Il budesonide, un farmaco comunemente utilizzato per il trattamento dell’asma, ha mostrato potenziali effetti antiproliferativi sulle cellule del tumore pancreatico. Questa scoperta è stata fatta nell’ambito di uno studio coordinato da ricercatori e ricercatrici dell’Istituto di genetica e biofisica “A. Buzzati-Traverso” del CNR di Napoli, in collaborazione con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e istituzioni di ricerca internazionali. Consiglio Nazionale delle Ricerche Unità Statistica Medica - Università Vanvitelli Gabriella Minchiotti AIOM | Associazione Italiana di Oncologia Medica Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS #Budesonide #Asma #TumorePancreas #RicercaMedica #CNR #UniversitàLuigiVanvitelli #Cancro #TerapiaAntitumorale #AIRC #NextGenerationEU #Oncologia #Salute #InnovazioneMedica #TerapiaPrevenzione #JournalOfExperimentalClinicalCancerResearch #StudioInternazionale #PNRR #RiposizionamentoFarmaci
Post di Alessandro Ambrosin
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Un nuovo passo in avanti per il trattamento del #cancro al #pancreas. Il gruppo di ricerca diretto da Davide Melisi, docente di oncologia medica dell’università Veronae responsabile dell’unità di Terapie sperimentali dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, ha identificato un nuovo #bersaglio #terapeutico, l’autotaxina, quale possibile fattore responsabile della #resistenza delle #cellule #tumorali ai trattamenti chemioterapici. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS, sono stati pubblicati il primo gennaio sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Cancer Research. “Il cancro del pancreas è un tumore per il quale ancora non esistono trattamenti con farmaci a bersaglio molecolare o immunoterapici oltre ai classici #chemioterapici – dichiara Melisi –. Dall’ormai lontano 2011, quando il nostro gruppo di ricerca è nato all’università degli studi di Verona grazie a un finanziamento Start-Up Airc, abbiamo dimostrato, prima in laboratorio e poi in studi clinici, l’attività di una classe di farmaci, inibitori del cosiddetto Transforming growth factor beta o Tgfß. I dati raccolti con questo studio più recente aggiungono un anello importante al nostro filone di ricerca." https://lnkd.in/drHPsTGS. #carletto #linkedin #vita #salute #sanita #donna #uomo #pharma
Salutedomani.com - Tumore pancreas, scoperto un nuovo bersaglio terapeutico
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Un team di ricerca guidato dal Dr. Luigi Nezi dell’Istituto Europeo di Oncologia (#IEO) ha fatto una scoperta rivoluzionaria: il #microbiota intestinale può prevedere, tramite un semplice test su cellule ematiche, la risposta dei pazienti con melanoma avanzato all’#immunoterapia. Questa scoperta apre nuove possibilità per lo sviluppo di vaccini terapeutici. I risultati dello studio, pubblicati sulla prestigiosa rivista Cell Host and Microbe, mettono in luce l’importanza del microbiota come fattore chiave per la risposta immunitaria. IEO Istituto Europeo di Oncologia Luigi Nezi IRCCS Istituto Nazionale Tumori Fondazione G Pascale, Napoli, Italy Paolo A. Ascierto #Salute #Microbiota #Cancro #Melanoma #Immunoterapia #RicercaScientifica #Oncologia #VaccinoTerapeutico #IEO #TerapieInnovative #Microbioma #PrevenzioneTumori #CellHostAndMicrobe #ScoperteMediche #SaluteIntestinale #MedicinaPersonalizzata #RicercaOncologica
I batteri intestinali svelano nuovi strumenti per identificare il cancro - Dazebaonews
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Un farmaco anti-asmatico con potenziali effetti per il trattamento del tumore al pancreas Il budesonide, un farmaco utilizzato per il trattamento dell’asma, può avere significativi effetti antiproliferativi sulle cellule del tumore pancreatico. La scoperta è avvenuta nell’ambito di uno studio coordinato da ricercatori dell’Istituto di genetica e biofisica “A. Buzzati-Traverso” #Cnr_Igb di Napoli, in collaborazione con Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" e istituzioni di ricerca straniere. I risultati sono stati pubblicati sul ‘Journal of Experimental & Clinical Cancer Research’ Perché tra i pazienti asmatici si osserva una minore incidenza di tumore al pancreas? La domanda ha guidato un gruppo di ricerca internazionale, coordinato da #Cnr_Igb assieme a colleghi e colleghe di @Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" , dell’Instituto de Investigaciones Biomedicas Sols-Morreale #Iibm di Madrid e della Tennessee State University. Una risposta potrebbe essere un effetto del budesonide, un farmaco ampiamente utilizzato per il trattamento dell’asma. Il composto sembra infatti avere la sorprendente capacità di contrastare la proliferazione delle cellule tumorali dell’adenocarcinoma duttale pancreatico #PDAC, la forma più frequente di tumore al pancreas. Scopri di più👇 https://lnkd.in/dVebdMdF Maria Chiara Carrozza
