Ho avuto modo recentemente di fare parte della giuria del #PEF2024 (il premio per l'eccellenza nella formazione dell’ #AIF), dove ho avuto modo di conoscere iniziative di formazione di grandissimo valore e in molti casi portatrici di una certa innovazione, sempre frutto di un design che fa attenzione all’esperienzialità.
L’occasione mi ha fatto pensare alla condizione della formazione in Italia perché:
1) la stragrande maggioranza dei progetti, per non dire tutti, erano comunicati mediante le presentazioni macro dei loro progetti ovvero quanto il cliente aveva visionato per l'acquisto.
2) era quasi sempre molto difficile comprendere che cosa accadeva veramente: quali erano i reali processi, quali erano le azioni che compiva il formatore e le azioni che compivano i discenti.
3) quanto sopra non ha messo a disagio nessuno dei miei colleghi giurati, in gran parte responsabili della formazione di importanti aziende.
4) in nessun caso si parlava di kpi e di criteri di successo se non, in alcuni progetti, del fatto che le edizioni erano state ripetute e il progetto replicato; tutti dichiaravano grande apprezzamento da parte dei partecipanti - di regola, immagino, rilevato mediante questionari di gradimento.
5) mi ha sorpreso, e mi sono un poco dispiaciuto, non avere visto, magari per mio limite di comprensione, progetti basati su attività di #projectworking e #projectcoaching, così come di missioni o #assignement di gruppo o individuali, magari tesi a raggiungere risultati aziendali – metodologie che a mio parere sono il futuro della formazione.
6) nel complesso il tutto mi dava l'impressione di un linguaggio condiviso tra le parti ma sostanzialmente astratto, generico e poco "parlante".
Non che la cosa mi stupisca: sono stato da un lato e dall'altro della barricata e sono stato spesso complice di questo gioco delle parti in cui si usa il “latinorum” e poco, a mio parere, ci si intende.
Che dire? Mi viene in mente che, saranno ormai almeno dieci anni, in un'epica sessione di lavoro nel gruppo di AIDP - Associazione Italiana per la Direzione del Personale fondato da Ezio Nardini e dal nome #Panta #Rei, alessandro de buck e Alberto Ganna utilizzarono per mostrare la situazione della formazione in Italia lo sketch del #Sarchiapone di Walter Chiari: nella metafora, l’agenzia di formazione e il responsabile della formazione aziendale parlano di un “qualcosa” (il Sarchiapone) che nessuno dei due sa cosa sia e, alla fine, la linea se ne va delusa per mancanza di #SoWath.
Secondo me siamo ancora lì – per lo meno in parte. Che fare? Io qualche idea ce l’ho, e qualche volta le ho anche messe in pratica, ma vorrei sapere le vostre.
Sia chiaro: il #PEF va benissimo ! Un grande grazie alla responsabile del premio Emanuela Truzzi, a Marco Vigini, presidente area Organizzazione Risorse Umane, e alle colleghe giurate Daniela Cevenini, Stefania Appino , Roberta Nadalutti e Giovanna Davoli .
🔵 #PEF #PremioEccellenzaFormazione
𝗦𝗲 𝘁𝗶 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗽𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗶 𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗮𝗻𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗲𝗿𝗶𝗺𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝗺𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲!
📅 Giovedì 27 giugno dalle 14.00
📌 Sermig - Arsenale della pace (P.za Borgo Dora, 61 a Torino)
🪙 Saranno riconosciuti 4 crediti formativi alle socie e soci AIF che presenzieranno alla premiazione
🎫 Per confermare la tua partecipazione invia un'email a premioaif@zip-progetti.it indicando la delegazione Aif di appartenenza!
🎙️ Responsabile del Premio: Emanuela Truzzi
Societe de distribution de produits Alimentaires chez Solar Coca-Cola
3 mesiBonne chance