Poche ore fa la Camera dei deputati, con 171 si e 122 no, ha approvato, convertendolo, in seconda lettura il decreto legge 73/2024 sulle liste di attesa, con modificazioni. Tra le “reali” novità’ l’istituzione presso @agenas di una piattaforma nazionale per monitorare i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, l’istituzione di un unico CUP per strutture pubbliche e private accreditate (previa stipulazione a pena di nullità degli accordi tra strutture private accreditate e regioni), l’erogazione delle prestazioni attraverso l’utilizzo delle attività libero professionali intramurarie, delle prestazioni aggiuntive o del sistema privato accreditato sulla base della tariffa nazionale vigente., prestazioni erogabili il sabato e domenica, superamento del tetto di spesa per assunzione del personale sanitario, istituzione di una imposta sostitutiva del 15% sui compensi erogati dal 8 giugno 2024 dei dirigenti sanitari erogati per lo svolgimento di prestazioni aggiuntive finalizzate a ridurre le liste di attesa.
Post di Rosa Sciatta
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*Una sanità a misura di portafoglio* Ennesimo decreto fuffa che genera cassa solo nel settore sanitario privato. Il decreto "liste d'attesa" recentemente varato dal governo ha sollevato numerose critiche, venendo definito da molti come inefficace. L'obiettivo dichiarato è quello di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, ma le soluzioni proposte suscitano perplessità. Il piano prevede l'aumento delle visite intramoenia e l'utilizzo di enti privati convenzionati, nonché l'incremento del carico di lavoro per gli operatori sanitari, includendo visite nei fine settimana (Sabato e Domenica). Inoltre, si propone di potenziare un portale online per la prenotazione delle visite mediche, attualmente poco utilizzato. Tutto ciò rischia di far emergere ancor di più il business della sanità privata e far sì che i lavoratori pubblici scappino verso il privato facendo di fatto collasare il sistema sanitario nazionale già in forte difficoltà. Tuttavia, il decreto presenta diverse criticità: non menziona finanziamenti aggiuntivi o l'assunzione di nuovo personale, e continua a lasciare il controllo dell'implementazione alle singole regioni. Questo è particolarmente problematico in regioni come la Calabria, dove sono stati riscontrati casi di gestione inadeguata, come i 1.000 infermieri non idonei che stanno a casa ma continuano a ricevere uno stipendio. Queste lacune sollevano dubbi sulla capacità del decreto di affrontare efficacemente le lunghe liste d'attesa nel sistema sanitario. Davvero ambulatori operativi Sabato e Domenica sono la soluzione alle liste d’attesa? #salute #sanità #protezione
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Il Decreto legge sulle misure urgenti da adottare per ridurre le liste d’attesa, varato oggi dal Consiglio dei Ministri, può rappresentare una vera svolta per il futuro del nostro Servizio sanitario, a cominciare dal fatto che tiene conto di tutte le componenti del Ssn e di tutti gli attori che devono interagire per raggiungere l’obiettivo dell’abbattimento delle liste d’attesa per le prestazioni di specialistica e diagnostica ambulatoriale. Tuttavia vanno segnalate alcune criticità, a cominciare dal tema delle risorse a disposizione per il quale auspichiamo un piano triennale che concili le risorse disponibili da qui al 2026 con la progettazione di sistemi di massima efficienza. Il secondo aspetto problematico, legato ai ruoli e alle competenze, dovrebbe essere risolto aumentando l'integrazione e il coordinamento fra i diversi soggetti che operano all'interno del Ssn. Serve, infatti, una maggiore collaborazione fra il medico prescrittore e la struttura ambulatoriale specialistica, per ridurre il fenomeno dell'inappropriatezza che tanto impatta sulle liste di attesa. Le farmacie, inoltre, primo punto di accesso per i cittadini meno informati, devono fare da raccordo tra gli attori del sistema: medico di famiglia e strutture ambulatoriali pubbliche e private. Infine, e non meno importante, i presidi diagnostici pubblici e privati accreditati hanno il compito di incrementare e migliorare il livello di produttività e di qualità delle prestazioni, come d’altra parte è già avvenuto finora. Auspichiamo, dunque, che facendo interagire questi attori del sistema - affinché collaborino ciascuno per le proprie competenze e professionalità - e affrontando le criticità delle risorse con una più ampia e lungimirante prospettiva economica, il problema delle liste d’attesa possa trovare una soluzione efficace e giusta per tutti i cittadini. Unindustria Sanità esprime quindi il proprio apprezzamento per le finalità del decreto e del disegno di legge illustrati oggi dal Ministro Schillaci e si rende disponibile per contribuire a individuare le soluzioni più proficue ed efficienti nell'interesse dei cittadini. #CdM #listeattesa #Ssn #salutepubblica https://lnkd.in/dRBBSjDt
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Nell’accogliere con favore il provvedimento volto a ridurre i tempi delle liste di attesa sanitarie, è importante evidenziare tre aspetti generali e metodologici da considerare nei futuri provvedimenti legislativi. 📍Primo, è necessario non solo incrementare l’offerta delle prestazioni, ma anche promuovere l’appropriatezza prescrittiva per evitare una crescita non necessaria della domanda e dei costi sanitari senza migliorare la salute dei cittadini. 📍Secondo, bisogna distinguere tra comportamenti opportunistici degli erogatori, da sanzionare, e il mancato rispetto dei tempi massimi per cause esogene, che non dovrebbe essere sanzionato. 📍Terzo, la gestione delle attività ambulatoriali non deve essere considerata isolatamente ma in relazione alle altre attività e servizi assistenziali. Fabrizio d’Alba, Presidente nazionale di Federsanità e Dg dell’AOU Policlinico Umberto I di Roma, in audizione questa mattina presso la X Commissione del Senato, in merito al ddl 1161 (dl 73/2024 - liste di attesa).
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La bozza del decreto legge messo a punto dagli uffici del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che dovrebbe essere discussa nel Consiglio dei ministri il prossimo 3 giugno, prevede all’articolo 1 la “Carta dei diritti dei cittadini in materia di prestazioni sanitarie”, mirata alla piena esigibilità delle cure prescritte dal medico con tanto di quesito diagnostico e indicazione della priorità e la maggiorazione delle multe previste, in caso ad esempio di ”liste chiuse”, fino a 30mila euro.
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Dopo molteplici batti e ribatti il tanto chiacchierato decreto liste d'attesa diventa legge. Ieri con 171 voti a favore è stato approvato il decreto. Il testo originale era stato bocciato dalle regioni in quanto calpestava l'autonomia organizzativa delle regioni. Nello specifico 👉L’aula ha approvato le novità che riepiloghiamo. La prima è relativa all’ organismo di verifica e controllo ministeriale sull’assistenza offerta da Asl. Le Regioni avevano contestato al Governo centrale che il Ministero della Salute non può sorvegliare l’operato delle Asl e degli ospedali in vista di un intervento sostitutivo. É arrivata una nuova versione dove si prevede che siano direttamente le Regioni a controllare le misure di Asl ed ospedali pubblici e privati, attraverso un 'Responsabile unico dell’assistenza sanitaria’ di cui dovranno dotarsi. Quello che la premier Giorgia Meloni aveva definito “ispettorato” ministeriale, entrerà in azione solo in caso di inerzia delle Regioni nell’individuare il “Ruas” e non avrà nemmeno poteri di polizia giudiziaria. 🚨Ma in attesa che Ministri di salute ed economia definiscano con le Regioni un metodo di calcolo del fabbisogno di personale, Asl ed ospedali verosimilmente continueranno a contare sulle ore aggiuntive di medici, infermieri ed altri sanitari. All’articolo 6 si stabilisce che per i compensi orari per le prestazioni aggiuntive la tassazione del personale prestatore d’opera scenda dal 43 al 15%. La misura sarà efficace nel ridurre le liste d'attesa?
