Lo Stroke action plan for Europe (Sap-E) si prefigge di permettere al novanta per cento dei pazienti l’accesso a cure specializzate per l’ictus entro il 2030. Il programma è in fase di attuazione anche nel nostro Paese
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Al via due nuovi percorsi clinico assistenziali dedicati alle cefalee e al dolore cronico. Il primo sarà coordinato dal dottor Vollono e il secondo dal prof. Rossi. Questi due percorsi rappresentano la declinazione e il fine tuning della legge 38/2010 che garantisce la terapia del dolore e le cure palliative ad ogni cittadino italiano. Come spiegano il prof. De Belvis e il prof. Cambieri, l’approccio terapeutico sarà multimodale e affidato a équipe multidisciplinari. Storicamente, di queste condizioni si è occupato il neurologo, ma oggi è chiaro che la gestione del disturbo è migliore se affidata ad una serie di figure professionali diverse, in grado di monitorare, definendo una serie di metriche, i pazienti e di seguirne l’evoluzione.
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Congratulazioni a Davide Bartoli! Il nostro collega ha ricevuto la prestigiosa onorificenza internazionale "#Premio Stroke Article of the Year 2024" assegnato dall’American Heart Association (AHA) durante il Congresso Mondiale che si è tenuto a Chicago il 17 novembre scorso. Un riconoscimento che non solo segna un traguardo personale straordinario, ma è anche motivo di grande orgoglio per tutta la nostra comunità. Davide, #Infermiere di #Rianimazione ma anche membro del Comitato Internazionale CVSN Stroke dell’AHA e del Comitato Scientifico di ANIARTI, ha ricevuto il premio per l’articolo intitolato: "#Stroke disease-specific quality of life trajectories and their associations with caregivers' anxiety, depression, and burden in stroke population: a longitudinal, multicentre study”. Scritto in collaborazione con Agostino Brugnera, Andrea Grego, Rosaria Alvaro, Ercole Vellone e Gianluca Pucciarelli, l'articolo esplora in modo approfondito le traiettorie specifiche della qualità della vita dei pazienti con #ictus e le loro implicazioni per l'#ansia, la #depressione e il #carico sui #caregiver. Lo studio prospettico longitudinale multicentrico di un anno ha coinvolto 415 sopravvissuti all'ictus e i loro caregiver mostrando, in conclusione, la necessità di interventi personalizzati per migliorare la QOL psicologica dei pazienti e di conseguenza il benessere dei loro caregiver. Cosa che richiede un passaggio da un approccio centrato sul sopravvissuto all'ictus a uno centrato sul sopravvissuto e sul caregiver. Per approfondire sull'European Journal of Cardiovascular Nursing: bit.ly/3CUnAu5 #QOL #ricercaclinica #SaluteLazio #SSN #professioneinfermiere
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Non solo una maggiore sensibilizzazione dei medici di medicina generale e delle istituzioni politiche, ma la creazione di una rete dei centri specializzati sul territorio nazionale, l'agevolazione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) omogeneo, cure domiciliari da parte di operatori sanitari specializzati, e una continua promozione della ricerca di base e la sperimentazione clinica. Ecco i 5 step per migliorare la gestione delle persone con sclerosi sistemica: ne parla ANSA nell'articolo dedicato al nostro evento del 21 giugno. Link all'articolo: https://lnkd.in/dUAdR-QN #IWSF #Scleroderma #SclerosiSistemica
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Il Congresso, articolato in dieci sessioni che si susseguiranno nell’arco del 30 e 31 Maggio, avrà come obiettivo definire le nuove conoscenze a cavallo tra evidenze scientifiche e complessità della real life e chiarire le zone grigie derivanti dall’unicità di malati simili. Nelle dieci sessioni verranno affrontate i pregi e le problematiche presenti nella comunicazione all’interno della rete dei servizi geriatrici, e ci saranno diversi focus sulle patologie cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, metaboliche e nutrizionali che quasi sempre si ritrovano nell’anamnesi di questi pazienti, ponendo particolare attenzione sulle più recenti novità in ambito terapeutico ed assistenziale.
