Tenace e resiliente, forgiato. Ogni colpo, ogni graffio, aggiungono bellezza alla sua trama. Si rigenera. “Steel”, acciaio, è la nostra terza maglia. Non solo per il colore e la sua texture, ma anche per i valori che incarna: duro lavoro, spirito di sacrificio, collaborazione. Lo shooting di video e foto è stato realizzato nello stabilimento Duferco Travi e Profilati di San Zeno sul Naviglio, il laminatoio travi più grande d’Europa con una capacità produttiva di 700mila tonnellate di acciaio l’anno. “Steel” incarna lo spirito dell’Entella e da oggi è pronta per essere indossata dai calciatori della nostra prima squadra.
Post di Virtus Entella
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ESPORRE BENE LA BANDIERA TRICOLORE?!? LO STIAMO FACENDO MALE!! Nei grandi eventi cittadini, come l’ormai prossima adunata degli Alpini a Vicenza, l’orgoglio cittadino si mescola al sentimento di unione italiana, manifestandosi, anche, con un grande e diffuso imbandieramento di strade e palazzi. All’entusiasmo con cui vengono espressi italianità e sentimenti di gioia e festa, si affianca una riflessione su questo simbolo dello Stato Italiano, che (troppo) spesso, viene esposto in maniera errata, seppur animati dalle migliori intenzioni. L’articolo 12 della Costituzione stabilisce che “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”. Anche i colori sono stati definiti in maniera univoca con il decreto del Presidente del consiglio dei Ministri del 14 aprile 2006. Per essere precisi precisi: vengono indicati i codici Pantone tessile, su tessuto stamina (fiocco) di poliestere, Verde 17-6153, Bianco 11-0601, Rosso 18-1662. Inoltre, qualora vengano impiegati altri tessuti bisogna garantire lo stesso risultato cromatico. Niente è lasciato al caso (o almeno dovrebbe) nell’esposizione del Tricolore. Quando vengono esposte, le bandiere italiane siano posizionate con le tre bande orientate verso l’alto, in verticale, nell’ordine verde, bianco, rosso…altrimenti, con le bande nel senso orizzontale, con la sequenza dei colori verde, bianco, rosso, dall’alto verso il basso, si sta esibendo la bandiera dell’Iran…un altro paese, un’altra storia. È compito di chi espone le bandiere, assicurare il massimo decoro a uno dei simboli dello Stato, che tra l’altro, devono essere ben dispiegate e non utilizzate come fondali per comporre vetrine o tovaglie per appoggiarvi oggetti. È vero, non esiste una normativa che stabilisce quando e come i privati possono esporre la bandiera italiana. Però, se lo fanno, “devono” rispettare le regole generali, ovvero di rispettarne il decoro! (“Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo”, art. 9 del dPR 121/2000)…niente righe orizzontali, solo verticali!
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Attrezza il tuo veicolo con le ultime novità del settore! Compra Scarpe di Sicurezza Sparco NITRO MARCUS S3 SRC Nero/Rosso (41) e fai in modo che non ti manchi nulla!- Caratteristiche: - S3 SRC - Traspirante - Colore: Nero/Rosso - Materiale: Policarbonato/TPU - Taglia: 41
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La prima puntata di Tifosi format di approfondimento su #Napoli e #Salernitana
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In azione con stile.
I'm a cheerful, motivating and driving person. Empathy and active listening are the key tools I couldn't do without.
