Intervista con Greener EU IT  con sede a Berlino
L’importanza dell’arte, musica, cultura e il viaggio
Concerto alla cantina Alagna di Marsala - maggio 2020

Intervista con Greener EU IT con sede a Berlino L’importanza dell’arte, musica, cultura e il viaggio

Grazie a Isabella per questa opportunità di poter esprimere un mio pensiero su questo argomento, che per me personalmente è molto attuale, scusatemi se non ho scritto subito, ma è un argomento piuttosto “tosto”, ho avuto bisogno di un pochino di tempo, anche perché io sono più abituato a cantare, che a parlare, di solito parlano altri più preparati di me.

Comunque inizio col dire semplicemente, che la musica è “arte pura” ma è anche cultura, è tradizione, inoltre è storia di un popolo e di una nazione.

Con musica intendo tutti i generi, quella pop, moderna, classica, lirica, d’opera…ect…!

Noi Italiani in particolare secondo la mia esperienza personale, siamo conosciuti e amati in tutto il mondo per le romanze italiane, per la canzone napoletana e le arie d’opera scritte dai più grandi compositori di tutti i tempi, mi riferisco particolarmente al periodo di fine 800 e metà 900.

Vorrei parlarvi proprio di questo genere e di questo periodo, che possiamo definire il periodo del “Bel canto Italiano”.

Un rappresentante storico per eccellenza è stato il grande Enrico Caruso, la sua gigante personalità vocale, estensione e potenza ha rivalorizzato l’opera Italiana facendo sì che divenisse molto fiorente in quei tempi ed ancora a tutt’oggi, infatti è grazie a Lui, che l’opera dei grandi autori del calibro di Giuseppe Verdi, Gaetano Donizzetti, Giacomo Puccini, Ruggero Leoncavallo, che hanno scritto e portato in scena Opere maestose, ancora oggi echeggia in tutti i teatri del mondo, aggiungo delicatamente, tranne che in Italia, questo argomento di per se molto complesso, lo approfondirò un pochino a breve.

Un’altro autore di grande rilievo, anche se fu considerato di serie b, questo perché non ha mai scritto nessuna opera completa è Stato Francesco Paolo Tosti, ci ha regalato delle romanze meravigliose amate in tutto il mondo e cantate dai più grandi tenori dal 900 fino ai giorni nostri.

Tosti era anche un insegnante di canto molto titolato, sia in Italia, ma soprattutto all’estero, a me personalmente Tosti anzi le sue canzoni mi hanno insegnato a cantare, non sono acute ma sono molto difficili poiché centrali, e in effetti un cantante sa bene che si canta e ci si esprime nel centro, gli acuti servono solo per gli applausi o i fischi del pubblico.

Ritorno a Enrico Caruso chiamato anche il tenore di Trapani io ho un libro che parla di questo, che in Italia fu fischiato, deriso, snobbato, ma quando andò all’estero è diventato “The great Caruso”, questo è il titolo di uno dei film dedicati a Caruso, interpretato da Mario Lanza, un cantante che aveva conosciuto Caruso e studiava la tecnica di Caruso tramite un suo cugino.

Con questo film “The great Caruso” girato negli anni 50, tantissimi si sono innamorati dell’Opera Italiana e del canto all’Italiana, sto parlando anche di alcuni grandi cantanti tipo Luciano Pavarotti, Carreras e tanti altri.

Uno che è ancora fervidamente innamorato di Caruso è il mio maestro di canto, il tenore drammatico Miguel Sanchez Moreno, grazie a Miguel che è un mio grande amico io canto usando la tecnica di Caruso, ma molto umilmente dico, che canto all’Italiana e sulla parola, dando cioè una grande importanza proprio alla parola, affinché possa arrivare nitida e chiara all’ascoltatore, noi cantanti non cantiamo suoni ma diciamo cantando, ecco perché secondo me è molto importante recitar cantando, posso dire anche, che come metodo è molto faticoso e si studia tanto, però il

metodo di Caruso o attualmente di Miguel Sanchez Moreno, dà grandi frutti, di questo parlo per esperienza personale.

Io ho studiato con tanti, ma nessuno mi hai mai parlato di queste cose, soltanto Miguel Sanchez Moreno.

Un certo Beniamino Gigli grande tenore della seconda metà del 900, asserì, che per un cantante ci vorrebbero due vite, una per studiare e una per cantare.

Fino adesso ho parlato di “Arte, Musica e Cultura”.

A ciò adesso aggiungo l’importanza del viaggio, parlando un pochino in generale, dico che viaggiando contaminiamo e veniamo contaminati, pertanto ci arricchiamo tantissimo e altresì abbiamo modo di arricchire coloro che incontriamo nel nostro cammino.

Se parlo personalmente e nello specifico, dico che per me viaggiare è TUTTO, recito quasi sempre una massima, cioè di solito si dice di colui che nasce con la camicia bianca, ma io sono nato con la valigia di cui non ricordo il colore, poiché a due anni sono stato messo su un aereo e sono andato in Australia, dopo qualche anno sono rientrato in Italia, e da allora ho sempre viaggiato tantissimo.

Viaggiando per il mondo con il progetto del “Bel canto Italiano”, ovunque io sia andato finora, ho avuto sempre molte soddisfazioni.

Parlavo prima dei teatri del mondo dove echeggiano le grandi opere scritte dai nostri compositori del 900, purtroppo questo a oggi non vale più per i teatri Italiani, che per lo più sono chiusi, oppure ospitano comici e cantanti di musica leggera.

le grandi produzioni e i grandi teatri realizzano diversi eventi i teatri “piccoli” purtroppo NO.

Poi quando a fatica riesci ad ottenere un teatro per organizzare un evento classico, non dico d’opera, ma semplicemente un concerto, è un mero miracolo se riesci a riempire la metà dei posti del teatro stesso.

Mentre quando sono all’estero, l’unica cosa che io penso è di cantare bene, e mi accorgo che le persone presenti che riempiono tutti i posti di ovunque ti trovi, sono esperte di voci, di repertorio…ect...ect…!

Ti applaudono se lo meriti e non ti dicono nulla se non lo meriti.

Ecco perché a dicembre dello scorso anno e gennaio di questo 2020, ho registrato un CD classico il cui titolo è  proprio “Il bel canto nel mondo”, ho iniziato a promuoverlo prima in Svizzera, dopo in Germania, fino a febbraio, poi sono rientrato in Italia per rimanere insieme a tutti gli Italiani agli “Arresti domiciliari Covid 19”, fino a qualche giorno fa.

In tutto questo periodo di “prigionia domestica” ho capito, che in Italia, nessuno si è curato dell’Arte e soprattutto degli Artisti, il risultato è una epidemia di “Artisti depressi e tristi”.

Pertanto l’Italia che è la culla dell’arte nel mondo, che ha dato i Natali a Dante, Petrarca, Foscolo ect... oppure Verdi, Puccini, Leoncavallo ect… non ha per nulla tutelato gli Artisti, questo almeno nei tre decreti finora promulgati, giorno 15 giugno prossimo i nostri grandi parlamentari e politici, ci doneranno un ulteriore decreto, che finalmente parlerà dell’Arte e degli Artisti.

Personalmente approfittando dell’apertura delle frontiere in Europa a partire sempre dal 15 di giugno, ho deciso di riprendere da dove ho interrotto a febbraio e cioè dalla Germania, partendo proprio da Berlino, senza un viaggio programmato, senza l’aiuto di un’agenzia o di un agente di spettacolo e organizzando tutto da solo, a tal proposito nel caso qualcuno volesse darmi una mano sarà bene accetto, anzi lo ringrazio anticipatamente, una mano sia per la sistemazione abitativa, sia per l’organizzazione di eventi e di concerti.

Porterò con me il mio ultimo CD “Il bel canto nel mondo” ed il progetto in duo con fisarmonica e pianoforte insieme con Leonardo Pavia, e spero veramente, che possiamo trovare spazio e terreno fertile a Berlino e poi ovunque la musica ed il bel canto voglia portarci, di sicuro ci porterà ad Ulm dal collega e amico fisarmonicista Salvo La Ferrera ed anche a Norimberga ove vive il baritono, che malgrado in erba poiché sta studiando, è dotato di una grande voce anch’egli un caro amico che si chiama Manuel Cangemi.

Chiudo con una personale riflessione, ho sempre voluto andare all’estero per contaminarmi con le altre realtà musicali, per fare un esempio ricordo per due anni di seguito 2011 e 2012, sono andato ad insegnare musica e canto in Tanzania in un villaggio che ospitava migliaia di bambini nelle varie scuole, che si chiama Tosamaganga (Tira la pietra), sicuramente ho insegnato loro delle cose, ma il ritmo che ho appreso da loro in quel periodo mi ha permesso di suonare la chitarra come non l’avevo mai suonata prima, ma ora debbo affermare, che da un po di tempo ormai, cerco sempre di partire e di organizzarmi delle tour fuori dall’Italia, poiché in Italia io non trovo più spazio e quando lo trovo non mi diverto più, mentre quando vado fuori riesco a trasmettere a comunicare la nostra grande cultura musicale a chiunque incontro per la mia strada, riuscendo a dare in tutte le occasioni sempre il meglio di me stesso.

Giovanni Raineri - Marsala, 14 giugno 2020


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