Welfare sostenibile e lotta al lavoro nero per un impatto sociale positivo!🌍 Come Società Benefit, Family+Happy si impegna a combattere il lavoro in nero nel caregiving, promuovendo un modello di welfare che combina benessere, diritti e sostenibilità sociale. Con la nostra tecnologia proprietaria, certifichiamo i caregiver su oltre 100 parametri, garantendo loro supporto per la contrattualizzazione e condizioni di lavoro dignitose. Questo approccio non solo migliora la qualità dei servizi alle famiglie, ma valorizza i lavoratori e i loro diritti. Il nostro impegno per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) dell'Agenda 2030: 🩵Salute e benessere (SDG 3): creiamo ambienti di lavoro salutari e supportiamo il benessere dei caregiver e delle famiglie. 🩵Educazione di qualità (SDG 4): offriamo formazione continua e sviluppo professionale per garantire servizi qualificati e rispettosi. 🩵Lavoro dignitoso e crescita economica (SDG 8): forniamo contratti regolari, compensi equi e combattiamo il lavoro sommerso nel settore. 🩵Riduzione delle disuguaglianze (SDG 10): promuoviamo l’accesso a servizi di caregiving di alta qualità, indipendentemente dalle possibilità economiche. Con partnership corporate, integriamo i servizi di caregiving nei pacchetti di welfare aziendale, promuovendo una società più equa e inclusiva. Per noi, investire nella professionalizzazione del caregiving è una scelta di responsabilità sociale e un contributo concreto per un futuro più sostenibile. #FamilyHappy #ImpattoSociale #welfareaziendale #agenda2030 #worklifebalance
Post di Family+Happy SB | Soluzioni di Employee Retention & Engagement
Altri post rilevanti
-
#LAVORATORI_CAREGIVER: I LIMITI DEL WELFARE AZIENDALE NON INTEGRATO Uno dei nostri partner più importanti - Welfare Come Te - in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna ha realizzato un’indagine quantitativa sul crescente fenomeno dei lavoratori e (soprattutto) delle lavoratrici #caregiver. Il 70% degli intervistati ha almeno un carico di cura: per il 36% è rappresentato dai figli minori, per il 46% da un familiare anziano o fragile e per il 30% da un minore della famiglia (es: nipoti). La #Generazione_sandwich (quella di cui si parla pochissimo perché sembra contino solo X, Y, Z, Millennial, ecc.) è quella stretta tra figli minori e genitori anziani non autosufficienti o comunque necessitanti di assistenza: è il 18% del totale del campione intervistato (quasi un lavoratore su cinque). Dal sondaggio emerge anche un diffuso grado d’insoddisfazione per i servizi di #Welfare_Aziendale (ritenuti carenti dal 41% dei rispondenti) mentre nel fronteggiamento delle necessità familiari si annida un calo del benessere psicofisico e nel 19% dei casi si registrano anche impatti negativi sulla propria performance lavorativa. I “vuoti” del Welfare Aziendale, come sottolinea l’articolo di VITA che qui rilanciamo, nascono anche dal fatto che le imprese seguono una pratica di convenienza (fiscale) piuttosto che di convinzione, ossia orientandosi verso ciò che può farsi in concreto rispetto ai più pressanti bisogni dei lavoratori. Dal nostro angolo visuale, una prospettiva maggiormente sociale del Welfare Aziendale può essere adottata associando alla convenienza (Fringe&Flexible Benefit) anche la convinzione che, anzitutto, per dare risposta ai bisogni più rilevanti per i lavoratori e le loro famiglie occorre #integrare le iniziative aziendali con quelle già esistenti in ambito nazionale, regionale e comunale (#Public_Benefit). Nella nostra piattaforma sono mappati #oltre_700 misure pubbliche (#bonus e #agevolazioni anche di natura fiscale) che costituiscono un giacimento di risorse imprescindibile rispetto a numerosi ambiti di intervento, tra i quali proprio la #famiglia alle cui tante necessità, tra poche settimane, dedicheremo una serie di servizi di supporto #gratuiti per i beneficiari dei nostri servizi che saranno proprio gli amici di Welfare Come Te a coordinare. Leggi l’articolo: https://lnkd.in/dtj83f83
