Post di Unioncamere - Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura

Il settore turistico pur essendo fiorente dal punto di vista delle presenze affronta una crisi sul mercato del lavoro senza precedenti. Ne parliamo nella nostra rubrica dedicata ai destination manager, citando alcuni insights e spunti di riflessione.

🏨 Ricostruire il mercato del lavoro nel turismo: sfide e strategie nel settore alberghiero Italiano. L'anno 2023 ha segnato un momento cruciale per il settore turistico, con il comparto alberghiero che ha registrato una ripresa significativa, grazie a un incremento delle presenze turistiche. ⁉ Tuttavia, il settore si confronta con criticità non trascurabili, tra cui la marcata riluttanza dei lavoratori dell'ospitalità a far ritorno ai loro impieghi. Indagini condotte su un campione di 13.000 individui in cerca di lavoro negli USA hanno evidenziato che oltre la metà degli intervistati non desidera riprendere la propria posizione lavorativa, con una percentuale che in alcuni sondaggi raggiunge il 69%. La scarsità di personale sta creando una situazione di emergenza per l'intero settore. La problematica del turnover elevato, con un tasso di dimissioni che si attesta al 6% mensile, evidenzia l'urgente necessità di riformulare le proposte di valore per i dipendenti della destinazione, al fine di attrarre e mantenere la forza lavoro qualificata e motivata. 🔎 Sfide aggiuntive in Italia: sussidi, condizioni di lavoro e cambiamento di carriera. In Italia, la situazione si presenta ancora più complessa a causa di una carenza di personale che sfiora il 10%, equivalente a 50.000 lavoratori mancanti. Nonostante l'elevato tasso di disoccupazione giovanile, il settore turistico fatica ad attrarre le nuove generazioni, in parte a causa di condizioni di lavoro e retribuzioni poco competitive. Le difficoltà sono ulteriormente accentuate da fattori quali l'accesso a sussidi di welfare e la tendenza post-pandemica alla rivalutazione delle carriere professionali, che ha portato molti a orientarsi verso nuovi settori. Di fronte a queste sfide, è imperativo per il mondo del turismo e dell'ospitalità abbracciare strategie innovative in termini di reclutamento e gestione delle risorse umane. Migliorare le condizioni di lavoro e instaurare sinergie con diversi stakeholder si rivela essenziale per delineare soluzioni durature e favorevoli, anche a livello di gestione dei territori di destinazione. 💡Come possiamo superare queste sfide e costruire un futuro più stabile e prospero per il settore turistico e alberghiero? Noi di factory da esperti di ecosistemi digitali turistici sviluppiamo soluzioni come carte vantaggi offerte dalla destinazione ai collaboratori di strutture alberghiere ed esercenti. #turismo #destinationtech #destinationtechnology #crewcard #desticard #factory

Il Pnrr ha destinato ai progetti 20 milioni di euro, ma il turismo delle radici potrebbe valere molto di più, almeno 8 miliardi di entrate aggiuntive l’anno, calcola Confcommercio. Perché questa categoria di turisti, spiega Sonia Ferrari, docente di marketing del turismo all’Università della Calabria e autrice, con la collega Tiziana Nicotera, del saggio “Turismo delle radici. Strategie e politiche di marketing”, «arrivano anche fuori stagione, vanno a visitare borghi che sono fuori dai circuiti turistici, sono estremamente fedeli, possono anche decidere di passare in Italia periodi molto lunghi, se sono pensionati o smart workers». Gli italiani all’estero sono un bacino imponente: un po’ più di 6 milioni gli iscritti all’Aire, 80 milioni i discendenti degli immigrati, 260 milioni gli “affini”, cioè coloro che si sentono legati all’Italia per ragioni di parentela anche lontana, o acquisita, e per ragioni culturali. Un mondo molto eterogeneo, ma che guarda all’Italia con interesse e, in molti casi, con affetto. E di cui le istituzioni italiane non hanno ancora colto il pieno potenziale. «Ho presentato una proposta di legge per il rilascio di un visto speciale della durata di cinque anni per i discendenti di italiani all’estero, per favorire in particolare il rientro dei giovani. - afferma Fabio Porta, deputato del Pd eletto nella circoscrizione Estero (ripartizione America meridionale) - È un modo di venire in aiuto ai nostri connazionali che, in particolare in Venezuela, sono stati costretti a lasciare il Paese per non subire gli effetti della dittatura. Ma anche una misura per controbilanciare, almeno in parte, il calo demografico». In campo anche Assocamerestero, spiega il segretario generale Domenico Mauriello: «Una buona parte dei soci delle Camere sono italiani di seconda o terza generazione, che non dimenticano il loro Paese. Si calcola che i turisti della memoria siano circa dieci milioni, e che la quota di export agroalimentare che fa capo a loro sia del 4%, ma è ancora da costruire una strategia precisa di attrazione di questa tipologia di turisti, e soprattutto di loro possibili investimenti in Italia, che potrebbero interessare in particolare settori come l’immobiliare e la ricettività alberghiera».