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𝗣𝗢𝗧𝗘𝗡𝗭𝗜𝗔𝗟𝗘 𝗘𝗙𝗙𝗜𝗖𝗔𝗖𝗜𝗔 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗧𝗘𝗥𝗔𝗣𝗜𝗔 𝗜𝗠𝗠𝗨𝗡𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗖𝗔 𝗰𝗼𝗻 𝗖𝗔𝗥-𝗧 𝘀𝘂𝗹 𝗚𝗟𝗜𝗢𝗕𝗟𝗔𝗦𝗧𝗢𝗠𝗔 𝗟𝗼𝗺𝗯𝗮𝗿𝗱𝗶 (𝗜𝗼𝘃 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮), '𝗟𝗮 𝘀𝘁𝗿𝗮𝗱𝗮 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮 𝗺𝗮 𝗱𝗮 𝗲𝘀𝗽𝗹𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲' La possibile efficacia dell'utilizzo di una terapia immunologica a base di CAR-T in pazienti affetti da recidiva di glioblastoma, è evidenziata da un articolo su 'The New England Journal of Medicine'. La pubblicazione - spiega Giuseppe Lombardi responsabile UOS Neuro-Oncologia allo Istituto Oncologico Veneto IOV - IRCCS e coordinatore di vari studi sperimentali - riporta i primi risultati di uno studio di fase 1 chiamato 'Incipient', coordinato dal Dana-Faber/Harvard Cancer Center di Boston e descrive l'utilizzo di questa nuova metodica terapeutica che utilizza le CAR-T in tre pazienti affetti da recidiva di glioblastoma, precedentemente trattati con terapia standard. "La particolarità dello studio è nell'utilizzo di cellule del sistema immunitario del paziente stesso, i linfociti T che vengono modificati e capaci di riconoscere specifiche molecole presenti nelle cellule tumorali e nella creazione e utilizzo delle CAR-T che riconoscevano due molecole presenti nelle cellule del glioblastoma, e non una sola come eseguito in altri studi, aumentandone l'efficacia", sottolinea Lombardi. "La cosa molto interessante è che tutti e tre i pazienti hanno riportato una regressione importante della lesione tumorale già il giorno successivo al trattamento. L'aspetto negativo è invece - prosegue - che la malattia si è ripresentata entro 2 mesi dall'inizio del trattamento in due pazienti mentre in un terzo è rimasta stabile con un follow-up di 150 giorni. La nota dolente - aggiunge Lombardi - è però che la durata della risposta è stata molto limitata, meno di quella riportata di solito con i trattamenti che vengono già usati: è il punto debole dello studio. Bisognerà comprendere a fondo i meccanismi molecolari" "I dati sono molto preliminari e la strada è ancora lunga ma abbiamo visto che è una terapia con potenzialità interessanti da indagare e migliorare. A mio giudizio, le CAR-T rientrano nei trattamenti che devono essere potenziati non solo per i tumori del sangue ma anche per quelli solidi in quanto potrebbero rappresentare una valida terapia in un prossimo futuro. Rimane, quindi, fondamentale l'inserimento dei pazienti affetti da glioblastoma in trial clinici". Tra i tumori cerebrali maligni dell'adulto il glioblastoma è il più frequente e aggressivo. La terapia standard consiste in un primo intervento chirurgico seguito da una combinazione di radio e chemioterapia ma l'efficacia del trattamento è limitato e circa il 5-7% dei pazienti sopravvive a 5 anni dalla diagnosi mentre la cosiddetta recidiva, è un evento frequente. https://lnkd.in/daNw2B84
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Nuove coppie genetiche rivelano meccanismi del carcinoma mammario luminale B La disregolazione della regolazione post-trascrizionale nell'espressione genica è un fenomeno complesso che può avere un impatto significativo sullo sviluppo del carcinoma mammario luminale B. In questo articolo, esploreremo i meccanismi di questa disregolazione e il suo ruolo nella progressione della malattia. Analizzeremo l'espressione differenziale di miRNA e mRNA, identificheremo le coppie miRNA-gene target coinvolte e discuteremo i risultati funzionali e i percorsi critici associati. Infine, esamineremo le implicazioni cliniche di questi risultati e discuteremo i futuri sviluppi nel campo della terapia mirata per il carcinoma mammario luminale B. #alterazioni, #bioinformatici, #carcinoma, #disregolazione, #espressione, #genetica, #geni, #luminale, #malattia, #mammario, #miRNA, #mRNA, #patogenesi, #regolazione, #ricerca, #seno, #terapia