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
Il 72% degli italiani ritiene che il datore di lavoro, attraverso il welfare aziendale, possa svolgere un ruolo importante nel supportare i dipendenti che si trovano a gestire la condizione di non autosufficienza di un familiare. Lo evidenzia l’ultima indagine del Blue Assistance Monitor, che ha approfondito il concetto di caring company e la sua capacità di produrre valore per la collettività. Il dato sottolinea l’emergere nella società di una consapevolezza, e di forte bisogno di tutela, rispetto a una condizione che riguarda quasi 4 milioni di persone in Italia e che impatta sia sulla qualità della vita di chi ne soffre sia sulle famiglie e sulla necessità di conciliare le responsabilità di cura con il lavoro. In linea con le evidenze emerse nella precedente indagine sulla work-life balance, inoltre, la forbice ancora una volta si allarga nella componente di genere, mostrando come la richiesta di servizi per la gestione della non autosufficienza arrivi anche in questo caso soprattutto dalle donne. Scopri di più nella grafica.
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
𝗜𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗮𝘁𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 Quando parliamo di fragilità, non ci limitiamo solo alle necessità pratiche. La vera innovazione sta nel creare un welfare inclusivo, capace di coniugare qualità dei servizi e impatto sociale. In Family+Happy, non combattiamo solo il lavoro in nero, ma costruiamo un futuro migliore attraverso un sistema di welfare che assicuri: ·contrattualizzazione e dignità per oltre 52.000 caregiver, che ricevono formazione continua e certificazione. ·un supporto costante e professionale alle famiglie, attraverso i nostri Family Tutor. Promuoviamo un cambiamento sociale reale, allineandoci agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, puntando a garantire benessere, equità e inclusività. Per me, innovare significa dare valore alle persone e creare un sistema sostenibile, dove il benessere non è un privilegio, ma un diritto. 💙🩷Il cambiamento inizia da noi. Cinzia Tessarolo Segui Family+Happy SB | Soluzioni di Employee Retention & Engagement #FamilyHappy #Caregiving #WeImpact #TalentRetention #ImpattoSociale #WorkLifeBalance
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Welfare Aziendale: meno #beneficiari nel 2025. Un passo avanti o un’occasione persa? La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un cambiamento importante nel Welfare Aziendale, riducendo il numero di familiari che possono beneficiare delle misure previste dall’art. 51 del TUIR. Fino al 2024, il credito Welfare poteva essere utilizzato anche per suoceri, generi, nuore, fratelli e sorelle. Dal 2025, invece, i benefici si limiteranno solo a: ✅ Coniuge non separato e partner in unione civile ✅ Figli (anche adottivi, affidati o affiliati) ✅ Ascendenti (genitori, nonni, bisnonni) 🔹 Questo #cambiamento rappresenta una semplificazione normativa o una limitazione che penalizza i lavoratori? 🔹 Le aziende dovrebbero adottare nuove strategie per mantenere un Welfare più #inclusivo? 🔹 Cosa ne pensi? Leggi l'articolo completo nel primo commento #WelfareAziendale #LeggeDiBilancio2025 #Familiari #Lavoro #Dipendenti
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
In occasione della Giornata della Famiglia, vogliamo riflettere sull’importanza del welfare aziendale per il sostegno del benessere familiare. Le famiglie sono uno dei principali driver di cambiamento nell'evoluzione dei bisogni e della spesa di welfare. Il welfare aziendale, integrando quello pubblico, assume un ruolo essenziale nel migliorare la qualità della vita dei dipendenti e delle loro famiglie. Crea Welfare si impegna attivamente a promuovere il benessere familiare attraverso: 👨👩👧👦 Politiche di conciliazione vita-lavoro ⚖️ Sostegno all’occupazione femminile 👩👧👦 Supporto alla genitorialità e congedi parentali 📚 Formazione e sviluppo professionale 👨🏻🤝👨🏽 Assistenza all’infanzia e all’istruzione 🏥 Assistenza sanitaria 🤝 Servizi per le famiglie in situazioni di disagio #GiornataDellaFamiglia #WelfareFamiliare #ConciliazioneVitaLavoro #BenessereFamiliare
