🌟 Non accettare etichette: costruisci la tua strada Vedere un post di Federico Cuculachi, (che condivide sempre contenuti di valore), mi ha fatto riflettere. Ho ripensato ai miei anni di liceo: tanto divertimento, feste e risate… ma anche superficialità. Delle ore in classe mi è rimasto ben poco, se non alcune etichette imposte dai professori: ❌ "Non sei adatto per l’università." ❌ "Non riuscirai mai a fare nulla di buono." Oggi, guardando indietro, mi sento fiero di aver dimostrato il contrario. Dopo aver completato la laurea triennale nei tempi giusti, nonostante i primi 18 mesi di difficoltà (appena 3 esami), ho intrapreso una nuova avventura: un percorso di studi magistrale in una città lontana da casa (Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio"), senza conoscere nessuno e, con grande impegno, sto già iniziando a vedere i primi risultati (due esami superati con 29 e 30). Oltre questo: ✅ Studio per un master start2impact contemporaneamente. ✅ Gestisco i social media del negozio di famiglia. ✅ Coltivo le mie passioni: calcio e palestra. ✅ Mi circondo di persone positive e che mi sostengono In generale sono diventato una persona curiosa e vogliosa di apprendere, sempre pronta a mettersi in gioco. 📢 Cosa è successo a quel ragazzino insicuro, che non credeva in sé stesso e si rifugiava in compagnie sbagliate? Il nostro sistema scolastico è molto standardizzato: troppo spesso premia l’omologazione, penalizzando la creatività, l’intraprendenza e chi agisce di testa sua, ragionando fuori dagli schemi. Forse qualcuno starà pensando: "Chi ti credi di essere?" Non ho realizzato nulla di straordinario (per ora). Ma mi sento felice e realizzato, e volevo condividere questa riflessione sperando che possa ispirare o motivare qualcuno di voi. 💡 Il mio messaggio è questo: Non accettate le etichette che gli altri vi impongono. Non lasciate che qualcuno vi dica che non siete abbastanza. Cercate ciò che vi appassiona davvero (vi assicuro che esiste), trovate il vostro metodo per imparare e il vostro modo per esprimervi. Solo così potrete scoprire il vostro valore. 🤔 E voi? ✔ Qual è un’etichetta che vi siete sentiti appiccicare addosso e che avete saputo superare? ✔ C’è stato un momento in cui avete dimostrato a voi stessi che valete più di quanto gli altri pensavano? https://lnkd.in/dUJugEBz
Post di Antonio Consalvo
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Molti percorsi accademici e lavorativi sono spesso puntellati di dubbi e incertezze, la nostra allieva Maria Squillaci ha sempre perseguito un obiettivo ben preciso: l’insegnamento. Come nasce questa passione e come è stata alimentata? https://lnkd.in/dNdheMW8 Lo scopriamo leggendo l'articolo prodotto prodotto dalla Redazione dell'Associazione #AlumniSSC!
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Quando si dice "toccarla piano"... Oggi ho iniziato il mio corso di "Comunicazione d'impresa" e l'ho fatto come piace a me, ossia cercando di creare un patto coi ragazzi che decideranno di frequentare le lezioni. Così, ho presentato la "Legge dei due piedi", una delle basi delle metodologie partecipative di cui avremo modo di parlare. In sintesi, è un invito audace alla #partecipazione consapevole che suona più o meno così: "Se sei qui, che sia perché stai ricevendo e portando valore. Usa i tuoi piedi per andare dove puoi davvero crescere e contribuire. Altrimenti, è meglio che tu vada altrove e non sprechi il tuo tempo prezioso." Fare un corso a ragazzi dell'università non significa solo trasferire nozioni ma anche contribuire a responsabilizzare ciascuno sul proprio #sviluppo. Così, scegliere consapevolmente come impiegare il proprio tempo e le proprie energie e spendersi attivamente per ciò che si costruisce insieme è mettere intenzione e #protagonismo nella propria vita. Ammetto che è una sfida anche per me, perché non è per niente scontato riuscire a fare la differenza. Ma qui viene il bello! #Unicatt #ComunicazioneDImpresa #LeggeDeiDuePiedi
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Poesia stupenda che non rispecchia la scuola di oggi, ma rispecchia alcune realtà che vogliono davvero il bene dei nostri figli♥️ Studiate. Per amore del sapere, mai per i voti. Perché sapere aiuta a essere. E sapere tanto aiuta a essere tanto. Studiate. Perché la cultura rende liberi e niente vale più della libertà. Studiate. Perché siamo le parole che conosciamo, perché il pensiero crea la realtà. Studiate. Perché non conoscerete mai la noia se amerete un libro, un paesaggio, un quadro o la settimana enigmistica. Studiate. Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli. Studiate la storia, perché il passato illumina il presente. Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento. Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative. Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle. Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso. Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali. Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa. Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio. Studiate la musica, l’arte e la poesia. Perché la bellezza è emozione e terapia. Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime. Studiate. Perché quando smetti di imparare smetti di vivere. Studiate ció che vi piace ma anche ció che ora vi sembra inutile. Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso. Studiate. Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni. Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere! Studiate. Senza temere di dimenticare qualcosa. Perché i buchi di memoria servono a fare spazio. Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi. -- Francesco De Sanctis
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Studiate. Per amore del sapere, mai per i voti. Perché sapere aiuta a essere. E sapere tanto aiuta a essere tanto. Studiate. Perché la cultura rende liberi e niente vale più della libertà. Studiate. Perché siamo le parole che conosciamo, perché il pensiero crea la realtà. Studiate. Perché non conoscerete mai la noia se amerete un libro, un paesaggio, un quadro o la settimana enigmistica. Studiate. Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli. Studiate la storia, perché il passato illumina il presente. Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento. Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative. Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle. Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso. Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali. Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa. Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio. Studiate la musica, l’arte e la poesia. Perché la bellezza è emozione e terapia. Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime. Studiate. Perché quando smetti di imparare smetti di vivere. Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile. Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso. Studiate. Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni. Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere! Studiate. Senza temere di dimenticare qualcosa. Perché i buchi di memoria servono a fare spazio. Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi. E oggi ne parlavo proprio con una mia amica alla veneranda età dei 45 quasi 46 ci siamo rese conto quanto sia bello studiare, formarsi.. e come di fatto sia il migliore investimento che possiamo regalarci.. studiare apre orizzonti nuovi , ti fa essere curiosa di sapere cosa c’è oltre la linea , o perché quella linea ha scelto di essere così come è .. lo fai non per prendere voti ma semplicemente per arricchire te stessa e saper donare un po’ di sapere magari per migliorare la vita di qualcuno.. buongiorno così 😜
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Studiare! Studiare! La bellezza del sapere...
A tutti i miei studenti del mondo un promemoria. MOMENTO SERIO Studiate. Per amore del sapere, mai per i voti. Perché sapere aiuta a essere. E sapere tanto aiuta a essere tanto. Studiate! Perché la cultura rende liberi e niente vale più della libertà. Studiate! Perché siamo le parole che conosciamo, perché il pensiero crea la realtà. Studiate! Perché non conoscerete mai la noia se amerete un libro, un paesaggio, un quadro o la settimana enigmistica. Studiate! Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli. Studiate la storia, perché il passato illumina il presente. Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento. Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative. Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle. Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso. Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali. Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa. Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio. Studiate la musica, l’arte e la poesia! Perché la bellezza è emozione e terapia. Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime. Studiate! Perché quando smetti di imparare smetti di vivere. Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile. Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso. Studiate! Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni. Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere! Studiate! Senza temere di dimenticare qualcosa. Perché i buchi di memoria servono a fare spazio. Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi. Flavio De Bernardinis (Roma, 1957)
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Ben oltre l'utilità. Oggi, nell’era dell’utilitarismo, è sempre più comune sentire dire che i percorsi accademici "non sono utili". Eppure, ridurre la vita e l’educazione al solo criterio dell’utilità significa ignorare ciò che rende l’esperienza umana davvero significativa. Sono fermamente convinto che la bellezza di una vita non si misuri mai solo sulla base di ciò che è pratico o redditizio. L’università, ad esempio, ti educa non solo attraverso l’apprendimento di concetti, ma ti insegna ad accettare la sfida, il sacrificio e la rinuncia per raggiungere micro obiettivi che, attenzione, non sono gli esami. Quel tempo da dedicare 'principalmente' allo studio ti porta, in una fase della vita votata alla spensieratezza, ad astenerti da tutto ciò che, pur bello, non ti permette di avanzare verso il compimento di un fondamentale percorso. Ho vissuto questa realtà dalla prospettiva di un banco e ricordo bene le rinunce fatte, le notti in bianco e i tentativi estremi con i fedelissimi colleghi dell'ultima ora. Ma ricordo soprattutto il fascino delle scoperte, quando arrivavamo a certe verità insieme, con la stessa sete di capire. Oggi, quando mi trovo dall'altra parte, cerco di trasmettere ai miei ragazzi proprio quel valore: non solo il sacrificio, ma la meraviglia di una mente che si apre, in compagnia di chi condivide lo stesso cammino. La scuola non è solo una tappa obbligata, è un’esperienza che apre la mente, espande la visione del mondo e ti prepara ad affrontare le complessità della vita. Bisogna smettere di misurare il valore della nostra vita con il metro dell’utilità e ripristinare quello della conoscenza che soddisfa la parte più profonda dell’essere umano: il pensiero e la visione del mondo.
