zeta - bambini molotov

zeta - bambini molotov

Trovi il mio contributo qui: https://www.siamounmagazine.it/le-uscite-della-settimana-53/


Alessandro Lo Duca durante le scuole medie si avvicina al mondo della musica, traducendo i primi stimoli in quelli che erano i primordiali tentativi artistici. Questa scintilla lo porterà a sviluppare una vera e propria personalità, declinata sotto lo pseudonimo di Zeta.

Stiamo seguendo attentamente il suo percorso da “Milano 5am” del 2020, traccia che segna un inizio a tutti gli effetti di una carriera musicale che vedrà più evoluzioni.

Assieme ai produttori Polezsky e Kang Brulèe trova il suo trampolino di lancio per la via della sperimentazione: arrivano “SBAGLI” e successivamente “PERDERTI”.

Risulteranno due singoli con cui ha ridefinisce la sua nuova personalità artistica, non rinunciando però alla sperimentazione e alla ricerca continua.

C’eravamo lasciati con la recensione di “ALICE+”, il 25 ottobre riprendo la penna per trattare di “BAMBINI MOLOTOV”: un giro di chitarra semplice che cuce la malinconia sopra questa ballad.

 

 

Loro sono cresciuti troppo, con la foga di scappare.

Sembra sempre che il tempo risulti un concetto da considerare limitato, fanno finta che non gli importa abbastanza.

Eppure “tu sei come me”, con una carica emotiva viva ed una fragilità vertiginosa capace di rendere vulnerabile.

 

“Ti avrei detto qualcosa”, ma non poteva sapere che fosse l’ultima, che finiva così.

Sentirsi niente e nutrire l’idea di mollare tutto alimenta un’emotività quasi pervasiva.

“Dovrei dirti chi sono e non ho scuse per non farlo” così giura sempre “che te lo dirò, giuro che me lo dirò”.

 

Da un’interiorità ferita sgorga tanta forza creativa in Zeta, un modo complesso e semplice per esprimere un senso di identità inadeguato, per distrarsi dal suo vuoto, per accogliere le fragilità dell’altro, per accettarlo per quello che è.

 

 Così finisce che si rincorrono dove gli occhi non arrivano: lei si nasconde in un balaclava.

“Non vedi che sei stanca” anche tu?

Darsi una chance, una nuova estate in un mondo di ghiaccio. Non ci sono scuse per non farlo.



A cura di Giorgia Celentano


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