Post di Salvatore D'Ambrosio

Visualizza il profilo di Salvatore D'Ambrosio

CEO - Marketing e Sales Manager presso Napolielettrica Srl

NON SI PUO’ AVERE IL POSTO FISSO ALLE POSTE E FARE LA VITA SPERICOLATA Qualche giorno fa la nazionale di pallavolo femminile "distrattamente" ha vinto la medaglia d'oro nella Volleyball Nations League 2024. Da gennaio la formazione femminile è guidata dal grande Julio Velasco, il tecnico argentino naturalizzato italiano che ha cambiato la storia della pallavolo italiana. Con 2 titoli mondiali, 3 europei, 5 titoli della World League e un argento olimpico, coach Velasco ha costruito le fondamenta che, negli ultimi 30 anni, hanno portato il volley italiano ai massimi livelli internazionali. Julio Velasco ha portato alla vittoria tutto ciò che toccato, oggi ha 72 anni ed oltre essere un allenatore illuminato e rivoluzionario, è diventato anche un grande formatore e motivatore, dal momento che compito del coach è, oltre tutto, motivare. Velasco porta questa sua capacità anche negli ambiti aziendali, spiegando – spesso attraverso metafore sportive – concetti come #Leadership e #LavorodiSquadra , riassunta dal diretto interessato in una sorta di DECALOGO: Regola numero 1: l’allenatore non fa, ma convince a fare. Ecco perché (punto 2) nell’errore bisogna cercare il motivo e non il colpevole. Per ricreare armonia nello spogliatoio, Velasco attinge al “3”: la squadra si costruisce cominciando a stabilire i ruoli. Punto propedeutico al successivo, “Festeggiare anche gli errori” anche perché, come recita… l’articolo 5, “Sì sì, pero è no”: Quando si deve dire di no, lo si deve fare in modo chiaro, senza tergiversare. Anche incoraggiarsi fa parte del decalogo. È il punto 6. “Dire più spesso “bravo”, anche ai bravi. Alle donne moltiplicate per quattro! Questo perché le donne tendono a essere molto critiche verso se stesse. È importante riconoscere quando qualcuno fa qualcosa bene, anche perché l’emotività è importante per tutti… anche per i maschi alfa! Tutti hanno bisogno di riconoscimenti. Ma volte non basta. E allora ecco il comandamento numero 7: “Serve qualcuno che ci spinga in piscina per costringerci a nuotare” e senza (punto 8 ) paura di chiedere perché nell’andare oltre i propri limiti. Concetto riassunto nel nono comandamento, forse il più importante di tutti: “Non si può avere il posto fisso alle Poste e fare la vita spericolata”. Se si vuole inseguire un sogno occorre dedicarcisi anche a costo di lasciare una scelta magari più comoda ma che potrebbe alla lunga rivelarsi insoddisfacente. Velasco cita come esempio i suoi primi anni da allenatore: per allenare a Jesi ha mollato tutto, accettando un contratto al minimo sindacale. Se avesse continuato ad allenare a tempo perso non sarebbe diventato il miglior allenatore del mondo e forse non avrebbe avuto nessuna soddisfazione nemmeno dal suo vecchio lavoro L’ultimo comandamento, il decimo, non ha bisogno di commenti: “Chi vince festeggia, chi perde spiega”: La soluzione del problema non sta nel parlarne me nel trovare ogni modo possibile per risolverlo. #sebastianoalicata

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi