A partire dal 14 gennaio 2025, i filtri bellezza - almeno, la maggior parte di essi - non sono più disponibili su Meta. Quali sono le motivazioni che stanno alla base della scelta? È solo etica, o anche un po' business? Ne ho parlato in un articolo per il blog di Groweb srl: leggilo qui ⬇️ https://lnkd.in/dW_bpVMt
Post di Virginia P.
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Meta dice addio ai filtri bellezza! 🤳 La notizia è stata raccontata ovunque da mille angolazioni, anche sul blog di SPRINT ITALIA Giorgia Tobia riporta le novità e si chiede giustamente: saranno pronti creator e aziende a questo cambio di paradigma? 🚨SPOILER: no non lo sono, perché non lo siamo neanche noi comuni mortali! C’è qualcuno che prima di postare una foto non controlla che ci sia qualcosina da migliorare? Io faccio mea culpa: mi trucco poco e male e i filtri hanno salvato la situazione in diverse occasioni. Poi c’è chi esagera ma la “pubblicità ingannevole” è facile da svelare quando incontri qualcuno dal social alla realtà (o quando qualcun altro condivide una tua foto senza restyling) ! Ora, Meta ha fatto il suo (per motivi probabilmente più economici che etici), chi vuole continuare ad usare il botox virtuale utilizzerà altre app prima della condivisione, ma forse dovremmo riabituarci tutti a vedere le cose in maniera diversa se non vogliamo che le nuove generazioni (ancora più di oggi) pensino che è bello ciò che è perfetto, levigato, turgido al punto giusto e luminoso quanto basta. Il che porta ad un disallineamento cognitivo sui social, ma anche, non me ne vogliano i chirurghi estetici, una vera e propria trasfigurazione nel mondo reale (se possiamo ancora definirlo così). 🌹Fascino, eleganza, carisma interessano ancora a qualcuno?
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Addio ai filtri bellezza su Instagram: bentornata autenticità! Da oggi, 14 gennaio, Instagram e Facebook fanno un grande passo verso un mondo più autentico: oltre due milioni di filtri estetici, creati da terze parti, non saranno più disponibili. Questi effetti di realtà aumentata, che promettevano visi perfettamente levigati e corpi da sogno, escono di scena, segnando la fine di un'era digitale che spesso ha contribuito a promuovere ideali di bellezza irraggiungibili. La decisione arriva da Meta Platforms, che ha comunicato la chiusura di Spark AR, la piattaforma che per sette anni ha permesso ai creatori di caricare effetti estetici amati da milioni di utenti. Rimangono invece disponibili circa 140 filtri creati direttamente da Meta, ma la portata del cambiamento è chiara: meno artifici, più realtà. In Imperfezione Creativa, accogliamo questa notizia con entusiasmo e un pizzico di sollievo. Da sempre crediamo che le nostre imperfezioni siano ciò che ci rende unici e che la bellezza risieda nella naturalezza di chi siamo, non in un riflesso digitale levigato al pixel. Siamo fermamente convinti che smettere di rincorrere canoni di bellezza irrealistici possa avere un impatto positivo non solo sul nostro modo di percepirci, ma anche sul nostro benessere mentale. Se tutti ci mostrassimo al mondo per ciò che siamo, con autenticità e senza filtri, ci sarebbero meno frustrazioni e più accettazione, sia di noi stessi che degli altri. In fondo, il vero fascino sta nell'unicità, nelle piccole imperfezioni che raccontano una storia diversa per ognuno di noi. #ImperfezioneCreativa #Imperfezione #SocialMedia #BeautyFilters
