W3A Forum - non resoconto

W3A Forum - non resoconto

L’Italia del web mette una marcia in più con il #web3.0allianceforum che combina in un palinsesto integrato discussioni sui temi resi ancora più vitali ed al centro della conversazione professionale e pubblica, dalle accelerazioni recenti delle tecnologiche (Apple Vision Pro- ritorna il metaverso…), normative (Ai act e non solo), finanziarie (Nvidia crescita in borsa), di AI marketing (Chatgpt), e le ripercorre evidenziando le sfide di business, etiche, istituzionali, sociali in uno zip con ritmo anche grazie alla conduzione di Pepe Moder

La registrazione della intera giornata è disponibile.


Complimenti ed auguri a Ivan Montis che avevo conosciuto alcuni anni fa in vestire di “american startupper”: interloquimmo sulle nuove soluzioni permesse dai big social media data. Quella, allora, era la frontiera. Oggi siamo qui.


Non-relazione sul forum

con qualche connessione laterale, sale della rete della vita, con tutti i bias della soggettività di chiunque ascolti e scriva.


Il forum aiuta le soluzioni innovative ad uscire dalla frontiera e diventare sempre più gamma di prodotti-servizi attivi. Tanti i contenuti, buon mix di relatori tra interventi sponsorizzati, visioni e proposte. Per Web3.0, dice Elena Schiaffino , “intendiamo la terza wave del web non solo i suoi aspetti di decentralizzazione”; questo è composto da tante tecnologie abilitanti (iot, cloud computing, NFT, realtà virtuale; la AI è comune a tutti, velocizza, rende più potenti i calcoli e tutti i servizi si secondo e terzo livello.

Lo schema della giornata è quello classico: video emozionale di apertura, ricerca sui cittadini-consumatori, panels e keynote, intervento (di contenuto) a distanza delle istituzioni e conclusioni a cura della associazione promotrice.

Non c’è bisogno di fuochi pirotecnici o forme mutevoli quando i messaggi sono chiari e sostanziali.




Il mandato è focalizzato: “Web3 Alliance è la risposta di chi vuole affrontare la sfida del Web 3.0 (metaverso, virtual reality, augmented reality, blockchain, AI) in modo consapevole per cogliere a pieno le opportunità e limitare i rischi”. L’approccio è deciso ed interlocutorio.


Il video di apertura esplicita diverse parole chiave (tra le altre #Sfide, #Cambiano il gioco, #Coinvolgere), e pone tante domande (come molte sono le domande nei titoli delle sessioni) sulla traccia di “essere pronti per il futuro”; il futuro è ancorato alle origini, alla storia; ugualmente faranno diversi interventi, raccontando le evoluzioni di esperienze, progetti o sviluppi che hanno inizi anche ben più in là della decade scorsa…da quando le diverse tecnologie sono disponibili. Non è un big bang, dunque, è un punto di una evoluzione e l’intersezione di tante storie professionali non solo tecnologiche.

Del resto, le narrazioni sono fondamentali per il nostro essere umani ed anche per i brand, ricorderà nel suo intervento Umberto Basso – “stiamo raccontando delle storie per guadagnarci l’attenzione del pubblico (…) il gioco è sempre lo stesso”, “cambiano le tecnologie e le funzionalità”.


Quindi, continueremo a costruire strategie di marca, studiando le narrazioni di marca entro ogni settore con il brand narrative assesment
Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine


Nel panel introduttivo, si mette in prosa quello che il video aveva espresso in poesia e la ricerca di opinione swg ha raccontato coi numeri. Opportunità unita a consapevolezza delle criticità da tanti punti di vista, inclusa la centralità delle istituzioni europee perché la concorrenza sia giocata ad armi pari. Fabiano Lazzarini


Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Poi Ivana Bartoletti (law tech expert), entra nel merito dei temi più delicati: la tutela privacy entro il cambiamento generato della AI. Lo fa con la dolce professionalità di chi sa divulgare. Argomenti spigolosi, narratore-pilota ammorbidisce le curve: bias dei dati di training, impatti della computazione sull’ambiente.

