Interessante articolo sulle pensioni con l'ipotesi flessibilità senza le quote. Emanare un ementamento , per la corresponsione buono pasto al personale in quescienza . Il personale che va in quescienza , si deve garantire la continuità della corresponsione buono pasto , che devono essere erogati sulla base del numero di rientri che effettuavano in servizi Sarebbe opportuno , un intervento di Forza Italia in materia
Post di Stefano Notti
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Pensioni, dal Tfr a rivalutazioni e quote: ecco le ultime ipotesi per la manovra 2025 Per i neoassunti potrebbe scattare l’obbligo di destinare il 20-25% del Tfr ai fondi pensione, silenzio assenso per gli altri lavoratori. Conferma del meccanismo di rivalutazione per fasce, ma con una probabile nuova stretta sugli assegni più elevati. Ipotesi proroga di Quota 103 e Ape sociale, con qualche rivisitazione sempre vincolata al metodo contributivo. Il sottosegretario Durigon: la riforma resta un obiettivo che realizzeremo entro la legislatura. https://lnkd.in/dNkpwi6X
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Novità in vista per i pensionati: come e cosa potrebbe cambiare per i dipendenti pubblici con la discussione in seno al Governo Meloni.
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Dall’anno prossimo sarà possibile andare in pensione a 64 anni raggiungendo la soglia minima di assegno necessaria per poter uscire dal lavoro grazie al cumulo degli importi derivanti dall’eventuale adesione a un fondo di previdenza complementare. È la novità introdotta con un emendamento della Lega alla legge di Bilancio con l’obiettivo teorico di rendere più flessibile l’accesso alla pensione, dopo che il Carroccio non ha mantenuto le promesse elettorali di “superamento della Fornero“. Ma la norma presenta molti ostacoli
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Il tema previdenziale è centrale nell'impianto della nuova Manovra. Il governo continua a lavorare su misure alternative alla Legge Fornero per il pensionamento anticipato. Le indiscrezioni più recenti parlano di una ripresa concreta dei lavori per la riforma delle pensioni nel 2025 a partire da questo autunno. Per scoprirlo, probabilmente, è ancora presto. Le ultime notizie, intanto, portano a una correzione dell’ipotesi targata Lega dello schema di quota 41 per tutti (che diventerebbe quota 41 light), ma tiene banco anche la questione delle pensioni minime. Scopriamo le novità dell’ultima ora. Cosa cambia per le pensioni nel 2025?
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Anche se il governo non ha ancora definito con chiarezza quali saranno le modifiche da attuare in tema di pensioni 2025, alcune anticipazioni emergono dal Piano Strutturale di Bilancio. Il documento che rappresenta il quadro generale su cui si basano le scelte economiche per i prossimi anni, fornendo alcuni spunti su ciò che potrebbe essere il futuro delle pensioni in Italia. Le ipotesi di cambiamento non includono un abbassamento dell’età pensionabile attualmente fissata dalla Legge Fornero, che si consiglia il limite a 67 anni (pensione di vecchiaia).
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APPROVATO IL PSB, POCHE RISORSE PER LA MANOVRA 2025 PENSIONI: ANCORA REGOLE FLESSIBILITA’ 2024, TRATTENIMENTI IN SERVIZIO PER I PUBBLICI, POTENZIAMENTO SECONDO PILASTRO E RIPRISTINO REGOLE PEREQUAZIONE Con il varo del PSB, si è alquanto modificato lo scenario previsto sulle regole previdenziali per l’anno 2025 Il PSB (Piano Strutturale di Bilancio di medio termine) rappresenta una delle novità introdotte dalla riforma del bilancio europea del 2023 e dal nuovo patto di stabilità ed ha già avuto il via libera dal Parlamento. Sostituisce la vecchia NADEF (Nota di aggiornamento del DEF) e, al pari della stessa, reca il quadro di finanza pubblica e delinea gli spazi di manovra della legge di bilancio, ma in modo di certo più impegnativo rispetto al passato in quanto è proiettato nel quinquennio e fissa in modo vincolante i tetti massimi di spesa per i prossimi 7 anni, con un tasso crescita medio previsto all’1,5%. Il che significa, per l’Italia, un taglio annuo al deficit strutturale di circa 12 miliardi nel 2025 e 2026 seguito da correzioni più leggere negli anni dal 2027 al 2031, quando la discesa del deficit