Mission impossible: la razionalizzazione e innovazione del sistema con il marketing
Acquerello italiano nella visione di Parkinson e Kafka
Uno dei libri di sociologia che mi ha affascinato maggiormente è stato quello di Cyril Northcote Parkinson, che formulò appunto la semiseria "Legge di Parkinson", a mio avviso una delle più brillanti scoperte nelle scienze sociali (renderei obbligatorio il testo a Sociologia).
Lo storico e scrittore britannico propose l'idea, supportata da rigorose analisi statistiche, che "il lavoro si espande in modo da riempire il tempo disponibile per il suo completamento".
Parkinson aveva infatti constatato che le burocrazie aziendali e statali crescevano in maniera smisurata, indipendentemente dal lavoro da svolgere. Ovvero: sei impiegati facevano il lavoro che avrebbe potuto fare uno solo.
Nel suo saggio rilevò (un esempio tra tanti) che mentre il numero di navi da guerra era diminuito di due terzi e il personale di un terzo, il numero di burocrati in servizio aumentava del 6% all'anno. In pratica, c'erano meno persone e meno lavoro da gestire, ma la direzione continuava ad assumere e crescere.
Gli assiomi e gli esempi portati da Parkinson sostengono la tesi della solida stupidità della burocrazia autofertilizzante, che si infiltra in tutti i rami dell'amministrazione.
Ovvero, ogni capo tende ad aumentare il numero di subordinati senza che questo aumento sia correlato al lavoro da svolgere.
Man mano che la struttura burocratica cresce - infatti - si assumono assistenti che vengono successivamente promossi e che poi assumono altri subordinati.
Tutto questo in un ciclo infinito, indipendentemente dal lavoro da svolgere, ma piuttosto per promuovere le persone per compiacerle e mantenerle motivate (e, in ambito politico, farne sostenitori).
Le più famose leggi di Murphy discendono tutte da quelle di Parkinson, compresa quella di Peter che negli anni '70 annunciò il principio che porta il suo nome: ognuno raggiunge il picco di competenza al livello immediatamente inferiore a quello dell'ultima promozione della sua carriera.
Tutto questo lo possiamo constatare nella comunicazione istituzionale specie al tempo del coronavirus.
L'impegno prioritario di chi si occupa di comunicazione dovrebbe essere quello di farsi capire e di dare indicazioni certe, solide, incontrovertibili e chiare.
Si direbbe invece che la mission della Pubblica Amministrazione oggigiorno sia esattamente l'opposto, cioè quello di non farsi capire, offuscando il vero significato di provvedimenti e oneri che vengono inflitti alla collettività.
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Le diverse strutture decisionali pretendono di rappresentare, governare, amministrare... con i risultati che tutti possiamo ammirare, ad esempio nei vari decreti semplificazioni (mai nome fu più azzeccato).
Acronimi incomprensibili che variano al variare delle stagioni, ma anche parole in latino ed in inglese, proprio per tagliare fuori chi non deve capire di cosa si stia parlando.
Un antecedente illustre di questa prassi consiste nella legiferazione tramite criptici riferimenti a precedenti normative, agevolmente consultabili sulla Gazzetta Ufficiale, le quali normative a loro volta si riferiscono ad ancora più remote disposizioni ...
In conclusione...
Se hai dei dubbi e non capisci, rivolgiti al navigator che ti indicherà la location del drive-through per il Vax Day.
Comunque aspetta il feedback del click day per una vision del plan, poi invia una mail con un reminder in attachment per definire la mission del vaccine.
Attention al droplet, potrebbe essere la start-up di una dead-line se non un downgrading del tuo Job.
Il follow-up sarà un visual step del recovery plan all'interno della green economy a seguito della spending review.
Ovvio che i meeting on line dello smartworking fissati nel family day obbligano al coming out della diversity.
Wow che hotspot!
E ora, forza! Andiamo alla movida!
Fondatore presso ASKING
3 anniConcordo pienamente. Incompetenza e malafede, ricoperte da una glassa di paroline “globali” per confondere meglio.