Il turismo in Italia, con 1,7 milioni di lavoratori e il 4% del PIL, è un settore chiave, cresciuto costantemente negli ultimi 20 anni, a eccezione del periodo pandemico. Attualmente, il 64,9% dei lavoratori è impiegato nella ristorazione, il 16,1% nell'accoglienza e l'8,4% nelle attività sportive e di intrattenimento. La maggior parte ha un diploma (53,4%), mentre i laureati rappresentano il 12,9%. Secondo Randstad Research, nei prossimi anni emergeranno nuove professioni legate alle tecnologie e alla sostenibilità, come il destination manager, il gestore di esperienze ecoturistiche, e il gestore di centri per workation. Queste figure saranno essenziali per affrontare i cambiamenti nei flussi turistici e nei modelli di lavoro, riflettendo una crescente attenzione alla tutela ambientale e alle nuove esigenze dei viaggiatori.

🎙️ Ho avuto il piacere di condividere alcune riflessioni con **Hunter's Group** sulle crescenti opportunità lavorative nel settore del turismo 🌍, ma anche sulle difficoltà nel trovare il personale giusto per soddisfare la domanda. ✈️ Il turismo è in continua evoluzione e offre grandi spazi per chi sa cogliere le nuove sfide, ma siamo di fronte a un gap tra domanda e offerta che deve essere affrontato con urgenza. Dobbiamo investire in formazione, innovazione e creare percorsi professionali che valorizzino il talento e le competenze necessarie per far brillare questo settore. 💼 Se vuoi approfondire la mia intervista e capire come possiamo affrontare insieme questa sfida, leggi l'articolo completo qui: (https://lnkd.in/db6sBwBw) #turismo #opportunità #lavoro #crescita #formazione #talento #innovazione #intervista#

Con l'analisi di Randstad Professionals Italia il focus sul settore #alberghiero. La dinamicità e la competitività all’interno del #settore fanno sì che la capacità di attrarre e trattenere talenti sia un fattore sempre più centrale per il successo delle #aziende. Scopri di piu ⤵️

dal Il Sole 24 Ore Luglio 2023 ha visto un record storico nell’occupazione alberghiera, con oltre 313mila lavoratori impegnati nel settore, e una media di 224mila addetti occupati nel corso dell’anno, segnando un +6,6% rispetto ai dati pre-pandemia. Questi numeri sono stati presentati da Federalberghi, in collaborazione con l’Ente Bilaterale Nazionale per il Turismo (Ebnt), durante la prima giornata della 61ª edizione del Ttg Travel Experience, la più importante manifestazione B2B del settore turistico organizzata da ITALIAN EXHIBITION GROUP S.P.A. Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha evidenziato che questi dati rappresentano un valore record mai raggiunto prima, superando anche il precedente picco del 2019 con poco più di 210mila lavoratori. "Giovani e donne costituiscono la maggioranza dei dipendenti", ha sottolineato Bocca, evidenziando anche il contributo essenziale dei lavoratori stranieri, che rappresentano il 30% degli occupati, con una crescita del 16% rispetto al 2019. Il settore è caratterizzato da una forza lavoro giovane: quasi il 28% dei lavoratori ha meno di 30 anni, con un’età media di 40 anni. La maggior parte dei contratti è a tempo pieno. Geograficamente, il picco dell’occupazione si registra nel Nord-Est, con il Trentino-Alto Adige in testa (33.440 addetti), seguito da Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Durante la tavola rotonda dell’evento, sono stati affrontati temi cruciali come l’intelligenza artificiale, la destagionalizzazione e la direttiva Bolkestein. Daniela Santanchè, ministro del Turismo, ha lanciato un appello per un nuovo paradigma turistico, incentrato sulla qualità piuttosto che sulla quantità: “Il turismo non deve essere una minaccia per i territori, ma un’opportunità”, ha dichiarato, invitando a puntare su servizi e formazione del personale per attrarre un turismo di alto livello. Sul fronte dell’innovazione, Bocca ha espresso preoccupazione per il ritardo dell’Italia nell’adozione dell’intelligenza artificiale, sottolineando la necessità di formare personale capace di gestire le nuove tecnologie, senza però "svendere l’italianità del prodotto turistico". Franco Gattinoni, presidente di Fto, ha invece messo in evidenza il peso della burocrazia che ostacola lo sviluppo del settore. Infine, Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, ha aperto uno spiraglio alla revisione della direttiva Bolkestein per gli stabilimenti balneari, promettendo di rimettere la questione all’attenzione del Parlamento europeo.

