📊 Nuova indagine sulle donne nella libera professione in Italia L’Osservatorio delle libere professioni ha analizzato il ruolo delle donne nel mondo professionale, portando alla luce aspetti che meritano attenzione: 👉 Le disuguaglianze di genere appaiono più marcate nelle libere professioni rispetto al lavoro dipendente. Questo suggerisce la necessità di rafforzare gli strumenti di supporto, in particolare quelli legati alla maternità. 👉 Per 4 professioniste su 5 la maternità rappresenta un ostacolo per la carriera. Un dato significativo che invita a riflettere su nuove politiche per favorire l’equilibrio tra vita familiare e professionale. 👉 Quasi la metà delle donne non si sente sufficientemente informata sugli strumenti di tutela disponibili. Un’indicazione importante per migliorare la comunicazione e facilitare l’accesso alle prestazioni. Il lavoro dell’Osservatorio è stato approfondito in un articolo a firma di Maria Carla De Cesari su Il Sole 24 Ore, offrendo ulteriori spunti di riflessione. 📥 Scarica l’indagine completa: https://lnkd.in/dq5vfd_r #ConfProfessioni #OsservatorioLibereProfessioni #DonneProfessioniste #ParitàDiGenere #CrescitaProfessionale #Maternità
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L’Osservatorio delle libere professioni della nostra Confederazione – Confprofessioni – ha pubblicato il Rapporto sulle donne nella libera professione in Italia. Il documento analizza la presenza e le differenze di genere nella libera professione in Italia, con dati rilevanti tra il 2009 e il 2023. Vengono approfonditi numeri, composizione demografica, redditi medi, impatti della genitorialità e disparità economiche tra professionisti e professioniste. Specificamente, emerge: Crescita dei professionisti: Dal 2009 al 2023, il numero di liberi professionisti è aumentato del 18,4%. Le donne hanno contribuito per il 49% all’incremento, mentre gli uomini solo per il 6,5%. Gap di genere nei redditi: Le donne libere professioniste guadagnano mediamente il 54% rispetto agli uomini, con variazioni significative a seconda delle regioni, età e settori. Impatto della maternità: Quattro donne su cinque percepiscono la maternità come un ostacolo per la carriera, e molte lamentano l’inadeguatezza delle misure di sostegno. Differenze settoriali e territoriali: La presenza femminile varia da settore a settore, con il picco nella sanità (51,9%) e valori minimi nell’area tecnica (22-24%). Leggi il Rapporto completo: https://lnkd.in/dkksmhra
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Sono ancora tante le difficolta che incontrano le donne nel complesso equilibrio tra l’affermazione professionale e la organizzazione familiare. Se ne è discusso in occasione del convegno ‘L’equilibrio spezzato. Le donne e la difficile conciliazione lavoro-famiglia’ promosso dal Comitato Unico di Garanzia dell’Ateneo con la sua presidente, prof. Maria Ferrara, con il supporto della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Consigliera di Parità della Regione Campania, dott. Domenica Lomazzo e la moderazione di Fiorella Anzano Segregazione verticale, dimissioni dal lavoro per maternità, gender pay gap tra gli argomenti in discussione, analizzati grazie ai dati forniti dall’ Ispettorato Nazionale del Lavoro, dai quali emerge un panorama purtroppo ancora molto penalizzante per la donna, soprattutto nel mezzogiorno.
