La Namibia è un sogno da sentire!
Viaggio in NAMIBIA con ENRICO DE SANTIS dal 19 al 30 GIUGNO
La Namibia è uno dei rari luoghi della Terra, dove sembra di vivere in un altro tempo o di essere su un altro pianeta. In Africa ho imparato che quanto più si è disposti a lasciare, tanto più si riesce a sentire. Questa sensazione si avverte in molti luoghi dell’Africa ma è fortissima in Namibia. In questa giovane nazione, indipendente solo dal 1990, il mio compito, oltre a quello di insegnare a vedere prima di fotografare, sarà quello di raccontare le storie dei suoi popoli e le leggende dei deserti, di far conoscere le sue contraddizioni e di far "sentire" come in Namibia l'essenziale tocca il sublime con una chiarezza disarmante. La Namibia non è solo poesia da vedere e da fotografare, ma è una terra che bisogna capire. A cominciare dalla sabbia.
Nel deserto del Namib, che è il più antico del mondo, le dune rosse del Sossusvlei, hanno un nome e sono vive, si muovono, sono diverse ogni giorno. Big Daddy, la più alta, sfiora i 390 m, mentre la numero 45 è considerata la regina del deserto. Tutte si stagliano sul cielo blu sfidando qualunque immaginazione. Le depressioni di argilla bianca come Deadvlei, che ospita i camel thorn trees, tronchi neri di acacia morte circa 700 anni fa, è un santuario della Natura che spinge alla meditazione. I paesaggi sono talmente sublimi che allaragano l'anima e curano più di qualunque terapia.
Il deserto finisce nell’Oceano lungo la Skeleton Coast, fino a Cape Cross Seal Reserve, dove si può ammirare una colonia di circa 100.000 otarie. Il tappeto di argilla salina dell’Etosha Pan, crea sfondi argenteei per le 340 specie di uccelli e le oltre 100 specie di mammiferi che ospita. Qui l’elefante è bianco non perchè sia albino, ma perchè si è rotolato nella sabbia lunare e diventa un opera d’arte circondato dal rosa dei fenicotteri. Se è vero che l'immaginazione è la dote più importante sia per sognare che per creare, è anche vero che certe visoni possono nutrirla in modo eccezionale. E la Namibia è molto generosa in fatto di visioni oniriche.
In Namibia sono presenti tutti i Big Five, il 25% di ghepardi del pianeta, la seconda più grande popolazione di rinoceronti bianchi e un terzo dei rinoceronti neri di tutto il mondo. Nel 2022 qui sono stati uccisi illegalmente 87 rinoceronti, il doppio del 2021, per rifornire l’estremo oriente dei loro corni. E c’è chi sospetta che i legami economici, recentemente più stretti, con la Cina possano aver influito.
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La tutela dell’ambiente è un aspetto al quale mi dedico da molti anni, anche divulgando le iniziative del Chetaah Conservation Found o dell’associazione Save the Rhino, ma anche spiegando che quando fotografiamo specie a rischio, è bene neutralizzare le informazioni di localizzazione dell’avvistamento. Viaggiare in Namibia significa anche contribuire alla protezione delle specie in estinzione, non a caso è il primo paese al mondo che si è dotato di una costituzione che prevede la tutela dell’ambiente. Ed è stato il primo ad adottare la strategia del taglio delle corna ai rinoceronti per liberarli dal bracconaggio, pratica discutibile ma che ha portato risultati.
Con il nostro stesso fuso orario ma grande 3 volte l’Italia, la Namibia ha una densità bassissima di popolazione, ma anche di turisti. E sono pochi quelli che oltre agli Herero, hanno la fortuna di incontrare, come prevede questo viaggio gli Himba, un etnia di pastori nomadi che ricopre il proprio corpo di argilla rossa, e che vive nel Damaraland, proprio dove è presente la più grande popolazione al mondo di rinoceronti neri selvaggi. Dal loro corno, la cultura dei boscimani del Kalahari, faceva nascere le nuvole e l’acqua, per generare la vita, e le 2500 incisioni rupestri nel Twyfelfontein, ci mostrano come la fauna non sia cambiata affatto. Mentre un viaggio come questo cambierà in meglio ognuno di noi. Un proverbio africano recita, "Ciò che non hai mai visto, lo trovi dove non sei mai stato" ma è anche vero che in certi posti, il primo viaggio è una scoperta distratta da troppe stupende novità, mentre il secondo viaggio è quello davvero essenziale, che farà sentire il sublime della Namibia.
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