Street is Culture propone percorsi educativi attraverso la pratica sportiva ed artistica delle discipline urbane, principalmente rivolti a bambini e adolescenti. ❗️Promuoviamo l’inclusione e la promozione sociale. Per questo, in collaborazione con i Comuni, per ogni corso con 10 iscritti offriamo 2 iscrizioni gratuite a partecipanti segnalati dai servizi sociali. 📚 Le discipline di SIC sono un veicolo per educare bambini e bambine, che imparano nella pratica ad affrontare la competizione e le sfide con se stessi, superando limiti mentali, emotivi o fisici. Tramite la pratica si impara a conoscere e gestire al meglio le proprie risorse, e si cresce attraverso la socializzazione e la condivisione. 💪🏻 Al contempo, le nostre discipline permettono uno sviluppo fisico salutare, favorendo uno sviluppo armonico attraverso esercizi di coordinazione, di percezione e conoscenza del proprio corpo, ma anche tramite movimenti di aggiustamento posturale e di equilibrio attraverso il gioco. 🫂 Laboratori esperienziali di tipo attivo e partecipativo, condotti da educatori professionali e da esperti delle discipline motorie, permetteranno ai ragazzi di infrangere schemi mentali e motori confrontandosi con la propria emotività e di sperimentare nuove soluzioni, sia in contesti formali che informali.
Post di STREET IS CULTURE
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Oggi vi proponiamo una #riflessione. Abbiamo deciso di lavorare nell'ambiente dell'educazione dei più #giovani, dando focus al contesto sportivo. Questo implica varie dinamiche, tra cui il #confronto costante con metodi educativi di genitori sempre diversi e di diverse zone del nord Italia. Da ciò viene naturale che, a volte, l'educazione che i #genitori hanno deciso di trasmettere ai figli cozzi con le linee guida che abbiamo dato ai nostri animatori. Nonostante il nostro piano sia frutto di studi e di ricerca della soluzione migliore per tutti. Cosa succede? Un mezzo disastro, ogni volta. Ci è capitata un'osservazione, da parte di un gruppo di genitori, che criticavano aspramente il fatto che un nostro team leader avesse posto come regola l'aspettare che tutti fossero seduti per iniziare a pranzare. In ufficio nel momento in cui ci è arrivata la segnalazione ci siamo presi un momento per discuterne insieme. Possibile che variazioni, anche minime, nei metodi educativi possano scatenare critiche accese? Oppure, possibile che tutti noi in azienda, appartenenti alla stessa generazione, condividiamo questo metodo e che, per i bambini e genitori di oggi, sia percepito come un'imposizione? Siamo ben consapevoli di come i metodi educativi siano in continua #evoluzione, è il bello del nostro lavoro, e di come si tenda a rivedere le strategie passate, ed è per questo che ci teniamo ad instaurare un dialogo (costruttivo!) con le famiglie. Crediamo che il confronto e la #comunicazione aperta siano essenziali per migliorare continuamente i nostri approcci educativi e garantire un ambiente sereno e positivo per tutti i bambini. A Junior Camp siamo convinti che solo attraverso la #collaborazione e il rispetto reciproco possiamo creare un’esperienza educativa arricchente e armoniosa per i nostri giovani. Voi cosa ne pensate?
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Molto interessante. Mi focalizzo sull’invasione delle automobili nelle città. Quanti danni creano le macchine: inquinamento acustico e atmosferico, forte stress per chi le guida, incidenti, consumo e danni alle strade, occupazione di spazio quando sono ferme, mancanza di gentilezza nelle persone che le guidano oltre a levare spazio ai bambini. Io direi come lo Smart Working nato con il Covid, io proporrei per le auto nelle città lo Smart Using Car, almeno due giorni la settimana non si usa la macchina in città, strade aperte a tutti e chiuse alle macchine
Sosteneva Maria Montessori: «Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente». Ma cosa abbiamo fatto per far scomparire i bambini dal nostro ambiente, la città? Al di là dei parchi giochi, è sempre più raro incontrare bimbi che si divertano per strada o che vadano a scuola in modo autonomo. Si parla di backseat generation, in riferimento ai bambini che vedono la città attraverso i finestrini delle auto. Per non parlare dei luoghi o degli eventi no kids, con bar, hotel e cerimonie in cui i piccoli non sono più i benvenuti. Dalla fine del XX secolo fino all’inizio del XXI, è iniziato un processo a lungo termine di allontanamento dei giovanissimi dagli spazi pubblici. Le cause di questo disinvestimento sono molteplici. Le automobili hanno invaso le città e queste si sono riadattate, per consentire la circolazione di quanti più veicoli possibili nelle ore di punta. In quest’ottica i pedoni, in particolare le persone a mobilità ridotta e i bambini, non hanno la priorità. I social network consentono di comunicare e incontrare gli amici senza dover viaggiare. Con l’avvento poi dei videogiochi, le attività ricreative a casa sono molteplici. La società è inoltre più sensibile ai rischi cui vanno incontro i bambini. Leggine di più a firma di Francesca Bocchi su sito e app 👇🏻 https://lnkd.in/dR6GGery