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Si registrano i primi risultati significativi tra progresso tecnologico e nuovi approcci terapeutici nel contrasto allo Scompenso Cardiaco, una patologia assai rilevante che in terza età rappresenta una vera e propria “epidemia”, contribuendo con numeri elevatissimi a ospedalizzazioni e decessi, oltre a rappresentare una voce di costo crescente per il SSN. Si stima che il 60% dei ricoveri cardiologici siano dovuti proprio ad esso. I nuovi software, infatti, inseriti nei device, permettono di monitorare il paziente e di registrarne ogni giorno i valori: a ogni variazione corrisponde un campanello d’allarme, che permette di predire eventuali riacutizzazioni, riducendo così i rischi. Questo è uno degli spunti emerso ad Aci Castello (Catania) nella presentazione della “Sicilian Cardiovascular Academy”. #cuore #scompensocardiaco #ssn
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Sono stati da poco presentati i risultati di uno studio finanziato dal Ministero della Salute e condotto da Elisabetta Pupillo responsabile dell’unità di epidemiologia delle malattie neurogenerative dell’Istituto Mario Negri sui bisogni dei pazienti con SLA e dei loro caregiver. Coinvolgendo 154 pazienti e 211 caregiver del Registro Nazionale SLA, lo studio ha evidenziato che il 95,9% dei pazienti ritiene urgente la ricerca di una cura, mentre il 55,1% considera poco rilevante avere a disposizione farmaci che diano pochi effetti collaterali. La qualità di vita dei caregiver è fortemente compromessa nella sfera psicoemotiva, ove nel 47.4% si è evidenziata una urgente necessità di supporto psicologico e in ulteriori 33.7% questo è fortemente raccomandato, evidenziando come le aree personali della "salute mentale e del "ruolo emotivo" siano quelle che risentono maggiormente della presa in carico della gestione di una malattia così tanto invalidante, ma nella maggior parte dei casi non ne sono consapevoli. Nell'ambito di una soddisfazione generale della gestione della malattia, emerge in modo evidente che il rapporto medico-paziente è interpretato in modo differente dalle due parti, sottolineando una difficoltà di comunicazione: la comunicazione effettuata dai clinici non risulta abbastanza efficace secondo il recepito e percepito dei pazienti. Col progredire della malattia l'insoddisfazione e le ansie aumentano. Migliorare il deficit di comunicazione può aiutare a migliorare la qualità di vita di paziente e caregiver. AISLA ONLUS https://acesse.dev/5aetL
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📢 Nuovo studio su JAMA: Le cure palliative graduali per il cancro polmonare avanzato offrono gli stessi benefici delle cure precoci, utilizzando meno risorse. Scopri come questo modello può migliorare la qualità della vita dei pazienti e rendere le cure palliative più accessibili. Leggi di più #CurePalliative #Oncologia #SaluteGlobale #InnovazioneMedica
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La SNO - Scienze Neurologiche Ospedaliere può avere un ruolo importante nell’affrontare le principali sfide della neurologia ospedaliera, dalla gestione delle patologie tempo-dipendenti all’assistenza ai pazienti con malattie rare neurologiche. Ne abbiamo parlato, in occasione di #SNO2024Bologna, con il prossimo presidente della società scientifica: Pasquale Palumbo. Link nel primo commento.
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Il PDTA Regionale della Malattia di Parkinson, approvato dalla Regione Veneto con DGR n. 388 del 9 aprile 2024, è stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale (Versione telematica n. 54 del 23 aprile 2024). Adottare ed implementare un PDTA significa rispondere a standard di cura definiti, che tengano conto dei criteri di appropriatezza di diagnosi, cura e assistenza, verso la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo, che hanno un impatto significativo sul decorso della malattia, sulla qualità della vita delle persone e sui costi diretti ed indiretti dell’assistenza. Il modello di presa in carico proposto coglie anche alcuni elementi cardine proposti dalla Missione 6 del PNRR (“Salute”), in cui vengono proposte linee di azione che rafforzano la sinergia tra i diversi servizi sociali e socio-sanitari, tra ospedale e territorio, anche attraverso la creazione e il potenziamento di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità). Il rafforzamento dell’assistenza domiciliare e lo sviluppo della telemedicina, come l’implementazione di tecnologia e-Health e di sistemi informativi adeguati per l’erogazione ed il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), oltre a un Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr) operativo su tutto il territorio regionale, rivestono un importante significato anche per le persone affette da Malattia di Parkinson. Tra gli aspetti innovativi del documento: ■ la multidisciplinarietà, che deve essere prevista sin dalle prime fasi della diagnosi ■ l’importanza di curare la comunicazione della diagnosi, che deve essere garantita al paziente dal team multidisciplinare che opera negli ambulatori specialistici e dal medico di medicina generale ■ la promozione di interventi di prevenzione, sia per la correzione dei fattori di rischio modificabili, sia per favorire stili di vita salutari, a cominciare dalle fasce di età più giovani ■ la riabilitazione come opportunità terapeutica sin dalle prime fasi della malattia, la cui accessibilità deve essere garantita ■ l’attenzione alle differenze di genere in ogni fase del percorso ■ il coinvolgimento delle Associazioni dei pazienti e dei familiari per supportare la realizzazione di servizi adatti ai loro bisogni ■ la promozione dell’approccio basato sul design thinking ■ la co-progettazione di servizi “con” il paziente, non “per” il paziente ■ la pianificazione anticipata delle cure palliative. Nella stesura del documento si è seguito l'approccio "bottom up" con il coinvolgimento dei Rappresentanti delle Associazioni dei malati e dei familiari, dei diversi professionisti coinvolti nella prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione delle persone con Malattia di Parkinson, delle Aziende Sanitarie del Veneto, Azienda Ospedaliera Università di Padova, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e delle Società Scientifiche. https://lnkd.in/dDckXhgD
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