La tecnologia è utile se abbiamo obiettivi chiari. È necessario che il dibattito sia largo e pubblico. Tech è la prospettiva strategica della evoluzione attuale del mondo.

Frasi da scolpire:

“profondamente innamorata della opportunità spero che le innovazioni del web 3.0 liberino tempo alle persone per fare attività più interessanti e a valore aggiunto”
“mi preoccupo perchè nessuno rimanga indietro, altrimenti non migliorerà la nostra vita”
“E’ opportuno mettere l’acceleratore sulle regole non la pausa sulla AI; (…) “che i ceo facciano i ceo non le leggi”


L’accento meno scontato e più forte è sulla necessaria consapevolezza di come “funzionano i processi tech” per tenere alta qualità, la rappresentatività della conoscenza che viene elaborata. Anche nelle aziende bisogna avere esperti competenti per capire quali dati dare in pasto alla AI. Figuriamoci poi nel gov.

Ivana si riferisce ai professionisti, alle aziende, agli utilizzatori esperti, ma il contesto della sua esposizione può lasciar intuire l’auspicio di una maggiore consapevolezza diffusa.

Un argomento che ritornerà più volte nella giornata: “basta che funzioni” è una motivazione sufficiente alla adozione, pochissimi cittadini-consumatori vorranno capire i processi e le modalità di funzionamento. Qualche dubbio in merito.

Ogni transizione tecnologica ha anche portato con sè la nascita di ampie comunità di hobbisti, appassionati anche non professionali (è stato così coi motori, coi pc e col web 1.0, perché non dovrebbero succedere col web3.0?); del resto sappiamo che i “Pragmatici” sono una componente minoritaria nella popolazione.


Come dice bloomberg “great questions”, fa buon giornalismo…


Si scherza nella “intervista simulata” alla avvocatessa Lydia Mendola live da ChatGpt che la chiama “SIGNORA” e la professionista un pò stizzita lo fa notare subito (c'è qualche problema di "training").

….nel caso specifico non mi è parso particolarmente entusiasmante il valore aggiunto della AI e del resto se fossero state scritte le risposte, ChatGpt non avrebbe continuato la conversazione né posto altre domande. È ancora uno strumento “reattivo”. Giornalisti non preoccupatevi! o forse un pochino dovrebbero preoccuparsi

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine

Il coffee break e necessario per essere pronti ad una carrellata di casi di uso aziendali, l’intervento istituzionale, le applicazioni possibili (dal benessere alla salute, all’editoria, alla garanzia dei contenuti, l’adv online, il customer service e le esperienze immersive).

Matteo Oriani Alberto Barachini Daniele Manca Barbara Bontempi Michela Colamussi Fausto Colombo Alberto Sanna Niccolò Magnani Alessio Agricola Roberto Silva Coronel Riccardo Saracchi Valentina Usellini

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine



Pausa pranzo esperimento socio-antropologico

Oltre ad immergermi in un meta-tour a Venezia...

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine


Scelgo alcuni tra i più giovani professionisti in sala e in modo informale e casuale li pongo di fronte ad una delle antinomie che ricorre nella conversazione sul palco.

Web3.0: “sfida o accelerazione”?

Mi sorprende la buona omogeneità delle risposte di entusiastica cautela che si trasforma in una dichiarazione sul proprio ruolo professionale e del suo impatto sociale.

O sono stati tutti trainizzati prima, o hanno mangiato la foglia e han voluto far bella figura, o la fiamma del business non li ha pervasi, oppure c’è un cambio di paradigma socioculturale importante. Nei prossimi anni vedremo quale ipotesi sia più adeguata.


Peccato per chi se ne è andato perché il pomeriggio ha messo in ordine tanti argomenti strategici

Pagamenti digitali centro ed epicentro della trasformazione web3.0 (secondo me è anche sociologica).

