LA DONNA È MOBILE, E PURE (COMPLICE IL MARKETING) I SUOI MOBILI
Non è un caso che gli arredi in Italia vengano chiamati mobili (meubles per i francesi) in contrapposizione alle abitazioni, le quali per la loro natura inamovibile sono definite invece immobili.
I mobili nel medioevo, quando la parola fu coniata, dovevano essere più o meno facilmente spostabili da una stanza all’altra, solitamente dal pianoterra, di terra battuta e paglia, a quello superiore (e viceversa), in relazione al clima della stagione. La dotazione di mobili era scarna, essenzialmente costituita da assi di legno poste su dei treppiedi per poter mangiare, da dei bauli per riporre l’abbigliamento e le coperte, e da una credenza dove alloggiavano stoviglie e alimenti, senza cassetti; si dovrà aspettare il XVIIº secolo per apprezzare l’invenzione dei cassetti.
Se non consideriamo questi spostamenti stagionali i mobili rimanevano praticamente immobili (scusate il bisticcio delle parole). Ma dal 1949 i mobili, anche quelli più pesanti, sono diventati molto più mobili soddisfacendo finalmente l’aspirazione, soprattutto femminile, di riconfigurare periodicamente l’abitazione, spostando i mobili alla ricerca di nuove soluzioni abitative.
Anche in questo caso la responsabilità dello stravolgimento dell’assetto domestico deve essere assegnata al marketing. Nell’ottobre del 1949 il New York Times pubblicò un articolo che promuoveva la linea di mobili Momentum, progettata dal designer William Pahlmann , mobili caratterizzati da grandi ruote semi-pneumatiche che permettevano di spostare e riordinare facilmente anche i mobili più pesanti. Spiegava (cioè pubblicizzava) l’articolo: “Le casalinghe senza idee fisse sulla disposizione delle stanze, che vorrebbero essere libere di spostare i mobili da un posto all'altro, si divertirebbero molto con le quattro stanze recentemente arredate da Pahlmann per Bloomingdale's. Le stanze sono piene dei mobili su ruote facili da spostare che il Sig. Pahlmann ha introdotto con il nome di "Momentum" all'inizio di quest'anno.”
Osservando le piccole case di periferia destinate alla classe media in forte espansione Pahlmann prese consapevolezza che l'home design avrebbe potuto rimuovere le restrizioni imposte dallo spazio nell’arredamento delle stanze.
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La caratteristica fondamentale della linea Momentum era l'utilizzo delle ruote in gomma che consentivano di spostare facilmente anche i mobili più pesanti per ridefinire lo spazio del tempo libero da trascorrere all'interno della casa. I pezzi della linea erano esplicitamente progettati per il "vivere moderno", traducendo da una parte l’esigenza di libertà e mobilità (specie nel cambio dell’abitazione) e dall’altra organizzando il tempo libero in-doors intorno all’ascolto della televisione con uno spazio dedicato.
Inoltre, molti dei pezzi avevano un carattere multiuso e attenuavano il problema degli spazi limitati e delle stanze multiuso: “Questi pezzi versatili sono stati lodati per la loro idoneità a tutte le stanze della casa”; “ i mobili Momentum di Pahlmann hanno concesso la libertà alla famiglia americana in particolare per guardare la televisione.” Le vendite del televisore erano in rapida ascesa e gli interior designer dovevano necessariamente incorporare questa nuova apparecchiatura nella casa media.
Ma il marketing non si ferma mai, e trova implacabilmente nuovi spazi di intervento. Negli anni ’70, l’architetto femminista Frances Gabe dette forma al sogno di tutte le donne (ma anche degli uomini che collaborano alle faccende domestiche) inventando e costruendo la prima, e unica, casa al mondo che si puliva da sola. Un progetto brevettato che richiese 15 anni di duro lavoro e che nelle intenzioni almeno avrebbe liberato le donne dall’onere delle pulizie domestiche. «Potete parlare quanto volete della liberazione delle donne ma le case sono ancora progettate in modo che le donne debbano passarci metà del tempo in ginocchio o infilando la testa in un buco» affermò la Gabe quando del suo progetto ne parlarono i giornali.
I sogni son desideri sosteneva Cenerentola, talvolta però i sogni che si inverano nella realtà quotidiana, sono destinati a non durare senza ri-definirne un concetto compatibile con la realtà fattuale (come hanno fatto altri fabbricanti in specifici ambiti abitativi). E così è stato.
Fotografo professionale presso GIANCARLO AMICI
2 annidivertente, inedite conoscenze svelate, simpatica ironia condimento efficace! 💡
Fondatore presso ASKING
2 anniGodibile lettura. La “mobilità" delle donne è una risorsa preziosa per le imprese e per le strategie di marketing.