Aggiungere il cloruro di sodio, del semplice sale da cucina, alle cellule T prelevate dal sangue periferico per le terapie personalizzate contro il cancro, migliorerebbe in modo significativo la loro attività antitumorale. Ricercatrici e ricercatori, in particolare, hanno dimostrato che questo trattamento preparatorio previene, dopo il trapianto in modelli preclinici, l’esaurimento dei linfociti, un meccanismo a cui vanno normalmente incontro alcune popolazioni di cellule immunitarie e che le rende inattive. Questo nuovo studio pubblicato su Nature Immunology è stato condotto da Enrico Lugli, Group Leader presso Humanitas Research Hospital e vincitore del premio STAR Lloyd J. Old del Cancer Research Institute (CRI). Si tratta di un risultato significativo perché apre la strada a una strategia di attivazione delle cellule T economica e sostenibile. Responsabile di questo sorprendente risultato, probabilmente, è uno dei due ioni che compongono il sale: il sodio (Na). #immunoterapia #cancro
Post di Fondazione Humanitas per la Ricerca
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➡ Una ricerca Italiana ha svelato come il tumore sostiene i suoi processi vitali. ⚕ Un gruppo di ricercatori dell'Istituto Europeo di Oncologia, in collaborazione con eccellenti centri internazionali, ha identificato l’attore cruciale di un meccanismo molecolare in grado di sostenere i processi vitali della cellula tumorale, incluse le metastasi, all'interno della #proteina #p62. I risultati dello studio, sostenuto da Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e Fondazione Cariplo, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista #Science, che ha dedicato alla ricerca la sua copertina. 🔎 Le #cellule tumorali presentano spesso instabilità cromosomica, una condizione che genera caos all'interno della cellula e attiva meccanismi tipici del cancro, come la capacità di replicarsi all'infinito e resistere agli attacchi esterni o ai farmaci. Inoltre, questa instabilità porta alla formazione di micronuclei, strutture anomale che si trovano al di fuori del nucleo principale della cellula e che, favorendo il disordine cromosomico, contribuiscono alla progressione #tumorale. Il gruppo di #ricerca ha scoperto che i micronuclei acquisiscono proprietà tumorigeniche a causa della loro incapacità di riparare l'involucro nucleare e che tale incapacità è legata alla proteina p62. Questa scoperta rappresenta un importante avanzamento nella lotta contro il cancro, offrendo nuove prospettive sia in ambito diagnostico che terapeutico per lo sviluppo di terapie mirate che potrebbero migliorare significativamente le possibilità di cura per i pazienti.
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Il cancro rimane una delle sfide più ardue per la ricerca scientifica, i sistemi sanitari e la società nel suo complesso. A livello mondiale, nel 2022, i nuovi casi di cancro hanno raggiunto i 20 milioni, con 9.7 milioni di decessi. Oltre il 40% di questi casi ha mostrato mutazioni nel gene TP53, un gene cruciale per la produzione di uno dei più efficaci soppressori tumorali. Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS Giannino Del Sal BLANDINO GIOVANNI Gerry Melino #p53 #GuardianoDelGenoma #Cancro #RicercaOncologica #WorkshopInternazionale #Trieste #MedicinaDiPrecisione #InnovazioneTerapeutica #Genetica #SindromeLiFraumeni #AIRC #RicercaCancro #Oncologia #Scienza #SaluteGlobal
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I più recenti risultati di questo studio, condotto dal dottor Sergio Marchini e da Maurizio D'Incalci, professore di farmacologia e responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale in Humanitas Research Hospital, sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine. L’analisi del DNA estratto dai tessuti prelevati dai tamponi del Pap test, l’esame comunemente usato per lo screening del papilloma virus e per la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina, permette di identificare la presenza del tumore ovarico fino a 9 anni in anticipo rispetto alle prime manifestazioni della malattia. Si tratta di una scoperta importante perché il tumore dell’ovaio è molto difficile da diagnosticare in fase precoce. I suoi sintomi si manifestano tardivamente e la tempestività della diagnosi è fondamentale per una prognosi favorevole. La sopravvivenza a 5 anni, infatti, varia dal 30% per i tumori diagnosticati al III stadio a oltre il 90% per i tumori identificati al I stadio (nella fase iniziale di sviluppo). #tumoreovarico #cancro #salutealfemminile
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Voglio condividere con voi una notizia entusiasmante nel campo dell'oncologia che potrebbe rivoluzionare il modo in cui diagnostichiamo e trattiamo i tumori in futuro. Uno studio pubblicato su Nature Medicine ha identificato delle proteine "spia" nel sangue che possono rivelare la presenza di diversi tipi di cancro (stomaco, esofago, colon-retto, polmone e fegato) con anni di anticipo rispetto alla comparsa dei sintomi clinici. Pensate all'impatto che questo potrebbe avere: screening oncologici precoci e non invasivi con un semplice prelievo di sangue, diagnosi tempestive che permettono di intervenire quando il tumore è ancora agli stadi iniziali e più curabile, migliori probabilità di successo delle terapie e maggiore sopravvivenza per i pazienti. I ricercatori hanno analizzato migliaia di campioni di sangue, seguendo i partecipanti per diversi anni, e hanno identificato firme proteiche specifiche in grado di "tradire" la presenza di un tumore fino a 4 anni prima che si manifesti clinicamente. Certo, sono necessari ulteriori studi per validare questi promettenti biomarcatori e sviluppare test clinici affidabili ed economici, ma le prospettive sono davvero entusiasmanti. Immaginate un futuro in cui, con un semplice esame del sangue, potremo individuare un cancro sul nascere e intervenire in modo mirato e tempestivo, aumentando drasticamente le probabilità di guarigione.
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#Oncologia #Ginecologia Stiamo facendo passi avanti nella lotta contro il cancro ovarico epiteliale, e vorrei condividere con voi un recente studio che getta luce su un possibile nuovo bersaglio terapeutico: il fattore di trascrizione ZIC2.
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Dal gene editing per curare l'anemia falciforme ai farmaci radioattivi contro il cancro, dal CBD per trattare la psicosi allo screening "su misura" per il tumore al seno: ecco i 4 trial clinici più promettenti del 2025. Ricerche innovative che potrebbero aprire nuove frontiere nella lotta alle malattie e rivoluzionare la medicina del futuro. Quale sarà la prima a tagliare il traguardo? #TrialClinici #2025 #InnovazioneMedica #Medicina #Futuro #Salute #Terapie
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🔬Sviluppare terapie mirate per contrastare le leucemie mieloidi acute. È l'obiettivo della struttura complessa di Ematologia dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' Bari - IRCCS che ha ottenuto il prestigioso finanziamento dalla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS per la ricerca sul cancro “Southern Italy Scholars” del valore di un milione di euro. Lo studio, selezionato tra i tre finalisti, mira allo sviluppo di terapie che, tramite la generazione di modelli cellulari accurati che si basano sulla tecnologia di riprogrammazione somatica delle cellule tumorali, permettono la conversione delle cellule tumorali in cellule staminali simil-embrionali. Riconvertite in cellule del sangue, queste cellule permettono di capire a che punto queste mutazioni diventano effettive portando allo sviluppo della malattia. ➡️Approfondisci su shorturl.at/cjH12
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https://lnkd.in/dpYbwYhR SI TRATTEREBBE DI UNA SVOLTA NEL TRATTAMENTO DELLA PATOLOGIA ONCOLOGICA, GRAZIE AL PRIMO STUDIO BIOLOGICO DEL NUOVO PROGRAMMA ‘PREME’ Il suo nome è ‘PREME’ ed è il primo protocollo prospettico multicentrico italiano di medicina di precisione focalizzato sul Neuroblastoma. Il principale obiettivo di PREME riguarda la caratterizzazione genomica di campioni di pazienti affetti da neuroblastoma alla diagnosi, in casi di refrattarietà al trattamento di prima linea o in recidiva, per lo sviluppo di terapie innovative di medicina di precisione. PREME riesce, infatti, ad elaborare cure su misura basate sulle caratteristiche genetiche e molecolari dei singoli tumori, migliorando in questo modo le probabilità di successo e l’ efficacia dei trattamenti sui piccoli pazienti. Il tutto grazie all’ impiego di metodologie all’avanguardia e alle competenze di un team multidisciplinare composto da biologi, genetisti, clinici e bioinformatici, come spiegato dai due ricercatori senior del team nonché responsabili dell’ esecuzione del progetto: la Dott.ssa Chiara Brignole e il Dott. Fabio Pastorino. PREME nasce come progetto di ricerca nel 2019 e dal 2022 è diventato un vero protocollo clinico con capofila l’ Istituto Gaslini. Tornando alla nuova cura, si tratta di una grande speranza nel trattamento del neuroblastoma, un tumore fortemente aggressivo e ad alto rischio, spesso con esiti nefasti, che colpisce i bambini.
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I biomarcatori del cancro sono molecole biologiche presenti nel sangue, in altri fluidi corporei o nei tessuti che indicano la presenza o la progressione del cancro. Possono essere geni, proteine o altre molecole che aiutano a diagnosticare il cancro, a prevedere la prognosi e a monitorare l'efficacia del trattamento. Questi biomarcatori sono fondamentali per la medicina personalizzata, consentendo strategie di trattamento su misura per i singoli pazienti. In questa raccolta grafica, focalizziamo i biomarcatori d'interesse che attualmente sono disponibili per il mercato della diagnostica e che, nei prossimi anni, saranno sotto la lente d'ingrandimento in importanti investimenti attesi nel prossimo futuro, nell'oncologia di precisione in Italia e in altri Paesi UE. #Cancer_research #NGS #Biomarkers #Publichealth #CRISPR_Cas9
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Dalla #ricerca italiana arrivano novità promettenti contro due nemici insidiosi come il #melanoma e il #tumore del #pancreas. Le buone notizie sono state presentate al Congresso ESMO - European Society for Medical Oncology di Barcellona. A illustrarle, gli specialisti dell’ IRCCS Istituto Nazionale Tumori Fondazione G Pascale, Napoli, Italy. Nel primo caso 4 iniezioni di un #immunoterapico hanno trasformato un #melanoma grande quanto una pallina da ping pong in una piccola biglia in soli 45 giorni. Nell’altro un mix di #farmaci già noti – il primo usato per abbassare il colesterolo e il secondo contro l’epilessia – si sono rivelati in grado di modificare la biologia del tumore al pancreas e di potenziare la chemioterapia. Vediamo meglio le due ricerche con Paolo A. Ascierto Alfredo Budillon #oncologia Fortune Italia Fortune Italia Health Care+Economics #farmaci #immunoterapia
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