Gianfranco Paulli: l'uomo, lo scultore e il maestro in mostra a Soresina (CR)
Gianfranco Paulli, l’uomo, lo scultore, il maestro. A pochi mesi dalla sua scomparsa, avvenuta a fine maggio del 2018, Soresina, la città in provincia di Cremona che lo ha visto nascere nel 1948, gli dedica una mostra curata da Tiziana Cordani, con la collaborazione di Solzi Boutique, patrocinata dal Comune di Soresina e allestita da Ilaria e Cecilia Iacchetti. Il sipario sulla mostra, che si terrà presso la Galleria Ancilla in via Francesco Genala 56, si aprirà il 17 novembre per chiudersi il 16 dicembre 2018, il venerdì, sabato e domenica dalle ore 17.00 alle 19.00. Si tratta di un omaggio che la città vuole fare a un artista che, partito da Soresina, ha scalato le vette più prestigiose e ambite, scolpendo per Papi e alte personalità come Stefano Casiraghi nel principato di Monaco.
A Soresina, Paulli frequenta lo studio dello scultore Leone Lodi, negli anni 1960 e 1961 segue i corsi di disegno e pittura presso la Scuola d’Arte di Soncino (Cremona) sotto la guida del Professor Enea Ferrari. Nel 1973 s’iscrive all’istituto d’Arte Stagi di Pietrasanta (Lucca), diplomandosi “Maestro D’arte”.
Secondo la sua biografia contenuta nel sito Internet a lui dedicato (www.paulli.it), nel 1980 entra a far parte, a Roma, dello staff di restauratori in marmi antichi presso la Santa Sede; contemporaneamente svolge l’attività di scultore, con mostre, lavori su commissione, tra i quali spiccano le medaglie d’argento, fuse a cera persa, dei Papi Roncalli, Lucani e Giovanni Paolo II, i ritratti in marmo di Cardinali, opere funerarie. Nel 1999 termina nella chiesa di Morfasso (PC), il monumento sepolcrale del Cardinale Silvio Oddi.
Nel Principato di Monaco realizza, appunto, i ritratti di Stefano Casiraghi e dei Principi Grace e Ranieri per la Pinacoteca Grimaldi. Una decina di anni fa era stato invitato in Russia dalla Fondazione M.S. Gorbachev per eseguire vari ritratti in marmo dei Fondatori. Il 3 marzo 1999 in udienza strettamente privata, ha consegnato al Santo Padre Giovanni Paolo II il Pastorale che verrà poi usato per il Giubileo del 2000. Come prima opera del terzo millennio termina una scultura in bronzo, fuso col procedimento della cera persa, raffigurante il sommo liutaio Antonio Stradivari.