Nuove coppie genetiche rivelano meccanismi del carcinoma mammario luminale B
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#ESMO24 | I risultati di diversi studi in fase iniziale su #virusoncolitici sperimentali si stanno rivelando promettenti in una serie di tipi di tumore. ESMO - European Society for Medical Oncology
Virus oncolitici, tutte le novità da ESMO 2024 - OncoInfo
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Analisi molecolare su organoidi tumorali per testare l’efficacia dei farmaci Primi due casi clinici all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. Pazienti con tumore molto avanzato hanno beneficiato dell’analisi molecolare su organoidi. Ottenute informazioni mai disponibili prima: su 20-30 farmaci testati, individuati quelli più efficaci. VI workshop di oncologia traslazionale riunisce i maggiori esperti mondiali sul tema organoidi
Analisi molecolare su organoidi tumorali per testare l’efficacia dei farmaci
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https://lnkd.in/dTUM435q Il budesonide, un farmaco utilizzato per il trattamento dell’asma, può avere significativi effetti antiproliferativi sulle cellule del tumore pancreatico. Perché tra i pazienti asmatici si osserva una minore incidenza di tumore al pancreas? La domanda ha guidato un gruppo di ricerca internazionale, coordinato dall’Istituto di genetica e biofisica “A. Buzzati-Traverso” del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli (Cnr-Igb) assieme a colleghi e colleghe dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, dell’Istituto de Investigaciones Biomedicas Sols-Morreale di Madrid e della statunitense Università del Tennessee. Una risposta potrebbe essere un effetto del budesonide, un farmaco ampiamente utilizzato per il trattamento dell’asma. Il composto sembra infatti avere la sorprendente capacità di contrastare la proliferazione delle cellule tumorali dell’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC), la forma più frequente di tumore al pancreas. I risultati dello studio sono stati pubblicati a luglio 2024 sul Journal of Experimental & Clinical Cancer Research, rivista del gruppo Springer Nature. “Ci siamo concentrati sulla correlazione inversa che, secondo dati statistici, vede un’associazione negativa tra i pazienti asmatici sotto terapia da lungo tempo e la frequenza del tumore al pancreas. Abbiamo così scoperto che il budesonide, un farmaco glucocorticoide già in commercio per il trattamento dell’asma, è in grado di limitare le caratteristiche più aggressive delle cellule umane di tumore del pancreas, come la capacità di proliferare, migrare e invadere altri tessuti e organi, alla base della disseminazione delle metastasi”, spiega Gabriella Minchiotti (Cnr-Igb), coordinatrice del lavoro. “In esperimenti con cellule in coltura e animali di laboratorio, abbiamo dimostrato che il budesonide arresta la crescita delle cellule del tumore pancreatico modificandone il metabolismo e interferendo in particolare con i cambiamenti necessari alla progressione tumorale”. Oltre a essere una delle forme più frequenti di tumore al pancreas, l’adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC) è anche particolarmente aggressivo. Nel 2023 in Italia sono state stimate circa 14.800 nuove diagnosi, secondo i dati del rapporto “I numeri del cancro in Italia, pubblicato a cura dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (www.aiom.it) in collaborazione con l’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM). Essendo un tumore spesso resistente alle terapie classiche, quali chemioterapia e radioterapia, la sopravvivenza stimata a cinque anni dalla diagnosi è inferiore al 12%. Per questa patologia, inoltre, non esistono metodi di screening efficaci: questo fa sì che, al momento della diagnosi, spesso il tumore sia già diffuso (...) Patrizia Lazzarin, 25 luglio 2024 Continua la lettura sulla pagina facebook de Il giornale dei giornali