Quello che pensiamo, lo facciamo: T591 all'opera nei nostri magazzini di Rubiera, Reggio Emilia. Tennant risponde ad ogni esigenza di pulizia. Garantito anche da Noi. Tennant EMEA #tennantitalia #sustainability
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Nel mondo del design per lo più si cincischia attorno alla riedizione di una sedia - sempre quella – mentre là fuori, nella vita vera 😉 tra poco si giocano gli US Open. US Open = 100.000 palline da tennis in ogni torneo. E dunque, mi sono incuriosita e ho fatto un po’ di ricerche sulle palline da tennis. Ho scoperto che ogni anno si producono 330 milioni di palline da tennis (secondo alcuni 400 milioni), che non si riciclano, o comunque in minima parte. Un mercato globale che vale la bellezza di oltre 1.700 milioni di dollari, in crescita costante. Ma soprattutto, solo negli Stati Uniti (125 milioni di palline smaltite all’anno), 20 mila tonnellate di gomma e feltro. Se stiamo solo sugli US Open, siamo dunque a 100.000 palline, sempre le stesse dalla fine degli anni Settanta, le Wilson US Open. Una pallina Wilson US Open è fatta da due mezzi gusci di gomma incollati a caldo e vulcanizzati, che contengono aria per tenere la pallina in pressione. Alla pallina scartavetrata e ricoperta di adesivo, si incolla il feltro Tex/Tech. Poi la pallina completa, con l’adesivo vulcanizzato, rotola nel vapore, così il feltro torna allo spessore originale. A questo punto, riciclare una pallina è sostanzialmente impossibile. La Wilson, che sta cercando di affrontare la situazione, collabora con la Recycle Ball per recuperare le palline usate, ma a conti fatti, nonostante l’impegno, attualmente riesce a recuperare circa 12 milioni di palline (sì e no il 10% del totale negli Stati Uniti). Sempre la Wilson (che è il fornitore ufficiale degli US Open), è riuscita a fare una pallina più sostenibile, la Triniti. Sviluppata con la Dow Chemical Company, la nuova pallina non ha pressione e usa un feltro più flessibile del 50%. La pallina che risulta si può imballare in un packaging di carta, completamente riciclabile, ed è già un passo avanti, perché l’imballaggio della Wilson US Open è in plastica e metallo, necessario per mantenere la pressione. Ma la pallina, comunque, non è riciclabile. Qualcuno è riuscito a fare una pallina biodegradabile, ma ancora non si usa nei tornei di primo livello. Una società olandese, Renewaball, ha messo a punto una tecnica per separare la gomma dal feltro, e produce palline in parte riciclabili, con parte della gomma riciclata dalle palline usate. Anche in Italia si muove qualcosa, con Return-Recycle Balls, un progetto dell’Università di Padova con la Federazione Italiana Tennis e Padel. Return ha messo a punto un processo che permette di ridurre le palline usate in una polvere di gomma, con cui Lotto Sport Italia ha realizzato la suola delle sneakers OOH!, per esempio. Questa polvere di gomma si potrebbe usare anche nel settore dell’arredamento. Insomma, ci sarebbe da fare assai per un sacco di designer. Probabilmente ci vorrebbero coordinamenti più efficaci. Voglio dire, il riciclo delle palline da tennis non può essere lasciato alla Federazione Italiana Tennis. Il design non dovrebbe essere un processo? E se non sono processi questi…
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Nel video presentiamo la nuova automazione per assemblaggio di doppio filtro con rete filtrante in plastica per Electric Drive Unit (EDU). La macchina può assemblare altri due prodotti della stessa famiglia, ha infatti posaggi doppi che possono essere montati in alternativa. In questo filmato vediamo appunto il montaggio di un prodotto per cui l’automazione esegue il montaggio finale degli accessori e il test: www.tech-pol.com Maurizio Romagnoli Alessandra Romagnoli #techpol
Due filtri ,uno dentro l’altro, una guarnizione, due or ,due bussole metallo ed una etichetta con un test di tenuta . Pensata costruita programmata ed ora in produzione.Sempre un ringraziamento a chi ha reso tutto questo possibile.
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Attese notizie su tutti i fronti. Dal calciomercato al ritiro e per i nuovi incarichi dirigenziali
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Ho scritto del viaggio di #DerrickRose, della sua eredità nel mondo #NBA (dentro e fuori dal campo) e del perchè potremmo, forse dovremmo smetterla di chiamarlo "what if". Il pezzo su nss:
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Cremonese: maglia speciale senza sponsor per un match storico Nel recente incontro contro il Pisa, la Cremonese è scesa in campo con una divisa unica: una maglia priva di sponsor. La scelta, avvallata dagli sponsor principali Arinox e Acciaieria Arvedi, ha dato risalto alla storia del club. Perché questa iniziativa è interessante dal punto di vista del marketing sportivo: 1. Valorizzazione della storia del club: eliminare il logo degli sponsor per un evento celebrativo dimostra un forte legame con la propria identità e permette di trasmettere i valori storici del team. 2. Coinvolgimento degli sponsor: coinvolgere gli sponsor in una scelta così simbolica, come la rinuncia allo spazio pubblicitario, crea un rapporto più profondo e autentico, permettendogli di dimostrare la loro vicinanza ai valori del club e quindi a quelli dei tifosi. 3. Comunicazione unica: questa iniziativa ha generato un impatto mediatico significativo, attirando l'attenzione dei media in un modo difficilmente raggiungibile in altri modi: gli sponsor hanno avuto più visibilità dl NON esserci che dall'essere presenti. La lezione? Collaborare con gli sponsor per iniziative non convenzionali può valorizzare sia la tua iniziativa che le aziende che la sostengono, creando esperienze uniche e memorabili. Cerchi idee per rendere il tuo marketing più autentico e coinvolgente? Contattami per scoprire le strategie che possono aiutarti a valorizzare ciò che fai! --- Fonte: https://lnkd.in/d8Tksq6k
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