sotto al 3% del PIL dovrebbe farci uscire dalla procedura di infrazione. Se questa è la nuova cornice, peraltro aggravata dalle previsioni più negative della Banca d’Italia (PIL a 0,8 nel 2024), appare evidente che la manovra per il 2025 sarà molto poco espansiva, come già nel 2023 e 2024 per mancanza di risorse adeguate, che il Governo vuole – e noi siamo d’accordo - impegnare in primis nella conferma della riduzione del cuneo retributivo e dell’IRPEF a tre aliquote e con più risorse per la Sanità. Dunque, il DDL 2025, che vedrà la luce entro questo mese, dovrebbe infatti vedere confermate le regole pensionistiche 2024, con una sola, piccola novità: l’aumento delle pensioni minime che, con la conferma dell’incremento una tantum 2024 (2,7%) e la perequazione 2025 (1% circa), potrebbero salire a 620 € circa. Per il resto, sempre a leggere il PSB, il DDL bilancio 2025 in materia di pensioni 2025 dovrebbe recare: - la conferma in tema della flessibilità delle regole attuali su “quota 103”, “opzione donna” e “APE Sociale”; - la conferma del c.d. “bonus Maroni”; - la fine dell’obbligo di pensionamento per i dipendenti pubblici che hanno raggiunto i 67 anni d’età o i requisiti per la pensione anticipata ordinaria a 65 anni d’età (limite ordinamentale di servizio), consentendo così ai lavoratori, in assenza di domanda di pensionamento, la permanenza al lavoro fino a 70 anni; - ai fini del potenziamento della previdenza complementare, sollecitato dal PSB, un nuovo semestre per il “silenzio assenso” e la promozione su base volontaria (oppure obbligo?) di versare il 25% del TFR ai fondi; - indicizzazione 2025 all’inflazione (c.d. “perequazione”) ma con il ripristino dei tre vecchi scaglioni (100, 90 e 75 %), che appare una scelta cautelare in vista del prossimo pronunciamento della Corte Cost. in materia. #flpnews
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Pensioni 2025, presentato il Disegno di Legge di bilancio 2025 che riflette la tensione dell'Europa esercitata dai governi nazionali a casa dell'situazione dell'Europa anche a causa dell'attuale contesto geopolico. Le novità su Pensione Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103. Leggi qui 👇 #governo #pensioni #opzionedonna #apesociale #quota103 #riforma #Italia #news
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In questi giorni il governo sta lavorando al dossier per la legge di Bilancio 2025, con particolare attenzione anche alle pensioni. Le ultime indiscrezioni ci dicono che ci sono buone e cattive notizie, con il governo che ad esempio potrebbe confermare e aumentare l’incremento straordinario delle pensioni minime, mentre sembra aver rinunciato alla possibilità di introdurre già nel 2025 una Quota 41 per tutti. Piuttosto verrà confermata ancora per un altro anno Quota 103, consentendo a chi lo vorrà di andare in pensione a 62 anni, con 41 anni di contributi, accettando un ricalcolo contributivo dell’assegno con annessa penalizzazione.
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Si fa largo l'ipotesi della pensione con Quota 41 estesa a tutti nel 2025. Lavoratori e lavoratrici dovrebbero però accettare un'assegno ridotto di circa il 20 per cento per via del calcolo con metodo contributivo
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In soli 9 anni si stima una crescita della spesa per pensioni in Italia di circa 100 miliardi di euro. Nel 2018 la spesa per pensioni in Italia era circa 268 miliardi, le stime contenute nel DEF presentate a Maggio prevedono una spesa per pensioni che nel 2027 è prevista a 368 miliardi.... sarà sostenibile? Una voce di spesa, tra le altre, che ha contribuito a fare crescere la spesa per pensioni è "Quota 100" cioè una delle misure studiate per evitare di andare in pensione con le regole della cd. "Monti/Fornero". Ma veramente crediamo ancora alla favola che ci sarà una Riforma delle pensioni che permetterà di "uscire" dal mondo del lavoro prima dei 67 anni? Il sistema pensionistico italiano è condizionato dal problema demografico italiano.... pochi giovani che pagano i contributi in proporzione a tanti pensionati che le percepiscono! Oggi chi non si attiva per costruirsi una pensione "integrativa" alla sua futura pensione pubblica difficilmente avrà una vecchiaia serena.
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