Il Corriere Blog - Farmaco anti-asma e tumore al pancreas
ilcorriereblog.it
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Lotta ai tumori, scoperto a Candiolo il gene che rende il mieloma "invisibile" al sistema immunitario La resistenza del mieloma multiplo alla chemioterapia dipende anche dalla «scomparsa» di uno specifico gene nelle cellule tumorali che diventano così «invisibili» al sistema immunitario. A scoprirlo è uno studio condotto dall’IRCCS Candiolo, i cui risultati sono stati pubblicati sulle pagine della rivista Blood. «Il farmaco bortezomib inibitore del proteasoma, organuli cellulari in grado di rimuovere le cellule danneggiate, contrasta il mieloma multiplo sia direttamente, colpendo le cellule tumorali, che indirettamente, attivando il sistema immunitario e provocando la cosiddetta morte cellulare immunogenica – spiega Annamaria Gullà, responsabile del Laboratorio di Ematologia Traslazionale e Immunologia di Candiolo -. La perdita di efficacia a lungo termine del farmaco può derivare dall’insorgenza di forme nuove di resistenza alla terapia, in cui il farmaco non è più in grado di stimolare il sistema immunitario a riconoscere il tumore. A causa della perdita di un gene noto come “Gabarap”, infatti, il mieloma multiplo diventa “invisibile” al riconoscimento da parte del sistema immunitario». Il mieloma multiplo è il secondo tumore del sangue per frequenza in Italia colpisce ogni anno circa 2700 donne e 3000 uominied è provocato da un’eccessiva riproduzione delle plasmacellule nel midollo osseo. La maggior parte delle persone con mieloma ha una recidiva di malattia dopo il primo trattamento. Con il progredire della malattia, il susseguirsi delle recidive e dei trattamenti, il mieloma diventa sempre più difficile da trattare. «L’attuale paradigma terapeutico per il mieloma multiplo comprende una terapia di combinazione che può includere agenti immunomodulatori, inibitori del proteasoma, corticosteroidi e anticorpi monoclonali anti-CD38 – afferma Gullà -. Tuttavia, numerosi pazienti recidivano e/o diventano refrattari a queste classi terapeutiche. Per questo i nostri sforzi sono concentrati sulla ricerca di nuove armi più efficaci per prolungare la risposta a lungo termine e migliorare la qualità di vita dei pazienti». «I risultati di questo lavoro sono un’ulteriore dimostrazione del nostro impegno continuo rivolto alla ricerca di nuovi approcci per la terapia dei tumori, anche quelli più difficili da curare, come appunto il mieloma multiplo – commenta Salvatore Nieddu, direttore Generale dell’Irccs Oncologico del Piemonte di Candiolo -. Questo specifico tumore del sangue sembra essere in grado di difendersi dai farmaci attualmente in uso tramite diversi meccanismi di resistenza. È quindi necessario sviluppare un armamentario sempre più ricco di farmaci che, combinati assieme, possano ridurre o evitare che il tumore sviluppi la capacità di resistere ai trattamenti».(fonte: la Stampa) https://lnkd.in/ddE7Zd8e
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𝗧𝘂𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗮𝗻𝗰𝗿𝗲𝗮𝘀, 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗶𝗻𝗶𝗯𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗲𝗰𝗰𝗮𝗻𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗰𝗿𝘂𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗼 𝘀𝘃𝗶𝗹𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗹𝗮𝘁𝘁𝗶𝗮 🔬 𝗠𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼 𝗲 𝗣𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲 approfondisce i risultati del progetto di ricerca condotto presso i laboratori #IFOM di Milano, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e con il sostegno della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS. Lo studio, illustrato sulle pagine della rivista Biomedicine & Pharmacotherapy si è basato sullo sviluppo di una serie di saggi cellulari e sull’analisi delle immagini. Leggi l'articolo completo sulla nostra rivista online ↓ https://lnkd.in/dHkkgRc9 Folco Claudi #MedicoePaziente #oncologia #tumoredelpancreas #celluletumorali
Tumore del pancreas, scoperti nuovi inibitori di un meccanismo cruciale per lo sviluppo della malattia
medicoepaziente.it
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