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine


Davvero utile (quasi da anticiparsi all’inizio della mattina) l’inquadramento strategico fatto da Tommaso Jacopo Ulissi  di quanto sta avvenendo nei sistemi di pagamenti e nella monete digitali fino alle CBDC. Le disponibilità al cambiamento dei consumatori e la ibridazione dei canali, oltre la omnicanalità. La descrizione di un settore trasversale come quello dei pagamenti mostra il rapporto con gli aspetti istituzionali (banche centrali) e esplicita, anche nel titolo di una slide, che queste trasformazioni (in Europa) sono “tecnology push e regulation led”.

Sara Noggler

Ci porta alla scoperta di possibilità concrete, di nuove relazioni possibili con un consumatore non solo pro-sumer ma anche “imprenditore” con la marca grazie al Passaporto Digitale dei prodotti quale potenziale per i brand e allo sviluppo degli NFT. Se ancora l’user esperience è un po' complessa, appena questo scoglio sarà superato, allora sì per i brands sarà un treno da non perdere. Tutti in stazione… Niccolò Filippo Veneri Savoia che ne dici?


Consiglio a tutte le agenzie di comunicazione l’intervento di Francesco Paolo Conticello che in modo ordinato e semplice mostra come integrare l’innovazione tecnologia nei processi di comunicazione creativa. #processinnovation.

Anche i piccoli possono essere come i grandi, e nulla viene tolto al ruolo dei professionisti, anzi insight, strategia e valutazione rimangono le leve di controllo e quindi di responsabilità. Alla semplicità delle soluzioni serve chiarezza nei processi #comtech.


Il metaverso resuscita

con Lorenzo Cappannari , Andrea Gaggioli Gianluca Perrelli Alessandro De Grandi

Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine


Sembrava fosse finito nel “dimenticatoio” ed invece gli viene dedicato un intero panel, la resuscitata esperienza nel metaverso, visto in modo più ragionevole e ibridato col reale. Qui per rimanere e svilupparsi (sempre che i costi energetici e gli impatti psicologici vengano contenuti). Una nota semantica che mi ha colpito, la distinzione tra “noi qui” e “noi nel metaverso” la si può fare definendoci “ossa-carne”.



Non è stato fornito nessun testo alternativo per questa immagine


Sono chiari i messaggi che l’associazione ha mandato, nelle parole del suo Presidente Andrea De Micheli

«Occorre garantire che i sistemi di AI siano, infatti, supervisionati dalle persone, sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori - come invece potrebbero essere visto che sono “educati” attraverso miliardi di dati che vengono da una storia umana che è piena di discriminazioni - e sostenibili da punto di vista ambientale».

L’algoretica (l’etica degli algoritmi), insomma, deve essere un caposaldo della nuova rivoluzione che sta per riscrivere – in maniera più veloce e capillare – la storia, come ha fatto internet ai suoi albori.

Fondamentale rimanere in track su queste innovazione e sfide

Il Forum è stato appassionante da vivere e seguire; esplora, indirizza, incuriosisce e stimola interesse e la progettazione, ci piace immaginare quando (2, massimo 3 anni, ho fatto una anche piccola scommessa in merito…) questi temi saranno ancora più di dominio pubblico (e la sala piena sarà 10 volte più grande, e con ospiti internazionali), un po' come avvenne per lo @iabforum, più rapidamente.

Alcune prospettive e domande per il futuro

  • Competenze necessarie – chi forma i formatori – in quanto tempo, il ruolo del settore privato
  • La rilevanza del settore pubblico: inclusione sociale dell’innovazione, legislazione ed anche come mercato (quanto è attrattivo per l’innovazione?) alcune dimensioni e risposte le trovate qui


Come diceva Ivana Bartoletti …appassionati di tecnologia sollecitiamoci queste domande: Quale la destinazione? Perché vogliamo tutto questo? Ovvero…il purpuse della storia della marca, del mercato e della nostra specie.

Sara Noggler

Innovative Marketing Strategist & TEDx Speaker | Expert in PR and Curated Event Experiences

1 anno

Grazie bellissimo articolo!

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate