdoor di Rental Karting, con 267 piloti provenienti da tutte le regioni italiane, e dall'altra la Formula 4 italiana, con un paddock internazionale dominato dalla lingua inglese e con appena 3 piloti italiani sui 37 in griglia. Mentre nella Finale Nazionale RKC ASI, il podio ha visto l'affaccio di Andrea Kimi Antonelli, con amicizia verso i gestori dell'impianto e il vincitore Nicolò Soffiati, nel paddock della Formula 4 l'atmosfera era completamente diversa. La lingua che si sentiva risuonare era l'inglese, internazionale sì, ma in un contesto italiano. Il contrasto diventa ancora più evidente se consideriamo che il circuito di Misano è intitolato a Marco Simoncelli, una vera bandiera italiana e romagnola, il cui accento inconfondibile è sempre emerso anche durante le interviste in inglese. Questa dualità riflette l'inequità presente nel motorsport italiano, dove da un lato si ha l'esclusività e l'attrattiva globale della Formula 4, e dall'altro l'accessibilità e l'inclusività del Rental Karting. Ma cosa significa tutto ciò per lo sport del motorsport? Può ancora essere definito uno sport? Come disse una volta il leggendario pilota Ayrton Senna: "Il motorsport è uno sport tecnologico. È un gioco di ingegneria". Tuttavia, oggi sembra che sia diventato sempre più un gioco di finanza. La sfida che si pone è quella di ridurre il divario tra questi due mondi. È necessario trovare modi per rendere la Formula 4 più accessibile ai giovani talenti italiani, attraverso programmi di sostegno finanziario, sviluppo delle competenze e maggiore inclusività. Solo così si potrà creare un sistema più equo, in cui ogni pilota abbia la possibilità di emergere, indipendentemente dalle proprie risorse finanziarie. In definitiva, l'inequità nel motorsport italiano è una questione che richiede una riflessione profonda e azioni concrete. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo costruire un futuro in cui il talento e la passione prevalgano sulle barriere economiche, consentendo a tutti i giovani piloti di realizzare i propri sogni nel mondo delle corse. La mia personale ricetta è soltanto una: divertiamoci con quello che abbiamo, celebrando ogni singolo momento passato sulle piste, sia che si tratti di gare di Rental Kart tra amici o di sfide impegnative in monoposto. Ricordiamoci sempre che, al di là delle differenze e delle sfide, ciò che conta veramente è la passione che ci spinge a correre, a lottare e a migliorarci ogni giorno. C'è tanto da riflettere e migliorare nel mondo del motorsport italiano, ma nel frattempo, non dimentichiamoci di goderci il viaggio. Perché, alla fine, è l'emozione di correre e la gioia di condividere la passione che ci rende veramente vivi...
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Impianti sportivi, viabilità e mobilità sostenibile, il punto sui lavori in Trentino in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026
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Il volo sull’acqua delle imbarcazioni dell’America’Cup è la punta dell’iceberg di un lavoro lungo e sfibrante, che vede impegnate figure professionali eterogenee. Ingegneri, fisici, meteorologi, addetti alla comunicazione, dirigenti, operai, designer e membri dell’equipaggio che per mesi lasciano la propria città e il proprio Paese per dedicare anima e corpo a una competizione lunga, esclusiva, seducente e ricca di novità intriganti, spesso decise, come da tradizione, dai vincitori dell’edizione precedente (la Nuova Zelanda nel 2021). I “campi base” delle sei squadre dell’America’s Cup sono sparsi per il porto di Barcellona e ricordano un po’ i paddock della MotoGP, ma in versione allargata e con una vista decisamente migliore (il mare!). Una sensazione confermata non appena abbiamo messo piede nel quartier generale della squadra statunitense, rappresentata dall’American Magic, imbarcazione del New York Yacht Club. È qui che i membri del team lavorano, si allenano e vivono nei mesi precedenti alle regate. Fare foto è severamente vietato, perché il quartier generale è anche il polo produttivo dove si mette a punto l’imbarcazione ufficiale – un’AC75 lunga 20,7 metri e alta 26,5 metri, per un peso di 6,5 tonnellate. Entrare nella base dell’American Magic significa essere catapultati in un’altra dimensione, totalmente slegata dal clima festoso della città. Tra i container bianchi di quel piccolo “quartiere mobile” a Port Vell, infatti, si decidono le sorti dell’America’s Cup: c’è poco da scherzare. Il box della barca ufficiale e della barca da allenamento rappresenta solo una piccola percentuale dell’universo in cui vivono i membri dei team: ci sono simulatori di guida, palestre, area lounge, falegnameria. Un ecosistema indipendente dove tecnici e membri dell’equipaggio si confrontano quotidianamente. → Continua a leggere su Linkiesta Etc, dove ti racconto cosa significa entrare nel quartier generale di un team che partecipa alla competizione sportiva internazionale più antica al mondo: https://lnkd.in/d5qgpmfA Helly Hansen
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