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12 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 2024 – 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐦𝐦𝐚 💐 In un contesto in cui la parità di opportunità e retribuzione sul posto di lavoro rimane una sfida, vogliamo prenderci un momento per riconoscere il valore inestimabile di tutte le mamme. Sono esempi di resilienza, forza e sacrificio che ispirano non solo le generazioni future, ma anche i nostri ambienti di lavoro. Purtroppo però lo scenario che ci si presenta ogni giorno è quello fotografato dal Servizio Studi della Camera. Mentre il tasso medio di occupazione femminile in Europa si attesta al 69,3%, 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐢𝐥 55% 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐢 20 𝐞 𝐢 64 𝐚𝐧𝐧𝐢 è 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐫𝐢𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨. Questo divario mette in evidenza le sfide, specialmente per le donne, nel conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari. Per il 52% di queste, la decisione di abbandonare il lavoro è legata alla necessità di gestire meglio il tempo tra casa e lavoro, contribuendo così a un divario retributivo del 17,5% tra i sessi, che aumenta al 34% per le madri. La maternità rappresenta ancora una delle principali cause di uscita dal mercato del lavoro femminile, poiché il peso della cura familiare ricade principalmente sulle donne. Oggi, nel celebrare le 𝐦𝐚𝐦𝐦𝐞, ci impegniamo a creare ambienti di lavoro più inclusivi e favorevoli alla genitorialità e implementare politiche di maternità e paternità che consentano alle mamme e ai papà di bilanciare il lavoro con le responsabilità familiari, assicurandoci di promuovere la parità di opportunità e di sostenere le donne nei loro percorsi di crescita professionali. 𝐂𝐨𝐧 𝐥'𝐚𝐮𝐠𝐮𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐧𝐧𝐨, 𝐁𝐮𝐨𝐧𝐚 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐦𝐦𝐚 💐❤️
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Ancora oggi la cura dei figli e della famiglia è spesso un compito che pesa esclusivamente sulle spalle delle donne, al punto tale da costringere molte a ridurre l’orario lavorativo o ad abbandonare del tutto la propria carriera. Per le donne, infatti, la difficoltà a conciliare famiglia e lavoro è la principale motivazione di dimissioni che l’Ispettorato nazionale del lavoro ha registrato nell’ultimo anno. La stessa cosa non avviene, invece, per gli uomini, che si dimettono per lo più per cambiare lavoro. Tutto ciò, quindi, si riflette sui dati dell’occupazione in Italia e, tra l’altro, il nostro Paese è tra quelli dell’Unione europea ad aver registrato un gap evidente: secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, nel 2022 solo il 48% delle donne italiane tra i 15 e i 72 anni aveva un’occupazione, l’11% in meno rispetto alla media europea (59,6%). Questo significa che sulla base di questi dati, se il livello di partecipazione delle donne in Italia salisse al pari di quello europeo avremmo 2,3 milioni di occupate in più. Sostenere l’indipendenza economica delle donne è fondamentale, così come fare in modo che anche gli uomini siano sempre più partecipi nella cura dei figli: è una questione di pari opportunità ma anche di supporto alla natalità, in continua decrescita. Ma non solo: è importante cambiare la visione della donna come unica responsabile della casa e dei figli e garantire che gli stessi stipendi e le stesse responsabilità che vengono ora concessi agli uomini.
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Le infinite sfide che le donne in Italia devono affrontare sul lavoro In occasione della Festa della mamma diffondiamo alcuni dati sulla maternità in Italia nel 2024 rilevati da una recente ricerca realizzata da Save the Children. Dai dati rilevati, emergono le sfide infinite che le donne in Italia devono affrontate sul lavoro a causa dello sbilanciamento tra carichi di cura e vita professionale, i sistemi di sostegno alla genitorialità nel nostro confrontato con quello di altri Paesi europei, le difficoltà di accesso al mondo del lavoro solo perché “mamme” e il divario tra le regioni più o meno “mother friendly” nella classifica elaborata in dall’ISTAT. Secondo il rapporto “Le Equilibriste - La maternità in Italia 2024” nel nostro paese il tasso di occupazione femminile, per l’età 15-64 anni, è stato del 52,5% nel 2023, valore più basso della media dell'Unione Europea che si attesta al 65,8%. Per le donne, il tema del bilanciamento tra lavoro e famiglia rimane critico per chi nella propria famiglia svolge un lavoro di cura non retribuito. Il gender gap tra il tasso di occupazione degli uomini e delle donne in Italia, nello stesso anno, era di 17,9 punti percentuali, ben più marcata rispetto alle differenze osservate a livello EU27 (9,4 punti percentuali) e seconda, di pochissimo, solo alla Grecia, dove la differenza è di 18 punti percentuali. Ne conseguono le note penalizzazioni delle madri nel mercato del lavoro e gli squilibri di genere che ancora attraversano il nostro Paese.
