Gli onnipresenti: alla ricerca della celebrità (A cura di Letizia De Rosa) Sempre connessi, sempre presenti, sempre pronti a dire qualcosa. È sempre necessario? Sembra quasi si tratti di una cura prescritta da chissà quale medico. Da quando bisogna essere ovunque, in ogni discussione, sotto ogni post, a ogni evento? Vogliamo davvero creare connessioni autentiche o si tratta di personal branding e di Fomo? Qual è il confine tra presenza e invadenza, e tra qualità e rumore? E se si trattasse di paura della solitudine o di voglia di superare un vuoto, o periodi particolari? Qualsiasi sia il motivo che ci porta a essere spesso ovunque, a cosa rinunciamo per farlo? Qual è il prezzo che paghiamo in termini di tempo, energie, denaro? Vale la pena allora ragionare sul perché esserci, con chi, dove, in che situazioni, anche in base a ciò che riteniamo utile e importante. Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato mercoledì mattina alla live! #strategia #dibattito #liveaudio
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Le Voci del Mattino è uno spazio in cui professionisti di diversi settori si confrontano su tematiche di interesse comune, declinandole secondo la propria esperienza professionale e personale.
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Giovanni Mattiazzo
Consulente e formatore: • Public speaking • Cura dell’attenzione • Strategia comunicativa • Community • Live audio
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Francesco Russo
Consulente in azienda costi da distrazione | Formazione aziendale | Benessere (stress ansia burnout) | Divulgatore scientifico e autore di libri |…
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Letizia De Rosa
Con sorrisi e gentilezza, svolgo da remoto una parte delle tue attività | Assistente Virtuale | Consulenze in Gestione e Cura del Tempo, e del lavoro…
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Raffaele Angelillo
Marketing & Communication Manager | Formatore, redattore e divulgatore tecnico | Alleno aziende e professionisti alle sfide digitali
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Il genio: metodo, sregolatezza o genetica? (A cura di Letizia De Rosa) Cosa rende una persona un genio? 💡 Tendiamo a immaginarla come fuori dagli schemi, capace di pensare, ideare o creare addirittura qualcosa di straordinario con apparente naturalezza. Ma la genialità non richiede solo talento, ma anche disciplina, ostinazione, ossessione, capacità di fallire e riprovarci ancora. È indipendenza di pensiero, anticonformismo, voglia di correre il rischio e il coraggio di rompere vecchi equilibri per crearne di nuovi. Viene quindi da riflettere sulla possibilità di allenare la genialità. Probabilmente sì, è possibile. Di certo la curiosità, la voglia di esplorare senza accontentarsi, contaminarsi (o impollinarsi) con idee diverse può avvicinarci a uno stato mentale più creativo e innovativo. La genialità non ha a che fare per forza solo con la solitudine e l’incomprensione, potrebbe infatti voler dire anche collaborazione, ricerca e scoperta del proprio talento. E adesso proviamo a fare un ragionamento sull’intelligenza artificiale. Potrebbe contribuire a far sviluppare la genialità umana o rischia di appiattire il pensiero invece che potenziarlo? Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live! #genialità #creatività #dibattito #liveaudio #ai
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Personal Branding e coerenza tra online e offline (A cura di Letizia De Rosa) Siamo davvero le stesse persone online e offline? Cosa vuol dire mostrare coerenza tra online e offline? Ma soprattutto, è necessario essere sempre coerenti? Quando si ragiona in termini di personal branding può essere utile valutare il proprio equilibrio rispetto a ciò che è autenticità, strategia e coerenza. Mostrarsi sempre allo stesso modo in ogni situazione è qualcosa di realistico e sostenibile, o così facendo rischiamo di non tener conto della complessità che ci caratterizza? Pensate alle tempistiche. Online possiamo prenderci il tempo giusto per scegliere le parole con cura e capire cosa condividere. Dal vivo, invece, il nostro corpo e la sua diversa energia comunica continuamente qualcosa di noi, portando a pensare che possa esserci incoerenza a volte rispetto al nostro comportamento online. Abbiamo la certezza che si tratti di un errore o è solo una delle diverse versioni di noi che comunque ci identifica? Pensate ancora ai social e a quanto ci permettano di mostrare il lato migliore di noi. Ecco allora che Alessandro Gini , che ringraziamo per essere tornato con noi in live audio ad aggiungere valore, ci regala una bellissima definizione di personal branding, definendolo “un percorso di introspezione”, quel viaggio in cui capire chi siamo, cosa vogliamo trasmettere e come vogliamo essere percepiti, cosa vogliamo lasciare agli altri. ➡️ Proviamo a giocare insieme. Raccontateci qui di quella volta in cui avete percepito una persona dal vivo diversa da come si mostra online e/o di quando invece avete trovato assoluta coerenza. #PersonalBranding #Autenticità #Comunicazione Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live!
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Giusto o sbagliato: come si fa a comunicarlo nel lavoro? (A cura di Letizia De Rosa) Comunicare a lavoro ciò che va bene e funziona e ciò che non va ed è necessario cambiare, sembra non sia sempre cosa facile. Lì dove ammettere di aver sbagliato può rappresentare un punto di forza, può scatenare incomprensioni e litigi nel momento in cui è necessario far notare a qualcuno di aver sbagliato. 🤐 Si può dire al proprio capo che ha sbagliato? 🤐 Si può far notare un errore senza che chi lo ha commesso la prenda sul personale? 🤐 Ma soprattutto, perché abbiamo la tendenza a parlare di feedback solo relativamente agli sbagli? Continuiamo a legare l’errore a una punizione e un lavoro ben fatto come qualcosa di scontato o da premiare. E se iniziassimo ad allenarci a dare e ricevere feedback? Chiaramente nel farlo contano: 👉 l’autorevolezza, perché ha più peso il feedback di chi è visto come competente e oggettivo. 👉 la gentilezza, unita a fermezza e rispetto. 👉 i dati, perché spesso i feeback sono legati agli obiettivi aziendali ma è importante saperli contestualizzare. 👉 le domande, perché aiutano a confrontarsi. Come comunichi il feedback nel tuo lavoro? Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live! #feedback #leadership #crescita #comunicazione #liveaudio
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La tecnologia ci regala tempo, come lo utilizzerai? (A cura di Letizia De Rosa) Grazie alla tecnologia abbiamo la possibilità di utilizzare il tempo in maniera diversa, ma sappiamo davvero come lo utilizziamo? Da una parte è come se avessimo “nuovo” tempo a disposizione, dall’altra invece ci ritroviamo a riempire ogni spazio disponibile con nuove attività. Il rischio è che quel tempo “risparmiato” venga subito reinvestito in altro, quasi senza accorgercene. E se la tecnologia inviasse notifiche non più per i task e le scadenze, ma per incoraggiarci a fermarci, a prenderci una pausa, o semplicemente cercare un equilibrio tra vita e lavoro? Chissà se cambierebbe qualcosa! Di certo c’è che sembriamo allo stesso tempo più pigri ma anche più efficienti. Stiamo sviluppando nuove competenze, stiamo cambiando e continuamo a imparare qualcosa di nuovo e dimenticare altro. Forse dovremmo ragionare non tanto sul tempo da risparmiare grazie alla tecnologia, ma sul quanto e come siamo disposti a proteggerlo e a dargli un senso, su cos’è necessario imparare per crescere e su quanto sia importante adattarsi ma senza annullarsi. Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live! #tecnologia #tempo #dibattito #liveaudio
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Quanto sei legato al tuo telefono? (A cura di Letizia De Rosa) Sembra davvero buffo pensare al cellulare come all’estensione del nostro corpo, eppure è quello che accade. Si tratta di un “mai più senza”, del primo e ultimo pensiero della giornata, quasi come fosse il nostro amore principale. È uno spazio dove accade di tutto: ci troviamo dentro informazioni, possiamo comunicare istantaneamente, possiamo scattare foto e realizzare video, lavorare, giocare e tanto altro. Ci permette di restare in contatto con chiunque e accorciare le distanze, ma può allontanarci dalle persone che abbiamo vicine, può farci perdere la cognizione del tempo, estraniarci. È un grande alleato di certo, ma che potrebbe portarci a distrazioni continue. E quanto è difficile separarsene a volte! Non si tratta tuttavia di ragionare solo sui pro e sui contro del suo utilizzo, quanto di capire l’uso che ne facciamo, le situazioni in cui non riusciamo a staccarci, i motivi per cui scegliamo di utilizzarlo e il come. Ecco perché risulta sempre più necessario darsi regole e stabilire dei limiti. Possiamo scegliere di non essere schiavi delle notifiche, di non riempire ogni momento vuoto con lo schermo, o di rimanerne incantati e intrappolati. Avete mai provato a riequilibrare il rapporto con il vostro cellulare? Quanto tempo passate ogni giorno a utilizzarlo e perché? Forse ragionarci su potrebbe aiutarci a utilizzarlo meglio… Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live! #dibattito #tecnologia #liveaudio