I risultati dell’indagine sull’attrattività del mercato del lavoro valdostano nel settore turistico-ricettivo L’Assessorato dello Sviluppo economico, Formazione, Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile informa che, in collaborazione con l’Adava Federalberghi Valle d'Aosta, è stata affidata alla società TurismOK SNC un’indagine, rivolta ai lavoratori stagionali del settore turistico-ricettivo, volta a focalizzare i fattori di attrattività del lavoro nella nostra regione. La ricerca, consistente in un questionario, su base volontaria, veicolato tramite i canali social del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione e le reti di ADAVA, ha ottenuto 436 risposte, pari al 14% dei lavoratori impiegati nella stagione invernale 2023/2024 in Valle d’Aosta, campione ritenuto statisticamente significativo. I risultati hanno messo in evidenza, quali elementi considerati attrattivi, le bellezze naturali, la qualità della vita e le opportunità di praticare sport all’aria aperta. I fattori critici, invece, sono da rinvenire nel costo della vita, nelle scarse occasioni di svago e divertimento e nella difficoltà di trovare alloggi in prossimità dei luoghi di lavoro. Complessivamente, emerge un alto grado di soddisfazione ed una intenzione di restare presso il medesimo posto di lavoro. “Si tratta indubbiamente di una prima indagine del settore specifico – spiega l’Assessore Luigi Bertschy – che abbiamo voluto condurre all’interno del progetto dell’Alleanza per il lavoro di qualità in Valle d’Aosta, dedicato al settore turistico. Siamo consapevoli che, per ottenere dati statistici ancora più significativi, sia necessario replicare il questionario, allargando ulteriormente la platea dei lavoratori anche in altri settori.” “Questa iniziativa ha una valenza molto importante per noi imprenditori della ricettività – ha dichiarato il Presidente ADAVA Luigi Fosson. I dati raccolti ci forniscono preziose indicazioni su come possiamo migliorare l’attrattività e la qualità dell’esperienza lavorativa nella nostra regione: se da una parte ci fa piacere sapere che le bellezze naturali e la qualità della vita vengono apprezzate dai nostri collaboratori, dall’altra dobbiamo trovare una soluzione alle criticità emerse, prima tra tutte la difficoltà di trovare soluzioni abitative adeguate. Il nostro obiettivo deve essere quello di rendere la Valle d’Aosta non solo una meta turistica d’eccellenza, ma anche un luogo ideale per lavorare e vivere”. Lavoro Regione VdA L’esito della ricerca è disponibile al seguente link: https://lnkd.in/dEyASnBV

