Giocatore atletico, dotato anche di ottimo gioco perimetrale e raggio di tiro
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L'obiettivo è quello di un immediato ritorno nel campionato di serie D
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non è utopia esiste un altro modo di affrontare le cose lo sport gli avversari le vittorie le sconfitte e sono orgoglioso di farne parte leggete l articolo Eagles Cividale. insieme
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Modica calcio: pronti a scrivere una nuova pagina di storia Rossoblu
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SAPERE COSA FARE, SAPER DECIDERE Sabato scorso con la mia squadra di calcio under 11 giocavo una partita che per una volta era alla nostra portata Io sono un mister molto diligente e quindi avevo controllato il campo degli avversari e mi ero accorto che era un campo molto grande Noi giochiamo a 7 e in questo campionato un po’ sgarrupato si incontra di tutto dal punto di vista ambientale: campi da 11 riadattati, campii lunghi e stretti che sarebbero più adatti al campionato di bocce, ecc. Per questo ho deciso di cambiare un po’ la disposizione dei ragazzi dando più forza alle fasce e più corsa al centro del campo In particolare ho inserito un difensore a centrocampo e ho spostato in attacco il nostro centrocampista più tecnico mettendo il nostro solito attaccante in fascia Pronti via, dominio assoluto. Gol quasi subito del difensore/centrocampista e tutto il primo tempo giocato nella loro tre quarti. Al riposo 1-0 per noi. Avversari non pervenuti Le decisioni prese si sono rivelate perfette Nel secondo tempo ho dovuto fare qualche rotazione per far giocare tutti (cosa che a questa età è per noi un imperativo). Ho quindi riportato la squadra nella sua struttura classica facendo uscire il difensore/centrocampista e arretrando a centrocampo quello che avevo messo in attacco (che è il nostro piccolo fuoriclasse) E purtroppo tutto è cambiato Abbiamo iniziato a subire e subire. Non era una questione di tasso tecnico ma proprio tattica: avevamo perso il centrocampo. E io me ne stavo li impalato incapace di intervenire Eh si perché poi pensandoci quello che dovevo fare era chiaro: dovevo togliere il nostro giocatore tecnicamente più forte e rimettere il difensore/ centrocampista. Una decisione logica e lucida E invece non l’ho fatto e alla fine abbiamo perso 3-2. È la differenza tra sapere cosa fare e saper decidere. Quando si hanno tempo e competenza si possono raccogliere le informazioni e sapere cosa fare. Ma nel durante, nell’immediatezza dell’evento occorre saper decidere che è una cosa diversa dal sapere cosa fare. Non c’è una decisione giusta se fatta nel momento sbagliato. Non basta essere lucidi. Serve anche essere freddi e risoluti. Serve avere il controllo delle emozioni, che sono quelle che spesso guidano il momento, e far prevalere la logica Chi non sa farlo, passa i giorni successivi nella depressione del “se avessi” e del “avrei dovuto” Chi sa farlo è un leader. E io purtroppo per i miei ragazzi non lo sono stato Tre punti buttati via per colpa del mister cattivo. Ci rifaremo e proverò a fare palestra di mente e di cuore per essere capace non solo di sapere cosa fare ma anche di saper decidere
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Saper fare vuol dire anche saper decidere? ⚽ Questo aneddoto riportato dall'esperto di transizione energetica - e allenatore di calcio under 11 - Luca Martignoni ci mostra come la competenza in sé non garantisca automaticamente anche la lucidità necessaria a fare quello che serve al momento giusto. 🎙 Hai mai visto succedere qualcosa del genere sul lavoro? Raccontacelo nei commenti.
SAPERE COSA FARE, SAPER DECIDERE Sabato scorso con la mia squadra di calcio under 11 giocavo una partita che per una volta era alla nostra portata Io sono un mister molto diligente e quindi avevo controllato il campo degli avversari e mi ero accorto che era un campo molto grande Noi giochiamo a 7 e in questo campionato un po’ sgarrupato si incontra di tutto dal punto di vista ambientale: campi da 11 riadattati, campii lunghi e stretti che sarebbero più adatti al campionato di bocce, ecc. Per questo ho deciso di cambiare un po’ la disposizione dei ragazzi dando più forza alle fasce e più corsa al centro del campo In particolare ho inserito un difensore a centrocampo e ho spostato in attacco il nostro centrocampista più tecnico mettendo il nostro solito attaccante in fascia Pronti via, dominio assoluto. Gol quasi subito del difensore/centrocampista e tutto il primo tempo giocato nella loro tre quarti. Al riposo 1-0 per noi. Avversari non pervenuti Le decisioni prese si sono rivelate perfette Nel secondo tempo ho dovuto fare qualche rotazione per far giocare tutti (cosa che a questa età è per noi un imperativo). Ho quindi riportato la squadra nella sua struttura classica facendo uscire il difensore/centrocampista e arretrando a centrocampo quello che avevo messo in attacco (che è il nostro piccolo fuoriclasse) E purtroppo tutto è cambiato Abbiamo iniziato a subire e subire. Non era una questione di tasso tecnico ma proprio tattica: avevamo perso il centrocampo. E io me ne stavo li impalato incapace di intervenire Eh si perché poi pensandoci quello che dovevo fare era chiaro: dovevo togliere il nostro giocatore tecnicamente più forte e rimettere il difensore/ centrocampista. Una decisione logica e lucida E invece non l’ho fatto e alla fine abbiamo perso 3-2. È la differenza tra sapere cosa fare e saper decidere. Quando si hanno tempo e competenza si possono raccogliere le informazioni e sapere cosa fare. Ma nel durante, nell’immediatezza dell’evento occorre saper decidere che è una cosa diversa dal sapere cosa fare. Non c’è una decisione giusta se fatta nel momento sbagliato. Non basta essere lucidi. Serve anche essere freddi e risoluti. Serve avere il controllo delle emozioni, che sono quelle che spesso guidano il momento, e far prevalere la logica Chi non sa farlo, passa i giorni successivi nella depressione del “se avessi” e del “avrei dovuto” Chi sa farlo è un leader. E io purtroppo per i miei ragazzi non lo sono stato Tre punti buttati via per colpa del mister cattivo. Ci rifaremo e proverò a fare palestra di mente e di cuore per essere capace non solo di sapere cosa fare ma anche di saper decidere
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➡IL TALENTO (SPESSO) PRESCINDE DALLA FISICITA': ALEKSANDER BORGENSEN⬅ Durante una delle mie battute in Norvegia, nel campionato U15, ho notato un talento tecnico e creativo che mi ha colpito molto del 2009, che gioca nel Rosenborg, ossia Alexander Borgensen. Mi ha affascinato dapprima la qualità tecnica nello stretto e la visione di gioco sia nel corto che nel lungo (con entrambi i piedi), ma poi mano a mano che vedevo le sue partite ho notato ulteriormente una intelligenza di gioco molto sottile, poichè i movimenti/smarcamenti e i processi decisionali sono talmente lucidi nel suo stile di gioco che quasi disturbano, giacchè sempre finalizzati per il gruppo squadra e lo sviluppo offensivo. Raramente ho visto un giocatore di questa fascia di età entrare così facilmente nei rating e nelle sequenze di gioco, eludendo con naturalezza la pressione con primi controlli orientati di alto lignaggio e manipolando la tecnica funzionalizzandola al collettivo. La bravura dei formatori - e degli osservatori/analisti - sta anche soprattutto nell'individuare il talento puro e cristallino prescindendo dalla struttura fisica, soprattutto per non disperdere il talento. Alexander infatti è alto poco meno di 1.60 mt. Ovviamente va tutto parametrato e contestualizzato al comparto norvegese, perchè i vari campionati nazionali giovanili non sono di alto livello e intensità, però questo aspetto non cambia la percezione e il concetto di fondo. ✅ Caratteristiche tecniche-tattiche: di piede sinistro naturale con cui controlla orientando con una notevole morbidezza e sensibilità, utilizza anche il piede destro con disinvoltura sia nelle ricezioni dinamiche che nei key pass, cambia passo con esplosività, eccellente nel dominio in spazi ristretti, specialista del dribbling con destrezza fine, taglia tra le linee in conduzione, formidabili le doti di rifinitura/verticalizzazione corta e lunga, cambia gioco con precisione, esegue filtranti o passanti radenti nello spazio, molto buone le abilità balistiche con il sinistro anche dalla lunga distanza; lucido nelle scelte, fluido nei tempi di gioco, un pò fragile nei duelli fisici ma compensa conl'astuzia. Impiegato da trequartista esterno ibrido nei mezzi spazi di destra a piede invertito, nonchè da mezzapunta/enganche a sostegno in sistemi strutturali 4-2-3-1 o 4-3-3. ➖ Nome completo: Aleksander Borgersen ➖ Data di nascita: 24/6/2009 ➖ Altezza: 1.57/1.60 mt ➖ Piede naturale: sinistro ➖ Club: Rosenborg U15 ➖ Profilazione: trequartista "chance creator" e "one-to-one explorer". ➖ Attitudini: primaria di rifinitura e secondaria di finalizzazione. ➖ Partita: Rosenborg-Molde u15 del 6/4/2024 (maglia n. 10) ➖ Rating 2023/2024 = 8,1: gol 0.66, assist 0.66, shots 2.3, shots on target 1.09, shots inside PA 1.75, take-ons 2.5/3.9, passes 33/44, passes accuracy 74 %, key passes 2.5, passess forward 13.6/21, crosses 0.58/1.97, control under pressure 0.79, tackles 2.4/4.9, ground duels 0.44/0.80, 0.39/1.26, recoveries 5.6.