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C’è bisogno di pazienza. (A cura di Letizia De Rosa) Quanta pazienza serve? Possiamo allenarla? La pazienza porta con sé tolleranza, rispetto, fiducia e, in fondo, anche un pizzico di speranza. Spesso ci troviamo a perderla, magari con le persone a noi più vicine, proprio perché il legame crea aspettative più alte. O forse perché, paradossalmente, ci sentiamo più liberi di mostrarci senza filtri. Ma la pazienza richiede anche motivazione, e serve inoltre sapere cosa vale la pena aspettare, dove investire energia e fiducia. La pazienza cambia con l’età, con lo stato d’animo, con le esperienze. A volte è più facile in ambito professionale, dove il contesto ci invita a mediare e a non entrare in conflitto. Altre volte è nelle relazioni personali che ci mettiamo davvero alla prova, perché lì non possiamo indossare maschere. 🤨 La domanda che rimane è: la pazienza ha un limite? Forse sì, ed è importante riconoscerlo. Ma il confine non è la rassegnazione: è il rispetto. Rispetto per noi stessi e per gli altri, per il nostro reciproco tempo e per ciò che merita davvero il nostro impegno. Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live! #pazienza #liveaudio #tempo #comunicazione
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Chi l’ha detto che stai perdendo tempo? (A cura di Letizia De Rosa) Produttività, efficienza, velocità, risultati immediati. Tutto quello che non si adatta a questi concetti sembra rientrare nella classica percezione della perdita di tempo. 🤨 Esiste davvero la perdita di tempo? E cosa significa? Oppure, semplicemente a causa di pressioni personali e/o esterne, potrebbe essere più corretto parlare di ansia o di paura di non fare abbastanza, di non dimostrare che stiamo lavorando o ottenendo ciò che gli altri si aspettano da noi? Non sempre il valore è legato alla velocità! Non tutto si misura in risultati immediati! Esistono diversi tempi, dove ogni evento dovrebbe trovare il suo spazio e il suo ritmo: come il tempo della riflessione, della crescita, persino dell’ozio creativo o dei tempi sospesi o morti. E se ogni momento, anche quello che consideriamo insignificante e che equivale a una perdita di tempo, avesse avuto un senso nel percorso che ci ha portati fin dove siamo oggi? 🧐 Cosa avete considerato una perdita di tempo in passato, rivalutandola poi nel tempo come un qualcosa di prezioso? #Tempo #Produttività #Lavoro #Crescita #dibattito #liveaudio Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live!
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Chi l’ha detto che stai perdendo tempo? (A cura di Letizia De Rosa) Produttività, efficienza, velocità, risultati immediati. Tutto quello che non si adatta a questi concetti sembra rientrare nella classica percezione della perdita di tempo. 🤨 Esiste davvero la perdita di tempo? E cosa significa? Oppure, semplicemente a causa di pressioni personali e/o esterne, potrebbe essere più corretto parlare di ansia o di paura di non fare abbastanza, di non dimostrare che stiamo lavorando o ottenendo ciò che gli altri si aspettano da noi? Non sempre il valore è legato alla velocità! Non tutto si misura in risultati immediati! Esistono diversi tempi, dove ogni evento dovrebbe trovare il suo spazio e il suo ritmo: come il tempo della riflessione, della crescita, persino dell’ozio creativo o dei tempi sospesi o morti. E se ogni momento, anche quello che consideriamo insignificante e che equivale a una perdita di tempo, avesse avuto un senso nel percorso che ci ha portati fin dove siamo oggi? 🧐 Cosa avete considerato una perdita di tempo in passato, rivalutandola poi nel tempo come un qualcosa di prezioso? #Tempo #Produttività #Lavoro #Crescita #dibattito #liveaudio Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live!
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C’è bisogno di pazienza. (A cura di Letizia De Rosa) Quanta pazienza serve? Possiamo allenarla? La pazienza porta con sé tolleranza, rispetto, fiducia e, in fondo, anche un pizzico di speranza. Spesso ci troviamo a perderla, magari con le persone a noi più vicine, proprio perché il legame crea aspettative più alte. O forse perché, paradossalmente, ci sentiamo più liberi di mostrarci senza filtri. Ma la pazienza richiede anche motivazione, e serve inoltre sapere cosa vale la pena aspettare, dove investire energia e fiducia. La pazienza cambia con l’età, con lo stato d’animo, con le esperienze. A volte è più facile in ambito professionale, dove il contesto ci invita a mediare e a non entrare in conflitto. Altre volte è nelle relazioni personali che ci mettiamo davvero alla prova, perché lì non possiamo indossare maschere. 🤨 La domanda che rimane è: la pazienza ha un limite? Forse sì, ed è importante riconoscerlo. Ma il confine non è la rassegnazione: è il rispetto. Rispetto per noi stessi e per gli altri, per il nostro reciproco tempo e per ciò che merita davvero il nostro impegno. Questo post è un contenuto collaborativo. Grazie alle varie voci che hanno partecipato stamattina alla live! #pazienza #liveaudio #tempo #comunicazione
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