Giovani senza polizze. Ventenni italiani ultimi in Europa per coperture Vita e Salute La generazione Z delle Penisola ultima tra nove Paesi Ue per l’acquisto di coperture assicurative. Solo il 59% dei 23-27enni ha un prodotto rispetto al 73% dei coetanei Ue. Pesano costi e maggiori complessità. L'analisi di Deloitte #assicurazioni #polizze #genZ
Post di Anna Messia
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La generazione Z delle Penisola ultima tra nove Paesi Ue per l’acquisto di coperture assicurative. Solo il 59% dei 23-27enni ha un prodotto rispetto al 73% dei coetanei Ue. Pesano costi e maggiori complessità Prodotti troppo costosi e complessi. Stili di vita diversi, che portano i giovani italiani ad andare via da casa più tardi rispetto ai coetanei europei. Sistemi pubblici, a partire da quello sanitario, che, pur se in evidente difficoltà, riescono a offrire interventi gratuiti. Un mix di fattori che porta la generazione Z italiana ad essere fanalino di coda in Europa nella classifica che misura...
Giovani senza polizze. Ventenni italiani ultimi in Europa per coperture Vita e Salute | MilanoFinanza News
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L’Ultimo rapporto #Censis evidenzia una situazione da anni nota nel nostro Paese: la contrazione delle generazioni. Dal 2008 è infatti iniziata una fase di decrescita della popolazione italiana con un calo delle nascite di oltre il 30%. Elementi che peseranno sulla situazione previdenziale del nostro Paese e che devono far riflettere sull’importanza di parlare di #futuro con il proprio #consuletefinanziario, una figura centrale per affrontare con più serenità le sfide di domani.
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Un calo delle nascite in Italia può avere diverse conseguenze economiche significative, a breve e lungo termine. 🔹Una delle conseguenze dirette è l'aumento dell'età media della popolazione. Questo fenomeno può portare a una maggiore pressione sui sistemi di previdenza sociale e sanitaria, poiché un numero maggiore di anziani richiede più assistenza sanitaria e pensioni, mentre ci sono meno lavoratori giovani per sostenere questi costi tramite tasse e contributi. 🔹Riduzione della forza lavoro: Con meno giovani che entrano nella forza lavoro, l'Italia potrebbe affrontare una carenza di lavoratori. Questo può limitare la crescita economica, ridurre la competitività e influenzare negativamente l'innovazione. Per alcune industrie che richiedono lavoro fisico o competenze specialistiche, la sfida potrebbe essere particolarmente grave.Impatto sul consumo: I giovani adulti tendono a consumare di più rispetto agli anziani, specialmente in categorie come l'istruzione, l'abbigliamento, e la tecnologia. Una popolazione più anziana potrebbe portare a una modifica dei modelli di consumo che, a sua volta, potrebbe avere impatti sulle imprese che si rivolgono a segmenti di mercato più giovani. 🔹Pressioni fiscali: Per mantenere i livelli di assistenza sociale, i governi potrebbero dover aumentare le tasse o il debito pubblico. Questo può avere effetti negativi sull'economia, inclusa la riduzione degli investimenti e del consumo. 🔹Impatto sull'immigrazione: Per compensare la riduzione della forza lavoro, l'Italia potrebbe dover aumentare l'immigrazione. Questo può avere effetti positivi, come l'iniezione di giovani lavoratori nell'economia, ma richiede anche politiche efficaci per l'integrazione e può sollevare questioni sociali e politiche complesse.Riduzione della base imponibile: Con meno persone che lavorano e consumano, la base imponibile del paese può ridursi, limitando la capacità del governo di finanziare servizi pubblici essenziali come l'istruzione e la sanità. 🔹Impatto sul mercato immobiliare: La domanda di determinati tipi di proprietà può cambiare, influenzando i prezzi delle case e la costruzione di nuove abitazioni. Per esempio, potrebbe esserci una maggiore domanda per alloggi più piccoli o adatti agli anziani . 🔹Pressione sul sistema educativo: Anche se potrebbe sembrare controintuitivo, una riduzione del numero di nascite può portare a sfide per il sistema educativo, inclusa la giustificazione della spesa per scuole in aree con pochi bambini. Affrontare le conseguenze economiche di un calo delle nascite richiede politiche proattive, inclusi incentivi per le famiglie, miglioramenti nel sistema di assistenza all'infanzia, politiche di integrazione per gli immigrati e strategie per sostenere l'occupazione e la produttività tra gli anziani. #Istat #fattiguidaredaunconsulente
Giuseppe Peluso - consulente finanziario
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L'ITALIA INVECCHIA. Preoccupante la proiezione #istat per il 2050: drastico calo delle #nascite, aumento delle #personenonautosufficienti, diminuzione della #popolazione. I #serviziessenziali saranno quindi a rischio. Occorre investire sulle #tutele, pianificando la propria #vita #lifeplanner #consulenza #educazionefinanziaria #protection #ramovita #gestionedelpatrimonio
L'Italia è un Paese per vecchi: nel 2050 un giovane ogni tre anziani e solo 350mila nuovi nati all'anno
leggo.it
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“Educazione Finanziaria “ La Denatalità in Italia è un fenomeno che sta facendo tanto discutere. Secondo i dati provvisori dell’Istat, a gennaio-giugno 2023 le nascite sono state circa 3.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. La denatalità potrebbe avere nel nostro Paese un impatto negativo sulla capacità del sistema Paese di continuare ad innovare in tutti i campi e a giocare un ruolo da protagonista sui mercati globali incidendo sul sistema welfare. In buona sostanza questo andamento potrebbe portare ad avere molti più anziani rispetto ai giovani. Un gap previdenziale importante che necessita una comprensione , guardando in maniera futuristica le nostre pensioni volte al nostro sostentamento. Cosa fare? Io ci sono per una puntuale diagnosi delle esigenze di integrazione pensionistica.
