Istruzioni per l'Uso
Storia delle Malattie Professionali
5^ puntata
Il rischio lavorativo moderno
Con l'introduzione nell'Assicurazione Sociale Inail del sistema misto, la Medicina del Lavoro ha subìto inaspettatamente, ma solo in parte, una vera rivoluzione della fase di accertamento della Malattia Professionale, che come più volte detto era sostanzialmente incentrata nel passato sul concetto della presunzione legale d'origine.
Essendo stati rimossi dal 1988 i vincoli, per il riconoscimento dell'indennizzabilità, che derivavano dalla doverosa constatazione della stretta corrispondenza tra la malattia tabellata e la lavorazione per essa tabellata, ovvero compresa in un elenco di mansioni verificate per la concretezza del relativo rischio, a cavallo tra gli anni '80 e '90 si è significativamente incrementato, sia ad opera di Inail che dei Patronati di riferimento sociale, un progressivo e continuo approfondimento di studi scientifici sulle caratteristiche intrinseche dei vari rischi di lavoro e sulla causalità lavorativa in senso eziopatologico. Anche la rivisitazione e ricerca del passato hanno condotto ad un interesse crescente di studi precedenti epidemiologici e statistici, nonchè all'istruzione di altri, nuovi e importanti, sì da condurre ad acquisizioni nuove e a nuove ipotesi di lavoro, non sempre autorevoli o convincenti, ma comunque ben propositive per l'apertura definitiva ed evidente allo studio e alla utilizzazione sempre più frequente dei concetti della ergonomia di lavoro.
La ergonomia è, nella definizione propria più semplice, la scienza che si occupa appieno della interazione tra elemento umano e quello meccanico di lavoro e della funzione per cui quest'ultimo è progettato e costruito, per migliorare la soddisfazione dell'utente e l'insieme delle prestazioni del sistema. Essa è scienza di progettazione del lavoro, delle attrezzature e dei luoghi di lavoro, fatta su misura ideale del lavoratore e, nel campo umano, trova obiettivi specifici nelle:
Dall'ergonomia di lavoro sono derivati i fondamentali concetti odierni del rischio lavorativo, non più come in passato prevalentemente o pressochè esclusivamente di natura tossicologica o chimica acuta (infortunio) o cronica (malattia professionale), come poteva accadere, ad es., in caso di intossicazione da fumi per incendio sul lavoro o, rispettivamente, in caso di intossicazione lenta da piombo (saturnismo) in lavoratori dell'industria delle leghe o della produzione di batterie, delle ceramiche o delle vernici; bensì rappresentativi degli attuali rischi lavorativi, quelli moderni, prevalentemente fisici e responsabili dei c.d. Work-related Musculoskeletal Disorders (WMSDs) e di cui esporremo la prossima volta:
il rischio movimentazione carichi (MMC);
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il rischio movimentazione pazienti (MMP);
il rischio sovraccarico biomeccanico dell'arto sup. (SBAS)
il rischio movimenti ripetitivi dell'arto sup. o inf. (MMR/SBAS/SBAI);
il rischio posture incongrue dell'arto sup. o inf. o del rachide (PIcg/SBAS/SBAI/SB rachide)
il rischio vibrazioni al corpo intero (WBT)
il rischio vibrazioni al sistema mano-braccio (WT/SBAS)
(continua)