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Friendly Neighborhood Tech Recruiter @forloop.tech | Chief Bla Bla Bla Officer @La Locanda del Tech | Certified Full Stack Recruiter©

Friendly reminder (oggi per voi, aziende): vi prego, smettetela di usare sul vostro sito/negli annunci/whatever frasi ormai abusate e completamente vuote di significato come "giovane e dinamica", "leader di settore", "tecnologie cutting Edge", "tecnologie innovative", "progetti sfidanti", "ambiente giovanile ed amichevole", "siamo una famiglia" e mille altre frasi fatte, prive di significato, che non apportano alcun valore aggiunto alla vostra realtà. Come fanno, secondo voi, le persone a capire come si lavora da voi, il contesto aziendale, il vostro VERO purpose se la comunicazione è di questo tipo (quando presente, fra l'altro)? Bisogna ASSOLUTAMENTE investire maggiormente in progetti di employer branding fatti bene, raccontare davvero chi siete, come lavorate, come si sta da voi, case studies, progetti REALI, social proof di vario tipo. Come ad esempio la presenza online: io spessissimo cerco il nome dell'azienda su Google ed oltre il sito corporate non c'è NULLA: nessuna recensione, nessun social che non sia LinkedIn, niente di niente. Avete mai pensato, ad esempio, di spronare le vostre persone a dichiarare le RAL percepite ed inserirle su TechCompenso ? Una piccola "operazione trasparenza" che sicuro gioverebbe tantissimo, e che darebbe alle persone un metro di giudizio ulteriore. Il mercato del lavoro, ricordiamolo sempre, è bidirezionale: sono anche le persone che scelgono le aziende. Ma se le aziende sono dei fantasmi, come faranno le persone a farsi un'idea della vostra realtà? Come faranno a soppesare pro e contro se a stento avete un sito internet fatto come si deve (e che spesso neanche ha la sezione "lavora con noi")? E meno male (per i candidati eh, non per voi aziende) che ci sono le communities, spazi d'incontro e di scambio informazioni PREZIOSISSIMO. Dove, però, se tot Dev dicono "ehhh no, l'azienda X fa schifo, non andateci a lavorare" capite che avete un ENORME problema reputazione. Il problema è che voi non lo sapete. O, ancora peggio, non vi interessa.

Graziano M.

Senior software engineer / fullstack developer | Angular & Nestjs

2mo

My two cents: Avere una filosofia compatibile con i propri collaboratori, che ricordiamo sono persone e non risorse (spesso da spremere fino al midollo) Avere cura della vita personale, privacy e situazione dei propri collaboratori. Rispettare accordi anche solo verbali. Non vendersi per quello che non si è. Integrare nei contratti percorsi e obiettivi. Avere feedback dai collaboratori e cercare di capire che un'esigenza o una critica è spesso lo specchio di una necessità o un malessere. Questo e molto altro si traduce in retention. E se fate in modo di investire bene sulle persone quell'investimento tornerà indietro moltiplicato di molte volte.

Simone Torrisi

Fractional DevRel | Tech Mentor | Founder & Mentor @ TomorrowDevs | JavaScript and React specialist

2mo

Ai Dev viene sempre detto di trovare vie alternative per trovare lavoro, come partecipare a conferenze, fare personal branding ecc, e , dato che il mercato è bidirezionale, anche le aziende dovrebbero trovare strategie alternative per farsi conoscere realmente, come per esempio aprirsi alle community o investire in una figura DevRel interna (in Italia praticamente inesistente)

Serena Sensini

Enterprise Architect @ Dedalus spa 🏥🗼 | Writer @ Apogeo ✍️ | Blogger @ TheRedCode.it ⌨️ | Codemotion Ambassador

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"eccellente background accademico" - non sapevo che la scuola dell'obbligo fosse un limite "prestigiosa società di consulenza" - secondo chi? premesso che spesso leggo consulenza e 😨 Te se ama, sempre

Andrea Leone

Full-Stack Developer || Back-End developer || Front-End developer || Web Developer || Sviluppo Web

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Dove posso trovare queste communities??

Stefano Gardano

Senior Frontend Engineer at refurbed | Typescript Expert | Driving Innovation in DACH Ecommerce

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"tanto se uno non accetta, abbiamo comunque la fila li fuori"

Francesca Giammichele

Fullstack Developer presso MEBlabs srl

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Guido Penta potresti indicarmi alcune di queste communites (al momento utilizzo Glassdoor ma a volte non trovo molte info). Grazie 🙂

Marzia Silvestri

National- Professional Consultant

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Oltre che TechCompenso hai guardato Glassdoor? nella sezione aziende si trovano recensioni di dipendenti ed ex. Anche se consiglio di prendere sempre con le pinze recensioni troppo positive o estremamente negative. Per le frasi fatte le troviamo non solo sugli annunci ma anche sui cv e sulle lettere di motivazione, non sono un problema servono per "abbellire" anche qui basta leggerle e passare oltre, andare dritti al sodo.

Alessandro Segatto

Head of Software Development | Software Engineering Manager

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Io consiglio sempre a tutti prima di accettare o valutare un'offerta di lavoro di andare a guardare su Glassdoor. In alcuni può casi si può sbagliare, ma in altri ti salva la vita. Anche chiedere di conoscere la Cultura aziendale in sede di colloquio è un ottima domanda secondo me. Per un'azienda invece, ci sono altrimentodi per valutare la soddisfazione e e la reputazione coi dipendenti

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Fabio Banzato

LinkedIn® works if you know how to use it. LinkedIn® trainer, LinkedIn® Courses, Lead Generation, Social Selling, Sales Navigator. LinkedIn® Certified Marketing Insider. I'm happy to talk to you.

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Adesso vengo lì e ti abbraccio 🤗

Donato Attomanelli 👉🏻

Unico esperto in vendita e marketing nel settore impiantistico | Elettrico | Termoidraulico | Fotovoltaico | Domotico | Sistemi di Sicurezza | Automazione Cancelli e porte | Scarica il videocorso gratuito⬇️

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Oltre a tutto quello che giustamente hai elencato (vedi anche RAL), c'è un altro aspetto fondamentale che le aziende dovrebbero considerare. Parlo di mostrare al candidato il business plan, l'action plan, il marketing plan, il selling plan e il people plan (se pur riassuntivo). Perché chi deve scegliere una nuova vita lavorativa ha il diritto di sapere in che mondo sta entrando e, soprattutto, come quel mondo intende andare avanti. In agenzia, lo facciamo da sempre. Mostriamo ai candidati dove siamo, dove vogliamo arrivare e soprattutto come intendiamo farlo. È così che si costruisce una relazione basata sulla fiducia e non con frasi fatte e slogan vuoti. Chi entra a far parte di un’azienda deve sapere a cosa va incontro, deve vedere la strategia, capire le sfide, conoscere gli obiettivi. Solo così può fare una scelta consapevole, solo così può davvero decidere se quel mondo fa per lui. A mio parere, se non sei disposto a mettere tutto questo sul tavolo, non aspettarti di attrarre i migliori. Perché i migliori, quelli veri, non si fanno abbindolare dalle parole vuote. Vogliono sostanza, trasparenza e soprattutto vogliono vedere che dietro l'insegna c’è un piano solido, non solo belle parole. Marina Pignatelli docet!

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