La scorsa estate giocammo un Europeo disastroso. Parlandone cercai però di mitigare le nostre sofferenze: avevamo una squadra relativamente giovane. Oltre a Calafiori che E' ancora in età da under 21, schierammo una squadra ancora relativamente giovane. Al netto di Di Lorenzo e Jorginho, prendendo la prima formazione titolare dell'Europeo, il giocatore più "agée" in campo era il '96 Pellegrini. Ovvero un giocatore che potrebbe tranquillamente far parte della Nazionale per almeno un altro quadriennio. Dimarco, Barella e Chiesa classe 1997, Donnarumma, Bastoni, Frattesi e Scamacca classe 1999, Calafiori classe 2002. Contro la Spagna la formazione fu la stessa, contro la Croazia oltre a Darmian scesero in campo anche Retegui (1999) e Raspadori (2000). Attualmente, poi, della nostra formazione-tipo fanno parte Ricci (2001) e la coppia Cambiaso-Tonali (entrambi 2000). Inoltre all'Europeo era presente Udogie (2002) e mancava per infortunio Scalvini (2003). Sono poi in odore di Nazionale i '98 Locatelli e Gatti, i '99 Zaniolo, Buongiorno e Gabbia, i 2000 Lucca, Brescianini, Kean e Bellanova, i 2001 Maldini, Fagioli ed Okoli. Inoltre Spalletti si sta portando dietro il 2003 Savona, il 2004 Pisilli ed il 2005 Comuzzo. Sulla scorta di questo discorso oggi ho visto l'ultima analisi CIES, dedicata all'età media delle formazioni schierate da 144 nazionali al mondo nel corrente anno solare. Ho preso quei dati e li ho incrociati col ranking FIFA andando a guardare chi, tra le Nazionali in top ten, ha avuto nel corso del 2024 la formazione mediamente più giovane. E come sospettavo il primo posto se lo prende l'Italia. Ovviamente un'età media più bassa degli altri non dà nessuna garanzia di vittorie future, ma questo dato ci racconta di come la nostra Nazionale non sia ancora al "picco" di questo "ciclo". Il grosso dei titolari attuali dovrebbe raggiungere l'apice della propria carriera da qui al prossimo Europeo, fondamentalmente. Basti pensare che in questo momento abbiamo 4/5 classe 1999 titolari, ovvero ragazzi di 25 anni. Parliamo di giocatori che possono ancora fare molto in carriera, alzare ulteriormente il proprio livello. Gente che non dico tra 10 anni, ma che comunque tra 8 potrebbe essere ancora nel giro ed ancora all'apice della propria carriera, quindi con davanti a sé - potenzialmente - ancora 2 Mondiali e 2 Europei da giocare "al massimo". Per quello che è il nostro livello medio non dico di "aspettarmi" che vinceremo qualcuna di queste competizioni, ma la possibilità di viverne almeno qualcuna su livelli importanti a mio avviso c'è. Poi, come al solito, conterà molto come ci arriveremo - se ci arriveremo - a quegli appuntamenti. Perché ovviamente se ci arrivi nelle condizioni psico-fisiche ed "ambientali" dell'ultimo Europeo, allora puoi portare chi vuoi in rosa che tanto, comunque, la sorte sarà già amaramente segnata...!
