È Movember anche per la San Marco Rugby Venezia Mestre: scopri gli screening gratuiti dell'Ulss 3 Serenissima! Cos’è Movember? È una campagna internazionale nata per sensibilizzare, nel mese di novembre di ogni anno, sulla salute maschile, in particolare sulla prevenzione e il benessere. Quest'anno il nostro impegno si allarga per coinvolgere la salute di tutti, uomini e donne. 🔸 Perché i baffi? Nel mese di Movember, è tradizione che gli uomini del mondo del rugby si facciano crescere i baffi come simbolo di sostegno alla causa: i baffi diventano un segno di solidarietà e un modo per richiamare l'attenzione sulla prevenzione. Anche con un piccolo gesto, possiamo contribuire a diffondere un messaggio importante e incoraggiare controlli regolari. In occasione di Movember, San Marco Rugby Venezia Mestre si unisce al Servizio Screening Oncologici del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 3 Serenissima per parlare dell'importanza della prevenzione oncologica per tutta la nostra community. Gli screening oncologici dell’ULSS 3 sono percorsi completamente gratuiti, pensati per chi non ha sintomi ma vuole fare prevenzione. Il programma include: Un primo test semplice e non invasivo Eventuali controlli di approfondimento, se necessario Accesso a terapie tempestive e mirate in caso di necessità 🎯 Perché fare uno screening? Perché i programmi di screening oncologici sono rivolti alla popolazione in fascia di età ritenuta a maggior rischio e consentono di individuare la malattia tumorale, o suoi precursori, nelle fasi iniziali, prima della comparsa di sintomi sospetti. Anticipare la diagnosi consente di offrire un trattamento tempestivo, che permette di ridurre la mortalità e migliorare la qualità della vita. La prevenzione è un atto di cura verso se stessi. Non dobbiamo avere paura perchè fare lo screening può salvare la vita! ➡️ Nei prossimi giorni, vi daremo tutte le informazioni sugli screening disponibili e su come partecipare facilmente a questi programmi di prevenzione. Insieme, facciamo squadra per una vita in salute. 🦁❤🏉
Post di San Marco Rugby
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Domenica scorsa ero a #VedanoOlona per la #BallRun #Fieridelbasket organizzata dal #CeVES. Si tratta di una camminata-corsa di 3050 metri, mille volte l'altezza del canestro, un po'particolare perche'ogni partecipante all'atto dell'iscrizione riceve un pallone. Dunque per 3050 metri si palleggia insieme: genitori coi figli, squadre, gruppi di amici. Una festa. Al punto che la Protezione Civile ha chiesto: organizzate la Ball Run in occasione della nostra festa ? Cosi'e'stato, e cosi'e'stato facile dire: LO SPORT E'PROTEZIONE CIVILE Questo domenica. Poi a meta'settimana una situazione diversa: l'ennesima alluvione, l'ennesima emergenza. Nessuna festa ma anche invertendo l'ordine dei fattori , perche'in emergenza i primi luoghi per organizzare i soccorsi sono i nostri, gli impianti sportivi, LA PROTEZIONE CIVILE PASSA PER LO SPORT, il risultato non cambia. Ecco cosa significa, davvero, che l'importante e'partecipare. Che non ci si puo'voltare da una #altraparte se vogliamo avere una #altaparte. E'stato chiesto tanto, anche troppo, alle societa'sportive. Non gli e'stato chiesto di essere quello che sono, una straordinaria rete di protezione civile, appunto come lo sport fosse altro rispetto alla societa'. Non intendo, sia chiaro, sostituire la protezione civile con lo sport, pero'vorrei che nello sport ci fosse maggiore consapevolezza di quello che siamo e che potremmo essere, dei diritti e dei doveri. Sta a noi conoscere le potenzialita'dello sport per raccontarle e farle conoscere agli altri. Sta a noi spiegare che non siamo solo risultati e medaglia. Possiamo interpretare una #altaparte perche'sappiamo che #limportanteepartecipare e perche'siamo allenati al #giocodisquadra. Siamo, anche, Protezione Civile: non solo luoghi, tante persone. Sport e Salute CONI Regione Emilia-Romagna #SportValley MSA - Manager Sportivi Associati masterSport Institute
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Sport e impegno sociale, il percorso delle Volpi Rosse Menarini https://vivere.me/fsHc-l
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L’importanza di ESEMPI POSITIVI
Sono bastati pochi minuti di intervista a Rigivan Ganeshamoorthy per contagiare tutta l’Italia con il suo sorriso e il suo accento romanesco. Il 25enne, nato nella capitale da genitori dello Sri Lanka, ha conquistato l’oro nel lancio del disco F52 alle Paralimpiadi di Parigi, inanellando ben tre record del mondo. Una vittoria che dai microfoni di Rai Sport, tra l’impacciato e l’ironico, il ragazzo ha dedicato soprattutto alla “Nazione” e a “tutti gli altri disabili che sono a casa”. Affetto dalla sindrome di Guillan-Barré, una neuropatia che gli è stata riscontrata a 18 anni, l’atleta ha portato la sua esperienza come testimonianza. Commovente la dedica della sua vittoria. «Ce ne sono tanti di disabili in Italia e io certe cose le ho vissute sulla mia pelle. Quando sei ricoverato conosci ragazzi e ragazze con problemi, ma anche le loro famiglie. Sono persone che purtroppo non hanno amicizie. Adesso utilizzo una brutta espressione, lo so, ma veniamo schifati perché c’è chi è su una carrozzella o chi magari ha il catetere con la sacca delle urine. Siamo come tutti gli altri, però veniamo discriminati per una disabilità che non abbiamo voluto. Ce la siamo ritrovata e ce la teniamo». L’intervista integrale di Danilo Ceccarelli è su La Stampa e in link in bio #paris2024 #paralympics
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🔴 Aree dismesse trasformate in centri sportivi: il piano dei Ministri Piantedosi e Abodi per la promozione dello sport come strumento di socializzazione tra i più giovani. Aree dismesse trasformate in centri sportivi: il piano dei Ministri Piantedosi e Abodi per la promozione dello sport come strumento di socializzazione tra i più giovani #sport #Piantesosi #Abodi #centrisportivi #giovani #inclusione #investimenti #sviluppo #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda ➡️ Leggi articolo completo su La Milano
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🏅 Lo sport paralimpico si evolve: addio supereroi, benvenuti atleti 🏅 Negli ultimi anni, il racconto dello sport paralimpico ha subito una trasformazione significativa. Dalle iconiche campagne come "Eccovi i superumani" delle Paralimpiadi di Londra 2012, siamo passati a una narrazione più autentica e ironica, in cui gli atleti paralimpici sono raccontati come professionisti, non come "eroi" per il solo fatto di competere. 👉 Con le Paralimpiadi di Parigi 2024, il focus si sposta sulle loro imprese sportive, mentre la disabilità diventa solo una parte di una storia più ampia. Sui social, anche l'ironia è diventata un potente strumento per avvicinare il grande pubblico a questi atleti. 🚴♂️ “Ridiamo con gli atleti, non degli atleti” è il messaggio che il Comitato Paralimpico Internazionale vuole trasmettere, creando contenuti che, oltre a divertire, insegnano. Un cambiamento che punta a ispirare, non per la disabilità, ma per la determinazione e l'abilità di questi atleti. Questa scelta di comunicazione ha diviso l'opinione pubblica: da un lato c'è chi ritiene che manchi di sensibilità nei confronti delle disabilità degli atleti, dall'altro c'è chi la considera la giusta direzione per ridurre il divario sociale. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
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Sport e impegno sociale: continua il percorso delle Volpi Rosse Menarini https://lnkd.in/dEmXGgHi
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Vogliamo parlare di ruoli? Vogliamo parlare anche di priorità? Et voilà!
Happy Husband & Proud Father, Emeritus VPSales&Trade Marketing, Shareholder, Progetto "Giovani senza Capo", Stanford Seed Consultant, Speaker WomenX Impact, YWN Mentor, Ca’ Foscari Mentor
“Giovani senza Capo” Perché alla fine prima sei un papà e dopo un giocatore di pallacanestro. Giannis Antetokounmpo Non vale solo per i giocatori di basket, ma per chiunque. Artista, pasticcere, medico, elettrauto, elettricista, manager, muratore, idraulico …, nessuno si senta escluso. PS: uno dei tanti articoli su Giannis Antetokounmpo per provare a comprendere di chi stiamo parlando 👇👇👇 https://lnkd.in/dQT_hS25 PS2: il pre-giudizio con cui commentiamo ogni azione fatta dagli sportivi è uno dei peggiori bias con cui mi capita di avere a che fare. Il punto non è giudicare cosa fanno atleti ed atlete, ma provare ad immaginare come ci comporteremmo noi al loro posto. Meglio o peggio? Saremmo più o meno equilibrati? Fonte video: https://lnkd.in/dBfCd2E6 ___ #odiolafuffa #nobarlafus #piediperterra #giovanisenzacapo
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U18: coach Stefano Amura fa il punto della situazione Ex giocatore, oramai formatore in categorie importanti come l'U19, in passato, e l'U18 nelle.ultime stagioni. Ecco il pensiero dell'head coach dell'U18 Stefano Amura, tra presente, futuro e sogni nel cassetto. Come vivi questa nuova stagione da allenatore U18 e prima squadra? Come ogni anno la vivo bene, con voglia e determinazione, Il mio focus è quello di migliorarmi e mettere nella condizione i ragazzi di esprimere il meglio possibile, dentro e fuoribdal campo. I ragazzi di entrambe le categorie li conosco bene e penso che con un lavoro adeguato possano fare un salto importante di qualità. Quali le prospettive che ti dai e vorresti per la società? Vorei poter essere un punto di riferimento per i ragazzi e la società e contribuire ad un costante miglioramento. Non si finisce mai di migliorare e la costanza è la chiave di svolta. Per quanto riguarda la società, credo che le basi siano ottime, adesso è arrivato il momento di creare tradizioni