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Nuove Speranze per la Sanità Italiana: Affrontare le Liste di Attesa e Migliorare i Servizi 🏥✨ Sono lieta di condividere con voi una notizia importante per il settore sanitario: il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo Decreto Legislativo (DDL) che introduce misure significative per migliorare l'efficienza e l'equità del nostro sistema sanitario. Il DDL prevede: ✅ Riduzione delle liste di attesa grazie a una migliore organizzazione e gestione delle risorse. ✅ Potenziamento del personale sanitario per garantire un'assistenza tempestiva e di qualità. ✅ Adozione di tecnologie avanzate per semplificare e velocizzare i processi. ✅ Maggiore trasparenza e accessibilità delle informazioni per i cittadini. ✅ Collaborazione tra pubblico e privato per ottimizzare i servizi offerti. Spero vivamente che queste misure possano portare a un sistema sanitario più efficiente e accessibile per tutti. La salute è un diritto fondamentale. 💪🏽👩⚕️👨⚕️ #Sanità #Innovazione #DDL #SalutePerTutti Lascio il link di riferimento:
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Il decreto legge sulle liste d’attesa ha l’obiettivo di introdurre quelle misure che richiedono un maggior impegno economico, misure di garanzia sui tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie che toccano vari aspetti
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Con la sentenza numero 140/2024 la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate, le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 9-ter del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78 (Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali. Disposizioni per garantire la continuità dei dispositivi di sicurezza e di controllo del territorio. Razionalizzazione delle spese del Servizio sanitario nazionale nonché norme in materia di rifiuti e di emissioni industriali), sollevate dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, in ordine al cd. PAYBACK nel settore dei dispositivi medici, ossia quel meccanismo di politica sanitaria in forza del quale le aziende che forniscono tali dispositivi al servizio sanitario devono concorrere, pro quota, a ripianare parte (tendenzialmente la metà) dello sforamento dei tetti che le Regioni stanziano per tali prodotti. Se da avvocato comprendo bene le argomentazioni della Corte Costituzionale e le logiche pubblicistiche di contenimento della spesa pubblica sanitaria, ancora gravata dai costi straordinari sostenuti per il periodo emergenziale, da Presidente di una associazione di persone Stomizzate ed Incontinenti ritengo, invece, che questo si tradurrà in una compromissione della catena di approvvigionamento della sanità pubblica con inevitabili effetti sulla qualità di vita delle persone stomizzate e/o incontinenti ai quali, temo fortemente, non sarà più consentito di scegliere il dispositivo medico ad essi più adeguato e confacente. Se così fosse sarebbe compromessa la loro salute fisica e psichica e gli equilibri di vita faticosamente raggiunti. La Regione Sicilia, intanto, ha già giustamente incassato per payback dalla aziende produttrici di dispositivi medici (ed ha già ripartito tra le ASP, ARNAS e Policlinici del territorio) la somma di euro 17.879.573,00 quale contributo statale per il ripiano del superamento del tetto di spesa per gli anni 2015-2018 e dovrà incassare senza tema di smentita, in ragione della sentenza in epigrafe, anche le somme per gli anni successivi 2019-2024.
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Il governo sta adottando due strategie per ridurre le liste d’attesa che attualmente congestionano il sistema sanitario nazionale. Da un lato, si mira ad incrementare l’offerta di servizi sanitari, dall’altro si interviene sulle prescrizioni mediche.
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Ecco un riassunto del decreto legge approvato dal Senato per ridurre i tempi delle liste d'attesa in sanità. Il decreto, che deve essere convertito in legge entro il 6 agosto, è stato approvato dal Senato con 87 voti favorevoli e 50 contrari. Non sono stati approvati emendamenti, quindi il testo resta invariato rispetto al lavoro della commissione Sanità. 📖L'articolo 1 istituisce la Piattaforma nazionale delle liste d'attesa presso l'Agenas, per garantire l'interoperabilità con le piattaforme regionali. 📖L'articolo 2 crea l'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria presso il Ministero della Salute, con poteri di accesso e controllo sulle strutture sanitarie. 📖L'articolo 3 prevede l'adeguamento dei sistemi di prenotazione, con l'obbligo per gli erogatori di collegarsi al CUP regionale. 📖L'articolo 4 dispone l'apertura di sabato e domenica per visite ed esami, oltre al prolungamento degli orari. 📖L'articolo 5 supera il tetto di spesa per le assunzioni di personale sanitario dal 2025. 📖L'articolo 6 prevede un piano d'azione per potenziare l'offerta assistenziale nelle regioni del Sud. 📖L'articolo 7 introduce un'imposta sostitutiva al 15% sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario. Tra le altre misure, si conferma il 👉superamento del tetto di spesa per il personale dal 2025 e 👉l'istituzione della figura del Responsabile unico regionale dell'assistenza sanitaria. Viene anche prevista 👉una piattaforma nazionale per le liste d'attesa e 👉l'obbligo per i CUP di avere in agenda tutte le prestazioni di pubblico e privato convenzionato.
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Avvocato/Lawyer - Sociologist
8 mesiIo credo che risolverà ben poco, anche perché le liste d'attesa non dipendono dalle capacità operative delle strutture ma dal budget assegnato e dalla sua gestione, e su quello gli spazi erano ridotti. Ma non voglio essere pessimista, quindi speriamo bene.