👩🏫 Nessuna politica di contrasto alla povertà educativa può prescindere dal ruolo centrale degli insegnanti nella comunità educante. È anche dall’incontro con buoni insegnanti che dipende il percorso futuro di tante ragazze e ragazzi. ✍️ La continuità didattica degli insegnanti non sempre si realizza, per vari motivi. Dalla carenza di insegnanti in alcune materie e specializzazioni, alla maggiore mobilità che si riscontra nelle scuole svantaggiate o in quelle delle aree interne, la continuità didattica è in molti casi compromessa in scuole e territori svantaggiati. 📌 Leggi l'approfondimento nel report dell'Osservatorio Con i Bambini, curato da openpolis e #conibambini 👇 https://lnkd.in/ddX_ADC9 #insegnanti #bambini #didattica #conibambini
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35 pagine da leggere perché intrise di sapienza pedagogica e didattica
ADOLESCENTI IN CRISI CON LA SCUOLA 🔴 L’abbandono scolastico è un problema sociale ed educativo drammatico. Già don Milani lo diceva: “La #scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde”. In Italia sono oltre uno su 10 i giovani che "smettono di frequentare la scuola prima di conseguire un #diploma di istruzione secondaria o una qualifica di formazione professionale” (definizione di #abbandonoscolastico). Che fare? Come accompagnare adolescenti in crisi a «riprendere ad apprendere»? Nell’ultimo Animazione Sociale (nr. 372), un’équipe di professioniste/i offre le mappe pedagogiche e le indicazioni didattiche per affiancare ragazze e ragazzi per i quali la scuola è stata un’esperienza di malessere, conclusasi il più delle volte con una bocciatura, a riaprire i giochi con il loro processo di apprendimento. 35 pagine (una vera monografia) che rielaborano un’esperienza di anni: quella dei Centri di formazione professionale del CIOFS FP in Emilia-Romagna. Con la collaborazione di #pedagogisti e #psicologi, #insegnanti e #tutor di aula, #assistentisociali e #animatori, il modello di intervento descritto esplora dinamiche basilari per tutti i contesti educativi. Da leggere e diffondere. Per contrastare l’abbandono della scuola, ma prima ancora ogni rischio di abbandono degli/delle adolescenti. --- #Focus ~ pp. 61 / 96 🔴 𝗥𝗜𝗣𝗥𝗘𝗡𝗗𝗘𝗥𝗘 𝗔𝗗 𝗔𝗣𝗣𝗥𝗘𝗡𝗗𝗘𝗥𝗘 𝗖𝗢𝗡 𝗔𝗗𝗢𝗟𝗘𝗦𝗖𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗦𝗨𝗟𝗟’𝗢𝗥𝗟𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟’𝗔𝗕𝗕𝗔𝗡𝗗𝗢𝗡𝗢 𝗔𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶 𝗲 𝗺𝗲𝘁𝗼𝗱𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗹𝗹𝗲𝘀𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶. 𝗟’𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗜𝗢𝗙𝗦 𝗙𝗣 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 ♦ CON ADOLESCENTI DELL’ABBANDONO CI VUOLE UN COLLETTIVO DI ADULTI. Dieci scene di un lavoro didattico-educativo, di Silvia Biglietti ♦ UNA SCUOLA CHE SI LASCIA «USARE» DALLE/DAGLI ADOLESCENTI. Approcci psico-pedagogici in contesti educativi di frontiera, di Niccolò Gozzi, Sara Mariotti, Bianca Ventura ♦ NON LASCIARE SOLI I TUTOR D’AULA. La costruzione e il consolidamento di un’équipe pedagogica, di Angela Malandri ♦ IL SAPERE DEI CENTRI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE. Un patrimonio per tutti i mondi didattici ed educativi, di Michele Marmo --- 📪 SE DESIDERI RICEVERE il nr. 372/2024 di Animazione Sociale come primo numero del tuo abbonamento, abbonati ora: bit.ly/33CjSnJ ▶ PER ACQUISTARLO (8,50 euro, spese postali incluse) clicca qui: https://lnkd.in/dyVYEs6j --- 𝗟𝗔 𝗣𝗥𝗢𝗠𝗢𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗜 𝗔𝗚𝗢𝗦𝗧𝗢 🌻 Torna per questo mese la promozione "Un libro in regalo”. Abbonandoti alla rivista potrai scegliere un volume tra 11 titoli (scoprili nel primo commento qui sotto) essenziali per nutrire la ricerca e l’agire professionale di chi è operatore/trice sociale oggi. Ti ricordiamo che è possibile abbonarsi o fare acquisti con la #cartadeldocente. 👣 BUONI GIORNI D'ESTATE #AnimazioneSociale (𝘥𝘢𝘭 1971 𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪 𝘦 𝘦𝘥𝘶𝘤𝘢𝘵𝘪𝘷𝘦)
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L’annosa questione dei docenti di sostegno. Nell’arco di 15 anni il numero di alunni con disabilità iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado è quasi raddoppiato, passando dai circa 187.000 dell’anno scolastico 2007/2008 agli oltre 300.000 degli ultimi anni. Parallelamente si registra un incremento ancora più sostenuto dei docenti di sostegno. Tra il 2007/2008 e il 2023/2024 nelle sole scuole statali sono aumentati da 89.357 a 235.134 (+163,1%). Sono ormai un quarto di tutto il corpo docente (il 24,4%). Ma nell’ultimo anno scolastico il 58,0% era precario. Secondo una indagine del Censis, per il 53,3% dei dirigenti scolastici in molti casi i docenti di sostegno non hanno una preparazione adeguata. Per il 95,3% la formazione del docente di sostegno dovrebbe essere mirata almeno per alcune tipologie di disabilità. Vista la crescente presenza nelle scuole di studenti con bisogni educativi speciali (il 7,9% della popolazione studentesca), per il 98,7% dei presidi è necessaria una formazione specifica di tutto il corpo docente. #58Censis
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Secondo il 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, presentato il 6 dicembre dal Censis, il numero degli studenti con disabilità iscritti nelle scuole italiane è quasi raddoppiato, passando da circa 187.000 nell’anno scolastico 2007/2008 a oltre 300.000 negli anni recenti.