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A tutti i miei studenti del mondo un promemoria. MOMENTO SERIO Studiate. Per amore del sapere, mai per i voti. Perché sapere aiuta a essere. E sapere tanto aiuta a essere tanto. Studiate! Perché la cultura rende liberi e niente vale più della libertà. Studiate! Perché siamo le parole che conosciamo, perché il pensiero crea la realtà. Studiate! Perché non conoscerete mai la noia se amerete un libro, un paesaggio, un quadro o la settimana enigmistica. Studiate! Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli. Studiate la storia, perché il passato illumina il presente. Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento. Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative. Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle. Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso. Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali. Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa. Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio. Studiate la musica, l’arte e la poesia! Perché la bellezza è emozione e terapia. Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime. Studiate! Perché quando smetti di imparare smetti di vivere. Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile. Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso. Studiate! Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni. Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere! Studiate! Senza temere di dimenticare qualcosa. Perché i buchi di memoria servono a fare spazio. Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi. Flavio De Bernardinis (Roma, 1957)
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Come disse Abraham Maslow nel suo -Motivazione e personalità-: "Così come uno scoiattolo ha il diritto di essere uno scoiattolo, un uomo ha il diritto di essere uomo e per questo, deve autorealizzarsi" . L'autorealizzazione consiste nell'espressione delle proprie massime potenzialità ed è di indubbia verità il fatto che alcune decisioni da noi prese ci avvicineranno o allontaneranno da questo obiettivo. Sicuramente la scelta della propria carriera o ancor prima del proprio percorso accademico è una decisione fondamentale in questo contesto. Io e il mio collega Abdur abbiamo, per il nostro corso di International Marketing cercato di trovare una soluzione al problema dell'insoddisfazione nella scelta del proprio percorso accademico, più nello specifico ci siamo chiesti se l'AI possa aiutare gli individui a prendere decisioni migliori (in questo caso nel proprio orientamento accademico), o in altre parole: "Può l'AI aiutare uno studente (consumatore) a scegliere il corso (prodotto\servizio) più adatto alla massimizzazione del proprio benessere?". La risposta alla nostra domanda è positiva: sì, si può creare questo tipo di AI e il suo valore è altissimo. Dobbiamo ringraziare Joule, Laura Sposato nello specifico per l'intervista che ci ha concesso e per gli spunti che ci ha lasciato. Il problema che io e il mio collega abbiamo scelto è stato particolarmente stimolante e offre terreno fertile per ulteriori sviluppi sul tema. Questo post è più che altro un "ricordo" digitale, ricordo di un lavoro creato a quattro mani con un collega con la C maiuscola, è stato un vero piacere se non privilegio condividere l'aula e lavorare assieme ad Abdur Rehman Iqbal, le conversazioni avute sono state l'una più stimolante dell'altra, una mente fresca e interessante che ha dato un contributo fondamentale al nostro lavoro.
