La bozza del decreto legge messo a punto dagli uffici del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che dovrebbe essere discussa nel Consiglio dei ministri il prossimo 3 giugno, prevede all’articolo 1 la “Carta dei diritti dei cittadini in materia di prestazioni sanitarie”, mirata alla piena esigibilità delle cure prescritte dal medico con tanto di quesito diagnostico e indicazione della priorità e la maggiorazione delle multe previste, in caso ad esempio di ”liste chiuse”, fino a 30mila euro.
Post di Gianluca Furio
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*Una sanità a misura di portafoglio* Ennesimo decreto fuffa che genera cassa solo nel settore sanitario privato. Il decreto "liste d'attesa" recentemente varato dal governo ha sollevato numerose critiche, venendo definito da molti come inefficace. L'obiettivo dichiarato è quello di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, ma le soluzioni proposte suscitano perplessità. Il piano prevede l'aumento delle visite intramoenia e l'utilizzo di enti privati convenzionati, nonché l'incremento del carico di lavoro per gli operatori sanitari, includendo visite nei fine settimana (Sabato e Domenica). Inoltre, si propone di potenziare un portale online per la prenotazione delle visite mediche, attualmente poco utilizzato. Tutto ciò rischia di far emergere ancor di più il business della sanità privata e far sì che i lavoratori pubblici scappino verso il privato facendo di fatto collasare il sistema sanitario nazionale già in forte difficoltà. Tuttavia, il decreto presenta diverse criticità: non menziona finanziamenti aggiuntivi o l'assunzione di nuovo personale, e continua a lasciare il controllo dell'implementazione alle singole regioni. Questo è particolarmente problematico in regioni come la Calabria, dove sono stati riscontrati casi di gestione inadeguata, come i 1.000 infermieri non idonei che stanno a casa ma continuano a ricevere uno stipendio. Queste lacune sollevano dubbi sulla capacità del decreto di affrontare efficacemente le lunghe liste d'attesa nel sistema sanitario. Davvero ambulatori operativi Sabato e Domenica sono la soluzione alle liste d’attesa? #salute #sanità #protezione
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Il governo sta adottando due strategie per ridurre le liste d’attesa che attualmente congestionano il sistema sanitario nazionale. Da un lato, si mira ad incrementare l’offerta di servizi sanitari, dall’altro si interviene sulle prescrizioni mediche.
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Il decreto legge sulle liste d’attesa ha l’obiettivo di introdurre quelle misure che richiedono un maggior impegno economico, misure di garanzia sui tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie che toccano vari aspetti
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Poche ore fa la Camera dei deputati, con 171 si e 122 no, ha approvato, convertendolo, in seconda lettura il decreto legge 73/2024 sulle liste di attesa, con modificazioni. Tra le “reali” novità’ l’istituzione presso @agenas di una piattaforma nazionale per monitorare i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, l’istituzione di un unico CUP per strutture pubbliche e private accreditate (previa stipulazione a pena di nullità degli accordi tra strutture private accreditate e regioni), l’erogazione delle prestazioni attraverso l’utilizzo delle attività libero professionali intramurarie, delle prestazioni aggiuntive o del sistema privato accreditato sulla base della tariffa nazionale vigente., prestazioni erogabili il sabato e domenica, superamento del tetto di spesa per assunzione del personale sanitario, istituzione di una imposta sostitutiva del 15% sui compensi erogati dal 8 giugno 2024 dei dirigenti sanitari erogati per lo svolgimento di prestazioni aggiuntive finalizzate a ridurre le liste di attesa.
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Dopo molteplici batti e ribatti il tanto chiacchierato decreto liste d'attesa diventa legge. Ieri con 171 voti a favore è stato approvato il decreto. Il testo originale era stato bocciato dalle regioni in quanto calpestava l'autonomia organizzativa delle regioni. Nello specifico 👉L’aula ha approvato le novità che riepiloghiamo. La prima è relativa all’ organismo di verifica e controllo ministeriale sull’assistenza offerta da Asl. Le Regioni avevano contestato al Governo centrale che il Ministero della Salute non può sorvegliare l’operato delle Asl e degli ospedali in vista di un intervento sostitutivo. É arrivata una nuova versione dove si prevede che siano direttamente le Regioni a controllare le misure di Asl ed ospedali pubblici e privati, attraverso un 'Responsabile unico dell’assistenza sanitaria’ di cui dovranno dotarsi. Quello che la premier Giorgia Meloni aveva definito “ispettorato” ministeriale, entrerà in azione solo in caso di inerzia delle Regioni nell’individuare il “Ruas” e non avrà nemmeno poteri di polizia giudiziaria. 🚨Ma in attesa che Ministri di salute ed economia definiscano con le Regioni un metodo di calcolo del fabbisogno di personale, Asl ed ospedali verosimilmente continueranno a contare sulle ore aggiuntive di medici, infermieri ed altri sanitari. All’articolo 6 si stabilisce che per i compensi orari per le prestazioni aggiuntive la tassazione del personale prestatore d’opera scenda dal 43 al 15%. La misura sarà efficace nel ridurre le liste d'attesa?