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Gli insegnanti hanno un ruolo centrale nella comunità educante e sono essenziali per contrastare la povertà educativa, poiché trascorrono molto tempo con i giovani, influenzandone direttamente il percorso di crescita e formazione. Un rapporto solido e duraturo con i docenti può stimolare curiosità, interessi e aspirazioni, specialmente per chi proviene da famiglie con minori risorse economiche o culturali. Tuttavia, la continuità didattica non sempre si realizza a causa di vari fattori, tra cui la carenza di insegnanti in alcune materie e una maggiore mobilità nelle scuole delle aree più svantaggiate o interne. Questo problema riguarda tutta Europa, dove i sistemi educativi stanno affrontando la crescente mancanza di insegnanti. In Italia, l'incidenza di docenti supplenti è più alta in alcune aree, ostacolando la stabilità necessaria per costruire un rapporto duraturo e costruttivo con gli studenti." Fonte https://lnkd.in/eSMcwT3i
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Negli ultimi anni il numero di insegnanti di sostegno (IdS) in Italia è cresciuto molto di più del numero di alunni con disabilità. Infatti, quasi un docente su quattro della scuola italiana è un IdS, con un aumento del 163% tra gli anni scolastici 2003/2004 e 2022/2023, quando hanno sfiorato i 218.000. Colpisce inoltre la marcata differenza nel numero di IdS per regione. Questi docenti sono infatti molto più numerosi al Centro (0,75 per alunno con disabilità) e al Sud (0,74) rispetto al Nord (0,63). In cima alla classifica c’è il Molise, con 1 insegnante per ogni studente con disabilità, e in fondo il Veneto, con un 1 insegnante ogni 2 studenti. Tuttavia, se i numeri sono alti, la qualità sembra scarseggiare: quasi il 30% degli IdS non ha frequentato il relativo corso di specializzazione e il 59% è precario. Nei Paesi esteri con sistemi simili al nostro, le figure analoghe sono molto meno numerose. Forse converrebbe avere meno IdS ma più qualificati, stabili e coordinati con gli altri docenti, per garantire un’inclusione più efficace. 🔎 Per approfondire leggi la nostra nota: https://bit.ly/OCPI_IdS #OCPI #Scuola #Italia #Docenti #Insegnanti #Sostegno #Istruzione
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Il nostro post sul problema ai tagli alll’educazione giovanile, ha spinto ad una analisi differenziale tra dispersione scolastica e povertà educativa che supera la semplice sovrapposizione semantica spesso riscontrata nel dibattito pubblico. La dispersione scolastica rappresenta un fenomeno quantificabile e misurabile, identificabile nell'interruzione formale del percorso di studi. Si manifesta attraverso indicatori oggettivi come l'abbandono, la frequenza irregolare e la ripetenza. È un outcome comportamentale che segnala la rottura del patto educativo istituzionale. La povertà educativa, invece, costituisce un costrutto multidimensionale più complesso che interseca aspetti cognitivi, emotivi e socio-relazionali. Include la deprivazione delle opportunità di apprendimento, di sperimentazione delle proprie capacità, di sviluppo delle competenze socio-emotive e di costruzione di capitale culturale. L'errore metodologico di utilizzarli come sinonimi porta a tre criticità fondamentali: 1. Rischio diagnostico: focalizzarsi solo sull'abbandono scolastico può portare a sottostimare situazioni di grave povertà educativa in studenti che, pur frequentando regolarmente, vivono una profonda deprivazione di stimoli e opportunità di sviluppo. 2. Distorsione nell'intervento: programmare azioni basate solo sul contrasto alla dispersione può generare interventi superficiali che non incidono sulle cause profonde della povertà educativa (capitale culturale familiare, qualità delle relazioni educative, accesso a esperienze formative). 3. Bias valutativo: misurare il successo degli interventi solo attraverso indicatori di frequenza scolastica, senza considerare lo sviluppo olistico delle competenze per la vita, produce una visione parziale dell'efficacia delle azioni intraprese. La consapevolezza di questa distinzione per noi del Carro è cruciale per sviluppare interventi evidence-based che agiscano simultaneamente su entrambi i fronti, riconoscendone le specificità ma anche le interconnessioni.
