Le #Olimpiadi francesi volevano essere le prime nel verbo della #sostenibilità, con due grandi innovazioni: la grandezza nella diversità e il “quasi” impatto zero sull'#ambiente.
Abbiamo raccolto le confidenze di cinque amici che sono appena tornati.
Nulla da dire – anzi, forse si tratta dell'unica realtà positiva - sugli impianti sportivi; qualcosa da dire sull'#impattoambientale, più apparenza che sostanza, poiché ogni azione per la sostenibilità ha creato effetti perversi. In particolare, sul benessere delle persone. L'incerta balneabilità della Senna è l'emblema di certi obiettivi presuntuosi.
Il mantra dell'#economiacircolare sarà tutto da dimostrare, per le strutture riutilizzabili o per quelle affittate, sotto il profilo costi/benefici. L'inaugurazione “originale”, ben lontana dalla tradizione, ha certamente ricevuto più critiche che consensi. L’assenza di aria condizionata ha creato ripercussioni a chi ne è abituato; il 40% degli edifici in legno sarebbe stato più adatto alle Olimpiadi invernali; i trasporti lunghi e non personalizzati, raramente elettrici, hanno dato problemi a chi non si è organizzato con mezzi propri; il cibo, moderato e unificato, troppo francese, era inadeguato non solo per gli atleti; il personale di servizio base, affidato agli sfollati per lenirne il disagio, è stato in prevalenza improvvisato, non formato, creando continui disservizi nella manutenzione. Solo pochi sponsor e fornitori erano accreditati come sostenibili. Per ora soprattutto disagi allo #sport e alla vivibilità di milioni di cittadini a cui vanno aggiunti sacrifici sociali, penalizzazioni al #turismo, modesto fairplay con chi non era francese.
Di certo, fioccano promesse di un futuro migliore generato dagli investimenti, purtroppo più in mano al privato che al pubblico. Intanto, l'oromedagliato Ceccon ha dormito per strada, sul prato e non sul materasso di plastica “riciclata”! Oltre il #greenwashing ecco il #sustainabilitywashing.
#PerAsperaAdAstra
#FutureRespect #ConsumerLab #esg #csr #sustainability