IL RIASSUNTONE DI MARZO - 2023
I numeri. Cominciamo con un giro di bilanci: qui i dati di Itv (crescono i ricavi, ma non la pubblicità; ennesima conseguenza degli investimenti nello streaming, che porteranno tra l’altro alla chiusura del canale kids CITV, per spostare i contenuti su ITVX), di Cairo Communication e di Vivendi/Canal+. E ancora, i risultati Rtl e di Fremantle (sempre più “shopaholic” e ci sono novità anche per l'Italia) e di Banijay.
Siamo donne. Marzo uguale 8 marzo: il mese delle buone intenzioni, insomma (non nostre, che le abbiamo sempre). A ogni modo, un paio di ricerche molto interessanti su quel soffitto di cristallo che non ha ancora abbastanza crepe. Qui ci sono i dati dell’Osservatorio europeo dell’audiovisivo sulle professioniste nel settore (cresciamo, ma non abbastanza). Qui, invece, il bicchiere mezzo pieno di Ebu (la ricerca è stata pubblicata a febbraio, mi perdonerete il ritardo), che evidenzia come i servizi media pubblici abbiamo un buon numero di manager donna (un rapporto a cui va dato atto di non cedere ai sensazionalismi, perché comunque evidenzia le lacune ancora esistenti). E sempre a questo proposito, segnalo alcuni dati emersi nel seminario Almed/WiftMi/Sguardi Altrove (Misure e fonti di finanziamento a sostegno della professionalità femminile nel cinema e nell'audiovisivo in Italia e Europa): gli studi di Le Lab e quelli italiani. Riguardano principalmente il cinema, ma sono comunque importanti. E, infine, non coinvolge solo le donne il tema delle molestie: ecco perché è importante la firma del protocollo contro gli abusi in fase di casting.
Ricerche, previsioni, dati. Ed ecco gli ultimi numeri dell’industria: qui le perdite della pay tv tradizionale, a cura di Leichtman Research, mentre a questo link potete scaricare gli ultimi dati sullo streaming di Npaw. Ci sono poi le tendenze di Variety, da sbirciare qui, e le previsioni sull’Ott in Europa occidentale di Digital Tv Research, mentre Aluma ci dice quali sono i servizi svod considerati “essenziali” in America (spoiler: Netflix). Ampere Analysis fa il punto sugli investimenti svod in contenuti, dove cresce l'unscripted (ma domina lo scripted). NPAW, invece, prevede un massiccio lancio di offerte Avod da parte degli Svod nei prossimi anni. Omdia, invece, analizza i numeri delle produzioni originali italiane di Netflix e il ruolo dei videogame nella serialità (aumentano gli adattamenti). E poi, i numeri di Glaad sulla rappresentazione LGBTQ+ (e non solo) nella tv americana. Sempre sulla diversity, c'è pure la ricerca di UCLA.
Tagli (di nuovo). Nuovi annunci di tagli al personale (mai una buona notizia). Euronews pare pronta a lasciare a casa 200 persone nella sede di Lione, Disney taglierà 7.000 dipendenti, mentre Sky Italia ha annunciato un nuovo piano di esodi e riconversioni che coinvolgeranno 1200 dipendenti. Va detto che il piano di Sky prevede la riqualificazione di parte del personale, ma con un mercato del lavoro che continua a non decollare non è facile non cedere allo sconforto.
Pubblicità e streaming. Il mercato dei FAST channel e dell’avod è in fermento, come mostrano anche i dati raccolti da Blue Ant International e Omdia. Non stupiscono, quindi, nuovi lanci: Love Pets della stessa Blue Ant e, in Francia, OQEE Ciné di Free (controllata Iliad), dedicato a serie locali e angloamericane. A proposito di pubblicità, arrivano i primi dati su Netflix, che sembrano promettenti.
Missione Africa. Il continente africano è un mercato interessante per i big players: crescita disomogenea, ma certamente interessante. A dimostrarlo è l’ultima partnership di Sky e NbcUniversal con il gruppo africano MultiChoice: insieme rilanceranno il marchio Showmax in 50 mercati.