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Come lo storico di un account influenza le campagne Meta Sto gestendo l'account di un cliente con uno storico fortemente orientato al pubblico femminile e ho notato che le campagne Advantage+ tendono automaticamente a seguire quel pattern, anche quando si cerca di rivolgersi a un nuovo segmento, come quello maschile utilizzando copy e/o immagini e segmenti catalogo prettamente destinati agli uomini. La cosa interessante? Anche campagne impostate manualmente con target maschile e ottimizzate per conversioni iniziano raccogliendo segnali “sbagliati” (impressions e conversioni femminili), per poi correggersi gradualmente nei giorni successivi dopo circa 48-72 ore. Questo dimostra quanto lo storico dell’account, e i segnali inviati nel tempo influenzino il comportamento dell’algoritmo. Serve pazienza e una buona dose di ottimizzazione per guidare la piattaforma nella giusta direzione, soprattutto quando si lavora con account consolidati. Qualcuno ha esperienze simili in merito? #metaadvertising #paidadvertising #digitalmarketing
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Forse forse stiamo assistendo ad una piccola rivoluzione. 📺 La prima, la più grande, fu lo sbarco delle aziende nel mondo dei social. Se ne stavano lì, sul loro piedistallo, e trattavano i social come trattavano la pubblicità in TV: post pomposi, autoreferenziali, "quanto semo bravi noi" e cose così. ↕ Non ha funzionato; il che ha portato alla seconda piccola rivoluzione: le imprese sono scese dal piedistallo, hanno iniziato a comunicare sui social da pari a pari con gli utenti, stando sullo stesso livello. 🏖 Questa, iniziata con la GenZ mi sembra una nuova piccola rivoluzione: dopo un'era di falsità, di apparenza di "su instagram sembra che siano sempre tutti felici e in vacanza", sta arrivando il realismo, questo né è un esempio. 🤳 Semplifico moltissimo: il GenZ shake (https://lnkd.in/dSRsfYXp) è un piccolissimo esempio di realismo. Addirittura preparare il telefono prima è visto come "falso". _CHE SIGNIFICA QUESTO? 📹 Io faccio il videomaker, e abbassare la qualità dei video potrebbe essere vista come un controsenso, ne perde la mia professionalità. ❓ Davvero? E se invece a guadagnarne fosse la creatività? Le risorse ed il tempo sono limitati, quindi qualcosa va sacrificato. 💡 E se invece di perdere tempo a piazzare luci perfette su uno sfondo perfetto pensassimo di più al messaggio da comunicare usando luci accettabili ed uno sfondo accettabile (come la ragazza nel video che ho linkato)? _CHE NE PENSO - PARERE DA VIDEOMAKER Conoscendo il settore, i videomaker arriveranno a questo: impiegheranno tempo e risorse nel creare un prodotto perfetto che sembra reale. Come lo so? Spendiamo migliaia di euro in stabilizzatori per le fotocamere, per poi aggiungere l'effetto shake in post produzione: sembra vero, ma è controllabile 😉 Paranoie da videomaker a parte: più realismo, più creatività, migliore comunicazione 💪 #comunicazione #videomaker #digitalmarketing #social #branding
E se fare video di altissima qualità per i social fosse più un limite che un'opportunità? Se gli utenti stessi dimostrassero che, in realtà, preferiscono contenuti meno patinati, ma più genuini? Secondo una ricerca di Meta, i Millennials (nati tra 1981 e 1996) Generazione Z (nati tra 1997 e 2012) preferiscono video imperfetti, più umani e lo-fi. Sì, molto di più rispetto alle super produzioni di altissima qualità (con buona pace di molti che ancora non hanno capito che fare ottimi video non significa necessariamente fare video funzionali per l'ecosistema social, anzi!). Lo studio parla proprio di "un affaticamento da perfezione", di una preferenza spiccata per contenuti in cui risalta l'imperfezione, sono presenti persone e vengono usati strumenti nativi come gli sticker. Insomma, siamo di fronte a una nuova maturità dei social in cui la natività dei contenuti e la loro genuinità vince su tutto ed essere perfetti e troppo puliti non aiuta. Per creare contenuti social che funzionano non bastano le conoscenze tecniche, ma occorre sviluppare competenze relative all'ecosistema specifico, agli strumenti e alle dinamiche native. Non dobbiamo aver paura di toglierci quella patina "finta" che spesso allontana il nostro brand anziché avvicinarlo alle persone. E soprattutto, di mettere proprio le persone, con la loro umanità e imperfezione, al centro.