Post di Francesco Federico Pagani
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SIC TRANSIT GLORIA MUNDI La Nazionale italiana di calcio under 17 ha vinto il titolo europeo, complimenti ai ragazzi, tante chiacchiere sulla valorizzazione dei giovani e poi nella sostanza tutto rimane come prima. Ho svolto una piccola indagine sui giocatori che nello scorso giugno si sono classificati secondi al Mondiale Under 20, ed emergono interessanti considerazioni tenuto presente che parliamo di ragazzi del 2003/04, ovvero di giocatori che spesso e volentieri all' estero sono titolari da qualche anno. In serie A hanno giocato con frequenza Prati nel Cagliari e Baldanzi nell' Empoli e poi da gennaio nella Roma, Lipani nel Sassuolo (è un 2005) qualche presenza nel Sassuolo. Più nutrita la pattuglia della serie B che vede Ghilardi sempre titolare nella Sampdoria, Esposito (un 2005) nello Spezia e Giovane nell' Ascoli. Mai impiegato Guarino a Modena, due sole presenze per il portiere Desplanches a Palermo (ricordo il miglior portiere del torneo mondiale), spiccioli per Ambrosino a Catanzaro e Faticanti a Terni. In C Turicchia e Montevago. Pisilli solo in Primavera. Pafundi(ricordo 2006) pupillo di Roberto Mancini e Zanotti in Svizzera. Casadei prima al Leicester poi al Chelsea con 11 presenze sempre da subentrato. Ora se pensiamo che il giocatore che ha giocato più spesso in serie A è Prati, che dopo il fallimento del Cesena nel 2018 si era trovato a spasso ( giocava nella juniores del Ravenna..) e solo grazie all' intuizione del tecnico dei Romagnoli Dossena ha trovato spazio in D e poi da lì alla Spal, dove grazie a Daniele De Rossi (e alla cessione di Esposito), si è imposto all' attenzione del Cagliari che lo ha acquistato per una cifra record per un giocatore di serie C, vengono spontanee molte considerazioni. - La prima: come è possibile che un giocatore come Prati sia sfuggito ai radar delle nazionali giovanili ( è stato convocato in Under solo quando si è imposto alla Spal), semplice era un tardivo fisicamente ma dotato di grandissima tecnica e personalità anche prima e questo in un sistema di reclutamento dei precoci porta a trascurare potenziali talenti ancora in fase diciamo così di sboccio. - la seconda: siamo sicuri che il reclutamento per le nazionali giovanili guardi lontano? Tempo fa pubblicai uno studio credo della Scuola dello Sport che poneva in evidenza che solo il 4% dei giocatori che avevano un percorso nelle nazionali giovanili debuttavano in Nazionale A, inoltre si privilegiavano nelle convocazioni ragazzi nati nel primo semestre/trimestre. Va benissimo vincere trofei ma non ci si può fermare lì, la qualità di un osservatore non è quella di selezionare i più pronti quelli li vede chiunque, ma di intravedere chi abbia le possibilità di crescere in futuro spesso anche di più dei precoci. Perché essere pronto non vuole dire essere di prospettiva, o comunque non sempre. Vi faccio un esempio una società professionistica ci ha chiesto un 2015 e guarda caso è il giocatore più alto. Buona giornata a tutti. Alessandro Zauli
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KOOPMEINERS-JUVENTUS LE CRITICHE AUMENTANO Il trasferimento di Koopmeiners da Bergamo a Torino per quasi 60 milioni era stato accolto con ottimismo. Il centrocampista, reduce da una vittoria dell'UEL con l'Atalanta, sembrava l'acquisto giusto per aggiungere qualità e dinamismo alla mediana della Juventus. La sua visione di gioco, la capacità di impostare l'azione e la "botta" da fuori area, erano stati i suoi punti di forza che avevano attirato l'attenzione del mister Motta e del dirigente Giuntoli. Tuttavia, sin dai primi passi con la maglia della Juventus, il giocatore ha mostrato difficoltà ad adattarsi. La sua abilità nell'impostare il gioco sembra spesso non tradursi in azioni concrete, e le sue prestazioni sono state caratterizzate da troppi errori tecnici e poca incisività. La sua visione e intelligenza tattica, che a Bergamo la stagione scorsa sembravano risaltare, non hanno avuto lo stesso impatto con la Juventus. I dati con la Juventus in Serie A 24/25 fino ad ora: ➖️ 74 minuti a gara ( 8 sfide disputate da titolare su 10) ➖️ 0 reti segnate ➖️ 2 assist ➖️ 1.8 i tiri medi ➖️ 48.4 tocchi medi ➖️ 89% precisione passaggi (30.6 passaggi precisi a partita) ➖️ 92% precisione passaggi nella propria metà di campo (13.1 servizi precisi a partita); 76% precisone passaggi nella metà campo avversaria (18.5 servizi precisi a partita) ➖️ 1.6 passaggi decisivi a partita Uno dei problemi maggiori riscontrati è stato il suo rendimento in fase realizzativa. Nonostante le aspettative che lo vedevano come un centrocampista completo, Koopmeiners ha mostrato spesso difficoltà nel trovare il gol. La sua mobilità e il posizionamento in fase offensiva sono stati frequentemente messi in discussione. Molti tifosi e commentatori hanno evidenziato la sua scarsa capacità di impattare sulle partite in modo significativo. In un centrocampo tra infortuni e scelte tattiche, Koopmeiners non è riuscito a essere una costante fonte di creatività e solidità. In partite cruciali, il suo contributo è stato scarsamente visibile, lasciando desiderare anche sul piano della leadership. Il tecnico Thiago Motta, pur continuando a dargli fiducia, sembra non aver trovato l'olandese della stagione scorsa, spesso posizionandolo sulla trequarti, senza riuscire a farlo rendere al meglio. La Juventus, in un periodo di rinnovamento, ha bisogno di giocatori che possano essere decisivi, e Koopmeiners finora non ha dimostrato di essere uno di questi. Il numero 8 juventino è ancora giovane e ha certamente il potenziale e il tempo per adattarsi al calcio di Motta. Se non riuscirà a migliorare la sua condizione fisica, a migliorare l'efficacia delle sue giocate e a inserirsi in un sistema di gioco che esalti le sue qualità, rischia di finire nella lunga lista di acquisti non riusciti della Juventus, un club che è abituato a ben altri standard. Riuscirà a dimostrare il suo valore nel corso della stagione? ⏳️
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Voto al #calciomercato AS Roma e un mio commento sulla conferenza pre Juventus Football Club di #danielederossi .Tutto nel mio blog
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L'Italvolley si Arrende 3-0 agli USA: Addio al Sogno di una Medaglia di Bronzo https://lnkd.in/dd35c3ts https://lnkd.in/d957pN3p Introduzione L’Italvolley ha affrontato una delle sfide più difficili nella sua storia recente, scontrandosi contro la squadra degli Stati Uniti in una partita che ha visto gli Azzurri uscire sconfitti per 3-0. Dopo la delusione contro la Francia, c'era la speranza di riscattarsi conquistando almeno la medaglia di bronzo, ma i ragazzi di De Giorgi hanno lottato invano. Questo articolo esaminerà in dettaglio la partita, analizzando i momenti chiave e riflettendo sul futuro della squadra italiana. L'Italvolley si Arrende 3-0 agli USA Un'altra Sconfitta Amara La partita contro gli Stati Uniti ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi italiani. Dopo la sconfitta contro la Francia, la speranza di ottenere una medaglia era ancora viva, ma gli USA si sono rivelati avversari troppo forti. La squadra italiana, pur lottando con determinazione, non è riuscita a imporsi in nessuno dei tre set, perdendo così la possibilità di salire sul podio. Analisi della Partita: I Momenti Chiave In ogni partita di pallavolo, ci sono momenti che determinano il risultato finale. In questa sfida, gli Azzurri hanno dimostrato grande resistenza, ma gli errori nei momenti decisivi hanno compromesso le loro possibilità di vittoria. Gli Stati Uniti, da parte loro, hanno saputo sfruttare ogni occasione, mostrando una superiorità tecnica e mentale che ha fatto la differenza. La Strada Verso la Partita: Dalla Sconfitta con la Francia alla Sfida con gli USA La Sconfitta contro la Francia Prima della partita contro gli USA, l’Italvolley aveva subito una pesante sconfitta contro la Francia. Una partita che aveva già segnato un colpo psicologico per la squadra italiana. Tuttavia, la delusione non ha impedito agli Azzurri di cercare di dare il massimo nella successiva sfida per il bronzo. Preparazione e Aspettative Le aspettative per la partita contro gli Stati Uniti erano alte. La squadra si era preparata con impegno, consapevole della forza degli avversari, ma fiduciosa nelle proprie capacità. Tuttavia, le speranze si sono infrante di fronte a una prestazione americana impeccabile. Il Dominio Statunitense: Cosa è Andato Storto per l'Italvolley? Superiorità Tecnica degli USA Gli Stati Uniti hanno mostrato una superiorità tecnica evidente. Ogni set è stato un susseguirsi di azioni ben organizzate e potenti attacchi che hanno messo in difficoltà la difesa italiana. Gli Azzurri, nonostante l’impegno, non sono riusciti a trovare le contromisure adeguate per fermare l’avanzata americana. La Tenuta Mentale della Squadra Italiana La tenuta mentale è st...
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⚽ CALCIO POSIZIONALE E CALCIO RELAZIONALE (O FORSE SOLO CALCIO) 📖 Ho visto la recente video analisi di Nicholas Lazzari sul #calciorelazionale ( 👉🏻 https://bit.ly/3LB783i ), ho letto l'articolo pubblicato dal settore tecnico della FIGC ( 👉🏻 https://bit.ly/4d9imHH ) e ho studiato il pezzo di Antonio Gagliardi e Francesco Bordin. 🧠 Mi sono venute in mente due cose. 1️⃣ La prima è una riflessione: si parla di calcio relazionale per ovviare all'uomo contro uomo, esaltando il Bayer 04 Leverkusen di #XabiAlonso, che però perde 3-0 la finale di Europa League contro l'Atalanta B.C. di #Gasperini, che è forse la massima rappresentazione dei duelli a tutto campo. Si esalta la medesima strategia di #Inzaghi per l'FC Internazionale Milano, che però viene eliminata dall'Atlético de Madrid di #Simeone, che propone un calcio molto meno 'studiato'. 2️⃣ La seconda è un nome, #MaurizioSarri, che a quasi 60 anni arriva al SSC Napoli nel 2015, nel pieno del dominio della Juventus Football Club di #Allegri, che interpreta un calcio tattico e non strategico, individualista e utilitarista. Un 'avvento' che, nessuno lo dice, in Italia ha segnato uno spartiacque, diventando oggetto di studio. 🧢 Costruzione dal basso, coinvolgimento del portiere, palleggio per attrarre il pressing e risalire il campo, movimento continuo dei calciatori in una perfetta sincronia di #calcioposizionale e relazionale (oggi proposto come novità), sovraccarico in zona palla (spesso a sinistra, con Ghoulam, Koulibaly, Jorginho, Hamsik e Insigne, per variare e arrivare al taglio letale di Callejon), riaggressione soffocante per coprire la palla e linea di difesa fissa a centrocampo, fraseggio stretto e veloce sulla trequarti avversaria contro le squadre invece 'basse'. ❓ Mi chiedo, quindi, se non si parli di qualcosa di già visto, e che ciclicamente si continuerà a vedere, per assecondare l'esigenza di prevalere in un gioco che ormai viene raccontato come una partita di scacchi. E mi chiedo anche perché alcuni vengano esaltati ed altri ignorati. E mi chiedo, ancora, come si faccia a non considerare, in queste analisi, l'elemento più importante, ovvero le caratteristiche dei calciatori. Motivo per il quale, il calcio di 'quel' Napoli, non ha avuto la stessa resa estetica al Chelsea Football Club, alla #Juventus e alla S.S. Lazio, visto che, agli stessi principi, si sono sommati i tratti di rose differenti. Perché giocare bene e giocare 'bello' sono cose diverse, e dipendono dalla cifra tecnica, dalle qualità fisiche e dalle abilità di palleggio dei giocatori. 🏆 Quelli di 'quel' Napoli non hanno messo trofei in bacheca, ma Sarri, in quel triennio, ha ottenuto la vittoria più importante alla quale chiunque possa ambire: scrivere la storia. 🎲 Forse stiamo esagerando nel tentativo di spiegare tutto, senza considerare imprevedibilità e complessità, nell'illusione di un utopico controllo del gioco. Tutto molto figo, ma è veritiero? #calcio #allenatore #coach #matchanalysis
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Analisi sul momento “no”, del calcio italiano , dopo il non gioco della compagine azzurra contro la Spagna. Spalletti ha sbagliato qualche convocazione? Umiliante la gara contro gli Spagnoli Tutto nel mio articolo sul mio blog #italia #spagna #albania #croazia #euro2024 FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio
