#IBM, la ricerca per battere i virus
Gli sforzi sono degni di nota, per gli obiettivi a cui tendono - contribuire all’eradicazione del poliovirus - e per gli attori coinvolti: un gruppo di matematici provenienti da #IBM Research e di biologi di tre Università - California, Stanford e Haifa - sotto l’egida del Darpa.
“Il lavoro del team – ci spiega Elsa Rousseau di IBM Research – mira a ingegnerizzare potenziali agenti antivirali facendo affidamento sui Defective Interfering Particles. Questi ultimi, virus mutanti per replicazione difettosa - osservati anche in altre patologie come influenza A, dengue ed Ebola - interferiscono con quelli che causano la patologia depotenziandone gli effetti. Nel contempo aiutano gli agenti antivirali a replicarsi sino a quando il virus non è sconfitto”.
“Per questo compito - aggiunge la ricercatrice di IBM - applichiamo una capacità computazionale massiva e un’esperienza nella modellazione matematica delle malattie che sono di aiuto alla fase sperimentale, condotta dagli biologi, per arrivare a una terapia efficiente”.
Il nemico oggi resta la #poliomielite, per la cui lotta sono risultate determinanti le massicce campagne di vaccinazione che hanno permesso di abbattere del 99,9% i casi di #poliovirus selvatici. La loro trasmissione è rimasta endemica solo in paesi come Afghanistan, Nigeria e Pakistan.
Ciò che al momento ne frena la completa eradicazione sono, purtroppo, i pochi casi di poliovirus derivato dagli stessi vaccini, occorrenza che si manifesta quando i ceppi vaccinali si mischiano con altre specie virali strettamente correlate. La loro manifestazione in aree geografiche come Repubblica Democratica del Congo, Siria e, ancora, in Nigeria e Pakistan rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica.
#Scienza, #ricerca e #innovazione, ora come sempre, ci indicano l’unica via possibile da seguire per esplorare nuovi metodi di intervento e di cura. Per questa e per le altre terribili malattie.