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Il Consiglio dei Ministri ha presentato due provvedimenti sulla sanità. Si tratta di un decreto legge che introduce una serie di misure urgenti per gestire le liste di attesa e un disegno di legge che contiene provvedimenti economici per rafforzare l’assistenza sanitaria. #PoliticheSanitarie #SalutePubblica #EfficienzaSanitaria #InvestimentiSanitari Approfondisci il tema al seguente link: https://lnkd.in/dTdD-Pez Inrete - Relazioni Istituzionali e Comunicazione Inrete Digital Inpagina
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𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 𝗱𝗶 𝗯𝗶𝗹𝗮𝗻𝗰𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟱 Dal rifinanziamento al Servizio Sanitario Nazionale alle liste d’attesa passando per la tariffe dei farmaci e l’aggiornamento dei livelli di assistenza: la legge di bilancio 2025 contiene oltre cento commi dedicati alla #Sanità. Spiccano i provvedimenti per il personale, in particolare per i medici specializzandi, e una serie di rifinanziamenti, come il bonus psicologo, o finanziamenti ex novo come il Fondo per contrastare l’obesità. 👇 Tutto nell'articolo #INNLIFES #Innovation #LifeScience Susanna de Luca Elena Lanati Laura Morelli Eugenia Dal Bello Ministero della Salute Istituto Superiore di Sanità
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Liste d’attesa: un nuovo Decreto Legge per scelte non urgenti (e non utili) Giugno, 2024: approvato il nuovo Decreto-Legge che vorrebbe ridurre i tempi delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie. ☝ Sì, ma come è organizzata una lista d’attesa? E’ un elenco di richieste per una prestazione sanitaria, organizzate per “priorità” (le famose Urgente, Breve etc). Chi decide la priorità? Il medico che prescrive quella prestazione. Quali leggi regolamentano le liste d’attesa? Il Piano Nazionale di Governo delle liste d’attesa (attualmente quello 2019-2021) e un paio di leggi di 20 e 30 anni fa. ⏰ Ora un nuovo urgentissimo Decreto-Legge, a cavallo delle elezioni. A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca, dice la saggezza popolare. Quali innovazioni porta? Poche e (spoiler) nessuna intaccherà il problema delle liste d’attesa rapidamente. 1️⃣ Una piattaforma nazionale per il monitoraggio delle liste d’attesa, il mio articolo preferito; allo stato attuale, infatti, ogni azienda (o Regione) era tenuta a pubblicare la propria situazione… con grandi disomogeneità sul territorio italiano. In bocca al lupo a chi dovrà far parlare i diversi sistemi informatici aziendali! Impatto nell’immediato: nessuno. 2️⃣ Un Cup regionale, che possa vedere e prenotare anche le prestazioni delle strutture private accreditate; tuttavia, i deterrenti previsti per scongiurare chi non si presenta alle visite, la presa in carico del paziente cronico e i percorsi alternativi sono modalità già in uso nelle realtà territoriali. Impatto nell’immediato: nessuno. 3️⃣ Estensione d’orario e al sabato e alla domenica delle visite diagnostiche e specialistiche… sì, caro ministro, ma con quali risorse? Come si fa rispettando gli orari e i riposi? E ovviamente, nell’eventualità (nda nella certezza) che i tempi previsti dalle classi di priorità non siano rispettati, le direzioni generali aziendali garantiscono l’erogazione delle prestazioni richieste attraverso l’utilizzo dell’attività libero-professionale intramuraria, delle prestazioni aggiuntive o del sistema privato accreditato 4️⃣ Aumento del tetto di spesa per il personale che può andare dal 10 al 15% per le regioni che ne faranno richiesta, sì MA “fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del Servizio sanitario regionale”: si può spendere di più per il personale, ma intaccando altri capitoli del bilancio. 5️⃣ Ultimo articolo, il 7, il più pragmatico, ma che di per sé non intaccherà le liste d’attesa: defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive che passano da un 43% al 15%, dal 2025. E quindi di nuovo il DL vuol far lavorare di più chi già lavora, senza programmazioni e investimenti sul personale a lungo termine. Ma tranquilli, il DL si accompagna ad un DDL altrettando interessante! 😜
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Il Decreto legge sulle misure urgenti da adottare per ridurre le liste d’attesa, varato oggi dal Consiglio dei Ministri, può rappresentare una vera svolta per il futuro del nostro Servizio sanitario, a cominciare dal fatto che tiene conto di tutte le componenti del Ssn e di tutti gli attori che devono interagire per raggiungere l’obiettivo dell’abbattimento delle liste d’attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica ambulatoriale. Tuttavia vanno segnalate alcune criticità, a cominciare dal tema delle risorse a disposizione per il quale auspichiamo un piano triennale che concili le risorse disponibili da qui al 2026 con la progettazione di sistemi di massima efficienza. Il secondo aspetto problematico, legato ai ruoli e alle competenze, dovrebbe essere risolto aumentando l'integrazione e il coordinamento fra i diversi soggetti che operano all'interno del Ssn. Serve, infatti, una maggiore collaborazione fra il medico prescrittore e la struttura ambulatoriale specialistica, per ridurre il fenomeno dell'inappropriatezza che tanto impatta sulle liste di attesa. Le farmacie, inoltre, primo punto di accesso per i cittadini meno informati, devono fare da raccordo tra gli attori del sistema: medico di famiglia e strutture ambulatoriali pubbliche e private. Infine, e non meno importante, i presidi diagnostici pubblici e privati accreditati hanno il compito di incrementare e migliorare il livello di produttività e di qualità delle prestazioni, come d’altra parte è già avvenuto finora. Auspichiamo, dunque, che facendo interagire questi attori del sistema - affinché collaborino ciascuno per le proprie competenze e professionalità - e affrontando le criticità delle risorse con una più ampia e lungimirante prospettiva economica, il problema delle liste d’attesa possa trovare una soluzione efficace e giusta per tutti i cittadini. Unindustria Sanità esprime quindi il proprio apprezzamento per le finalità del decreto e del disegno di legge illustrati oggi dal Ministro Schillaci e si rende disponibile per contribuire a individuare le soluzioni più proficue ed efficienti nell'interesse dei cittadini. #CdM #listeattesa #Ssn #salutepubblica https://lnkd.in/dRBBSjDt
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