Post di Alessandro Zauli

Visualizza il profilo di Alessandro Zauli

Allenatore di calcio, osservatore, giornalista

SIC TRANSIT GLORIA MUNDI La Nazionale italiana di calcio under 17 ha vinto il titolo europeo, complimenti ai ragazzi, tante chiacchiere sulla valorizzazione dei giovani e poi nella sostanza tutto rimane come prima. Ho svolto una piccola indagine sui giocatori che nello scorso giugno si sono classificati secondi al Mondiale Under 20, ed emergono interessanti considerazioni tenuto presente che parliamo di ragazzi del 2003/04, ovvero di giocatori che spesso e volentieri all' estero sono titolari da qualche anno. In serie A hanno giocato con frequenza Prati nel Cagliari e Baldanzi nell' Empoli e poi da gennaio nella Roma, Lipani nel Sassuolo (è un 2005) qualche presenza nel Sassuolo. Più nutrita la pattuglia della serie B che vede Ghilardi sempre titolare nella Sampdoria, Esposito (un 2005) nello Spezia e Giovane nell' Ascoli. Mai impiegato Guarino a Modena, due sole presenze per il portiere Desplanches a Palermo (ricordo il miglior portiere del torneo mondiale), spiccioli per Ambrosino a Catanzaro e Faticanti a Terni. In C Turicchia e Montevago. Pisilli solo in Primavera. Pafundi(ricordo 2006) pupillo di Roberto Mancini e Zanotti in Svizzera. Casadei prima al Leicester poi al Chelsea con 11 presenze sempre da subentrato. Ora se pensiamo che il giocatore che ha giocato più spesso in serie A è Prati, che dopo il fallimento del Cesena nel 2018 si era trovato a spasso ( giocava nella juniores del Ravenna..) e solo grazie all' intuizione del tecnico dei Romagnoli Dossena ha trovato spazio in D e poi da lì alla Spal, dove grazie a Daniele De Rossi (e alla cessione di Esposito), si è imposto all' attenzione del Cagliari che lo ha acquistato per una cifra record per un giocatore di serie C, vengono spontanee molte considerazioni. - La prima: come è possibile che un giocatore come Prati sia sfuggito ai radar delle nazionali giovanili ( è stato convocato in Under solo quando si è imposto alla Spal), semplice era un tardivo fisicamente ma dotato di grandissima tecnica e personalità anche prima e questo in un sistema di reclutamento dei precoci porta a trascurare potenziali talenti ancora in fase diciamo così di sboccio. - la seconda: siamo sicuri che il reclutamento per le nazionali giovanili guardi lontano? Tempo fa pubblicai uno studio credo della Scuola dello Sport che poneva in evidenza che solo il 4% dei giocatori che avevano un percorso nelle nazionali giovanili debuttavano in Nazionale A, inoltre si privilegiavano nelle convocazioni ragazzi nati nel primo semestre/trimestre. Va benissimo vincere trofei ma non ci si può fermare lì, la qualità di un osservatore non è quella di selezionare i più pronti quelli li vede chiunque, ma di intravedere chi abbia le possibilità di crescere in futuro spesso anche di più dei precoci. Perché essere pronto non vuole dire essere di prospettiva, o comunque non sempre. Vi faccio un esempio una società professionistica ci ha chiesto un 2015 e guarda caso è il giocatore più alto. Buona giornata a tutti. Alessandro Zauli

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi