Dal 26 al 28 ottobre ci trovi a Salumi da Re! 👑 Anche quest'anno parteciperemo al prestigioso Raduno Nazionale di Allevatori, Norcini e Salumieri! L'evento è organizzato da Gambero Rosso e Antica Corte Pallavicina a Polesine Zibello (PR): un grande onore esserci con i nostri prodotti di eccellenza, come il Prosciutto Cotto Oro Rosa, premiato dal Gambero Rosso. #salumicoati #coati #gamberorosso #anticacortepallavicina #salumidare #parma #giustotempo
Post di Salumificio F.lli Coati S.p.a.
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Consorzio Tutela Budello Naturale: ecco come protegge le nostre tradizioni: Consorzio Tutela Budello Naturale: i custodi della tradizione salumiera italiana promuovono l'uso del budello naturale per preservare la qualità e l'autenticità dei salumi, sensibilizzando produttori e consumatori
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La dedizione e l'abilità dei nostri casari sono fondamentali. Ogni fase del processo produttivo è essenziale per garantire la qualità dei nostri formaggi e viene seguita con la massima cura: ad esempio, qui vediamo uno dei nostri casari mentre si occupa della messa in forma. #pecorino #formaggiostagionato #formaggiitaliani #formaggidautore #roccatoscanaformaggi
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𝗜 𝗠𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗡𝗼𝗿𝗰𝗶𝗻𝗶: 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗟𝗶𝗻𝗲𝗮 𝗤+ La stagionatura è un’arte antica che affonda le sue radici nella tradizione norcina italiana. È un processo fondamentale per ottenere salumi di altissima qualità, in cui il tempo, l’aria e la cura artigianale si combinano per esaltare il sapore e la consistenza delle carni. Al Salumificio Pedrazzoli, questa arte è portata avanti dai maestri norcini, figure di grande esperienza che, con passione e competenza, si occupano della Linea Q+, dedicata alla produzione di salumi di eccellenza. Ne parliamo e approfondiamo nell'ultimo articolo del blog di Salumificiopedrazzoli.it.
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Affrontare l’Aumento dei Costi dei Salumi: Sostenere le Razze Autoctone e le Piccole Produzioni Negli ultimi tempi, i consumatori italiani hanno assistito a un notevole aumento dei costi dei salumi, una delle gemme della nostra tradizione culinaria. Tuttavia, c’è un modo per affrontare questo problema senza rinunciare alla qualità: privilegiare i prodotti derivati da razze autoctone italiane e le piccole produzioni a filiera controllata. Le razze autoctone italiane, come la Cinta Senese, il Suino Nero dei Nebrodi, la Mora Romagnola e il Suino Sardo, sono il risultato di secoli di selezione naturale e tradizione. Questi suini sono allevati in modo sostenibile, spesso allo stato semi-brado, rispettando il benessere animale e le pratiche agricole del territorio. I prodotti derivati da queste razze sono ricchi di sapore e raccontano la storia e la cultura delle regioni italiane. Le piccole produzioni a filiera controllata, spesso a conduzione familiare, offrono un controllo diretto su ogni fase del processo produttivo, dalla selezione degli animali alla stagionatura dei salumi. Queste realtà artigianali non solo producono salumi di eccellenza, ma contribuiscono anche alla preservazione della biodiversità e delle tradizioni locali. Ecco alcuni esempi di prodotti riconosciuti come PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) o De.Co. (Denominazione Comunale), derivanti da razze autoctone: Cinta Senese (Toscana): Il Prosciutto di Cinta Senese DOP e la Finocchiona di Cinta Senese PAT sono due eccellenze toscane che rappresentano la tradizione e la qualità del territorio. Suino Nero dei Nebrodi (Sicilia): La Salsiccia Pasqualora PAT e il Capocollo di Suino Nero dei Nebrodi De.Co. sono salumi siciliani che valorizzano questa razza autoctona, contribuendo alla sua preservazione. Mora Romagnola (Emilia-Romagna): Il Salame di Mora Romagnola PAT e la Coppa di Mora Romagnola De.Co. sono prodotti che incarnano la ricchezza gastronomica dell’Emilia-Romagna. Suino Sardo (Sardegna): La Salsiccia Sarda PAT e il Prosciutto di Suino Sardo De.Co. sono simboli della tradizione sarda, realizzati con carne di suini allevati secondo metodi sostenibili. In un momento in cui i costi dei salumi aumentano, è fondamentale fare scelte consapevoli che privilegino la qualità e la sostenibilità. Sostenere le razze autoctone italiane e le piccole produzioni a filiera controllata, magari con l’aiuto di un food hunter esperto, è una strada virtuosa per continuare a gustare i migliori salumi del nostro territorio. Non solo garantiamo al nostro palato un’esperienza autentica e ricca di sapori, ma contribuiamo anche alla conservazione di un patrimonio culturale e gastronomico inestimabile, sostenendo al contempo l’economia locale e le tradizioni secolari.
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Salumi: prezzo o qualità? L'aumento dei prezzi ci mette di fronte a una scelta. Siete pronti a rinunciare al gusto autentico per risparmiare qualche euro? O preferite investire in prodotti di qualità, sostenendo al contempo l'economia locale e l'ambiente? Condividete le vostre opinioni nei commenti! #salumi #qualità #prezzo #filieracorta #consumoconsapevole
Affrontare l’Aumento dei Costi dei Salumi: Sostenere le Razze Autoctone e le Piccole Produzioni Negli ultimi tempi, i consumatori italiani hanno assistito a un notevole aumento dei costi dei salumi, una delle gemme della nostra tradizione culinaria. Tuttavia, c’è un modo per affrontare questo problema senza rinunciare alla qualità: privilegiare i prodotti derivati da razze autoctone italiane e le piccole produzioni a filiera controllata. Le razze autoctone italiane, come la Cinta Senese, il Suino Nero dei Nebrodi, la Mora Romagnola e il Suino Sardo, sono il risultato di secoli di selezione naturale e tradizione. Questi suini sono allevati in modo sostenibile, spesso allo stato semi-brado, rispettando il benessere animale e le pratiche agricole del territorio. I prodotti derivati da queste razze sono ricchi di sapore e raccontano la storia e la cultura delle regioni italiane. Le piccole produzioni a filiera controllata, spesso a conduzione familiare, offrono un controllo diretto su ogni fase del processo produttivo, dalla selezione degli animali alla stagionatura dei salumi. Queste realtà artigianali non solo producono salumi di eccellenza, ma contribuiscono anche alla preservazione della biodiversità e delle tradizioni locali. Ecco alcuni esempi di prodotti riconosciuti come PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) o De.Co. (Denominazione Comunale), derivanti da razze autoctone: Cinta Senese (Toscana): Il Prosciutto di Cinta Senese DOP e la Finocchiona di Cinta Senese PAT sono due eccellenze toscane che rappresentano la tradizione e la qualità del territorio. Suino Nero dei Nebrodi (Sicilia): La Salsiccia Pasqualora PAT e il Capocollo di Suino Nero dei Nebrodi De.Co. sono salumi siciliani che valorizzano questa razza autoctona, contribuendo alla sua preservazione. Mora Romagnola (Emilia-Romagna): Il Salame di Mora Romagnola PAT e la Coppa di Mora Romagnola De.Co. sono prodotti che incarnano la ricchezza gastronomica dell’Emilia-Romagna. Suino Sardo (Sardegna): La Salsiccia Sarda PAT e il Prosciutto di Suino Sardo De.Co. sono simboli della tradizione sarda, realizzati con carne di suini allevati secondo metodi sostenibili. In un momento in cui i costi dei salumi aumentano, è fondamentale fare scelte consapevoli che privilegino la qualità e la sostenibilità. Sostenere le razze autoctone italiane e le piccole produzioni a filiera controllata, magari con l’aiuto di un food hunter esperto, è una strada virtuosa per continuare a gustare i migliori salumi del nostro territorio. Non solo garantiamo al nostro palato un’esperienza autentica e ricca di sapori, ma contribuiamo anche alla conservazione di un patrimonio culturale e gastronomico inestimabile, sostenendo al contempo l’economia locale e le tradizioni secolari.
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Il 25 ottobre di ogni anno festeggiamo il #worldpastaday, evento promosso dai pastai italiani di Unione Italia Food, che celebra i meriti e i benefici della pasta, il suo sapore, la sua salubrità e la sua semplice praticità, riunendo i pasta lovers di tutto il mondo. Su Tgcom24 i nostri consigli per celebrarlo al meglio🍝
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Dall’Albero è un’azienda italiana che realizza alternative vegetali ai formaggi tradizionali, unendo lavorazioni artigianali a tecnologie innovative. 🌿 Scoprila nel nostro nuovo articolo!
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I formaggi stranieri consumati più spesso in Francia sono quelli italiani: 6 francesi su 10 li indicano come i preferiti da mettere in tavola, seguiti a distanza da quelli olandesi e spagnoli. E nel gradimento Oltralpe dei formaggi a pasta filata italiani al primo posto si piazza la mozzarella di bufala, con quasi 7 francesi su 10 che l’hanno consumata nell’ultimo anno, a seguire burrata e stracciatella con tassi di consumo di circa il 50% dei francesi. La mozzarella di bufala viene scelta innanzitutto perché è un piatto fresco perfetto per l’estate e poiché è ritenuta uno dei prodotti simbolo della cucina italiana. La modalità di consumo preferita da un francese su due, infatti, è la caprese. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio economico sulla mozzarella di bufala campana Dop, strumento ideato dal Consorzio di Tutela in partnership con Nomisma e UniCredit. L’edizione 2024 è stata presentata oggi negli spazi del Next di Paestum ed è incentrata sul confronto tra il mercato dei formaggi in Italia e in Francia e sul posizionamento della mozzarella Dop in questo scenario. Per l’occasione, Nomisma ha realizzato un’indagine sui consumatori in Italia e in Francia, illustrata dal ricercatore Fabio Benassi, dopo i saluti istituzionali del presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop, Domenico Raimondo, e del Regional Manager Sud di Unicredit, Ferdinando Natali. Al termine dell’analisi, è seguita una tavola rotonda che ha delineato le sfide legate alla competitività per il futuro del comparto e del Made in Italy, a cui hanno partecipato Andrea Prete, presidente di Unioncamere; Fabian Capitanio, docente di Economia e Politica Agraria all’università Federico II di Napoli; Pier Maria Saccani, direttore del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop e Sabato D’Amico, presidente della Fondazione Its Te.La. TUTTI I NUMERI QUI https://lnkd.in/dcNB5ANp
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Parmigiano Reggiano vs Grana Padano: conosci davvero le differenze? 🧀 Due simboli dell’eccellenza casearia italiana, spesso confusi ma con importanti differenze! Ecco alcuni punti chiave per distinguerli: 👉 Parmigiano Reggiano • Prodotto senza additivi. • Le bovine vengono alimentate solo con erba e fieno, vietati insilati e mais. • Marcatura a 12 mesi. • Latte raccolto due volte al giorno e refrigerazione vietata sotto i 18°. • Zone di produzione limitate: Parma, Reggio Emilia, Modena e parte di Mantova e Bologna. • Il 20% della produzione avviene in aree montane. 👉 Grana Padano • Contiene lisozima, una proteina dell’albume d’uovo. • Permesso l’uso di insilati di mais. • Marcatura a 9 mesi. • Latte raccolto anche una volta al giorno e refrigerazione consentita sopra gli 8°. • Zona di produzione più ampia: 33 province in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. • Solo il 2% è prodotto in montagna. Entrambi prodotti di alta qualità, ma con identità e regolamentazioni distintive che riflettono la tradizione e il territorio! 💡 Qual è il tuo preferito e perché? Parliamone nei commenti! #ParmigianoReggiano #GranaPadano #EccellenzaItaliana #Formaggio #Agroalimentare #FoodLovers
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Al via il Summer Fancy Food in programma a New York dal 23 al 25 giugno prossimi, dove AFIDOP sarà presente con i consorzi di tutela Consorzio Gorgonzola, Consorzio Tutela Grana Padano, Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio tutela Pecorino Romano, Consorzio tutela Pecorino Toscano D.O.P. e #Piave per promuovere i propri formaggi negli Usa, dove l’Italia detiene il primato mondiale per l’export di prodotti caseari. Corre infatti l’export dei nostri formaggi DOP verso gli Usa: con oltre 30mila tonnellate esportate nel 2023 (+3% sul 2022), i prodotti caseari a indicazione geografica certificata hanno messo a segno un +7% a valore per un fatturato pari a 390 milioni di euro, trainati da Grana Padano, Parmigiano Reggiano e pecorini. Dati che attestano l’importanza dei formaggi DOP e IGP sull’export caseario nazionale verso gli Stati Uniti, rispetto al quale rappresentano quasi l’80% dei volumi e il 90% del valore. Nei primi tre mesi del 2024 si registrano, complessivamente, nuovi importanti incrementi, a due cifre percentuali per Grana Padano, Parmigiano Reggiano e pecorini, formaggi da sempre vincenti e trainanti sul mercato USA. I primi due crescono a volume nel I trimestre del +28% mentre il Pecorino Romano di oltre il 20%. Per Antonio Auricchio, Presidente Afidop: “Il Summer Fancy Food rappresenta l’occasione chiave per promuovere le nostre denominazioni ad un pubblico privilegiato come quello statunitense. Quello a stelle e strisce è un mercato dinamico che assorbe quasi il 12% delle esportazioni complessive di formaggi DOP e IGP italiani, a dimostrazione dell’efficacia del lavoro di promozione svolto in questi anni. Un mercato strategico su cui però occorre continuare lavorare per combattere l’italian sounding, facendo più cultura sui prodotti made in Italy nei luoghi stessi di consumo dei prodotti italiani, anche attraverso le nostre linee guida per i ristoranti, che presto saranno disponibili anche per i ristoratori Usa. I formaggi sono infatti il prodotto italiano più utilizzato nei ristoranti esteri (94,7%) dopo il vino, seguiti da olio e pasta e infine i salumi”. Tra le attività di promozione previste, la cena di gala con degustazioni dei formaggi DOP al The Pierre, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e del Presidente ICE, Matteo Zoppas, in programma il 22 giugno. Il 24 giugno riflettori puntati sui formaggi dop e all’interno del padiglione ICE con la degustazione in fiera "A Taste of Excellence! AFIDOP Presents the Italian PDO and PGI Cheeses" (24 giugno ore 15.00-16.00). Un’occasione per ribadire l’impegno di Afidop nella promozione delle linee guida per la valorizzazione dei formaggi DOP e IGP nei ristoranti in Italia e a breve anche all’estero. #AFIDOP #formaggiDopeIgp #tutelaformaggiDopeIgp #FancyFood #SummerFancyFood
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