ADAMO 2050: un progetto Plasmon sul crollo della natalità in Italia
adamo.plasmon.it
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La questione della previdenza è indubbiamente un "Rebus di vita" che tocca profondamente ogni individuo e la società nel suo insieme. La demografia italiana sta affrontando una sfida significativa, con un calo delle nascite e un aumento della popolazione anziana che pone interrogativi sulla sostenibilità del sistema pensionistico. È essenziale informare e formare le persone su queste transizioni demografiche e sulle loro implicazioni per il futuro. La consapevolezza e la preparazione possono aiutare a navigare in queste acque incerte, trovando soluzioni innovative per garantire che le generazioni future possano godere di una vita dignitosa e sicura. Iniziative come campagne informative e programmi educativi possono svolgere un ruolo cruciale nell'equipaggiare i cittadini con le conoscenze necessarie per affrontare questi cambiamenti epocali. #educazionefinanziaria #gestionedelrischio #futuro #previdenza
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𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐞? In un’Italia che invecchia, la non #autosufficienza diventa una realtà sempre più diffusa: entro il 2050 saranno 5,4 milioni gli over 65 con gravi limitazioni funzionali. Ad oggi sempre più famiglie si trovano impreparate di fronte ai costi delle cure a lungo termine: una sfida che richiede soluzioni lungimiranti e una pianificazione a lungo termine.
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Inverno demografico. Fenomeno comune in tutta Europa (e non solo) ma da noi partito con qualche decennio di anticipo. L’impatto socio economico ha un potenziale devastante già che tra 2 decenni avremo più pensionati che lavoratori. Ma nel dibattito stiamo ancora a discussioni sulle cause. C’è un filone che punta il dito sull’edonismo delle nuove generazioni che non hanno voglia di fare figli e preferiscono godersi la vita: lo trovo poco utile. Meglio supportare chi vuole averne. E dall’articolo qui sotto si capisce che c’è tanto da fare: i figli sono la prima causa di impoverimento delle famiglie. Lo chiamerei diritto ad avere e crescere dignitosamente dei figli. Diritto che in Italia è ai minimi termini da decenni. E non sono i bonus mamma o bebé a legislature alterne a cambiare le cose. E il tema economico è così rilevante che anche il tasso di natalità delle famiglie immigrate in Italia si adegua a quello autoctono in pochi anni. Un Paese senza giovani è un Paese con un futuro… alle spalle. #Demografia #Natalità
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📰 TITOLONE A PIENA PAGINA Sono in aumento gli italiani che rinunciano a curarsi..! 🏥 Il confronto europeo 🌍 con i nostri vicini, tra l'altro, ci vede agli ultimi posti della classifica per quanto riguarda i soldi pro capite destinati alle cure, con importi anche al di sotto della metà ⏬ rispetto, ad esempio, a Germania e Francia ⁉ COSA C'ASPETTA? La situazione,in prospettiva, sembra ahimè piuttosto chiara e per nulla rosea. L'età media della popolazione sale 👴 👵 e con essa, inesorabilmente, SALIRA' anche la "DOMANDA DI SALUTE" A questo, al di là di propositi più o meno buoni, fa contrapposizione una situazione di bilancio 📉 che non è favorevole ad investimenti importanti riguardo ai servizi pubblici a favore dei cittadini e quindi anche riguardo al nostro Servizio Sanitario Nazionale. ⚡ CI VORREBBE una sorta UN MIRACOLO che trasformi, da subito, la sanità pubblica 👩⚕️ in una realtà straordinariamente puntuale ed efficiente Questo dovrebbe aiutarci a capire che, aggrapparci alla "divina provvidenza", se da una parte ci potrebbe dare un pò di conforto, dall'altra e molto probabile che non sia sufficiente a farci dormire sonni tranquilli 😴 💰 Potremmo trovarci nella situazione di molti italiani che, anche per ragioni economiche, sono appunto costretti a RINUNCIARE ALLE CURE 🌈 La CONSAPEVOLEZZA è il primo passo da compiere, e ci deve portare ad una riflessione per far si che, quando è possibile, si possa correre anticipatamente ai ripari. ☂ 🚑 E TU? SE HAI UN PROBLEMA DI SALUTE COME TI COMPORTI? 💙 Un PIANO SANITARIO sostenibile, magari sottoscritto con una mutua, attenta alle esigenze dei propri associati e solidale con essi, oggi rappresenta senz'altro qualcosa di più di una semplice opzione. 📲 VUOI SAPERNE DI PIU'...e capire come puoi tutelare te e i tuoi cari? CONTATTAMI...la salute non aspetta! #agleasalus #mutuainnovativa #tuteladellasalute #tuteladelpatrimonio #consapevolezza #sanitàintegrativa #socioalcentro #principiodisolidarietà
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