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👩👧 Lavoro e maternità: un equilibrio possibile In un mondo professionale che corre veloce, spesso si sente parlare di come le donne debbano scegliere tra carriera e famiglia. Noi commercialisti dello Studio Associato Cressoni Ghizzi Zeni, crediamo fermamente che questa non debba essere una scelta obbligata. Una squadra al femminile, una forza unica Dal 1991 lavoriamo con un gruppo composto unicamente da collaboratrici femminili, attualmente sono 18, sostenendo il loro percorso professionale e accompagnandole nei momenti più belli e delicati della loro vita, come la nascita dei figli. Il nostro approccio: flessibilità e supporto Abbiamo imparato che la chiave per conciliare maternità e lavoro risiede in un'organizzazione elastica e attenta ai bisogni reali delle persone: Orari personalizzati per gestire meglio le priorità familiari. Lavoro agile per garantire continuità professionale senza sacrificare momenti importanti della vita privata. Ascolto e comprensione per trovare insieme soluzioni che funzionino. La maternità non è una pausa, è un'evoluzione Essere madri arricchisce non solo la vita personale, ma anche quella lavorativa: sviluppa competenze come la gestione del tempo, la resilienza e la capacità di problem-solving. Crediamo che le aziende abbiano tutto da guadagnare nel sostenere le mamme lavoratrici. 💡 Il nostro messaggio? La vera parità di genere si costruisce giorno per giorno, con scelte organizzative che mettono le persone al centro. ✨ A tutte le donne che si trovano a bilanciare carriera e famiglia: il vostro valore è inestimabile. E a tutte le aziende: fate in modo che le vostre persone non debbano mai scegliere tra chi sono e chi vogliono essere. Link https://lnkd.in/dvFJCVBj #ParitàDiGenere #LavoroEFamiglia #Inclusione #FlessibilitàLavorativa #DonneAlLavoro #EquilibrioVitaLavoro #MaternitàConciliazione #StudioCommercialisti #ProfessionistiConPassione #TalentoFemminile
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Sai cos'è la #motherhoodpenalty ? ℹUn fenomeno che contribuisce a perpetuare il divario salariale tra donne con figli e donne senza figli, rendendo difficile per le madri mantenere l’indipendenza economica e la presenza sul mercato del lavoro. Un fenomeno che cresce al variare delle condizioni economiche e dei servizi offerti dalle Regioni (il 62,6% delle madri con lavoro non retribuito si trovano nel Mezzogiorno, il 35,8% al Centro, il 29,8% al Nord). 📣La maternità non è un buco sul curriculum (Taryn Di Ventura) e perché non lo diventi il cambiamento deve essere culturale prima che strutturale. Le speranze per questo cambiamento ci sono, ma lo sforzo deve essere congiunto: Istituzioni, aziende, scuole, genitori, Governo, ognuno è chiamato a fare la sua parte. ❤ In occasione della #festadellamamma, che si celebrerà il 12 maggio 2024, abbiamo lanciato una #infografica su donne, lavoro e gender gap analizzando le disparità di genere proprie del mondo professionale e l’impatto della #maternità sulla vita lavorativa di mamme e neomamme. 📍 Link alla nostra ricerca: https://lnkd.in/d4SecTWk #unicusano #universitylife #gendergap #infografica #mothersday
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L'Italia, a quanto pare, non è un Paese per mamme. Lo dicono i numeri dell'ultimo Rapporto «Le Equilibriste - La maternità in Italia 2024» di Save the Children, pubblicati oggi su Repubblica.it: "In Italia una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre e il 72,8% delle convalide delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne. (...) Se il rinvio della maternità e la bassa fecondità sono frutto di numerose concause, i dati rivelano che più aumenta la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, più aumenta il tasso di fecondità. Un elemento da tenere in debita considerazione, in un mercato del lavoro che sconta ancora un gap di genere fortissimo." Clicca per leggere l'articolo completo: https://lnkd.in/dNUyA2ZN
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“Secondo i dati Eurostat in Italia nel 96% dei casi sono le donne a lasciare il lavoro per accudire i propri figli, percentuale tra le più alte dell'Unione Europea. Nel nostro Paese ancora oggi gran parte del lavoro di cura ricade sulle donne. In 9 casi su 10 la gestione dei figli è in mano alle donne. La decisione di lasciare il lavoro è determinata per il 52% dei casi da esigenze di conciliazione tra vita professionale e personale e per il 19% da considerazioni economiche. E questo porta le neo-mamme a lasciare il lavoro in 1 caso su 5, creando un gap di occupazione tra donne che non hanno figli, occupate per il 76,6%, e donne che hanno figli, occupate per il 55,5%. L'impossibilità di conciliare vita professionale e personale per le donne italiane è uno dei fattori chiave che porta il nostro Paese ad avere, secondo gli ultimi dati Eurostat, un'occupazione femminile media pari al 55%, contro la media europea del 69,3%. Ci confermiamo come il Paese UE in cui l'occupazione femminile è più bassa.” Lo scorso 24 aprile la FLP - Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche, rappresentata da Marco Carlomagno e Roberto Cefalo, ha partecipato a un’audizione alla XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei deputati, riguardante le proposte di legge C. 142 Fratoianni, C. 1000 Conte e C. 1505 Scotto, recanti disposizioni per favorire la riduzione dell’orario di lavoro. Hanno discusso su: #lavoro, #riduzioneorario, #settimana4giorni, #lavoroagile, #smartworking, #produttività, #PA, #qualitàservizi, #benessereorganizzativo, #conciliazionevitalavoro, #famiglia, #genitorialità, #intelligenzaartificiale, #gendergap, #giovani, #donne, #lavoratoriover50. Il link agli interventi della FLP https://lnkd.in/djQ6wHvn Il link all’intera audizione https://lnkd.in/dG5tUS_R E’ possibile consultare a questo link della Camera dei deputati: https://lnkd.in/dtE2rKT6 la memoria scritta che la FLP ha presentato nel corso dell’audizione. #flpnews Seguimi su LinkedIn: https://lnkd.in/dgUYdM5s.
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📣 #𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗼, 𝗥𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗣𝗹𝘂𝘀 𝗱𝗲𝗹𝗹’#𝗜𝗡𝗔𝗣𝗣: 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝘁𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝘀𝘂 𝗱𝗶𝗲𝗰𝗶 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗼𝘀𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝗿𝗿𝗶𝗲𝗿𝗮. Vale per il 39,6% delle donne senza figli (tra i 18 e i 49 anni) contro il 27,4% degli uomini. Abbassando la fascia di età la preoccupazione aumenta: una donna su due (il 49,9%) tra i 18 e i 24 anni considera il diventare madre uno svantaggio per il lavoro. Il comunicato stampa sottolinea quanto emerge nel Rapporto 2023, basato sui dati della decima edizione dell’Indagine #INAPPplus condotta su un campione di 45mila individui. “Le scelte familiari, strettamente legate al declino demografico, rappresentano una delle fragilità strutturali del nostro Paese. Ritengo fondamentale superare la contrapposizione tra maternità e lavoro attraverso politiche integrate che rafforzino il mercato del lavoro, i servizi e il sistema di welfare, sostenendo al contempo la genitorialità e la cura delle persone. La nuova Indagine Plus sarà un’occasione preziosa per approfondire questi temi”, afferma il presidente Natale Forlani. #DaLeggere 📖 https://bit.ly/4f3Sspk #PNGiovaniDonneLavoro #mercatodellavoro
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