Post di Susanna Maiello

Visualizza il profilo di Susanna Maiello

Laurea in lettere e filosofia. Ricercatrice e divulgatrice.

Lettura esoterica del bove e degli agnelli nel presepe. Il bove ha un aspetto positivo che lo contrappone al toro, simbolo della forza temibile dei re e degli Dèi: è l’animale pacifico usato nel tiro del carro e dell’aratro, simbolo di bontà e tranquillità, è la cavalcatura di Lao Tze, l’animale tanto sacro per i Greci che il sacrificio per eccellenza è l’ecatombe, letteralmente, il (sacrificio di) cento buoi. In India è simbolo della sapienza, che in sanscrito è go-kara, il "pascolo dei buoi". In linea col pensiero indù, per lo Pseudo Dionigi il bove è l’animale che scava con l’aratro nella terra che è l’uomo i solchi che ricevono la pioggia vivificante della sapienza. Gli animali simbolo per eccellenza dell’offerta sacrificale, il cui nome è simile a quello di Agni, il Dio vedico del fuoco e del sacrificio. è l'agnello. Non a caso nel Presepio sono presenti tra i pastori due figure altamente significative: un pastore intento ad ascoltare l’Angelo e un pastore addormentato per terra; il simbolismo espresso da queste figure è molto chiaro: l’anima che non è pronta non è in grado di "sentire" la chiamata angelica, di portare cioè a termine la ricerca per cui si trova su questa terra. Più chiaramente, la divisione tra le "anime che cercano" e le "anime ottenebrate" è data dalla presenza accanto ai pastori di personaggi intenti ai godimenti materiali dell’osteria o alle cure degli affari nel mercato: sono il simbolo della completa immersione nella materialità, dove non è più possibile ascoltare la voce degli Angeli. Tratto dalla lettura dei testi di G. Galiano e P. Ersoch #bove #agnello #bontà #sacrificio #natività #materia

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi