Osservazioni su post vicesindaco Comprendo che si è in campagna elettorale, ma ad essere preso in giro , quasi violentando la mia intelligenza e quella dei miei colleghi, no, proprio non lo sopporto, veniamo ai fatti.Il vicesindaco in un suo post dice di aver sostenuto , negli ultimi dieci anni,tutto il nostro agroalimentare, compreso il vino, sinceramente non ho evidenziato alcunché sul tema specifico, anzi , con la città dell' olio e non anche del vino ha rischiato di fare danni, al numero uno della Deco comunale vi è la Nusca, del vino non vi è traccia, eppure ci sono cinque piccole aziende strutturate, ma veniamo al nodo, bottega dei sapori, ancorché enoteca comunale .Se si conoscessero a fondo queste piccole aziende si evincerebbe che nessuna di esse ha un punto vendita nell' abitato di san vito e se lo ha non è in grado di gestirlo in termini di costi benefici, allora una idea semplice, sinergizzare il pubblico e privato creando un "Posto" in cui veicolare tutto il nostro agroalimentare, il comune di Morro d'Alba, con un finanziamento Gal, ha creato una struttura del genere che è già operativa, al contrario noi abbiamo €100000, di carta, nei locali comunali, mi riferisco allo studio sulla biodiversità della rosciola, una spesa che ,eufemisticamente, potremmo definire superflua quantomeno un lusso, forse utile in altra fase di marketing territoriale, ma non in un contesto di start up come il nostro.A conti fatti sono stati spesi per promozione e marketing territoriale €500000 nei dieci anni della vostra amministrazione, i risultati? Alfredo Mastropietro
Post di Alfredo Mastropietro
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Quattro giovani del Lambrusco che lavorano in altrettante prestigiose aziende, parlano del cambio generazionale in atto in terra emiliana e del futuro di un vino pop che potrebbe trainare il rilancio di una certa tipologia di vini. Qui le mie interviste a Tommaso Chiarli, Alessandro Medici,carlo cavicchioli, Giovanni Paltrinieri.
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Fresche di importanti ricorrenze, come il raggiungimento del 30esimo e 25esimo compleanno, Amandla e Lumaca sono all'opera per rilanciare il proprio operato con tante novità per il futuro. Nell'articolo di BergamoNews, un focus sulle due cooperative specializzate nel Commercio Equo. #confcooperativeBg #mondocooperativo #confcooperative
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Oltrepò Pavese, una guerra che vede tutti responsabili Negli ultimi anni, le notizie negative provenienti dall'Oltrepò Pavese non sorprendono più. Questa perdita di aspettative positive è forse il segnale più grave per un territorio che ha smesso di sperare. Il 5 luglio scorso, un ulteriore colpo è stato inferto con le dimissioni dal Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela di cinque importanti aziende che rappresentano oltre il 30% della produzione dell'Oltrepò Pavese. La motivazione: gestione poco trasparente e guidata da interessi di parte. La presidenza del Consorzio ha risposto sottolineando che le aziende dimissionarie rappresentano solo il 12,4% della produzione DOC/DOCG e ha ribadito l'impegno per trasparenza, etica e lealtà. Tuttavia, quando un conflitto si protrae così a lungo, diventa difficile comprendere a fondo le problematiche. La responsabilità di questa situazione è collettiva e coinvolge l'intero sistema produttivo. Nonostante i vari tentativi di costruire un gruppo di "visionari" tra gli imprenditori del territorio, la mancanza di speranza e fatalismo prevalgono, impedendo qualsiasi cambiamento concreto. In molte denominazioni italiane, il riscatto è stato possibile grazie all'iniziativa di pochi coraggiosi, ma in Oltrepò Pavese sembra mancare questo spirito. La convivenza tra cooperative, imbottigliatori, piccoli vignaioli e medie imprese private, pur difficile, è possibile solo con la condivisione di principi base come la reputazione e l'onorabilità del brand territoriale. Purtroppo, sembra che in Oltrepò Pavese siano venuti meno anche questi principi fondamentali. Senza una responsabilità condivisa a vari livelli, non sarà possibile trovare le giuste soluzioni e persone per guidare il territorio fuori da questa crisi. È ora di smettere di cercare un singolo colpevole e iniziare a lavorare insieme per un futuro migliore. #OltrepòPavese #VinoItaliano #CrisisManagement #Trasparenza #Etica #Unione #FuturoDelVino #WineIndustry
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È una storia da far leggere ai detrattori della pelle quella di Cooperativa Arteza - Ribeira, fondata da un parroco olandese nel 1998 e arrivata a essere una struttura industriale che copre l’intera filiera, dalla concia della materia prima fino alla realizzazione degli accessori. Ve la raccontiamo in questo articolo.
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Si chiude qui l’approfondimento in quattro puntate legato alle risposte più gettonate nel questionario allegato alla Lettera al consumatore ASdoMar, un mezzo che ci aiuta a comprendere meglio le esigenze delle persone che scelgono i nostri prodotti. Terminiamo con un aspetto trasversale, che tocca ogni ambito delle attività di Generale Conserve e ASdoMar: 👉 La volontà di generare impatti economici positivi sul territorio in cui l’Azienda opera “Territorio” è una parola chiave nella nostra strategia di sostenibilità e sviluppo, un valore che ci distingue e ci rende orgogliosi. Aver recuperato e mantenuto la lavorazione e la produzione del tonno in Italia (oltre che dello sgombro in Portogallo, a Vila do Conde) contribuisce a sostenere l’occupazione e l’indotto locale, offrendo un concreto impulso al circolo virtuoso fatto di più posti di lavoro, più potere d’acquisto e più consumi. Localizzare i processi produttivi sul territorio equivale a valorizzare l’esperienza e la conoscenza delle tecniche di lavorazione, garantire un’elevata qualità dei prodotti e tramandare una vocazione all’artigianalità: tutti fattori che favoriscono l’economia locale e allo stesso tempo preservano e valorizzano le tradizioni del territorio.
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Continua l’approfondimento di Bergamonews.it - Quotidiano Online dedicato alle cooperative iscritte al Registro #Impact! Equità, sostenibilità ambientale e inclusione sono i principi cardine dell’attività di LaLumachinaMod e Coop. Soc. Padre Daniele Badiali - ONLUS, operative sul territorio come partner di valore per le imprese che, grazie a queste collaborazioni, rafforzano l’impegno nella Responsabilità Sociale d’Impresa. 🔗 Leggi i dettagli nell'articolo!
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Dallo #storytelling allo #storydoing Dal dire al fare: #eseguire #Ecosistema VS #EGOsistema Sono i tre grandi pilastri su cui abbiamo costruito la bellissima realtà di idea. food & beverage lab: risultati arrivano, sempre!
Sono fiero che idea. food & beverage lab sia stata menzionata dal presidente della regione Veneto Luca Zaia grazie al progetto benefico Panetthòn di cui siamo promotori fin dagli albori in sostegno dell'associazione Amici di Adamitullo, che si occupa di sostenere la comunità etiope di Adamitullo sostenendo l'educazione di ben 1300 bambini! Riteniamo che scopo fondamentale delle aziende sia quello di avere un ruolo positivo nella società, e questo è uno dei modi attraverso i quali vogliamo fare la nostra parte! Federico Menetto Andrea Lolliri Andrea Ninni Pasquale Sasso
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L'articolo Grana Padano: “I Giovani della Filiera” si raccontano online proviene da INNOVANDO NEWS. La serie torna con sei puntate per esplorare come le nuove generazioni stiano trasformando l’eredità casearia con idee moderne e sostenibili INNOVANDO NEWS - Il giornale digitale svizzero e internazionale dedicato alla innovazione - Scritto da Benedetta Pellegrini
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L'INTERVISTA DI WINENEWS: “Le difficoltà ci sono sempre state, ma siamo imprenditori e dobbiamo affrontare il cambiamento” A WineNews le riflessioni di Lamberto Frescobaldi, alla guida di Unione Italiana Vini (Uiv) e di una delle cantine più storiche del Belpaese. “Fare impresa è difficile, farlo nel vino, che richiede tempi lunghi, lo è ancora di più, dobbiamo avere la capacità di guardare molto in avanti, di essere umili quando le cose vanno bene, e determinate quando non vanno bene, per farle andare meglio. I consumi calano e caleranno nei mercati più maturi. Ma possiamo aprirne altri in tutto il mondo. Il cambiamento fa paura, ma dobbiamo affrontarlo”. #winenews
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Gesti concreti che fanno la differenza :) Abbiamo sempre avuto molto chiaro in mente il model business che avrebbe seguito il nostro piccolo progetto di fattoria, una delle cose imprescindibili per noi era di non affidarci alla grande distribuzione. Cotivare meno per coltivare meglio, incentivare l'agricoltura di prossimità facendo leva sulla qualità e la vendita diretta dei nostri prodotti. Purtroppo è un modello non sempre applicabile, ne per chi compra ne per chi vende e allora nel concreto cosa possiamo fare aiutare i nostri agricoltori? Andare al supermercato e comprare più possibile prodotti del proprio territorio, ma se ci riuscite cercate di comprare direttamente da loro. Più qualità, risparmio e guadagno per tutti! #ortaggikm0 #compralocale #compraitaliano #fattoriasicana Pic in prestito dalla pagina @CompraLocale
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