Perché i medici lasciano il lavoro?

Perché i medici lasciano il lavoro?

Il burnout è associato a un maggiore turnover dei medici. È questa la premessa da cui è partito uno studio condotto in otto centri ospedalieri statunitensi e i cui risultati sono stati pubblicati di recente su JAMA Network Open .

Lo studio ha anche fatto il punto sulla letteratura uscita sull’argomento negli ultimi anni, a cominciare da uno studio trasversale su 1840 operatori sanitari (tra cui medici, infermieri e ostetriche) impiegati in ospedali pubblici e cliniche di riabilitazione in Svizzera, da cui era emersa un'associazione significativa tra burnout e pensieri di abbandono della professione medica.

Lo squilibrio tra lavoro e vita privata era risultato il predittore più forte dei sintomi di burnout tra i medici, ma la mancata corrispondenza tra l’impegno profuso e il riconoscimento da parte dell’istituzione costituiva la ragione principale del desiderio di mollare la professione.

Un altro studio che aveva analizzato il burnout e l'abbandono della professione medica – in una coorte di 472 medici di due ospedali del sistema universitario di Stanford che avevano completato un'indagine sul benessere dei medici – aveva invece riportato che i medici che soddisfacevano i criteri per la diagnosi di burnout avevano una probabilità più che doppia di lasciare l'istituzione nei due anni successivi rispetto ai soggetti che non soddisfacevano i criteri di burnout.

Ma a quali conclusioni è giunto il nuovo studio? Quasi il 33% dei medici coinvolti sta pensando di lasciare il posto di lavoro, con maggiore o minore determinazione.

Ricevere sostegno da parte dei dirigenti sanitari, l'allineamento dei valori personali e organizzativi, il supporto dei colleghi, la gratitudine percepita, il supporto organizzativo durante la pandemia di covid-19 e la funzionalità delle cartelle cliniche elettroniche sono fattori associati a una minore tentazione di lasciare; mentre sintomi depressivi e l'impatto negativo del lavoro sulle relazioni personali erano associati a una maggiore determinazione nel cambiare lavoro.

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