Non è mai troppo tardi per il bacio della Buonanotte
Quanto è difficile comunicare con i propri figli quando iniziano a crescere? Un attimo prima sono dei cuccioli indifesi che abusano della parola più utilizzata al mondo "mamma", un secondo dopo non ti rispondono nemmeno quando è pronta la cena se non li chiami almeno due volte..
All'improvviso ti accorgi di avere vicino un extraterrestre, qualcuno che ha invaso il tuo territorio senza chiederti il permesso facendo sparire il tenero bambino che ti chiedeva continuamente attenzioni. Forse bisognerebbe chiedersi dove è finito quel bambino, senza dare per scontato che sia stato inghiottito da un ragazzetto arrogante con i brufoli che passa le sue giornate sullo smartphone e di cui sai poco e nulla. Ti fa specie infatti che non abbia tutte le/i ragazze/i ai suoi piedi, con quell'alone di mistero che lo contraddistingue che piace tanto a chi ti mette gli occhi addosso...e invece no! In compagnia è tutt'altro. Solo a casa si rifugerebbe pure nello sgabuzzino pur di stare un po' da solo con sé stesso e i suoi pensieri inaccessibili. Proviamo a chiederci chi eravamo noi alla sua età, quali pensieri rabbiosi avevamo e perché, impariamo a metterci in discussione anche noi, dall'alto della nostra genitorialità: è vero, noi non siamo affatto come i nostri genitori erano con noi, anzi! Quanto siamo permissivi rispetto a loro? A volte troppo. Quanto cerchiamo di trattarli da piccoli adulti, mettendoci al loro livello, per trovare il modo di comunicare senza umiliarli? Noi facciamo tutto questo e anche altro. E allora? Cosa non funziona? In psicologia è risaputo che tutto ciò che spinge troppo a crescere, genera una regressione. Inoltre, nella fase tipica adolescenziale, è sano che il/la ragazzo/a cerchi di ribellarsi a delle regole imposte, lo fa per far emergere la sua personalità nascente, per differenziarsi.
Consigliati da LinkedIn
Se pensiamo a questi due aspetti, non è così difficile arrivare a dare una spiegazione plausibile a questo atteggiamento, che spesso si traduce in incomprensioni o vere e proprie liti.
Ci stanno semplicemente dicendo: "non mi sento abbastanza forte per affrontare quello che mi chiedi e che ti aspetti da me, ho ancora bisogno del tuo aiuto"; oppure, al contrario: "lasciami essere qualcuno di diverso da quello che sei tu o quello che vorresti che io sia. Voglio solo essere me stesso ed essere amato comunque, anche se quello che vedi non ti piace".
La parte difficile è imparare a riconoscere questi momenti così divergenti tra loro. Nessuno ce lo ha insegnato, men che meno i nostri genitori...tranne qualche eccezione che conferma la regola. Allora forza, armiamoci di coraggio e impegno, proviamo ad affinare il nostro intuito, smettiamola di pensare solo al nostro, di benessere, perché come a noi non bastano le cose materiali per renderci felici, come noi adulti abbiamo bisogno di avere amici che ci comprendono, partner che ci amano e che amiamo, momenti di divertimento e svago, momenti di tranquillità e ritiro, anche i nostri cuccioli cresciuti, a loro modo, ambiscono ad avere lo stesso, con una grande difficoltà: la paura di non essere all'altezza, il timore di lasciare il nido, unito al desiderio di "diventare grandi".
Katiuscia Zambrella