Il progetto espositivo «Etruschi del Novecento» al Mart è la mostra della presenza degli Etruschi nella contemporaneità: non si tratta di un dialogo fra antico e moderno, ma della loro simultaneità nella dimensione dell'anticlassico.
Post di Fabrizio Vistoli
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La mia Rubrica D'Arte: Eccezionale veramente! L'arte contemporanea nelle carceri....
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Un capolavoro senza tempo: la Cappella degli Scrovegni di Padova Nel cuore di Padova, tra la quiete del centro storico, sorge un gioiello che racchiude l’essenza dell’arte medievale: la Cappella degli Scrovegni. Conosciuta come la “Cappella Azzurra” per il suo splendido cielo stellato, questo luogo è un viaggio nel tempo, un dialogo tra sacro e umano, tra luce e colore. Oggi, siamo orgogliosi di presentarvi un volume unico, dedicato interamente a questo capolavoro. Un’opera che non si limita a raccontare la storia della cappella, ma vi porta a toccare con mano la genialità di Giotto, il maestro che ha trasformato queste pareti in un racconto visivo senza precedenti. Un’esperienza visiva e tattile Il nostro volume è più di un libro: è un’esperienza. Stampato con le più avanzate tecniche tipografiche, ogni pagina cattura la profondità dei colori, la delicatezza delle pennellate, la perfezione prospettica che ha rivoluzionato la pittura occidentale. Le immagini ad alta risoluzione svelano dettagli che l’occhio umano potrebbe non cogliere nemmeno dal vivo, come le sfumature dorate e le espressioni vivide dei volti. La narrazione di Giotto: un viaggio emozionante Entrare nella Cappella degli Scrovegni significa immergersi in una storia straordinaria, che inizia con le scene della vita di Gioacchino e Anna e culmina nel Giudizio Universale. Questo volume racconta non solo la struttura narrativa degli affreschi, ma anche i simbolismi nascosti, le influenze culturali e il contesto storico che hanno dato vita a quest’opera. Un tributo all’arte e alla storia La Cappella degli Scrovegni è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un riconoscimento che sottolinea la sua importanza universale. Il nostro libro è il tributo perfetto per chiunque desideri avvicinarsi a questo capolavoro o approfondirne la conoscenza. Edizione limitata, esclusiva, irripetibile Questo volume è stato pensato per i veri amanti dell’arte e della bellezza. La tiratura limitata, la rilegatura di pregio e la scelta di materiali di altissima qualità rendono ogni copia un oggetto da collezione. Non un semplice libro, ma un pezzo unico che arricchirà ogni biblioteca o salotto. https://lnkd.in/d2GQjTmW
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Oggi su Avvenire ho intervistato Simone Verde, direttore delle Gallerie degli #Uffizi. È la prima ampia intervista a un quotidiano. Cosa sono oggi gli Uffizi? E cosa saranno? (Un grazie particolare a Anna Defrancesco)
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Marisa Settembrini e Patrizia Quadrelli in una scenica installazione fiorentina al Plus Florence, fra geometrie, moto e poesia. “Tutto si muove e ondeggia…”. E noi siamo qui con quel tutto. Partendo dagli scritti di Lucrezio sulle leggi della natura e sulla natura delle cose, sappiamo che il moto è principio che caratterizza ogni tipo di materia, da quella relativa allo spazio cosmico a quello dell’animo umano. In uno spazio al Plus Florence di Firenze ove alberga già il progetto “Scenari”, è ospitata la mostra “SPAZIO FORME E COLORI” con le installazioni delle artiste PATRIZIA QUADRELLI e MARISA SETTEMBRINI. L'esposizione da me curata è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali. Ecco quanto scrivo nel merito dell’installazione fiorentina delle artiste Settembrini e Quadrelli: “Continua il lavoro installativo delle artiste Patrizia Quadrelli e Marisa Settembrini, che avviene per cicli e affonda e ruota attorno alle geometrie del mondo, uno scandaglio che oggi afferra e mostra la simbologia della pioggia, innestando così il loro discorso creativo sui grandi temi ambientali capaci di sconvolgere i paesaggi del mondo. Sono ancora chiare le “novelle frammentazioni”, tracce innervate nelle propaggini dello spazialismo di Lucio Fontana e ancor più sulle disseminazioni di Pino Pinelli. Forme geometriche, costruzioni, accumulazioni, estensioni, inserzioni, un linguaggio analitico eppure complesso che osserviamo nel nostro quotidiano. Mi sovvengono due affermazioni di Giovanni Keplero (XVII sec.) che dicono: “Dove vi è natura, lì vi è geometria”, e ancora “La geometria è l'archetipo della bellezza del mondo”. Affermazioni chiare ed esplicite. Come sintomatica è l’affermazione di Paul Klee: “Tutta l’arte è un ricordo all’origine, è nell’oscurità, i suoi frammenti vivono sempre nell’artista.” Ecco l'articolo a mia firma Prof. Carlo Franza uscito su IL GIORNALE phttps://lnkd.in/exT2HzHN.
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- ARTE PER IL SABATO - "The Fourteen Stations" (XII Stazione) di Francesco Clemente (1981-1982) Tra gli artisti italiani della Transavanguardia più conosciuti, Clemente ha vissuto tra Italia, India e Stati Uniti, incorporando nelle sue opere molti elementi di queste culture. Con il suo approccio eclettico ed intimista, che fonde tradizione e innovazione, mescolando simbolismo personale e riferimenti multiculturali in un linguaggio pittorico libero e soggettivo, Clemente incarna pienamente la poetica della Transavanguardia. L’uso di tecniche diverse, come l’acquerello, la pittura a olio, l’affresco e persino la scultura, ha contribuito a creare un corpus artistico ricco e variegato. La serie “The Fourteen Stations” è una reinterpretazione della Via Crucis in chiave personale e contemporanea. I colori sono vibranti. Le figure rappresentate appaiono frammentate o distorte, come se fossero immerse in uno stato di transizione o introspezione. Qui vi propongo la XII^ Stazione che, nella tradizione cristiana, rappresenta la morte di Cristo sulla Croce. Nell’opera questa scena viene però trasformata. La croce non è raffigura, ma viene trasmesso il senso di sofferenza e trasformazione attraverso un linguaggio simbolico e visivo. La figura principale può essere letta come un autoritratto dell’artista o come una rappresentazione archetipica dell’umanità, che porta il peso dell’esperienza umana. Il corpo, reso in modo essenziale, sembra sospeso in uno spazio indefinito, evocando un senso di trascendenza. Il fondo stellato allude a una dimensione più ampia, non confinata al racconto cristiano, ma aperta a una riflessione spirituale universale. E così le Stazioni di Clemente si pongono come potente meditazione visiva sul peso dell'esperienza umana e sulla trascendenza universale, dove il sacro si dissolve nell'intimo e il simbolo diventa infinito. #art #arte #transavanguardia #francescoclemente
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L'arte contemporanea è un viaggio tra gli stencil? Buona lettura.
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Prosegue sino al 19 luglio la mostra che la Galleria Massimo Minini di Brescia dedica a #HarisEpaminonda (1980, Nicosia, CY) e che raccoglie opere create per la maggior parte in situ. Indagando i temi della memoria e del mito, l’artista interviene nello spazio con timbro lirico e insieme rigore liturgico, creando ambienti ricchi di simbologie in cui passato e presente si fondono in un continuum senza tempo. L’articolo completo oggi nel mio #blog!
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5 Artisti Silenziosi: Un Viaggio nel Mondo dell'Arte Tacita Nel vasto panorama dell'arte, esistono figure che, pur non essendo sotto i riflettori, hanno lasciato un'impronta indelebile. Questi artisti silenziosi operano lontano dai clamori mediatici, ma il loro contributo è fondamentale per l'evoluzione dell'arte contemporanea. #installazioni #materiali #artecontemporanea #minimalismo #tessuti #patrimonioculturale #contemporanea #artegenerativa #sostenibilità #arteconcettuale #algoritmi
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