Sanremo amaro. Sono dunque arrivati i primi provvedimenti Agcom sui “casi” di Sanremo 2023. Si valuterà la questione Blanco (che capisco solo in parte, dato che la distruzione dei fiori in teoria faceva parte della performance), il caso Instagram potrebbe condurre a una multa (sarebbe più opportuna una seria riflessione sul ruolo dei social media in generale. Forse, senza Chiara Ferragni al Festival, saremmo ancora qui a domandarcelo), mentre non c’è nulla da dire sulla questione Rosa Chemical/Fedez. E meno male (non siamo più bacchettoni? temo di no, però)…
L’Inghilterra investe. Cambiano i sostegni all’audiovisivo britannico, con l'aumento degli sgravi fiscali a partire dal 2024. Lo dice il nuovo schema Audio-Visual Expenditure Credit, la cui bozza sarà pubblicata a luglio. In vista del rinnovo della licenza di trasmissione, Ofcom ha imposto una nuova serie di obblighi per il servizio pubblico, che comprendono anche tutte le attività digital. Ma la novità più importante riguarda il Draft Media Bill, il testo di riforma dell'audiovisivo pubblicato dal governo che punta a sostenere i broadcaster di servizio pubblico contro la concorrenza degli streamer globali. Tra le novità, l'obbligo per questi ultimi di sottostare alle regole Ofcom e una maggiore attenzione alle persone con disabilità. Infine, Bbc ha pubblicato il suo Annual Plan, che prevede investimenti sul digital, risparmi e attenzione alla diversity.
Pirateria: qualcosa si muove. Mentre in Europa i broadcaster sostengono la nuova bozza del WIPO Broadcasting Organizations Treaty, anche in Italia qualcosa si muove. È iniziata infatti la discussione di una nuova legge che mira a contrastare la pirateria digitale e online, rafforzando per esempio i poteri di Agcom e imponendo l’oscuramento dei contenuti protetti entro 30 minuti dalla notifica. Mediaset balla da sola: R.T.I. sigla una partnership con Meta per la protezione dei suoi contenuti e la formazione del personale per usare gli strumenti della piattaforma.
Paramount+: il piano mobile. Novità sudamericana per Paramount: il servizio streaming lancia una versione mobile only. Il “Basic Plan” sarà disponibile da aprile in Messico e Brasile, rispettivamente a 4,18 dollari e 2,82 dollari al mese. Un prezzo decisamente competitivo che dovrebbe però permettere di intercettare nuovi abbonati.
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(Non) sono solo canzonette. Pasticciaccio social quello che vede Siae e Meta contrapporsi. Il mancato accordo sui diritti d’autore ha portato alla rimozione di tutti i brani dai social (Instagram, Facebook…). Siae dà la colpa a Meta, che non avrebbe voluto discutere alcuna proposta e tutta l’industria musicale si preoccupa delle conseguenze, che non riguardano tutti i soggetti dietro a un brano musicale. Tornano invece sulle piattaforme Meta gli artisti di Soundreef (nel frattempo, sul piano "video", gli attori di Artisti 7607 sfidano Netflix in tribunale sull'equo compenso) Ormai, insomma, non si può più nascondere il ruolo che giocano queste società private nelle nostre industrie: che fare?
Intelligenza artificiale, paura vera. Ecco, a proposito di intelligenza artificiale… La AI applicata all’industria creativa apre sì scenari fantastici, ma anche spaventosi, in particolare per chi con la creatività “ci mangia”. Le principali associazioni di artisti americani (tra cui SAG-AFTRA) hanno condiviso un documento dove si stabilisce che le nuove tecnologie debbano supportare e aiutare la creatività e non soppiantarla. «Non servono ulteriori eccezioni al copyright e alla protezione della proprietà intellettuale», ha dichiarato il sindacato. Ancora più prudenti in Italia, dove il Garante della privacy ha bloccato ChatGPT (o meglio, ha notificato il blocco). Le motivazioni sono la presunta raccolta illecita di dati personali e l'assenza di sistemi di verifica dell'età dei minori. E poi il grande dubbio: che fine farà il metaverso? Meta brucia le le tappe sull’intelligenza artificiale, apparentemente dimenticandosi la precedente next big thing. Sicuramente ha fatto un passo indietro Disney: nella scure dei licenziamenti, è stata cancellata la divisione metaverso, voluta da Bob Chapek.
