È tempo di ambientamenti: alcune indicazioni per una crescita consapevole!
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È tempo di ambientamenti: alcune indicazioni per una crescita consapevole!

Settembre è arrivato e con esso si apre uno dei periodi più intensi, complessi e significativi per l’ingresso dei bambini nei servizi educativi. 

L’altra volta ho condiviso con voi cosa veicola il concetto di AMBIENTAMENTO, chi sono gli attori coinvolti in questo importante processo e quali sono gli ingredienti necessari per favorire lo sviluppo di una relazione sana, autentica, una relazione di fiducia tra scuola e famiglia

Oggi condivido con voi alcune indicazioni che ci potrebbero aiutare, come genitori per vivere al meglio questo primo importante distacco e trasformarlo quindi in un’esperienza positiva e di crescita.

Intanto dobbiamo tenere presente che nostro figlio sarà tranquillo se percepirà che noi ci fidiamo del personale della struttura, pertanto, quando lo accompagneremo a scuola sorridiamo agli educatori e a tutto il personale.

Salutiamo sempre il bambino prima di andarcene, anche se questo comporterà che lo vedremo piangere… ricordiamoci che il pianto è del tutto fisiologico, è un modo, e per i bambini molto piccoli l’unico modo, di esprimere le proprie emozioni, la propria tristezza, la rabbia, il disagio, la frustrazione… per il bambino sperimentare queste emozioni, anche se sono emozioni spiacevoli non significa subire un trauma!

Rassicuriamolo dicendogli che torneremo a riprenderlo: “Ora io vado a lavoro, ma più tardi, dopo che avrai pranzato o dopo che avrai dormito e fatto merenda, verrò a prenderti e andremo al parco…”

I bambini non hanno la concezione del tempo cronologico che passa, dire loro: “Verrò a prenderti alle 16:30” non ha alcun significato; i bambini concepiscono il tempo che passa attraverso la scansione delle attività e delle esperienze che vivono…

Non prolunghiamo il momento del saluto…comunichiamogli che andiamo a lavoro, lo salutiamo e quindi lasciamo la struttura.

Se il bambino lo richiede, concordiamo con l’educatore la possibilità di lasciare un piccolo oggetto di casa da tenere con sé che lo rassicurerà nel nuovo ambiente.

Rassicuriamolo che continueremo a pensarlo anche se non saremo li con lui, i bambini hanno bisogno di sentire che continueranno a esistere nella mente dei propri genitori.

Se sono pensato SENTO che ESISTO!

Evitiamo ritardi quando andiamo a riprendere il nostro piccolo e non cambiamo programmi senza prima averlo avvisato!


Alcuni libri che potrebbero aiutare i bambini ad affrontare questo importante cambiamento:

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·      “A più tardi” edito da Babalibri che racconta, attraverso immagini e parole rassicuranti, la giornata del bambino al nido.https://www.amazon.it/s?

k=zeb+e+la+scorta+di+baci&i=stripbooks&__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=14089GI4VW8T&sprefix=web%2Cstripbooks%2C165&ref=nb_sb_ss_i_1_3

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·      “Zeb e la scorta di baci” edito da Babalibri che parla di una piccola zebra che deve partire per il suo primo campo estivo, la mamma gli prepara tutto il necessario e insieme al papà preparano anche una scatola porta baci, così che nei momenti critici la piccola zebra possa sentirsi vicino al papà e alla mamma. 

https://www.itacalibri.it/catalogo/martin-waddell/i-tre-piccoli-gufi/?ai=27359&idC=61756

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“I tre piccoli gufi” edito da Mondadori che parla di tre gufetti che si svegliano nel loro nido e non ritrovano più la loro mamma. Allora iniziano a fare delle supposizioni su dove possa essere andata, iniziano a pensare (“I gufi pensano molto” recita il libro)… Un libro che esplora le emozioni che possono provare i bambini al primo distacco dalla loro mamma, ma che li tranquillizza allo stesso tempo perché fa capire che il distacco è solo temporaneo… (“Alla fine la mamma tornò”).

Avete letto questi libri? Cosa ne pensate?

A cura di

Dr.ssa Maria Rosa Ranieli

Psicologa – Consulente Pedagogista

Esperta nel Sostegno alla Genitorialità


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