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La socializzazione all’ interno e all’esterno del contesto scolastico. La socializzazione primaria avviene nel contesto familiare, in cui i genitori infondono valori , regole e autostima al fanciullo così da poter avere un ruolo attivo all’ interno della società. La socializzazione secondaria avviene con il gruppo dei pari, ovvero con i coetanei e con il gruppo di appartenenza, l’insegnante deve essere bravo nel creare cooperazione attraverso giochi che permettono la conoscenza dell’ altro. Un esempio è Palla nome : dove i bambini tirano la palla al proprio compagno dicendo il proprio nome e in questo modo s’ inizia una socializzazione. Molto importante nella Scuola Primaria , ma ciò si perde nella Scuola secondaria perché c’è competizione e conflittualità. Di Ilaria Morelli.📖📚
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[Sostegno, #allarme dei pedagogisti: «La nuova legge è un condono, così diminuisce la qualità degli insegnanti»] 📌Un allarme è stato oggi, segnalato nelle pagine del Corriere della Sera, dalla Presidente della SIPeS - Società Italiana di Pedagogia Speciale prof. ssa Catia Giaconi, Prorettrice vicaria dell'Università di Macerata "Vi scrivo in qualità di Presidente della Società Italiana di Pedagogia Speciale, la SIPeS, a nome di tante colleghe e colleghi che si occupano di inclusione scolastica e dirigono i Corsi di Specializzazione per il sostegno didattico, a proposito del decreto-legge n.71/2024, di cui è stato approvato alla Camera, il testo di conversione in legge. È nostra cura evidenziare una serie di perplessità e preoccupazioni che vorremmo fossero note a tutti i cittadini del nostro Paese – il primo al mondo ad aver aperto la strada dell’#inclusione scolastica per le persone con disabilità. Le norme del DL 71/2024 (in particolare gli articoli 6 e 7) producono sostanzialmente due effetti nel mondo dell’inclusione scolastica: a) vengono ridotti a meno della metà i percorsi di studio per diventare insegnante di sostegno, ai docenti precari con almeno tre anni di servizio; b) i titoli conseguiti all’estero saranno sostanzialmente riconosciuti con un percorso abbreviato che, nella versione iniziale era fissato in soli 10CFU. 📥 Continua su: https://lnkd.in/ewSy8AGq #inclusionepertuttiediciacuno #inclusioneimpresacollettiva #qualitàprofessionale #FormazioneProfessionale #scuola #docenti #docentedisostegno #pedagogiaspeciale #pedagogista
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Nel corso degli ultimi decenni, il numero di insegnanti nella scuola pubblica italiana è sensibilmente aumentato. Escluso infatti il periodo compreso tra gli anni Novanta e i primi anni Dieci di questo secolo, il personale docente delle scuole statali è continuamente cresciuto. Se nel 1960 gli insegnanti erano 335.000, nell’ultimo anno scolastico per cui i dati sono disponibili (2022/2023) il dato era di 945.000 unità (+182%). Questo aumento, insieme alla riduzione della popolazione studentesca, ha fatto sì che l’Italia si collocasse al di sotto sia della media OCSE che della media UE per numero di studenti ogni insegnante. Sessant’anni fa, nelle scuole statali italiane lavoravano circa 6 insegnanti ogni 100 studenti; oggi, questo valore è salito oltre i 13 insegnanti. In particolare, negli ultimi anni l’aumento è stato molto marcato per gli insegnanti di sostegno (+80,5% rispetto all’anno scolastico 2014/2015) e il numero di studenti con disabilità per insegnante di sostegno è sceso ormai sotto la soglia fissata come obiettivo nel 2007. Tuttavia, questa categoria risente di una maggior precarietà e di un’insufficiente formazione specifica. 🔎 Per approfondire leggi la nostra nota: https://bit.ly/3RzfY4V #OCPI #Scuola #PA #Insegnanti #Docenti #Personale #DipendentiPubblici #Studenti #Classi #ScuolaPubblica #Contratti #Precariato
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#istruzione #scuola #minori #disabilità #sostegnoscolastico Il caso pone in evidenza l'importanza di garantire a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro necessità, un adeguato supporto educativo, evidenziando le responsabilità delle istituzioni nell'assicurare un ambiente inclusivo e favorevole allo sviluppo di ciascun individuo.
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