Tutto sport. In Germania arriva un nuovo servizio streaming sportivo Dyn. In joint venture con Axel Spinger, non sembra voler concorrere con Dazn, dal quale ha acquisito i diritti della pallamano. La partenza è fissata in agosto. A proposito di Dazn, la piattaforma si è assicurata i diritti National Women’s Soccer League in tutto il mondo, a eccezione degli Usa. Sky Italia, invece, è sponsor della pallavolo al femminile.
È successo anche (in Italia). Prosegue la partnership tra Maurizio Crozza e WarnerBros. Discovery: il talent genovese, mattatore di Fratelli di Crozza su Nove, resterà col gruppo per altri tre anni. Rai ha approvato il piano fiction e i palinsesti estivi: cosa guarderemo? Con l’acquisto delle quote di Vivendi e l’approvazione del cda diventa ufficialmente realtà la fusione di Mediaset España in MFE-MediaForEurope. E a proposito di unioni, dall’unione tra Audiweb e Audipress nasce Audicom, la società che si occuperà d’ora in poi della misurazione delle audience digital e print. Importante, poi, la Relazione Annuale di Auditel, che fa il punto sulla situazione dei media italiano e sul ruolo dei JIC per una visione quanto più equa (dal punto di vista della competizione, il cosiddetto level playing field) del mercato.
È successo anche (mondo). Monaco avrà la sua televisione pubblica, un canale generalista realizzato in joint venture con TV5Monde. TvMonaco si accenderà a settembre, mentre il palinsesto verrà presentato al MipTv. Continuano gli investimenti nel gaming di Netflix: entro la fine dell’anno saranno disponibili altri 40 titoli e quasi 100 sono in fase di sviluppo (tra partner esterni e in-house). Attenzione, un nuovo blocco alla produzione Usa potrebbe essere alle porte: le trattative tra sceneggiatori e produttori vanno per le lunghe e uno sciopero di categoria è un'opzione calda sul tavolo. La tedesca ProSiebenSat.1 annuncia la nuova strategia di business, focalizzata sull'entertainment e in particolare sullo streamer Joyn. Quale sarà il ruolo dell'azionista Mediaset? Infine, in Francia, si spegne definitivamente Salto.
L’assedio di Waco (Netflix). Tre episodi per raccontare i 51 giorni di scontro tra il governo federale e il leader della setta dei davidiani David Koresh, assediato nel suo complesso con i suoi seguaci (tra cui molti bambini). Una ricostruzione che sfrutta materiali d’epoca e soprattutto interviste ai diversi protagonisti: i negoziatori, la squadra d’assalto (la logica freddezza del cecchino sembra uscita da un film) e soprattutto i pochi fuoriusciti dalla setta. Fuorisciti solo fisicamente, perché in realtà dimostrano (con una logica agghiacciante, come quando una di loro “giustifica” l’abuso sui minori) un attaccamento a quel credo che non è stato per nulla scalfito. Un racconto lucido, che lascia proprio ai testimoni il compito di evidenziare le criticità e gli errori del governo (su tutto, la mancanza di comunicazione tra i vari reparti) che hanno portato a uno dei capitoli più tragici della storia americana (e che condusse in qualche modo ad altri attentati terroristici). Sullo sfondo, una sciagurata interpretazione della Costituzione americana (alla luce dei vari massacri nelle scuole possiamo ben dirlo) così orientata alla "protezione" del singolo da travalicare ogni logica sociale (diritto alle armi su tutto). FOTO: David Koresh (©Waco Tribune Herald/Courtesy of Netflix 2023) LaCortiTV
Disclaimer: quanto scritto rispecchia esclusivamente la mia opionione personale
Wooooow da leggere tutto di un fiato... tanta carne al fuoco... 😉😉