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Più risparmio, meno spesa in tecnologia. Gli italiani si sono stufati di cambiare smartphone e computer ogni anno: la spesa per la tecnologia è crollata del 7% negli ultimi dodici mesi, ferma a 15,66 miliardi di euro. Si sono venduti 1 milione di smartphone e di televisori in meno, con un calo del 20% degli acquisti di pc e un tonfo del 40% per i sistemi audio per la casa. Ma l’amore per l’innovazione non è per niente svanito: il 37% di chi vive nel Paese è pronto a farsi impiantare un microchip per piccole azioni quotidiane e, da inguaribili romantici, più del 30% degli italiani pensa (o forse auspica) di poter sviluppare in futuro un legame affettivo con un umanoide digitale o un sistema operativo. A scandagliare sentimenti, passioni e paure del Paese è il rapporto Coop 2024, dal quale emerge la forte “inquietudine” che si respira in Italia, anche a causa degli angoscianti venti di guerra e del cambiamento climatico che non smette di spaventare. La parola chiave con cui gli italiani si sono approcciati ai consumi, si legge nel rapporto, “è risparmio, di gran lunga il primo criterio di scelta negli acquisti (lo dice il 75% del campione)”. Si fa una vita a basso impatto dove l’essenziale diventa centrale e il superfluo viene drasticamente ridotto, anche se il potere d’acquisto ha recuperato i livelli pre-pandemia grazie allo stakanovismo degli italiani che nel 2023 hanno lavorato 1,5 miliardi di ore in più per combattere l’effetto-inflazione e ottenere redditi reali di poco superiori a quelli di 5 anni fa. “È un Paese a due velocità, dove permangono ampie sacche di difficoltà con la stagione del consumismo legato alle apparenze che può essere considerata ormai alle nostre spalle”, mette in luce Marco Pedroni, presidente dell'Associazione nazionale cooperative di consumatori- Coop (Ancc-Coop). Tanto che nel rapporto si parla di “uno strisciante de-consumismo che viaggia di pari passo con la ricerca del benessere personale fino a fare della cura del proprio corpo un vero e proprio culto”, con gli acquisti per i cosmetici negli ultimi cinque anni sono balzati del 29% e i comportamenti disfunzionali in ascesa, con 8,6 milioni gli italiani che assumono (o vogliono assumere) farmaci per il diabete per dimagrire. #economia #consumismo #economy

Andrea Corrado

Fare impresa con "filo.sofia”: consulenza marketing, comunicazione, innovazione

6 mesi

Dall’abbondanza all’abbastanza. In tanti la chiamano crisi ma probabilmente sarebbe più opportuno definirla normalizzazione del consumismo. Sicuramente l’inflazione influisce ma la crescita non può essere infinita.

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