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Partite scialbe, equilibrate sì ma verso il basso, gioco monocorde, stelle o presunte tali senza guizzi né ispirazione. E’ il copione della maggior parte delle partite di Euro 2024, fatta eccezione per le esibizioni della Spagna, della Turchia e dell’Olanda, con gli orange che battendo stasera i turchi (2-1, in rimonta, una delle poche gare emozionanti) non a caso si piazzano tra le prime quattro, sfidando l’Inghilterra. Per quanto riguarda le altre favorite del lotto, davvero si è visto poco sinora e gli elementi di valutazione ci sono tutti perché la competizione si è allineata alle semifinali. Si spera di intravedere qualità almeno in Spagna-Francia (si gioca il 9), mentre promette meno Inghilterra-Olanda del giorno successivo. In decine di partite si è giusto intravista qualche traccia di Bellingham, poco di Foden, poco di Mbappè, poco di Leao, nulla da Cristiano Ronaldo, solo per citarne qualcuno: sono emersi i talenti più giovani, quelli più freschi come Nico Williams e Yamal, Arda Guler, Kvaratskhelia, con cambio di passo e che hanno il motore meno ingolfato da 60 partite ogni anno. Non è certamente un caso ed Euro 2024 pone il tema di un calendario davvero troppo fitto. La situazione sarà anche peggiore nella stagione che parte da agosto, tra la nuova edizione della Champions League a 36 squadre e l’arrivo del Mondiale per Club. Si gioca troppo, i calciatori sono usurati, ne risente la resa in campo. Soprattutto delle partite delle nazionali. Da poco si arriva dai quarti di finale del torneo tedesco, con tre partite su quattro ai supplementari. Solo Germania-Spagna non ha disatteso le aspettative, mentre le stelle inglesi e francesi sono rimaste a guardare. Il confronto con i quarti di finale dell’ultima edizione di Champions League è davvero impietoso. Si dirà: nelle squadre europee ci sono calciatori da ogni angolo del mondo, ma in Arsenal-Bayern Monaco, oppure Real Madrid-Manchester City era il ritmo, l’intensità a essere più alta. In pratica, due sport differenti. Clicca sul link per leggere l'articolo completo di Nicola Sellitti: https://lnkd.in/dBzRmh3k #calcio #sport #euro2024🏆 #Olanda #Inghilterra
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COINCIDENZE? NON CREDO... In foto la parata più importante della storia recente (Emiliano Martinez vs Francia, Mondiali 2022) e l'altra, destinata ad entrarci nella storia, è quella di Diogo Costa negli ottavi di finale vs Slovenia ad Euro 2024. Guardando queste due immagini si può notare un certo parallelismo, ma cos'hanno in comune? Entrambe le parate sono state fatte in una situazione di 1vs1, all'interno dell'area di rigore ed in zona centrale. Quello che colpisce è che i due portieri hanno usato la medesima strategia per trovare una soluzione: la spaccata. Coincidenze? Non credo... Nel 2021 John Harrison, analista e relatore ad Apportgarda 2021, tenne una lezione in cui a partire da un'importante analisi di dati del campionato di premier league 2019/2020 cercò di codificare e trovare quali fossero le strategie più efficienti da utilizzare in gara dal portiere nelle situazioni di 1vs1. Guarda caso da quest'analisi venne fuori che la "spaccata" fosse proprio la tecnica più efficace in caso di 1vs1 affrontato nelle zone centrali dell'area di rigore. Kasper Schmeichel, all'epoca portiere del Leicester, risultò uno dei migliori nell'utilizzo di questa tecnica di parata, con ben 7 salvataggi su 8 conclusioni da zone centrali dell'area di rigore. Il suo problema era che utilizzava la stessa tecnica anche per conclusioni che partivano da zone più diagonali dell'area concedendo diversi gol. Sui palloni calciati in diagonale e molto ravvicinati è invece la "croce" che risulta essere statisticamente molto più efficace. Questo cosa significa? Attraverso lo studio di dati e analizzando nel dettaglio le strategie di parata utilizzate dai numeri uno nelle varie situazioni possiamo capire quali possono essere gli strumenti più adatti ed efficaci per difenderci dalle conclusioni avversarie. È importante capire che conoscere e studiare nuove tecniche di parata è una risorsa che può solamente arricchire il nostro bagaglio di conoscenze! Il mio invito è quello di non schierarci contro qualcosa senza prima aver approfondito nel dettaglio. Dalla semplice osservazione di una partita possono nascere delle riflessioni che possono cambiare e migliorare il nostro modo di lavorare! Come direbbe Patrick Foletti, attuale allenatore dei portieri della nazionale Svizzera, watch football, think football, train football!
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Football Meets Data ha effettuato 10.000 simulazioni basate sul rating ELO per elaborare le chance potenziali che i vari club impegnati in UCL hanno di accedere al turno successivo. Come potete vedere ci sono 5 squadre che hanno più del 50% di probabilità di passare nelle prime otto e, quindi, qualificarsi direttamente al tabellone finale. Tra questa c'è anche un'italiana, l'Inter: i Nerazzurri hanno la certezza di rientrare nelle prime 24 e ben il 77% di chance di terminare in top 8. Ci sono poi due club, Atalanta e City, che hanno leggermente meno del 50% di chance di rientrare nelle prime otto. Infine ci sono ben 7 club che, sulla carta, si troveranno a giocarsi l'8° posto che dà l'accesso diretto agli ottavi di finale: tra questi club c'è anche il Milan. Come potete notare ci sono squadre importanti che hanno chance relative di farcela: Real e Juve sono ferme al 15%, il PSG addirittura al 2%. Nel contempo i primi due hanno almeno il 90% di chance di finire nelle prime 24 e quindi qualificarsi agli spareggi, cosa che è meno sicura per il PSG (59%). Per quanto riguarda le italiane, quindi, l'Inter è messa molto bene con l'Atalanta che ha chance solide di passare il turno. Il Milan può giocarsi direttamente l'accesso agli ottavi ed è quasi certo degli spareggi, con la Juve che invece non dovrebbe farcela per il primo aspetto ma è anch'essa molto probabilmente dentro alla questione spareggi. Il Bologna, infine, non ha chance di qualificarsi direttamente e solo un 10% di arrivare nei primi 24. Attualmente ha "solo" 4 punti di distacco dal PSV 24°, ma le simulazioni fatte sulla base del rating Elo (sistema di valutazione creato inizialmente per calcolare i livelli di abilità relativi dei giocatori in giochi a somma zero come gli scacchi, prende il nome dal suo creatore Arpad Elo, professore di fisica ungherese-americano) danno ai Veltri chance quasi nulle di colmare questo gap. Secondo queste previsioni, dunque, sia Germania che Italia perderebbero 1 delle 5 squadre qualificate in Champions grazie al "extra spot" guadagnato lo scorso anno sulla base del ranking UEFA annuale. La differenza tra noi e loro è che, al momento, loro dovrebbero portare un solo club direttamente agli ottavi (BVB) e tre agli spareggi, noi invece due (Inter ed Atalanta) e due (Milan e Juve). Sempre parlando di big 5 la Spagna rischia di perdere 1 squadra su 4, mentre Inghilterra e Francia dovrebbero riuscire a portarle tutte e 4 almeno agli spareggi.
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Varie fonti di mercato danno Ronald Araújo vicino alla Juventus. Il trasferimento del difensore uruguaiano (di passaporto spagnolo, quindi comunitario) avverrebbe sulla base di un prestito con, pare, metà ingaggio pagato dai Bianconeri. Un ingaggio totale che si aggirerebbe sui 6 milioni, per dare l'idea delle cifre in ballo. Araújo che è un nazionale con 20 presenze alle spalle, compreso quasi tutto il percorso di qualificazione a Qatar 2022 più un pezzo del percorso di qualificazione al prossimo Mondiale. Nel mezzo la rassegna iridata l'ha però saltata, per un infortunio. E proprio la questione infortuni è quella su cui va, a mio avviso, posto l'accento. Ingaggiato nel 2018 per 4,7 milioni dal Boston River, inizialmente Araújo venne inserito nella rosa del Barça Atlètic, con cui giocò 44 gare. Passato nel 2020 in pianta stabile nel Barcellona, nel corso di questi anni ha messo assieme 151 presenze, di cui 17 messe assieme in Champions League. Nel contempo, però, parecchie sono state le gare saltate per infortunio. Dal 2020 ad oggi, infatti, Araújo ha subito ben 14 stop per infortunio, per un totale di 436 giorni ai box, ovvero su per giù un anno e mezzo. E parliamo solo dei giorni in cui il ragazzo è stato effettivamente "fermo", ma a questi andrebbero poi aggiunti i periodi passati a recuperare dall'infortunio stesso, allenandosi magari a parte, o a basso ritmo, comunque non potendo giocare al 100% delle sue possibilità. Le partite perse in questo lasso di tempo sono state quasi 100, con l'ultimo infortunio - alla coscia - che è stato anche il più pesante. A metà luglio si è infatti fermato, tornando disponibile solo a metà dicembre, con ben 146 giorni di stop e 22 partite passate ai box per infortunio. Per intenderci, il Barça ad oggi ne ha giocate 26, lui è sceso in campo una sola volta: in Copa del Rey contro l'UD Barbastro. Sono quindi curioso di capire che tipo di acquisto farebbe la Juventus: da una parte con un prestito secco rischi di prendere un giocatore lontano dalla condizione migliore, di fatto da rilanciare ("per gli altri") ed in più incline agli infortuni. Dall'altra prendendolo a titolo definitivo (fosse anche un prestito con obbligo) rischieresti comunque di investire a lungo termine su un giocatore che, ad oggi, è sempre parso piuttosto fragile da un punto di vista fisico / di salute. La Juve dietro è corta, quindi qualcosa mi aspetto faccia sicuramente già a gennaio (tanto più dopo aver messo di fatto fuori rosa Danilo). Se sarà Araújo o meno il nome scelto per risolvere il problema della coperta corta in fase difensiva lo vedremo presto...!
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