𝐏𝐥𝐚𝐮𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐦𝐞𝐝𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐧𝐨𝐯𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨
Alla richiesta di Farmindustria di abrogazione dell’𝐚𝐫𝐭𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨 𝟓𝟕 della manovra di bilancio 2025 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐝𝐞𝐭𝐞𝐫𝐦𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐨𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐠𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐚𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐦𝐚𝐜𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐢, fa da contraltare la nota congiunta diffusa dalle sigle della distribuzione intermedia 𝐀𝐝𝐟 (Associazione distributori farmaceutici) e Federfarma Servizi.
L'Art. 57 assegna ai Distributori intermedi un incremento della remunerazione pari allo 0,65% sul prezzo dei farmaci di classe A e un contributo aggiuntivo (solo per gli anni 2026 e 2027) di 5 centesimi a confezione sui medesimi farmaci.
Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi dichiara: «𝐋𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐞 𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐦𝐞𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐝𝐢 𝐛𝐢𝐥𝐚𝐧𝐜𝐢𝐨 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐫𝐭𝐨 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐫𝐢𝐧𝐯𝐢𝐚𝐛𝐢𝐥𝐢».
«Vogliamo esprimere il nostro 𝐩𝐩𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐞 𝐚 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐭𝐞𝐠𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 - aggiunge walter farris, presidente di ADF. - Senza di esse le nostre aziende, schiacciate da anni di sotto remunerazione e sempre più gravate da costi crescenti, non potrebbero che tagliare pesantemente il servizio e ridurre quindi numeri e volumi delle forniture dei medicinali con ripercussioni sia sulle aziende fornitrici sia sulle farmacie e quindi sui pazienti».
La Distribuzione intermedia sopporta infatti da anni una remunerazione sul farmaco di classe A, imposta dalla legge, così esigua (pari al 3% sul prezzo del medicinale) da 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐩𝐩𝐮𝐫𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢. I grossisti perdono oltre 25 centesimi per ogni confezione di medicinale di fascia A consegnato alle farmacie, con la conseguenza che questa compressione dei margini conduce a erogare sottocosto servizi di interesse pubblico per il SSN mettendo a repentaglio le posizioni lavorative di oltre 17.000 addetti diretti e indiretti del settore.
Farmacista Freelance
4 mesiÈ chiaro che la distribuzione intermedia non possa più sostenere questa situazione. Però è altrettanto vero che la distribuzione intermedia dovrebbe modificare il proprio modello organizzativo. Il primo passaggio potrebbe essere quello delle fusioni tra diversi operatori del sistema infatti le aggregazione andrebbero a ridurre i costi e a concentrare i ricavi.Il secondo passaggio potrebbe essere quello di ridurre il numero di magazzini distribuiti sul territorio sempre per una riduzione dei costi .Terzo potrebbe creare sempre dei magazzini sostenibili autonomamente dal punto di vista energetico. Quarto punto creare una logistica interna e non affidarla all'esterno. Quinto creare un network per le farmacie clienti che possa dare loro vantaggi non solo economici ma anche organizzativi e gestionali. Sesto fare in modo che il distributore intermedio ritorni a ricoprire il suo ruolo di servizio alla farmacia e non altro