Picasso&C, mostra non a misura di disabile

Fonte: bresciaoggi del 19 gennaio.


Domani inaugura la rassegna dedicata ai 100 capolavori del XIX e XX secolo delle collezioni private bresciane in un palazzo con qualche problema di fruibilità.


BRESCIA. Il giallo del Picasso resta tale anche il giorno dopo. Il giorno dell'inaugurazione riservata alla stampa. Salvo la rivendicazione del curatore Davide Dotti sul fatto che il quadro «Natura morta con testa di toro» è stato autenticato a novembre 2017, e che quindi solo da novembre è attribuibile con certezza scientifica al maestro spagnolo, resta che era una tela nota e non sconosciuta, diversamente da come era stata «venduta» alla stampa. E che non apparteneva ad un collezionista bresciano dagli anni Cinquanta, ma al finanziere emiliano Francesco Micheli. Il quale, Micheli, potrebbe averla ceduta negli ultimi anni o addirittura mesi, oppure esserne ancora il proprietario. Si sussurra che l'ipotesi corretta sia la seconda. Ma tant'è.

Rimaste le ombre sul suo quadro principale, la rassegna «Picasso, De Chirico, Morandi. 100 capolavori del XIX e XX secolo delle collezioni private bresciane» è pronta ad aprire domani. Nella cornice di palazzo Martinengo in via dei Musei. Al di là del valore e dalle caratteristiche della mostra al via, di cui si parla nell'articolo qui sotto, un patchwork di opere provenienti da collezioni private, musei civici di Brescia e gallerie d'arte tenute insieme dal filo di una generica brescianità, c'è che con la rassegna si ripresenta intatto e irrisolto il problema della fruibilità del palazzo, e quindi del percorso espositivo, da parte dei portatori di handicap. Che da sempre si trovano sulla loro strada, a cominciare dalla scalinata di ingresso che conduce alla biglietteria, diverse barriere architettoniche, cui soltanto parzialmente ovvia un ascensore.

I dislivelli sono numerosi, e sono oggetto di segnalazioni da tempo da parte degli utenti: non è solo tema di questa mostra, anche se questa mostra poteva essere l'occasione per superarli. Ma un po' di tempo c'è ancora per migliorare le cose. Così come di maggior cura avrebbe bisogno in generale il contenitore della mostra: cominciando con il decoro della fontana con scultura di Bombardieri che accoglie i visitatori nel giardino di ingresso. In sintesi, per una persona in carrozzella o con disabilità palazzo Martinengo non è proprio la galleria ideale per l'incontro con l'arte.


di Eugenio Barboglio

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