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Il Torinese ha dedicato un articolo ad ATT: "Carlo Maria Tresso: lavoro e attività sociali per giovani speciali" "Non bisogna guardare alla disabilità ma alle potenzialità." È con questo spirito che Carlo Maria Tresso ha creato un’impresa sociale unica, dedicata a coinvolgere giovani con diverse abilità e talenti, superando le barriere e puntando tutto sulle loro capacità. L’iniziativa coinvolge psicologi ed educatori professionisti che supportano questi ragazzi nel loro percorso di intermediazione con il mondo esterno, aiutandoli a far emergere il loro valore unico. Ogni persona ha una storia da raccontare e un talento da mostrare. Una ragazza appassionata di arte disegna straordinari manga, mentre un altro giovane, amante dei videogiochi e dei viaggi, ha già visitato città come New York e Parigi e sogna di esplorare Tokyo. Questo progetto offre a ciascuno di loro la possibilità di esprimersi e di realizzare i propri sogni, costruendo un futuro di inclusione e autonomia.Il percorso professionale all’interno di questa impresa sociale inizia con uno stage, seguito da tirocini e apprendistati che possono portare all’assunzione stabile. Attualmente, più di cinquanta persone lavorano per ATT, con sei di loro già assunte a tempo indeterminato. Questa iniziativa dimostra come sia possibile creare un impatto sociale positivo valorizzando le capacità e i sogni di ogni individuo, andando oltre le etichette e i pregiudizi. Per saperne di più, vi invitiamo a leggere l'articolo completo qui: https://lnkd.in/dY_Hs7Zb #Inclusione #Diversità #Talento #Lavoro #Impattosociale #CarloMariaTresso #ATT
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Quest'anno abbiamo superato ogni aspettativa con il nostro progetto di orientamento al #volontariato sportivo nelle scuole. L'entusiasmo dei ragazzi ci ha riempito il cuore e ci ha dimostrato che il futuro è nelle loro mani. Ma come possiamo continuare a sostenere iniziative così importanti? Crediamo che sia fondamentale trovare nuove modalità per facilitare il coinvolgimento di tutti gli stakeholder, dalle #aziende alle istituzioni. Cosa ne pensi? Lascia un commento e condividi le tue idee. Leggi l'articolo completo per scoprire tutti i dettagli del nostro progetto! L'ORMA Claudio Massa
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In queste settimane #FMD porta nelle scuole, con il formatore Enrico Bersani e l’operatore del servizio civile digitale Francesco Corsetti, il game #JOINclusion, un'applicazione interattiva progettata per sensibilizzare gli alunni della scuola primaria sull'importanza dell'inclusione e della diversità. Il gioco serio usa una combinazione di elementi ludici e educativi per coinvolgere gli utenti in esperienze virtuali che promuovono la comprensione e l'#empatia nei confronti degli altri. Attraverso scenari virtuali realistici e situazioni coinvolgenti, i giocatori sono sfidati ad affrontare e risolvere dilemmi legati all'inclusione sociale, alla discriminazione e alla tolleranza. Le decisioni prese dai giocatori influenzano lo sviluppo della trama e il risultato finale del gioco, incoraggiando la riflessione critica e la consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni. I riscontri raccolti dalle scuole già coinvolte nelle sperimentazioni sono estremamente positivi, con segnalazioni di un aumento del senso di appartenenza degli studenti e una diminuzione degli episodi di discriminazione e bullismo. Questi risultati incoraggianti testimoniano l'importanza di investire nella promozione dell'inclusione fin dalla scuola primaria e l'efficacia delle strategie educative innovative proposte dal progetto #JOINclusion. Oggi siamo all'istituto comprensivo Villaggio Prenestino, nelle classi 4A e 4D, coordinate dalla docente Barbara Russo. __ "JOINclusion - Joint problem-solving strategy towards social inclusion of children with a migrant background", finanziato nell’ambito del programma #Erasmus+, mira a promuovere l'inclusione sociale degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado (7-12 anni) attraverso l’utilizzo di strategie di apprendimento basate sul gioco e interventi basati sul perspective taking cognitivo. Maastricht University Università degli Studi di Napoli Federico II UWC Maastricht https://lnkd.in/dH-Hxc-F
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Il progetto "Spazio al Gesto" nasce con un obiettivo chiaro: dare forma e valore all'espressione corporea attraverso il movimento, offrendo ai bambini e ragazzi con disabilità visiva un'opportunità di indipendenza e di autonomia. In ogni nostro incontro, la parte ludica è fondamentale: è attraverso il gioco che i bambini trovano il piacere di esplorare, di esprimersi senza limiti e di scoprire il mondo che li circonda. Oltre a essere un momento ricco di divertimento, il gioco è apprendimento attivo, crescita personale e sociale, ed è il modo più naturale per sviluppare competenze fondamentali per raggiungere l’autonomia. Attraverso l'approccio allo sport, trasformiamo ogni gesto in uno spazio di libertà, dove i bambini possono costruire fiducia in sé stessi, superare le barriere e scoprire che l’indipendenza non è un traguardo lontano, ma un percorso che possiamo intraprendere insieme, passo dopo passo. #inclusione #spazioalgesto #movimentoinclusivo #autonomia #disabilitàvisiva
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Un'interessante inchiesta di VITA sui bisogni, i desideri e gli spazi che le nostre città (talvolta) pensano e dedicano agli e alle adolescenti. All'interno del primo articolo alcune riflessioni anche della nostra presidente Roberta Franceschinelli sul tema e su come i nuovi spazi ibridi possano anche essere spazi giovanili.