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Azione, Sviluppo di Progressione, 4v4. Campo diviso in due settori, un solo giocatore al centro del quadrato della squadra in possesso ha l'obiettivo di recuperare palla e trasmetterla ai compagni nel suo quadrato. Ogni 5 passaggi completati dalla squadra in possesso, si aggiunge un giocatore avversario con l'obiettivo della riconquista palla. Ogni volta che si riesce a "svuotare" il quadrato avversario si guadagna un punto. Se il giocatore in pressione riconquista palla, può anche scegliere di finalizzare nelle porticine, guadagnando un punto per ogni compagno all'interno del proprio quadrato. CP's: • Contropiede o Consolidamento? • Attraggo/Gioco alle spalle • Controllo e Trasmissione • Adattamento ai vari tipi di superiorità numerica (+1/+2/+3)
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Ecco il pagellone della 22a giornata di Serie A: vediamo insieme i club promossi e quelli bocciati di questo turno di campionato. #calciomercato #focus #SerieA #11contro11
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Il mio articolo per Virgilio Sport su uno degli allenatori più richiesti della Serie B 👇🏻 #calciomercato #calcio Social Media Soccer
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"Chi disse preferisco avere più fortuna che talento, percepì l'essenza della vita". Se la nuova Salernitana targata Breda abbia talento è ancora presto per dirlo, per via di giocatori inespressi o arrivati da poco. Un pizzico di fortuna la bersagliera l'ha avuta nell'ultima partita casalinga contro la Reggiana, perché la vittoria è arrivata al foto-finish, dove la scaltrezza più che la fortuna di Gian Marco Ferrari ha dato ai granata e sui piedi di Cerri (terzo gol in due partite) il match point. La citazione-incipit è tratta dal film Match Point (2005), capolavoro della filmografia alleniana. Il protagonista Chris (Jonathan Rhys Meyers), si ritrova in una diatriba amorosa, che lo porta al peccato più estremo. Tuttavia, il karma è psicologico più che pratico, perché una catena di eventi aiuta Chris ad uscire da una situazione spinosa (relativamente, perché lo sguardo finale perso nel vuoto è esemplificativo). Tale percezione la deve avere una squadra che ha il dannato bisogno di salvarsi, creando un mix di fortuna e talento, così da evitare la doppia-retrocessione. Serviva un centravanti che fosse finalizzatore, e Cerri si sta dimostrando all'altezza, seppur i dati non parlassero a suo favore. Vittoria episodica, di grinta, di orgoglio, quest'ultimo messo anche dalla Reggiana, andata in vantaggio in dieci uomini. Vittoria che deve dare giuste dosi di entusiasmo e razionalità, perché si deve lavorare per costruire una striscia positiva. La difesa subisce sempre gol, il centrocampo fatica - Amatucci non può portare la croce -, la coppia Cerri - Raimondo non sembra ben rodata. Breda dovrà dare il meglio di sé, mentre dovrà attivarsi Valentini in sede di mercato in uscita, dato che i giocatori in organico sono ben 36. Il primo match point è andato a buon fine, in una partita dove sarebbe stato poco anche il pareggio. Ora la Salernitana deve giocare il set successivo, cercando di percepire al meglio l'essenza della salvezza. Chissà se è una percezione positiva anche il ritorno dopo dieci mesi del patron Iervolino all'Arechi. Che sia stato un match point anche per l'intero programma societario? #salernitana #serieb #reggiana
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