Poveri ti presentiamo il nostro infinito desiderio di luce...
Ubaldo Oppi, Presentazione al Tempio, Chiesa Arcipretale di Bolzano Vicentino

Poveri ti presentiamo il nostro infinito desiderio di luce...

Celebriamo oggi la festa della Presentazione al Tempio del Bambino Gesù. Un episodio evangelico descritto in modo solenne, ma anche pieno di semplicità, di luce divina e di tenerezza. Giuseppe e Maria si recano al tempio per adempiere quanto prescritto dalla Legge del Signore: la purificazione di Maria dopo il parto e la presentazione dell’offerta stabilita per il loro bambino che, in quanto primogenito maschio, è – nella religione ebraica – considerato sacro al Signore.

 Per il suo riscatto offrono una coppia di colombi, segno della loro umile condizione (il Levitico prescriveva infatti l’offerta di un agnello, che evidentemente Maria e Giuseppe non potevano permettersi e che viene così sostituito dai colombi. Ma del resto Gesù stesso sarà l’agnello che si sacrifica per la salvezza del mondo, come già annunciato dal Battista).

 Immaginiamo ora per un attimo il tempio di Gerusalemme quel giorno. E’ tutto un via vai di persone che entrano e che escono. Persone devote di ogni ceto sociale, curiosi e gentili venuti da lontano ad ammirare la bellezza dell’edificio, mercanti che fanno i loro affari sfruttando il sentimento religioso della gente. Che attenzione poteva mai attirare una coppia di persone semplici con un bambino di poche settimane, in mezzo a tutto quel chiasso e quella folla?

Eppure c’è chi riconosce in quel bambino qualcosa di speciale: è la luce del mondo, è il messia atteso, è la consolazione e la pace che il popolo attendeva! A riconoscere nel bambino Gesù la presenza stessa di Dio sono due anziani: Simeone e Anna. Persone buone, giuste, che vivono con Dio e per Dio. Il tempio è per loro una casa. Non luogo di mercato, ma di preghiera e di intimità con il Signore. Simeone prende tra le braccia il bambino e si scioglie in un canto dolcissimo, pieno di fede e di tenerezza:

Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola

perché i miei occhi han visto la tua salvezza

preparata da te davanti a tuti i popoli; luce per illuminare le genti

e gloria del tuo popolo Israele.

 E’ il NUNC DIMITTIS che la liturgia della Chiesa ci fa ripetere ogni sera al termine del giorno, nella preghiera di Compieta. Potessimo anche noi salutare ogni giorno che finisce e un giorno congedarci da questa vita con la serenità e l’amore presenti in queste parole del vecchio Simeone!

 Gesù è la luce del mondo. Ecco perché in questo giorno santo si benedicono le candele da conservare nelle nostre case e da accendere nei momenti di oscurità: quando ci sentiamo soli, dobbiamo affrontare una difficoltà, lottare contro la tentazione.

 Se abbiamo gli occhi e il cuore dei santi vegliardi Simeone e Anna, quella luce resterà sempre accesa nella nostra vita. Per rischiarare e riscaldare. Anche noi oggi ci presentiamo davanti al Signore, nella sua casa, con tutta la nostra povertà, ma anche con il nostro infinito desiderio di luce.

 

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