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E se fare video di altissima qualità per i social fosse più un limite che un'opportunità? Se gli utenti stessi dimostrassero che, in realtà, preferiscono contenuti meno patinati, ma più genuini? Secondo una ricerca di Meta, i Millennials (nati tra 1981 e 1996) Generazione Z (nati tra 1997 e 2012) preferiscono video imperfetti, più umani e lo-fi. Sì, molto di più rispetto alle super produzioni di altissima qualità (con buona pace di molti che ancora non hanno capito che fare ottimi video non significa necessariamente fare video funzionali per l'ecosistema social, anzi!). Lo studio parla proprio di "un affaticamento da perfezione", di una preferenza spiccata per contenuti in cui risalta l'imperfezione, sono presenti persone e vengono usati strumenti nativi come gli sticker. Insomma, siamo di fronte a una nuova maturità dei social in cui la natività dei contenuti e la loro genuinità vince su tutto ed essere perfetti e troppo puliti non aiuta. Per creare contenuti social che funzionano non bastano le conoscenze tecniche, ma occorre sviluppare competenze relative all'ecosistema specifico, agli strumenti e alle dinamiche native. Non dobbiamo aver paura di toglierci quella patina "finta" che spesso allontana il nostro brand anziché avvicinarlo alle persone. E soprattutto, di mettere proprio le persone, con la loro umanità e imperfezione, al centro.
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Autenticità. Spesso le persone cercano questo sui social media, in primis nei canali dei personaggi pubblici ma molte volte anche dai brand. Ecco perché, con tutto il rispetto possibile per la loro professionalità e le loro competenze, i contenuti dei video maker che strizzano troppo l’occhio al linguaggio televisivo per ritmo e definizione dell’immagine poi funzionano molto poco sugli smartphone e sulle piattaforme social, soprattutto in termini di engagement. Tuttavia, più il cliente è importante e danaroso, più è difficile che accetti lucidamente questa realtà. Molto spesso, tuttora, le considerazioni degli stakeholder interni (il CEO, il marketing manager) contano più dei dati oggettivi.
E se fare video di altissima qualità per i social fosse più un limite che un'opportunità? Se gli utenti stessi dimostrassero che, in realtà, preferiscono contenuti meno patinati, ma più genuini? Secondo una ricerca di Meta, i Millennials (nati tra 1981 e 1996) Generazione Z (nati tra 1997 e 2012) preferiscono video imperfetti, più umani e lo-fi. Sì, molto di più rispetto alle super produzioni di altissima qualità (con buona pace di molti che ancora non hanno capito che fare ottimi video non significa necessariamente fare video funzionali per l'ecosistema social, anzi!). Lo studio parla proprio di "un affaticamento da perfezione", di una preferenza spiccata per contenuti in cui risalta l'imperfezione, sono presenti persone e vengono usati strumenti nativi come gli sticker. Insomma, siamo di fronte a una nuova maturità dei social in cui la natività dei contenuti e la loro genuinità vince su tutto ed essere perfetti e troppo puliti non aiuta. Per creare contenuti social che funzionano non bastano le conoscenze tecniche, ma occorre sviluppare competenze relative all'ecosistema specifico, agli strumenti e alle dinamiche native. Non dobbiamo aver paura di toglierci quella patina "finta" che spesso allontana il nostro brand anziché avvicinarlo alle persone. E soprattutto, di mettere proprio le persone, con la loro umanità e imperfezione, al centro.
