La esencia de un cuadro: opere che si annusano al Prado
Al Museo del Prado siamo abituati a godere della bellezza dell'arte, ma quello che propone il museo oggi ai suoi visitatori è qualcosa di davvero speciale e unico: una mostra innovativa che pone in essere un rapporto insolito con la pittura e il mondo sensoriale.
Protagonista della mostra è un quadro della prima metà del Seicento, realizzato dall’olandese Jan Brueghel e dal tedesco Peter Paul Rubens.
Quest’opera ci porta a indagare su di una bellezza diversa, fatta di sensi e di percezioni. A essere sottoposto in esame, infatti, non vi è soltanto la vista, ma anche - se non soprattutto - l’olfatto.
In realtà, il quadro in questione fa parte de’ “I cinque sensi”, una serie di dipinti realizzati tra gli anni 1617 e 1618 dalla coppia di pittori fiamminghi. La loro pittura a quattro mani è un evento piuttosto raro nella storia dell’arte, ma che ci ha regalato un ciclo di ben cinque tele, dedicate proprio alle allegorie della vista, dell'udito, del gusto, del tatto e, per l’appunto, dell'olfatto, da cui l’opera prende il nome.
Troviamo una donna, forse Venere, intenta ad odorare un mazzo di fiori passatole da un bambino, potenzialmente Cupido. Trattasi dell’unico quadro ambientato completamente all’esterno, in mezzo a un giardino paradisiaco, gremito di rose, gigli, tulipani, iris e tanti altri fiori profumati, resi con grande precisione dalle sapienti mani dei maestri del nord.
Accanto alla donna, personificazione stessa dell’olfatto, vi è un particolare animaletto, tutto acciambellato. Si tratta dello zibetto africano, un animale che produce un odore molto intenso e forte, spesso usato nei profumi del Cinquecento per via della sua persistenza.
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Alle spalle della fanciulla, sulla sinistra, si trova invece una distilleria, ovvero il complesso utilizzato per la creazione dei profumi, mentre posate ai suoi piedi vi sono alcune boccette odorose, insieme a una scatola di biscotti appena sfornati.
Altri elementi dal gusto tipicamente fiammingo sono lo scoiattolino, l’uccellino, il cagnolino ed il pavone, simboli dell’opulenza, della virtù, della fedeltà che lega ognuno di noi agli odori. Oggetti legati al mondo del profumo sono invece i guanti profumati, il lungo viale alberato e la fontana da cui zampilla acqua fresca.
In questa mostra, resa possibile anche grazie al supporto del marchio Samsung, il pubblico avrà la possibilità di sentire - fino ai primi giorni del mese di luglio - ben dieci fragranze che evocano esattamente dieci di questi oggetti sopradescritti. La realizzazione di questi profumi è stata affidata a Gregorio Sola, tecnico esperto di Puig, catalana azienda di profumi.
Il suo lavoro ha permesso di ricreare l'odore di sette delle ottantacinque specie di fiori presenti nel quadro, ma anche l’odore di pellame dei guanti o il penetrante effluvio dello zibetto. Ciò è stato possibile grazie alla tecnologia dell’AirParfum, che permette di riprodurre qualunque odore si desideri senza saturare il naso grazie all'assenza della saturazione alcolica.
E mentre le fragranze si mescolano tra loro in un’atmosfera inebriante, a noi visitatori non resta altro che lasciarci avvolgere da questa esperienza mistica e straordinaria al contempo.
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2 anniHo un ricordo bellissimo del Prado e di certe tele praticamente perfette 😍 Questa iniziativa è un inno all'arte bella, che se è vero che non muore mai, deve prender vita ancor di più 😊