Il muretto, il centro commerciale, il campetto: e poi? Quali spazi dedicano le nostre città ai ragazzi? Dove possono incontrarsi in maniera informale? E perché gli spazi di aggregazione di una volta non funzionano più? Un'inchiesta utile e interessante di VITA tra i bisogni degli e delle adolescenti e alcune buone pratiche. Grazie a Rossana Certini per il coinvolgimento nell'articolo e la possibilità ti toccare alcune delle riflessioni che stiamo sviluppando sul tema degli spazi giovanili dentro Lo Stato dei Luoghi.
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É necessario ricostruire il tessuto sociale attraverso gli strumenti della relazione: lo sport é senz'altro quello più efficace
🏃♀️ 🤸♀️ 🧢 "SPORT & TERZO SETTORE: L'orientamento sociale. Davanti ad una cronaca che lascia poco spazio alle interpretazioni ed alle opinioni personali, mi tengo strette le sensazioni positive che lo scambio di questi mesi con i giovani delle scuole e delle università mi sta lasciando. Rispondiamo facendo il nostro meglio e prendendoci la responsabilità di proiettare possibilità, visione, valori. Raccogliamo messaggi e cerchiamo di riproporli come stimolo nel nostro percorso di sport sociale condiviso con loro. Tra le nostre motivazioni principali c'è proprio quella di volerci essere per loro. Everibody needs a Goal. #giovani #orientamento #crescita L'ORMA Coach di Quartiere
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Come #operatoredellasalute o #insegnante che lavora con bambini e ragazzi, hai l'opportunità di individuare, valutare e sostenere le necessità dei fratelli e delle sorelle (#Sibling) di bambini con bisogni educativi speciali. Questi fratelli e sorelle possono trovarsi a fronteggiare responsabilità eccessive e problemi di benessere e rendimento scolastico. Per garantire un supporto tempestivo e prevenire tali problemi, è cruciale che gli operatori della salute e gli insegnanti identifichino i sibling di bambini con bisogni speciali e comprendano il loro livello di bisogno. Non bisogna mai dare per scontato che le necessità di un fratello siano già state valutate da altri professionisti mentre è importante prestare attenzione ad eventuali segnali di cambiamento che i sibling possono manifestare durante le visite o le lezioni. Oltre ad identificare le difficoltà che fratelli e sorelle possono affrontare e per le quali potrebbero aver bisogno di supporto, è essenziale riconoscere e valorizzare le #competenze e le #abilità che hanno sviluppato attraverso le loro relazioni con i loro fratelli e sorelle con bisogni educativi speciali. Nella sua applicazione nella formazione professionale, Progetto GENERA è un sistema di formazione per operatori della salute ed insegnati scalabile e modulabile che permette di riconoscere i Sibling, contestualizzare le esperienze, risignificare il vissuto e valorizzare le competenze specifiche per poi farle risaltare e renderle disponibili in altri ambiti della vita. Progetto GENERA focus #Sibling si occupa, a partire dal contesto attuale specifico, del futuro di fratelli e sorelle di persone con bisogni educativi speciali per far si che ognuno ed ognuna sia visto e valorizzato nella propria unicità. #maipiùunbambinoinvisibile
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🎁 Nelle progettualità educative, la prima cosa che cerchiamo è il benessere dei bambini e tendiamo a non considerare che ciò che vogliamo per loro, dovrebbe essere cercato e sperimentato anche da noi adulti. 🎇 Programmiamo attività di risoluzione dei conflitti, educazione emozionale, condivisione, partecipazione, connessione con la natura, apprendimento con gioia, inclusione, espressione dei talenti, e la lista potrebbe continuare, ma … 😅 Camminiamo noi adulti queste parole? Ci diamo il diritto di vivere anche noi queste esperienze? Ciò che proponiamo ai bambini diventa una dimensione reale nella nostra vita? ✨ La cura degli adulti è la chiave per un cambiamento autentico e duraturo. Simonetta #13nottisante #pedagogieattive #riflessionipedagogiche
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