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Care aziende, abbiamo raccolto tutte le domande (e le risposte) più frequenti sulle inserzioni dinamiche su #Meta in un'unica e completa #guida. 🔹 Perché non posso scegliere i prodotti da vedere per primi? 🔹 Perché vedo sempre lo stesso prodotto? 🔹 Perché si vedono dei prodotti out of stock? Scoprite sul nostro blog tutte le risposte ai dubbi che attanagliano ogni e-commerce manager! Cari marketers, questa guida è anche per voi: un documento completo e pronto per essere linkato nelle email dei vostri clienti 😉 #InserzioniDinamiche #DynamicAds
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#metaadsnews In roll out una novità molto interessante... quanto pericolosa, specialmente per le attività locali. Nelle opzioni di targeting per località è stato aggiunto un piccolo box - preflaggato - che permette di raggiungere "persone propense a rispondere all'inserzione". In pratica, oltre a raggiungere persone che vivono in quella località o l'hanno visitata di recente (ricordate? Non è più possibile da tempo raggiungere specificatamente chi ci vive o viaggia), se hai questa opzione attiva - ancora non presente per tutti - il sistema cercherà persone che hanno mostrato interesse per la città o la regione tramite: ✅ Visite recenti o residenza in quella città o regione ✅ Ricerche di termini e annunci di Marketplace relativi a quella città o regione ✅ Interazioni con annunci o Pagine legate a quella città o regione ✅ Amici che vivono in quella città o regione ✅Residenza in città o paesi vicini a quella città o regione Meta dice che le aziende con questa opzione attivata hanno visto una riduzione del costo per risultato del 6,7%. Ma sarà davvero così? Come al solito, fate sempre moltissima attenzione alle nuove funzionalità, specialmente quando si tratta di targeting, e campionate BENE non solo i risultati in termini di contatti, richieste info, etc, ma anche in termini di qualità rispetto a chi interagisce con il vostro annuncio. Se ottimizzato per interazione, copertura e link click, il rischio che possa portare a un pubblico qualitativamente basso - ovvero poco interessato a ciò che offrite, location inclusa - è sempre più alto. Occhi aperti!
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📣 Instagram senza filtri Il dibattito sull'uso dei filtri beauty sui social media è sempre stato centrale, sollevando domande importanti sulla salute mentale, soprattutto dei più giovani. A dimostrazione di ciò, sempre più creator e brand cosmetici hanno preso posizione contro questi strumenti, accusati di promuovere standard estetici del tutto irrealistici. Un esempio è dato dalla campagna Dove contro il filtro “Bold Glamour” di TikTok. Dal 14 gennaio, però, Meta ha preso la decisione di rimuovere più di due milioni di filtri della sezione Spark, la piattaforma che permetteva a terzi di creare e caricare effetti di realtà aumentata, inclusi i filtri di bellezza. Ora, restano disponibili solo i filtri originali realizzati da Meta, una scelta che segna un cambio di rotta per l’esperienza utente. Secondo Meta, questa decisione nasce dalla necessità di concentrare le risorse su investimenti aziendali più strategici, come intelligenza artificiale e realtà aumentata. Anche se non motivata da ragioni etiche, questa mossa potrebbe avere effetti positivi sul benessere degli utenti e sull’autenticità della comunicazione digitale. Cosa ne pensate di questa svolta?
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Hai mai pensato che fare video di altissima qualità per i social potrebbe essere più un limite che un'opportunità? Gli utenti stessi dimostrano che preferiscono contenuti meno patinati e più genuini. Una ricerca di Meta rivela che Millennials (1981-1996) e Generazione Z (1997-2012) prediligono video imperfetti, più umani e lo-fi. Sì, preferiscono molto di più questi contenuti rispetto alle super produzioni di altissima qualità! Questo dimostra che fare ottimi video non significa necessariamente fare video funzionali per l'ecosistema social, anzi! Lo studio parla di "affaticamento da perfezione" e di una preferenza per contenuti in cui risalta l'imperfezione, con persone vere e l'uso di strumenti nativi come gli sticker. Siamo di fronte a una nuova era dei social, in cui la genuinità dei contenuti vince su tutto. Essere perfetti e troppo puliti non aiuta. Per creare contenuti social efficaci non bastano le conoscenze tecniche, ma servono competenze specifiche dell'ecosistema, degli strumenti e delle dinamiche native. Non dobbiamo aver paura di abbandonare quella patina "finta" che spesso allontana il nostro brand dalle persone. Mettiamo al centro le persone, con la loro umanità e imperfezione. #socialmediamarketing #lofi #imperfetti
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