PERSEGUITATA PER PROFESSIONE
Quanto è cambiato l’atteggiamento dei responsabili dell’ordine pubblico, che sono divenuti superficiali e spavaldi: l’arroganza di proporre di parlare in dialetto per mettere a proprio agio una persona che parla italiano, perché il vero intento è squalificare intrinsecamente il resoconto che viene riportato magari da qualcuno che trovandosi in difficoltà e potendo parlare con un agente delle forze dell’Ordine parla con la voce rotta dal pianto.
E magari quel che racconta è un fatto molto grave e disdicevole, come lo può essere un abuso in famiglia, e magari quella famiglia è molto in vista in quella zona: magari non è nuova a scandali e in altre vicende ha ricevuto trattamenti di favore. Dunque crea stupore che all’altro capo del filo vi sia una benestante che si comporta da attivista e parla di etica, di morale e di bene pubblico!
Ancora più incredibile sentir citare molte istituzioni, solitamente temute dai cittadini e quindi mai sfidate apertamente per rispondere a carenze o disservizi. Tutt’altro atteggiamento che ottiene il sorprendente effetto di far sentire una propensione all’ostilità: se può criticare quello potrebbe arrivare persino ad accusare noi se non verifichiamo attentamente le ragioni della sua disperazione.
Quando oggi si imputa un errore anche lieve a qualcheduno pare esserci un’unica soluzione, cioè il gioco di squadra per proteggersi insieme ed arginare prontamente ogni ulteriore narrazione del fatto, e la prima modalità dissuasiva è quella di allargare le braccia (o sospirare e ridere al telefono) ed esclamare che non c’è proprio niente da stupirsi, lo sanno tutti che va cosìs o che è fatto così.
Siamo giunti al paradosso: più sono le persone che sono a conoscenza o assistono ad una condotta scorretta senza intervenire o almeno condannarla e più sono le buone ragioni per tutti di stare zitti. Quindi a chi subisce gli effetti di un ingiusto comportamento viene consigliato e raccomandato di non parlarne e di lasciar perdere: se gli altri, e per molto tempo, hanno taciuto e si è approvato un tale scempio diviene pericoloso poiché il pacifico silenzio di una comunità diventerebbe un caso di omertà, qualora riuscisse a farsi riconoscere un danno ben diverso dal vezzo. Sembra essere un tacito accordo tra i membri di una comunità estesa, dunque un fenomeno sociale che già da tempo occupa le pagine di cronaca con immagini di donne aggredite mentre il flusso di persone sul marciapiede non muta e non rallenta, che ha portato alla morte di un ragazzo sotto gli occhi della gente.
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Quel che accade è che l’intervento viene osteggiato molto più dell’elemento che in origine aveva causato il comportamento scorretto: è una minaccia alla consolidata abitudine dei più forti di avere il dirittto di prevaricare, di spadroneggiare, al punto che si rinnovano antiche usanze e modi del potere. Riappare il fiero incedere degli alti ranghi, ma questa volta il fiero diviene tronfio e l’incedere invita al retrocedere, un omaggio all’ostentata assenza di gentilezza ed alla potenziale maleducazione. L’omertà doveva tutelare dalle ritorsioni che avrebbero seguito la denuncia di un reato, mentre qui sono l’indifferenza e l’obbedienza a dilagare.
Come se ognuno avesse scelto da che parte stare in un ipotetico scambio di tuoli e tutti avessero deciso che tollerare alcune modalità arroganti ed intimidatorie conveniva ma ancor di più garantiva un giorno di poterne a loro volta ususfruire e di sicuro quella che hanno scelto è quella del più forte. È così si è consolidata una pratica odiosa, quella per cui le persone anche di fronte ad evidenti atti di sopruso, ritengono di avere il diritto di non soccorrere: l’evitare ad ogni costo di intervenire è anzi oramai considerato una buona regola, adottata da cittadini rispettosi dei fatti altrui e che hanno il diritto di essere lasciati fuori da qualsiasi problema: una nuova specie di esseri umani che rifiutano di aderire alle norme civili
e finisce questa storia, LA STORIA…. l’involuzione del genere umano, e lei, indagata per aver creduto, accusata per aver amato, dimenticata per aver parlato ma ricordata per
NON AVER MAI CAPITO NIENTE DI COME FUNZIONA IL MONDO