Così la tecnologia può aiutare le persone in difficoltà, così può danneggiare i più giovani
Benvenuti al terzo appuntamento della nostra newsletter dedicata alla tecnologia e all’elettronica di consumo. Qui leggerete recensioni, confronti, approfondimenti sui prodotti di tendenza ma daremo anche largo spazio all’intelligenza artificiale, al quantum computing e a tutti quegli aspetti che stanno rivoluzionando il nostro modo di lavorare e l’intrattenimento. Ogni settimana il meglio dei contenuti della redazione di Sky TG24 con rimandi alle nostre recensioni video e ai nostri servizi tv.
Ale è un bambino di 11 anni rimasto tetraplegico dopo una malattia virale. Il suo papà, Marco, insieme all’aiuto di numerosi partner ha realizzato in provincia di Como un’abitazione totalmente accessibile che abbiamo visitato e che permette ad Ale indipendenza e autonomia. A farci da “Cicerone” all’interno della casa è lo stesso Ale, bambino vivace, sorridente e molto maturo che con la carrozzina elettrica si muove agevolemente tra i corridoi. Nell’abitazione il papà ha installato numerosi assistenti vocali che permettono ad Ale, ad esempio, di comandare la maggior parte degli elettrodomestici, di aprire o chiudere le tapparelle, le zanzariere, le finestre, di gestire il condizionatore e ovviamente le luci. Ma non è tutto: un braccio robotico realizzato insieme al Politecnico di Milano lo aiuta a mangiare mentre un sollevatore a motore permette di spostare il bambino più velocemente da una stanza all’altra. La casa, ci ha spiegato il papà di Ale, è una concept house dove le aziende e le startup possono trovare nuove soluzioni per persone con disabilità.
Questa settimana abbiamo conosciuto anche iCub, robot bambino creato nei laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia in grado di comprendere e prevedere le nostre intenzioni e anche le nostre limitazioni. I ricercatori che abbiamo intervistato stanno insegnando ad iCub come guardare il mondo con i nostri occhi e come essere predittivo ed intuitivo.
La settimana che sta per chiudersi ha visto anche la denuncia da parte della California e di altri 40 stati americani ai danni di Meta, società che gestisce Facebook e Instagram. L’accusa è quella di inondare i giovani di contenuti dannosi contribuendo alle loro crisi mentali per ricavare profitti. Un’accusa da cui Meta si difende e che certamente farà discutere molto nelle prossime settimane.
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