In Italia sarà cruciale puntare su nuovi motori di crescita oltre al settore turistico, perché il paradosso dell'overtourism è che fa crescere l'economia ma poi provoca tutta una serie di ricadute negative nelle nostre città d'arte e in moltissime località balneari. A Roma l'esplosione degli affitti brevi ha creato «un nuovo ceto diffuso di piccoli redditieri» che traggono profitto dalla domanda turistica, affittando appartamenti e seconde case a prezzi sempre più alti. Il mercato immobiliare è focalizzato sulla redditività turistica e questo sta portando sempre più ad una riduzione della disponibilità di abitazioni per i residenti, causando un aumento dei prezzi degli affitti e un peggioramento della qualità della vita per chi vive in città. Stessa cosa vale per gli studenti, che non riescono più a trovare un alloggio. Si sta creando, quindi, una vera e propria emergenza abitativa, soprattutto per giovani, studenti e famiglie a basso reddito. Si va, quindi, verso una gentrificazione delle città storiche, con l'allontanamento dei residenti storici e la perdita del tessuto sociale. Venezia, Milano e Firenze, ma anche Bologna, Rimini e mete più inattese. Pure la Puglia è il simbolo (vittima?) dell'overtourism e dei risvolti negativi che può portare, come l'aumento enorme dei prezzi. Per un gazebo nelle spiagge "di lusso" della regione – che comprende un tavolino, quattro lettini, teli da mare e aperitivo – si possono spendere pure mille euro al giorno (ad agosto, si intende). Nei lidi "normali", quelli per famiglie per capirci, i prezzi sono comunque altissimi. Una giornata al mare in Salento può costare fino a 90 euro ( https://lnkd.in/dwhjQGGm). Questa è una delle ragioni per cui i pugliesi non vanno più in vacanza in Puglia. Decine di città di mare con acque fantastiche si sono trasformate in villaggi turistici, affollatissime, con spiagge invase di ombrelloni, lettini, sdraio (a prezzi da capogiro) e spiagge libere dove non c'è posto neppure per sedersi. È necessario trovare delle soluzioni per promuovere forme di turismo più sostenibili. Per mitigare questi problemi, chi beneficia del turismo dovrebbe contribuire ai costi che esso comporta, come la manutenzione delle infrastrutture, la gestione dei rifiuti e la tutela del patrimonio culturale e naturalistico. È necessario introdurre tasse sul turismo più adeguate, i cui proventi dovrebbero essere utilizzati per finanziare servizi pubblici a beneficio sia dei residenti che dei turisti, come la pulizia delle spiagge, delle strade, il rafforzamento dei sistemi di trasporto. Così come bisognerebbe limitare gli accessi, a partire dal numero di visitatori giornalieri consentiti in alcune zone. Vanno, inoltre, implementati sistemi di monitoraggio per valutare l'impatto del turismo e regolamentare le attività turistiche per prevenire il sovraffollamento e l'eccessiva pressione sulle risorse locali. #turism

🏆 L'Italia è prima in Europa per numero di imprese culturali, con oltre 180mila realtà imprenditoriali del settore. Ma questo non è l'unico primato.  Il nostro Paese è, infatti, anche leader al mondo per ricchezza del patrimonio culturale con 59 siti riconosciuti dall’UNESCO, e per apprezzamento del cibo secondo il Global Soft Power Index. Mentre si colloca al secondo posto nella classifica mondiale per i bei posti da visitare e al terzo per quanto riguarda l'apprezzamento e la riconoscibilità dei brand più amati. Gli effetti dell’industria della cultura e della creatività sono evidenti anche nel turismo, dove l'incidenza della spesa culturale raggiunge il 44,9%. Anche per questo la domanda di risorse umane qualificate è in crescita. Oltre quattro ricerche di personale su 10 (il 40,6% con precisione) condotte nel 2022, hanno riguardato laureati, a fronte del 15,1% del totale economia. Per saperne di più sfoglia l'infografica oppure lascia un commento L'Italia è prima in Europa per numero di imprese culturali, con oltre 180mila realtà imprenditoriali del settore. Ma questo non è l'unico primato.  Il nostro Paese è, infatti, anche leader al mondo per ricchezza del patrimonio culturale con 59 siti riconosciuti dall’Unesco, e per apprezzamento del cibo secondo il Global Soft Power Index. Mentre si colloca al secondo posto nella classifica mondiale per i bei posti da visitare e al terzo per quanto riguarda l'apprezzamento e la riconoscibilità dei brand più amati. Gli effetti dell’industria della cultura e della creatività sono evidenti anche nel turismo, dove l'incidenza della spesa culturale raggiunge il 44,9%. Anche per questo la domanda di risorse umane qualificate è in crescita. Oltre quattro ricerche di personale su 10 (il 40,6% con precisione) condotte nel 2022, hanno riguardato laureati, a fronte del 15,1% del totale economia. Per saperne di più sfoglia l'infografica oppure lascia un commento 🗂️ #cultura #Italia #Tagliacarne