che compattino la società e creino un attaccamento importante alla maglietta. E sia la Prima Squadra che la U18 hanno a riguardo una grande responsabilità, diventando il punto di riferimento dei piu piccoli. Guardando al futuro, quali le tue aspettative? Per quanto riguarda la U18 il mio obbiettivo per il futuro è far maturare dei Rugbisti sia a livello di gioco che personale, l’idea è quella di coordinare in campo ragazzi che sappiano gestire al meglio ogni situazione della partita. Per quanto riguarda la prima onestamente vedo per loro la possibilità di fare un salto di categoria, ma serve voglia e determinazione e un ottimo lavoro sulla tecnica. Gli allenamenti congiunti tra le 2 categorie possono creare il corretto mix per apprendere le giuste consapevolezze Sogno nel cassetto? Bella domanda… posso dire che un pensiero che mi suscita spesso emozioni positive è quello di poter vedere un domani esordire in eventi importanti ragazzi che ho allenato. Ma anche l’idea di creare un’identità importante al Pasian di Prato e vedere questi ragazzi un domani indossare e combattere per il proprio club in prima squadra! #rcpasiandiprato #rcpdp #rugbyclubpasiandiprato
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U18: coach Stefano Amura fa il punto della situazione Ex giocatore, oramai formatore in categorie importanti come l'U19, in passato, e l'U18 nelle.ultime stagioni. Ecco il pensiero dell'head coach dell'U18 Stefano Amura, tra presente, futuro e sogni nel cassetto. Come vivi questa nuova stagione da allenatore U18 e prima squadra? Come ogni anno la vivo bene, con voglia e determinazione, Il mio focus è quello di migliorarmi e mettere nella condizione i ragazzi di esprimere il meglio possibile, dentro e fuoribdal campo. I ragazzi di entrambe le categorie li conosco bene e penso che con un lavoro adeguato possano fare un salto importante di qualità. Quali le prospettive che ti dai e vorresti per la società? Vorei poter essere un punto di riferimento per i ragazzi e la società e contribuire ad un costante miglioramento. Non si finisce mai di migliorare e la costanza è la chiave di svolta. Per quanto riguarda la società, credo che le basi siano ottime, adesso è arrivato il momento di creare tradizioni che compattino la società e creino un attaccamento importante alla maglietta. E sia la Prima Squadra che la U18 hanno a riguardo una grande responsabilità, diventando il punto di riferimento dei piu piccoli. Guardando al futuro, quali le tue aspettative? Per quanto riguarda la U18 il mio obbiettivo per il futuro è far maturare dei Rugbisti sia a livello di gioco che personale, l’idea è quella di coordinare in campo ragazzi che sappiano gestire al meglio ogni situazione della partita. Per quanto riguarda la prima onestamente vedo per loro la possibilità di fare un salto di categoria, ma serve voglia e determinazione e un ottimo lavoro sulla tecnica. Gli allenamenti congiunti tra le 2 categorie possono creare il corretto mix per apprendere le giuste consapevolezze Sogno nel cassetto? Bella domanda… posso dire che un pensiero che mi suscita spesso emozioni positive è quello di poter vedere un domani esordire in eventi importanti ragazzi che ho allenato. Ma anche l’idea di creare un’identità importante al Pasian di Prato e vedere questi ragazzi un domani indossare e combattere per il proprio club in prima squadra! #rcpasiandiprato #rcpdp #rugbyclubpasiandiprato
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Domani saremo a Foligno per il sesto raduno della Scuola Itinerante Fispes dove proporremo a un gruppo di giovani atleti attività ludico-sportive con i nostri Frame Runner. Teniamo particolarmente a questo tipo di appuntamenti perché siamo convinti che lo sport rappresenti un fattore di coesione sociale: non si tratta semplicemente di attività motoria, ma di un momento fondamentale per costruire relazioni, sviluppare consapevolezza di sé e scoprire capacità spesso inaspettate. È per questo che riteniamo cruciale il dialogo con le scuole e le associazioni sportive giovanili, agenti di cambiamento radicati nel territorio in grado di promuovere un’idea di sport dall’alto valore sociale ed educativo. Tuttavia, rileviamo ancora oggi una diffusa mancanza di istituzionalizzazione dell’attività sportiva - in particolar modo adattata - che ne riduce l'accessibilità e la diffusione, lasciando spesso l’organizzazione e la promozione delle attività all'iniziativa di singoli, senza un supporto strutturato e sistematico da parte dello Stato. Perché, vale la pena ribadirlo, lo sport non è soltanto competizione: è un potente strumento per scoprire e valorizzare quelle che definiamo ‘nuove abilità’, a dimostrazione che il potenziale di ciascuna persona supera ogni definizione tradizionale di capacità o disabilità. #Ormesa #FrameRunner #NoiCiSiamo https://lnkd.in/d-K58E8w
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