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𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐠𝐚𝐫𝐞 𝐥'𝐢𝐧𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐨: 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐢𝐥𝐨𝐬𝐨𝐟𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 La vera essenza dell'educazione dovrebbe non solo trasmettere conoscenza, ma innescare il desiderio profondo di interrogare la realtà che ci circonda. Insegnare non significa riempire un vaso, ma piuttosto accendere un fuoco, come suggerisce Montaigne negli Essais. E che fuoco può essere più ardente dell’interrogativo filosofico? Il fuoco del desiderio che mai si realizza pienamente e per questo brucia in eterno, quale processo infinito di evoluzione. Il fuoco del desiderio che fa muovere l’uomo, passo dopo passo, verso la realizzazione e la trascendenza del sé. Insegnare ai giovani a formulare domande, e a convivere serenamente con l'assenza di risposte, è un atto di profonda rilevanza filosofica. È un invito a esplorare l'ignoto piuttosto che circoscrivere il noto. È un richiamo a valutare il viaggio intellettuale in sé, piuttosto che la destinazione. Questo approccio non solo nutre la mente, ma anche l'anima, insegnando che la vita stessa è un tessuto di misteri spesso indecifrabili. La filosofia, quindi, non dovrebbe essere insegnata come una serie di dottrine cristallizzate, ma come un metodo, un approccio al pensiero che abilita l'individuo a navigare attraverso la complessità del reale. Questo metodo, il filosofare, è un invito a non accontentarsi delle superfici, ma a sondare le profondità. Il filosofare, quindi, invita all'umiltà intellettuale, al riconoscimento che non tutto ciò che conta può essere misurato o risolto, e che molte delle nostre più profonde domande rimarranno forse senza risposta. Questa apertura all'incertezza è fondamentale per sviluppare non solo una mente critica, ma anche un cuore aperto alle molteplici possibilità dell'esistenza. Educare alla capacità di porsi domande, di meravigliarsi, e di riflettere criticamente, è uno dei doni più grandi che possiamo offrire alle nuove generazioni. È un invito a vivere pienamente, esplorando con coraggio l'infinito paesaggio dell'umano interrogare . "Gli studenti non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere” Plutarco #meraviglia #domandare #educare #adolescenza #teencoaching #coaching
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IT La Mia Esperienza come Mentore: Superare la Dispersione Scolastica Alla fine dell'anno scolastico scorso, ho avuto l'opportunità di partecipare a un programma di mentoring rivolto a studenti con difficoltà a relazionarsi con i loro compagni. Questa esperienza è stata un viaggio arricchente sia per me che per gli studenti, e mi ha permesso di riflettere profondamente sul mio ruolo di educatore e di persona. Durante il programma, ho lavorato con un gruppo di studenti che mostravano carenze non solo a livello didattico, ma anche nelle loro abilità sociali. Queste difficoltà si manifestavano in problemi di interazione con i compagni e in una notevole timidezza che influiva sul loro rendimento scolastico e sul benessere emotivo. Esplorando la Mediocrità e la Timidezza Scolastica Durante le nostre sessioni, abbiamo affrontato temi importanti come la mediocrità e la timidezza scolastica. La mediocrità, in questo contesto, si riferiva alla mancanza di motivazione e ambizione per eccellere, spesso come meccanismo di difesa per evitare attenzioni negative. D'altro canto, la timidezza scolastica impediva agli studenti di esprimersi con sicurezza e di partecipare attivamente alle lezioni. Dinamiche di Gruppo e Attività Interattive Per aiutare questi studenti, ho implementato varie dinamiche di gruppo e attività interattive progettate per promuovere la fiducia e la collaborazione. Queste attività non solo miravano a migliorare le loro abilità sociali, ma anche a creare un ambiente sicuro in cui potessero esprimere i loro pensieri ed emozioni senza paura di essere giudicati. Risultati e Riflessi I risultati sono stati decisamente positivi. Gli studenti hanno iniziato a mostrare più apertura e a partecipare attivamente alle attività scolastiche. Il miglioramento delle loro abilità sociali ha avuto anche un impatto positivo sul loro rendimento accademico. Personalmente, questa esperienza mi ha permesso di comprendere meglio le esigenze emotive dei miei studenti e come un approccio più umano e comprensivo possa fare una grande differenza nel loro sviluppo. Essere mentore in questo programma mi ha dato una grande soddisfazione personale e professionale. Mi ha insegnato l'importanza dell'empatia e della pazienza nel processo educativo. Mi ha anche permesso di riflettere sui miei metodi di insegnamento e su come posso migliorare per sostenere meglio i miei studenti non solo dal punto di vista accademico, ma anche nel loro sviluppo personale. Quali strategie usi per aiutare gli studenti con difficoltà sociali? Condividi le tue idee nei commenti! #Mentoring #EducazioneInclusiva #SviluppoPersonale #Educatori
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