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Welfare aziendale: una leva fondamentale per le politiche di Diversità, Equità e Inclusione (DE&I) Come evidenziato dall’articolo di Raffaele Ricciardi su Affari&Finanza de La Repubblica l’Italia è ai primi posti in Europa per la spesa previdenziale, ma resta indietro nell’investire in altre forme di welfare, come politiche sociali e sanitarie. È in questo contesto che il welfare aziendale assume un ruolo cruciale, rappresentando uno strumento capace di colmare il divario e promuovere un supporto concreto alle persone. 👉 Perché il welfare aziendale è così importante per il DE&I? • Offre soluzioni personalizzate per supportare i dipendenti con disabilità, favorendo la loro piena partecipazione. • Permette di implementare politiche a sostegno delle famiglie, della genitorialità e del benessere psicologico, fondamentali per creare un ambiente di lavoro inclusivo. • Può includere iniziative per promuovere la parità di genere e supportare gruppi sottorappresentati. Durante l’evento organizzato da A&F Live presso il Salone d’Onore della Triennale Milano , figure chiave come Vincenzo Caridi (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) Don Marco Pagniello (Caritas Italiana), e rappresentanti di aziende come Generali e associazioni come Mundys hanno sottolineato l’importanza di un sistema di welfare che integri pubblico e privato. 💡 Il ruolo delle aziende è cruciale In un momento in cui il welfare pubblico fatica a rispondere a tutte le esigenze, le imprese possono diventare protagoniste di un cambiamento culturale. Non si tratta solo di offrire benefit economici, ma di promuovere una visione inclusiva che valorizzi ogni talento e supporti chi si trova in situazioni di vulnerabilità. Il welfare aziendale non è solo un investimento strategico per le organizzazioni, ma una dimostrazione concreta dell’impegno verso una società più equa e inclusiva. 🌍 È tempo di ripensare il welfare come un sistema integrato, in cui pubblico e privato lavorino insieme per costruire un futuro sostenibile per tutti. #WelfareAziendale #DE&I #Inclusione #Sostenibilità #Diversità #LaRepubblica #Generali #CaritasItaliana #Mundis
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
“Il welfare oggi è come un adolescente” 👶➡️🧑 Così Emmanuele Massagli, presidente di AIWA - Associazione Italiana Welfare Aziendale, durante il suo intervento all'evento #WellFeel, organizzato da Edizioni ESTE. “Come per un adolescente, sta vivendo uno ‘scoppio ormonale’ che dovrà essere accompagnato da un corrispondente incremento di capacità di giudizio, perché non rimanga un ammasso di muscoli destinato a non combinare nulla.” 💪🧠 Questa fase “adolescenziale”, iniziata nel 2016, sta gettando le fondamenta per il futuro del welfare aziendale. 🤝 Il #welfareaziendale nasce come uno strumento per migliorare il benessere dei/delle lavoratori/trici sussidiario al #welfarepubblico, oggi è importante che non dimentichi la sua finalità sociale❗ Come si può accompagnare questo processo di maturazione? Un passo fondamentale è legato al processo di #progettazione: all’interno delle organizzazioni la governance progettuale deve coinvolgere direttamente le persone, promuovendo il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici a collaborare nella gestione delle aziende, migliorando sia la loro condizione economica che sociale. 🌍📈 Questo approccio #bottomup assume un ruolo sempre più vero se consideriamo che ad oggi lavoratori e lavoratrici riconoscono il valore reale e tangibile del welfare aziendale e la sua finalità sociale. 🌱 #WelfareAziendale #BenessereLavorativo #Produttività #GestioneAziendale #WellFeel #AIWA
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
Più benessere psicofisico e tempo per sé: è ciò che chiedono i lavoratori secondo il settimo #RapportoCensisEudaimon. Sanità, previdenza e scuola dei figli sono alcune delle aree su cui si concentra l’attenzione: «Il 72,4% apprezzerebbe un consulente di welfare che li supportasse nell’affrontare eventuali problemi», si legge nel documento di qualche mese fa. «È il welfare coach, consulente con il compito di individuare le soluzioni migliori per rispondere alle esigenze dei lavoratori – spiega Alberto Perfumo, CEO di Eudaimon, partner della ricerca –. Questo renderebbe possibile personalizzare ancora più attentamente l’offerta di welfare aziendale disegnandola su misura per ogni singolo lavoratore». Che sia interno (come ha fatto Leonardo) o esterno la sostanza non cambia: i lavoratori vogliono più attenzioni ✔ #RASSEGNALAVOROIT #MBAPOWER #ADV #LEADERSHIP
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi
-
-
In Italia sette lavoratori su dieci hanno un carico di cura familiare I dati di una ricerca promossa dall’Osservatorio nazionale sui bisogni di welfare di lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura, nato dalla partnership tra Welfare Come Te e il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna, con il contributo dell’Istituto di ricerca Ixè. Il 68% di questi caregiver ammette di trascurare il proprio benessere psicofisico Un interessante articolo su VITA “Il 69,6% di lavoratrici e lavoratori italiani ha un carico di cura: tra questi, il 36% ha la responsabilità di figli minorenni, il 46% segnala di occuparsi di familiari anziani o fragili (nel 16% dei casi si tratta di un impegno quotidiano) e il 30% si prende cura di altri minori della famiglia, come ad esempio i nipoti. Sono alcuni dati che emergono da un’indagine demoscopica quantitativa – realizzata su un campione rappresentativo di lavoratori del settore privato – promosso dall’Osservatorio nazionale sui bisogni di welfare di lavoratrici e lavoratori con responsabilità di cura. Questo organismo è nato dalla partnership tra Welfare Come Te (un provider di welfare aziendale espressione della cooperazione sociale ) e il dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (nella persona della professoressa Elena Macchioni, docente di Sociologia), con il contributo dell’Istituto di ricerca Ixè. La prima indagine è stata realizzata nel maggio 2024: ha fatto emergere dati molto chiari ed interessanti. Oltre a quelli citati in apertura, è stato possibile identificare la cosiddetta “generazione sandwich”, che riguarda il 18% dei lavoratori. La conciliazione si basa prevalentemente sul “fai da te” degli stessi che, in larga maggioranza (70%), dichiarano di riuscire a gestire gli impegni di lavoro e quelli personali e familiari grazie alla propria capacità organizzativa, aspetto rimarcato – per lo più – dalle donne e che si consolida con l’età delle rispondenti. Sul fronte delle carenze, i lavoratori lamentano innanzitutto (49%) la mancanza di servizi pubblici territoriali, particolarmente avvertita dai lavoratori residenti nelle regioni del Centro e del Sud Italia. Il 41% segnala anche la carenza di servizi di welfare aziendale. Nel groviglio di impegni da conciliare, i lavoratori trascurano soprattutto il proprio benessere psicofisico, tema indicato dal 68% (sottolineato in particolar modo dalle donne). Un lavoratore dipendente su tre sente di aver trascurato le responsabilità familiari e il 19% il lavoro; chi è gravato da carichi di cura tende a giudicare se stesso con maggiore severità, sottolineando in misura significativamente più marcata le proprie mancanze sul fronte lavorativo e familiare.” #flpnews
Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi