Se è vero che come tifosi della Lazio abbiamo dei valori, oggi abbiamo perso una persona che li ha incarnati tutti. Ha fatto assaporare la vittoria facendocene apprezzare la vera essenza. Ha unito generazioni di laziali nelle famiglie. Quello scudetto ha unito me, mio padre e mio nonno in un momento che oggi è eredità più delle cose materiali ed uno dei ricordi che mai andranno via.
Non sei stato solo il Mister della Lazio più forte di sempre.
Sei stato un compagno di viaggio durante i miei anni più belli.
Quando il futuro non aveva data di scadenza e il passato era al massimo racchiuso in un semplice “cos’hai fatto ieri?”
“Si deve credere sempre” ci dicesti quel 14 maggio del 2000, poco dopo le 18.
Una lezione che ho sempre portato con me.
Nel lavoro come nella vita.
Ciao Sven e grazie per ciò che sei stato e per ciò che hai rappresentato.
Grazie per l’eleganza, per il tono sempre pacato, per quell’applauso nordico dopo ogni goal.
Grazie per aver portato la Lazio su quel gradino che probabilmente non saliremo più.
Quel gradino che da oggi, indicandolo ai nostri figli da lontano, ci farà dire:
“Lo vedi quel posto lassù in alto, figlio mio? Lassù la Lazio c’è stata tanti anni fa e ce l’ha portata una persona speciale. Una persona molto buona.
Si chiamava Sven Goran Eriksson.
Là lalà lalà.
Sven Goran Eriksonn.
Laaaa Lalalalà.
“Caro Chris, mi chiedi cosa ne pensi di Churchill, ossia se io lo consideri un grande statista o un cinico idiota guerrafondaio?
Tralascio le ragioni che farebbero propendere per la prima alternativa perché sono 80 anni che viene spiegata in tutti i libri di storia in cui si sostiene inequivocabilmente che fosse un grande statista e che ci salvò dal nazismo.
Riporto di seguito alcuni fatti storici che mi farebbero propendere invece per la seconda alternativa. Come noterai, tralascio le numerose dichiarazioni di Churchill razziste o sull’uso appropriato delle armi chimiche, ti faccio solo una lista degli errori di Churchill:
1915- Gallipoli- circa 250.000 morti tra gli inglesi (stesso numero tra i turchi)
Dal 1917 i servizi segreti inglesi hanno pagato (100 sterline al mese, circa 6500 euro attuali) Mussolini per la sua attività anti comunista. Mussolini diventò “Mussolini” anche grazie al sostegno inglese e Churchill fu sempre un grande ammiratore di Mussolini.
Le sue decisioni strategiche molto discutibili in Nord Africa e Medio Oriente durante la guerra o l'idea di invadere la Norvegia (allora paese neutrale).
1943. La sua gestione della carestia in Bengala (milioni di morti)
1945. La strage di Dresda (numero di morti imprecisato, stima 100.000 morti?) a guerra già vinta su un obiettivo non militare.
1945-1947- Operazione giro di chiglia (Keelhaul), circa 2 milioni di vittime di cui nessuno parla (l'ho scoperto per caso leggendo Arcipelago Gulag); uno dei più grandi tradimenti della storia moderna.
Ma la ciliegina sulla genialità dello "statista" Churchill potrebbe forse esplodere nelle mani dei suoi grandi sostenitori nel momento in cui verranno alla luce gli originali del carteggio tra Mussolini e Churchill.
Hai visto il video che ti ho mandato?
Al minuto 22.24 nei documenti De Toma riferiti al 1940:“ una proposta che sembra inverosimile: Churchill chiederebbe all’Italia di entrare in guerra contro l’Inghilterra e la Francia”; se questi documenti incredibili venissero confermati dal ritrovamento degli originali (immagino che siano ancora segreti di stato), si dovrebbe riscrivere la storia della Seconda Guerra Mondiale e si potrebbe stabilire che l’entrata in guerra dell’Italia avvenne in base all’accordo segreto di due idioti. Non so se sia vero ma la sola possibile veridicità dei documenti De Toma mi sconvolge; una cosa è certa, Churchill fece di tutto per far sparire il carteggio”.
https://lnkd.in/dhE75Vv7
Nella puntata di mercoledì di #WarRoom, la tavola rotonda di #WarGames, abbiamo parlato con Francesco Semprini di Medio Oriente e in particolare della situazione in Cisgiordania e Libano meridionale.
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2 mesiSe è vero che come tifosi della Lazio abbiamo dei valori, oggi abbiamo perso una persona che li ha incarnati tutti. Ha fatto assaporare la vittoria facendocene apprezzare la vera essenza. Ha unito generazioni di laziali nelle famiglie. Quello scudetto ha unito me, mio padre e mio nonno in un momento che oggi è eredità più delle cose materiali ed uno dei ricordi che mai andranno via.